La sindrome dei falsi ricordi è una condizione in cui l’identità di una persona e le sue relazioni interpersonali sono centrate attorno al ricordo di un’esperienza traumatica falsa, ma in cui la persona crede fortemente.
Verso la fine dell’Ottocento, Sigmund Freud sosteneva che la mente ha un sistema per difendersi dai pensieri e dagli impulsi inaccettabili o dolorosi: un meccanismo inconscio che chiamava “repressione”, per tenerli nascosti dalla coscienza.
In seguito perfezionò questa riflessione in una teoria più generale delle emozioni e dei desideri repressi. L’idea che il ricordo di un evento traumatico si possa reprimere e conservare oltre la memoria conscia fu accettata da molti psicologi.