Volendo illustrare una tesi a un gruppo di discepoli, un lama tibetano aveva collocato un vaso capiente su un tavolo e vi aveva infilato dentro, uno per uno, alcuni sassi della grandezza di un pugno.
Una volta riempito il vaso fino all’orlo aveva chiesto agli astanti se fosse pieno e tutti avevano riposto di si. Allora, da sotto il tavolo aveva afferrato un secchiello pieno di ghiaia, ne aveva versata un po’ nel vaso e poi aveva scosso il tutto ripetutamente per fare in modo che la ghiaia si infilasse tra i sassi.
Quando aveva chiesto nuovamente se il vaso fosse pieno, uno dei monaci, avendo capito la lezione, aveva risposto “Probabilmente no”.
“Bravo”, aveva risposto il lama afferrando da sotto il tavolo un secchiello pieno di sabbia. Dopo aver riempito tutti gli interstizi del vaso con la sabbia, aveva chiesto per la terza volta se, secondo loro, fosse pieno.
I monaci avevano gridato di no. “Bravi”, aveva risposto prendendo una brocca d’acqua e versandola nel vaso. Poi aveva chiesto loro quale fosse lo scopo della sua dimostrazione. Al che, un giovane monaco aveva risposto “Per quanto si possa riempire la giornata, si trova sempre il tempo per fare qualcosa di più”.
“No”, aveva ribattuto il lama, “lo scopo è dimostrare che i sassi, se non si infilano per primi, poi non entrano più. Quali sono le vostre priorità della vita?”
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