Dopo la mia significativa esperienza come “Hiring Manager Per Due Giorni in Amazon“ nella famosissima multinazionale, ho deciso di saperne di più sul misterioso universo dei managers.
Così, spulciando la classifica di Great Place To Work, mi sono messo alla ricerca dei migliori posti di lavoro al mondo e nel frattempo attendo che la fatalona sovietica si faccia sentire per il famoso compenso. Secondo questa graduatoria la migliore compagnia al mondo per la quale lavorare è Google.
Se vuoi farti un’ idea di tutti i vantaggi che godono gli impiegati della Silicon Valley puoi dare un’occhiata all’immagine sottostante.
Tra i vantaggi non rappresentati nell’immagine, dentista e spese mediche pagate; mensa gratuita e attività ricreative di ogni tipo: calcio, tennis, videogiochi etc.
Chi lavora per Google ha diritto anche ai Death Benefits , versamenti che l’azienda fa alla famiglia del dipendente deceduto per dieci anni dopo la sua morte.
COME FARSI ASSUMERE DA GOOGLE?
William Poundstone scrive che ogni anno Google riceve almeno un milione di richieste da persone che vogliono lavorare per la compagnia.
Il processo di selezione di Google, secondo Poundstone, prevede colloqui molto impegnativi, con domande tese a capire quanto i candidati siano creativi e in grado di pensare fuori dagli schemi.
OGNI PROBLEMA HA SEMPRE PIÙ DI UNA SOLUZIONE.
Se si affronta un problema con il metodo razionale, facendo ricorso alla logica sequenziale, si ottengono dei risultati logicamente corretti ma che sono già implicitamente compresi nell’esposizione del problema stesso.
Se invece con creatività si stravolge il problema partendo dal punto più lontano possibile, si ribaltano i dati mescolando le ipotesi e ci si affida ad associazioni di idee casuali; si ottengono soluzioni diverse e innovative
Edward De Bono, con il termine Pensiero Laterale descrive una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede l’osservazione del problema da diverse angolazioni, contrapposta alla tradizionale soluzione diretta al problema.
A LEZIONE DI PENSIERO LATERALE: UN ANEDDOTO SU NIELS BOHR
Su Niels Bohr viene raccontata una storia che si attribuisce principalmente ad Ernest Rutherford.
Alla facoltà di fisica dell’Università di Copenaghen venne proposto il seguente compito d’esame: ” Spiegate come sia possibile misurare l’altezza di un grattacielo con l’ausilio di un barometro“.
Uno dei candidati rispose ” Si lega il barometro ad una lunga corda, si fa scendere il barometro dalla cima del grattacielo fino a terra. La lunghezza della corda più quella del barometro corrisponde esattamente all’altezza del grattacielo“.
Questa risposta, altamente originale, suscitò lo sdegno degli esaminatori che bocciarono immediatamente il candidato. Egli però si appellò ai suoi diritti fondamentali perché la sua risposta era indubbiamente giusta. Così l’Università di Copenaghen chiese consiglio ad Ernest Rutherford, il quale sentenziò che la risposta era giusta ma non permetteva di giudicare le competenze di fisica dello studente Niels Bohr.
Per risolvere il problema si decise di esaminare il candidato un’altra volta e di concedergli sei minuti affinché desse una risposta soddisfacente e dimostrasse la conoscenza dei principi fondamentali della fisica.
Il candidato rimase cinque minuti in silenzio assorto nei suoi pensieri. L’esaminatore gli ricordava che il tempo stava passando, così il candidato disse di aver alcune risposte rilevanti, ma non riusciva a decidere quale presentare. Quando fu sollecitato ad affrettarsi, rispose come segue:
- Si potrebbe portare il barometro sul tetto del grattacielo, farlo cadere sulla strada e calcolare il tempo della caduta con un cronometro. L’altezza dell’edificio si può poi calcolare usando l’equazione H=2gt2 . Il barometro andrà però rotto.
- Se dovesse splendere il sole, di potrebbe misurare l’altezza del barometro, metterlo in verticale e misurare la lunghezza della sua ombra. Poi si potrebbe misurare la lunghezza dell’ombra del grattacielo e il calcolo della sua altezza diventa un semplice problema dell’aritmetica proporzionale.
- Si potrebbe legare il barometro ad una corda e farlo oscillare come un pendolo. Se calcoliamo che quando il barometro si trova all’altezza della terrazza ha una gravitá pari a zero, e se teniamo conto della misura dell’accelerazione di gravitá al discendere del barometro in traiettoria circolare al passare per la perpendicolare dell’edificio, applicando una semplice formula trigonometrica si può calcolare l’altezza dell’edificio.
- Se il grattacielo possiede una scala antincendio esterna, si potrebbe salirla portandosi dietro il barometro. Man mano che si salgono le scale, si marca l’altezza del barometro e si conta il numero delle tacche marcate fino ad arrivare in cima. Moltiplicando l’altezza del barometro per il numero delle tacche si ottiene l’ altezza del grattacielo .
- Si lega il barometro ad una corda e lo si lascia penzolare dalla terrazza fino alla strada. Usandolo come un pendolo si può calcolare l’altezza misurando il suo periodo di precessione.
- Poiché siamo sempre esortati a pensare liberamente e a procedere in maniera scientifica, la cosa più semplice da fare sarebbe quella di prendere il barometro e con esso colpire la porta del portinaio. Quando questi aprirà, dirgli :
“Se lei desidera avere un nuovo barometro, ne ho qui uno, ma glielo regalo solamente se mi dice che altezza ha il grattacielo”.
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