Last Updated on 3 Giugno 2020 by Samuele Corona
Tra le tecniche psico energetiche, ancora poco o scarsamente conosciute in Italia, lo Zensight di Carol Ann Rowland e il Rilascio di Lester Levenson sono due tra le più importanti.
Lo Zensight
Lo Zensight è stato messo a punto da Carol Ann Rowland, psicoterapeuta canadese. Unisce elementi di varie tecniche psico energetiche, come fondamenti di PNL, protocolli EMDR e la Medicina Energetica di Donna Eden. Nello Zensight non è necessario picchiettare o eseguire un’azione fisica sul corpo. Si tratta di un lavoro con l’intenzione, nel quale la persona fa appello al suo inconscio e alla sua energia di guarigione.La chiave di questa tecnica è l’utilizzo di un “simbolo guaritore”, di preferenza una parola associata a un’immagine (oppure a un suono o una musica). È importantissimo associare le due cose, parola e immagine, per far entrare in gioco i due emisferi cerebrali e ottenere risultati più profondi.Non è necessario essere specifici come nell’ EFT. Al contrario, è possibile lavorare sui problemi in maniera globale. Proprio come con l’ EFT, con lo Zensight si può trattare una gran varietà di problemi: traumi, emozioni negative, dolori, difficoltà relazionali, blocchi di qualunque tipo e schemi limitanti.
Come procedere?
PRIMA MANIERA: ALLEGGERIRE IL PROBLEMA
Useremo nelle frasi seguenti l’espressione “questo problema”, da sostituire con la descrizione precisa del problema da trattare, sia esso una paura, una difficoltà relazionale, una mancanza di fiducia in se stessi ecc.Da principio sceglierai il tuo “simbolo guaritore”, ossia un segnale di trattamento che autorizza la guarigione. Per esempio: “sole”, “oceano”, “luce”, un colore o semplicemente il fatto di concentrarti sul tuo respiro.Ti collegherai quindi al problema, scegliendo un’immagine che possa rappresentarlo.Infine, sempre visualizzando questa immagine, respirerai a fondo ripetendo il tuo “simbolo guaritore” varie volte.
SECONDA MANIERA: TRATTARE IL PROBLEMA CON LE AFFERMAZIONI
Un modo più conosciuto consiste nell’utilizzare le affermazioni e, alla fine di ogni frase, ripetere il simbolo guaritore (parola e immagine) varie volte. Ecco alcuni esempi di affermazioni:
- “Guarisco tutti i modi che ho di sentire (questo problema)”.
- “Guarisco tutti gli aspetti di (questo problema) che non sono ancora riuscito a superare”.
- “Guarisco tutti i conflitti tra le diverse parti di me che mi spingono a conservare (questo problema)”.
- “Guarisco tutti i traumi consci e inconsci legati in qualunque maniera a (questo problema)”.
- “Guarisco qualunque tendenza di qualsiasi parte di me a credere che se lascio andare (questo problema), non sarò più al sicuro”.
Un’altra soluzione consiste nell’utilizzare affermazioni lasciate in sospeso. Non è necessario concludere le frasi in maniera cosciente, perché lasciamo fare all’inconscio:
- “Guarisco tutti i motivi che hanno causato (questo problema) perché…”.
- “Guarisco tutti i modi che (questo problema) ha di rammentarmi…”.
- “Libero qualunque attaccamento o identificazione verso (questo problema) perché…”.
Puoi anche creare le tue personali frasi e affermazioni.
CONCLUDERE E INSTILLARE POSITIVITÀ
Oltre a liberare le sofferenze, con lo Zensight possiamo creare nuovi modi di funzionare e di sentire, instillando positività attraverso la visualizzazione o le affermazioni.Con la visualizzazione, crei un’immagine che rappresenta ciò che desideri. Rafforzi poi questa visualizzazione aiutandoti con il “simbolo guaritore”.Ecco alcuni esempi per installare positività attraverso le affermazioni:
- “Instillo in tutte le parti di me stesso la profonda certezza che ho tutto dentro di me per guarire”.
- “Faccio sapere a tutte le parti di me che le amo e che accetto ognuna, senza distinzione”.
- “Estendo ora i benefici di questo trattamento a tutto il mio passato, tutto il mio presente e tutto il mio futuro”.
- “Instillo in tutte le mie cellule la pace e la gioia di vivere. Grazie”.
Bisogna ripetere il simbolo guaritore da dieci a quindici secondi dopo ogni frase (preferibilmente parola e immagine).
Il Rilascio di Lester Levenson: allentare la presa
Lester Levenson spiega che non sono le emozioni ad aggrapparsi a noi, bensì siamo noi che ci aggrappiamo alle emozioni. Nei suoi insegnamenti condivide con i suoi allievi parole di saggezza tratte dai testi più antichi. Per esempio, rammenta di non aver “nessun attaccamento, nessun’avversione”. Questo significa che non bisogna forzare la mano per “far accadere” le cose, che non serve a niente aggrapparsi a un risultato e che è inutile giudicare una persona o una situazione.Questo ci riporta in maniera naturale ad adottare il meraviglioso atteggiamento del “menefreghismo divino” per riprendere l’espressione di Louise Gervais. Lester parla di “Hootlessness”, un divino distacco che è la conseguenza del “nessun attaccamento, nessun’avversione”.
Ecco un esempio che può aiutarti ad allentare la presa
PRIMA FASE: INDIVIDUARE IL PROBLEMA
Pensa a un’emozione che ti disturba: paura, collera, tristezza ecc. Concentrati sulla parte del corpo in cui avverti questa emozione. Che immagine ti giunge quando ci pensi? Che colore? Valuta l’intensità di questa emozione su una scala da 0 a 10. Prendi nota del risultato.
SECONDA FASE: IL TAPPING
Adesso picchietterai i vari punti, formulando le seguenti frasi:
- Centro testa: questa (pronuncia l’emozione),
- Inizio sopracciglio: che avverto in (cita l’area del corpo in cui la avverti),
- Accanto all’occhio: assomiglia a (descrivi l’immagine che ti giunge),
- Sotto l’occhio: non so se riuscirò a lasciarla andare.
- Sotto il naso: Voglio veramente lasciarla andare?
- Punto tra labbro inferiore e mento: Oppure preferisco tenermela?
- Clavicole: Non so…
- Sotto l’ascella: Se ci riuscissi…
- Sotto il capezzolo: Se lo facessi…
- Polsi: Quando?
Ripeti varie volte questo giro per intero, se necessario. Rimarrai sbalordito dai risultati.Se il metodo di Lester Levenson ti interessa e capisci l’inglese, in internet troverai numerosi video delle conferenze. È stato inoltre pubblicato il libro The Sedona Method di Hale Dwoskin.
Aggiornamento [last-modified]
Rif. Tratto dal Libro: EFT Istruzioni per l’uso di Luc Bodin
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