I serial killer continuano ad affascinare e terrorizzare la società. La loro psicologia complessa, le motivazioni oscure e le azioni spietate rimangono un enigma per gli studiosi e gli esperti di criminologia.
Negli ultimi anni, i serial killer stanno cavalcando un’ondata di un interesse “mainstream”, con un pubblico sempre più numeroso, grazie alle famosissime serie tv true crime di Netflix e Amazon Prime Video.
Probabilmente, il “fascino” delle motivazioni psicologiche, che si celano dietro atti così terribili, incuriosisce il grande pubblico.
Verosimilmente, le stesse motivazioni hanno affascinato anche me. Superato il famoso esame di Criminologia (2 milioni di anni fa), ho seguito dei corsi sulla psicologia investigativa e il Criminal Profiling, tenuti da alcuni esperti di fama mondiale, membri di una associazione internazionale di criminologi.
Da qualche parte ho attestati e un tesserino che riportano la dicitura Samuele Corona Member of International Crime Analysis Association n°… qualcosa di questo tipo 🙂 .
Studiare i serial killer non solo ci aiuta a comprenderne la mente criminale, ma ci spinge anche a cercare modi per prevenire tali atti di violenza estrema e preservare la sicurezza della società.
Definizione di Serial Killer
Il termine serial killer o assassino seriale fu coniato nel 1930 dal capo della polizia di Berlino Ernst Gennat in riferimento al caso di Peter Kurten, che uccise 9 vittime a Dusseldorf e dintorni.
Dopo 44 anni, in America lo scienziato comportamentista dell’ FBI Robert Ressler adottò il termine serial killer per definire un individuo che commette 3 o più omicidi in occasioni diverse, separati da periodi di tregua.
La definizione di Ressler, al quale è attribuito il merito di aver diffuso il concetto di serial killer operava una distinzione tra l’omicidio seriale e quello plurimo, dove quest’ultimo prevede l’uccisione di almeno 4 vittime in un’unica occasione, come accadde nell’incidente Teigin a Tokyo o nella strage di Charles Whitman.
- Douglas, John (Autore)
Da allora, gli studiosi e le autorità hanno modificato la definizione di omicidio seriale, elevando a 4 il numero minimo di vittime o, al contrario, restringendolo a 2. Inoltre l’espressione “periodo di tregua”, o letteralmente “di raffreddamento”, è stata percepita come ambigua.
L’FBI ha perciò formulato la propria definizione di omicidio seriale come “l’uccisione illecita di 2 o più vittime per mano dello stesso artefice in eventi distinti”.
Grazie a questa nuova formulazione, i dipartimenti di polizia che hanno identificato le prime fasi di uno schema omicida sono in grado di affrontare il caso avvalendosi di procedure specifiche per l’indagine di omicidi seriali.
Le Radici Psicologiche dei Serial Killer
La psicologia dei serial killer è stata oggetto di ampie ricerche e dibattiti. Alcuni esperti credono che l’origine di queste inclinazioni malvagie possa essere attribuita a traumi infantili, abusi, negligenze o problemi neurologici.
Le caratteristiche comuni dei serial killer includono la mancanza di empatia, un desiderio di dominio e controllo, nonché una tendenza nel cercare sfide sempre più grandi per soddisfare i loro impulsi malvagi. Tali individui possono essere affascinati dalla morte e dalla sofferenza, e spesso manifestano segni di disturbi mentali profondi.
Attualmente non esiste una spiegazione definitiva sull’origine dei serial killer, poiché le loro motivazioni e le influenze che li portano a compiere omicidi ripetuti variano notevolmente.
Classificazione dei Tipi di Serial Killer
Gli psicologi forensi e gli studiosi hanno identificato varie classificazioni per i diversi tipi di serial killer. Alcuni esempi includono:
#1. Organizzati vs. Disorganizzati: I serial killer organizzati pianificano i loro crimini con attenzione, cercando di coprire le loro tracce e confondere le indagini. Al contrario, i serial killer disorganizzati agiscono in modo impulsivo e caotico, spesso lasciando prove evidenti.
#2. Motivazioni Principali: Queste includono i serial killer “missionari” che credono di essere in una sorta di missione divina, i serial killer “lussuriosi” motivati dalla gratificazione sessuale e i serial killer “potenti” che cercano il controllo e l’autorità.
*Leggi anche: 10 Tipologie di serial killer | La classificazione dell’omicidio seriale
Profilazione e Prevenzione
Gli sforzi per comprendere e prevenire i crimini dei serial killer hanno portato all’evoluzione della profilazione criminale.
Gli analisti cercano di identificare i modelli di comportamento, le caratteristiche demografiche e gli aspetti psicologici associati ai serial killer al fine di assistere nelle indagini e nella cattura di questi criminali.
Tuttavia, nonostante i progressi nella profilazione, prevenire completamente i crimini dei serial killer rimane difficile. È necessaria una combinazione di interventi sociali, psicologici e di vigilanza costante per ridurre al minimo il rischio di atti violenti.
I 15 serial killer più famosi della storia
Nella storia dell’umanità, vi sono figure che incarnano il lato più oscuro della psiche umana. I serial killer, individui che commettono omicidi multipli con un modus operandi particolare e spesso con un movente singolare, hanno affascinato e terrorizzato il mondo.
Questi assassini seriali hanno lasciato un’impronta indelebile sulla società e hanno ispirato numerose opere cinematografiche, letterarie e televisive. Di seguito i serial killer più famosi nella storia.
*Leggi anche: 10 Migliori libri sui Serial Killer da leggere
#1. Liu Pengli, 144-121 a.C.
Sebbene si tenda a credere che l’omicidio seriale sia un prodotto dell’età moderna, in realtà i serial killer esistono da secoli.
Nell’antica Cina il principe Liu Pengli governò sul principato di Jidong nel II secolo a.C. Poco dopo aver assunto il potere, Liu radunò una banda di schiavi e uomini ricercati, che di notte terrorizzava chiunque incontrava per la sua strada. Il popolo viveva nella paura del proprio governatore.
Liu assassinava i suoi sudditi e li derubava dei loro averi per puro diletto.
Dopo 29 anni, il figlio di una delle vittime di Liu si rivolse all’imperatore Jing (zio di Liu) che mise fine ai suoi crimini. Le indagini smascherarono gli omicidi compiuti dal principe che, secondo le stime, ammontavano almeno a 100.
Pressato dai membri della corte, che chiedeva l’esecuzione di Liu Pengli, l’imperatore riconobbe la gravità dei suoi crimini, ma esitava a condannare a morte suo nipote. Decise così di privare l’assassino del titolo reale e lo confinò in un’altra provincia.
#2. Alice Kyteler, 1324
Alice Kyteler nota come la strega di Kilkenny è stata una donna irlandese accusata dell’uccisione di 4 mariti. Le sue vicende costituirono uno dei primi casi europei di caccia alle streghe. Alice si sposò con gli uomini più ricchi e perse 4 mariti in poco tempo. Quando la morte di John Poer rese la donna vedova per la quarta volta, la gente del luogo la accusò di stregoneria.
La caccia alle streghe caratterizzò l’Europa dei secoli XVI e XVII ed avvenne poco dopo l’elezione di Papa Giovanni XXII, che nel 1320 aggiunse la stregoneria alla lista delle eresie condannate dalla chiesa cattolica.
Alice aveva avuto ripetuti scontri con il vescovo di Ossory a Kilkenny che le rimproverava la ricchezza e i rapporti con l’èlite irlandese. Quando molte persone testimoniarono di aver trovato polveri sataniche, parti del corpo di neonati non battezzati e le unghie dei piedi di cadaveri bolliti nel cranio di un ladro, Alice fu processata e condannata.
Venne condannata con la sorella, col figlio avuto dal primo marito e con la domestica Petronilla de Meath. Alice Kyteler riuscì a fuggire in Inghilterra; suo figlio riuscì a salvarsi offrendosi di rifare il tetto della St Canice’s Cathedral con tegole in piombo; nulla si sa del destino della sorella.
- Mastronardi, Vincenzo Maria (Autore)
Petronilla de Meath fu condannata come complice e bruciata sul rogo il 3 novembre 1324 davanti al luogo dove oggi sorge il Tholsel, municipio di Kilkenny.
La casa di Alice Kyteler pare tuttora esistere in St Kieran’s st 27, a Kilkenny ed oggi ospita un bar-ristorante, il Kytelers Inn (foto).
#3. Elizabeth Bathory, 1585-1610
Elizabeth Bathory, soprannominata la Contessa Dracula o Contessa Sanguinaria è stata una serial killer ungherese. Lei e quattro suoi collaboratori furono accusati di aver torturato e ucciso centinaia di giovani donne tra il 1585 e il 1610.
All’età di 15 anni la contessa Elizabeth Bathory sposò il conte Ferenc Nadasdy, un giovane comandante dell’esercito ungherese soprannominato “eroe nero” famoso per le torture inflitte ai prigionieri di guerra. La coppia si stabilì nel castello di Cachtice. Elizabeth, come una nobildonna dell’epoca, partecipava ai ricevimenti e gestiva una scuola di etichetta per le giovani aristocratiche.
Elizabeth era attratta dall’occulto e inizio a frequentare donne che si dichiaravano streghe e a torturare le sue domestiche. Nel 1604, quando Nadasdy morì, le pulsioni sadiche della contessa aumentarono e, su consiglio di una delle sue tante amanti, cominciò a rapire giovani donne per torturarle e ucciderle.
All’inizio, sceglieva le sue vittime tra le figlie dei contadini locali mentre in seguito rivolse l’attenzione alle ricche allieve della sua scuola di etichetta.
Un ministro luterano denunciò la Bathory come una delinquente e nel 1610 una delle sue vittime riuscì a fuggire dal castello di Cachtice. La testimonianza della ragazza spinse il re di Ungheria Mattia II a ordinare al conte Thurzo di avviare un’indagine.
Il 30 dicembre 1610, Thurzo fece irruzione nel castello; gli investigatori trovarono una ragazza morta dissanguata e una agonizzante. Ulteriori perquisizioni nelle segrete rivelarono la presenza di molte ragazze ancora vive, mentre circa 50 erano sepolte sotto il castello.
Durante il processo condotto da Thurzo, Bathory e i suoi collaboratori furono accusati di aver torturato e ucciso centinaia di donne bruciandole, congelandole ma soprattutto dissanguandole.
- Quattrocchi, Angelo (Autore)
Le vittime oscillerebbero tra le 100 accertate e altre 300 di cui era fortemente sospettata all’epoca; secondo un diario trovato durante la perquisizione in casa sua, le vittime sarebbero 650, e ciò farebbe di lei la peggiore e più prolifica assassina seriale mai esistita; ma gli storici tengono per vera la stima delle 100/300 vittime e sono scettici circa la veridicità e/o esistenza di questo diario.
I 4 complici della contessa furono decapitati e cremati, mentre il titolo nobiliare salvò dalla morte la Bathory, che nel 1614 morì in una stanza del suo stesso castello, una cella senza finestre con un foro per ricevere il cibo.
#4. Jack lo Squartatore, 1888
Jack lo Squartatore (Jack The Ripper) è l’appellativo dato a uno sconosciuto assassino seriale che tra l’estate e l’autunno del 1888 agì nel quartiere londinese di Whitechapel e il vicino Spitalfields, zone situate nell’Est di Londra che nell’800 erano affollate di operai, migranti ed ebrei.
Il nome è tratto dalla firma in calce del serial killer in una lettera pubblicata al tempo delle uccisioni e indirizzata alla Central News Agency da un soggetto anonimo che dichiarava di essere l’assassino.
A Jack lo Squartatore sono state attribuite ufficialmente 5 vittime, mentre il numero di omicidi ricondotti dagli studiosi alla sua attività criminale varia tra quattro e sedici.
Il suo modus operandi prevedeva vittime esclusivamente femminili scelte tra le prostitute della zona che assassinava tramite sgozzamento, per poi infierire sui loro corpi mutilandoli e asportandone organi interni.
Le vittime:
- Martha Tabram. 7 agosto, ore 3.30, viene scoperto il corpo della donna in una palazzina in George Yard (odierna Gunthorpe Street). Sebbene non una delle “5 vittime ufficiali”, è considerata dagli storici come probabile prima vittima.
- Mary Nichols. 31 agosto, ore 3.40, viene scoperto il corpo in Buck’s Row (odierna Durward Street).
- Annie Chapman. 8 settembre, ore 6.00, viene scoperto il corpo in Hanbury Street.
- Elizabeth Stride. 30 settembre, ore 1.00, viene scoperto il corpo in Dutfield’s Yard (Odierna Henriques Street).
- Catherine Eddowes. 30 settembre, ore 2.00, viene scoperto il corpo in Mitre Square.
- Mary Kelly. 9 novembre, ore 10.45, viene scoperto il corpo in Miller’s Court, l’attuale parcheggio di White’s Row.
Jack lo squartatore il serial killer moderno
Con Jack lo squartatore nacque il serial killer moderno. Dopo l’omicidio di Mary Kelly, il dott. Thomas Bond, chirurgo del dipartimento della polizia metropolitana, presento a Scotland Yard un rapporto sulla morte delle vittime canoniche.
Per identificare le tecniche e stabilire le probabilità che vari crimini fossero stati commessi dallo stesso individuo, Bond si avvalse di quella che oggi è definita “l’analisi delle connessioni”.
Dalla posizione in cui furono trovate le vittime, tutte con la gola tagliata, Bond ipotizzò che le mutilazioni fossero dovute a un impulso erotico e compiute da un solo assassino.
Le indagini della polizia finivano sempre con un buco nell’acqua. Nel corso dei 125 anni trascorsi dagli eventi, sono innumerevoli gli investigatori, gli scrittori e i detective che hanno indicato presunti colpevoli. Tuttavia ad oggi non sappiamo nulla sull’identità del killer.
Gli scienziati sociali di oggi ritengono che Jack lo squartatore fosse un abitante dell’Est End di Londra e che probabilmente soffrisse di impotenza.
Come altri “squartatori” era eccitato dall’atto di accoltellare, tagliare e mutilare le vittime. Tratta dosi probabilmente di un individuo alienato, si tende a ritenere che avesse difficoltà a instaurare relazioni intime con le donne.
#5. Albert Fish, 1928-1934
Noto come il “Vampiro di Brooklyn” e il “Seriale Killer del Cannibalismo”, Albert Fish è entrato nella storia come uno dei criminali più spietati e sadici che abbia mai solcato il suolo americano. La sua storia è un profondo e disturbante esempio dell’oscurità dell’animo umano.
Albert Fish è nato il 19 maggio 1870 a Washington D.C. Sin da giovane ha mostrato segni di comportamento disturbato, compresi problemi mentali e sessuali.
Dopo la morte prematura del padre, Fish è cresciuto in un ambiente difficile e caotico, sviluppando gradualmente una personalità deviata. Ha sviluppato una predilezione per il dolore e il tormento degli altri, e questi oscuri impulsi avrebbero presto trovato sfogo in atti di violenza inimmaginabile.
Una Lunga Scia di Violenza
Nel corso degli anni, Albert Fish ha commesso una serie di crimini agghiaccianti. Ha molestato e violentato numerosi bambini, spingendosi sempre oltre nell’orrore.
Nel 1928, ha rapito, torturato e ucciso Grace Budd, una ragazzina di soli 12 anni. L’omicidio di Grace è diventato uno dei casi più noti e scioccanti associati a Fish, poiché egli inviò una lettera alla famiglia della vittima con gli orribili dettagli del suo omicidio. La lettera è stata poi utilizzata come prova contro di lui.
L’Arresto e la condanna
Dopo una serie di delitti violenti, Albert Fish è stato finalmente arrestato nel 1934 grazie alle indagini della polizia e al suo stesso comportamento sempre più incosciente.
Nel processo che ne è seguito, Fish ha ammesso apertamente i suoi crimini, compreso l’assassinio di Grace Budd. Ha cercato di giustificare i suoi delitti con l’insistenza sul suo “desiderio divino” di infliggere dolore e sofferenza.
Nel 1935, Albert Fish è stato giudicato colpevole di omicidio e condannato a morte. La sua condanna è stata accompagnata da un’enorme attenzione mediatica, che ha fatto emergere i dettagli raccapriccianti dei suoi crimini.
Fish è stato giustiziato sulla sedia elettrica il 16 gennaio 1936, mettendo finalmente fine alla sua scia di violenza e terrore.
*Ho parlato di Albert Fish nel post: Albert Fish | Il serial killer più perverso del mondo
#6. Harvey Glatman, 1957-1958
Harvey Glatman fu un serial killer americano attivo alla fine degli anni ’50. Era conosciuto dai media come “The Lonely Hearts Killer” e “The Glamour Girl Slayer”. Usava diversi pseudonimi, fingendosi fotografo professionista per attirare le sue vittime con la promessa di una carriera da modella.
Nato nel Bronx da una famiglia ebrea e cresciuto in Colorado, Glatman ha mostrato un comportamento antisociale con tendenze sessuali sadomasochiste fin dalla tenera età.
Nel 1957, Glatman si trasferì a Los Angeles dove cercava le sue vittime nelle agenzie di modelle e attirava le donne in stanze d’albergo, dove le pagava per assumere posizioni di bondage, scattando fotografie che diceva sarebbero state pubblicate su riviste poliziesche.
Due di loro, Judith Dull e Ruth Mercado, vennero legate e stuprate da Glatman, che nel frattempo scattava fotografie, poi furono strangolate e fotografate prima di essere abbandonate nel deserto. La terza vittima, Shirley Ann Bridgeford, lo incontrò rispondendo ad un annuncio.
Il 27 ottobre 1958, un agente in motocicletta vide una macchina ferma al lato della strada e al suo interno un uomo che puntava la pistola alla testa di una donna, tentando di legarla. L’agente intervenne e Glatman fu arrestato.
Glatman confessò i 3 omicidi e condusse la polizia alla cassetta degli attrezzi che conteneva le immagini. Fu condannato a morte e giustiziato il 18 settembre 1959 nella camera a gas della prigione di San Quentin.
L’analisi psichiatrica del desiderio di Glatman di collezionare souvenir delle sue vittime rivoluzionò l’approccio americano alle indagini sui serial killer e portò alla fondazione del Violent Crime Apprehension Program dell’FBI, destinato ad individuare gli schemi di base dei crimini violenti.
#7. Ian Brady e Myra Hindley, 1963-1965
Tra il 1963 e il 1965, Brady e Hindley rapirono, torturarono e uccisero 5 adolescenti nella zona della Greater Manchester in Inghilterra, dando vita al caso noto come gli “omicidi della brughiera”(Moors Murders).
Le cinque vittime, furono bambini ed adolescenti di età compresa dai 10 ai 17 anni: Pauline Reade, John Kilbride, Keith Bennett, Lesley Ann Downey e Edward Evans, di cui quattro furono anche violentati.
Gli omicidi furono così denominati in quanto due delle vittime furono rinvenute in una fossa nella brughiera di Saddleworth. Una terza tomba, sempre nella brughiera, venne trovata nel 1987, più di 20 anni dopo la cattura di Brady e Hindley nel 1966.
Il corpo di una quarta vittima, Keith Bennett, non venne mai trovato, ma si sospetta che anch’esso venne sepolto lì. Inizialmente, la polizia fu a conoscenza di soli tre omicidi, quelli di Edward Evans, Lesley Ann Downey e John Kilbride.
Le successive indagini (riaperte nel 1985), si ebbero a seguito delle dichiarazioni dal carcere di Brady, che confessò anche gli omicidi di Pauline Reade e Keith Bennett. Brady e la Hindley furono condotti separatamente a Saddleworth Moor per assistere la polizia nella ricerca dei corpi.
Definita dalla stampa dell’epoca “la donna più malvagia d’Inghilterra”, Myra Hindley presentò diversi appelli contro la sua sentenza d’ergastolo, asserendo di essersi riabilitata e di non costituire più un pericolo per la società, ma furono tutti respinti. Morì in carcere nel 2002, all’età di 60 anni.
Ian Brady venne dichiarato insano di mente nel 1985, rinchiuso nel manicomio criminale di Ashworth. Dal carcere ha affermato più volte di non voler essere rimesso in libertà, e ha chiesto ripetutamente di concedergli la morte. È deceduto in carcere il 15 maggio 2017, all’età di 79 anni.
#8. Il killer dello zodiaco, 1968-1969
Killer dello Zodiaco è un serial killer statunitense che uccise 5 persone fra il 1968 e il 1969 nella California settentrionale. L’appellativo venne coniato dallo stesso assassino in una serie di lettere inviate alla stampa fino al 1978.
Il 4 luglio 1969 un uomo telefonò alla polizia di Vallejo affermando: “Voglio segnalare un omicidio. Proseguendo un miglio a est da Columbus parkway, troverete dei ragazzi in un’auto marrone. Gli ho sparato con una Luger 9 mm. Anche i ragazzi dell’anno scorso li ho uccisi io. Arrivederci”.
Il 31 luglio, i giornali San Francisco Chronicle, San Francisco Examiner e Vallejo Times-Herald ricevettero lettere e messaggi in codice contenenti una minaccia: se i crittogrammi non fossero apparsi il pomeriggio seguente sulle prime pagine, l’assassino avrebbe dato nuovamente sfogo alla sua furia omicida. Il mittente si dichiarava autore dell’omicidio del 4 luglio e di un altro doppio omicidio avvenuto a Vallejo nel dicembre del 1968 con lo stesso modus operandi.
- Douglas, John (Autore)
Dopo aver esitato, i giornali pubblicarono ognuno la sua parte di crittogramma. Il 4 agosto fu recapitata all’Herald una seconda lettera firmata Zodiac.
L’8 agosto 1969 una coppia di Salinas codificò i 408 simboli del crittogramma, nel quale l’autore affermava di dare la caccia alle persone. Il killer descriveva l’atto di uccidere come un’esperienza eccitante e affermava che, dopo la morte, le vittime sarebbero sue schiave dell’aldilà.
I crimini vennero commessi a Benicia, a Vallejo, al Lago Berryessa e a San Francisco tra il dicembre 1968 e l’ottobre 1969: furono colpiti quattro uomini e tre donne di età comprese fra i 16 e i 29 anni, e due di loro sopravvissero alle aggressioni. Gli sono state attribuite anche numerose altre vittime, senza tuttavia sufficienti prove per confermarle. L’identità del killer è rimasta sconosciuta.
Di tutti i nomi emersi durante la caccia al killer, Arthur Leigh Allen è stato il più menzionato.
La polizia di San Francisco ha catalogato il caso come “inattivo” nell’aprile del 2004, ma l’ha riaperto nel marzo 2007; anche in altre giurisdizioni il caso rimane aperto.
#9. Donald Gaskins, 1970-1975
Conosciuto come il “Serial Killer di Pee Dee”, Donald Gaskins è stato responsabile di una serie di omicidi brutali che hanno sconvolto l’immaginario collettivo e sollevato interrogativi sulle oscure profondità della natura umana.
Nato il 13 marzo 1933 a Florence, Carolina del Sud, Gaskins ebbe un inizio difficile nella vita. Cresciuto in una famiglia segnata dall’abuso e dalla violenza, sembra che questi fattori abbiano contribuito a plasmare il suo futuro oscuro.
Gaskins, conosciuto anche come “Pee Wee”, era affetto da bassa autostima e complessi di inferiorità sin dalla giovane età, fattori che avrebbero avuto un impatto devastante sulla sua personalità in formazione.
La Strada Verso il Crimine:
La vita di Gaskins fu un susseguirsi di atti criminali e incarcerazioni. Dall’infanzia turbolenta alla giovinezza segnata da crimini minori, Gaskins fece il suo ingresso nel mondo del crimine in modo graduale ma costante. La sua carriera criminale culminò negli anni ’70 con una serie di omicidi che terrorizzarono la comunità e le forze dell’ordine.
Tra il 1970 e il 1975, Gaskins commise una serie di omicidi efferati, principalmente mirati a persone vulnerabili come donne e giovani ragazzi. L’aspetto spaventoso della sua personalità era il suo piacere perverso nel torturare le sue vittime prima di ucciderle. I dettagli macabri delle sue azioni gettarono luce sulla profondità dell’oscurità che albergava nella sua mente.
Ciò che rende ancora più inquietante il caso di Gaskins è la sua mancanza di rimorso e la sua tendenza a vantarsi dei suoi crimini. Dopo essere stato finalmente arrestato e condannato nel 1976, confessò la responsabilità di ben 9 omicidi. Tuttavia, nel corso degli anni, affermò di aver commesso oltre 100 omicidi, ma molte di queste dichiarazioni non furono mai confermate.
Un Finale Inquietante
La storia di Donald Gaskins ebbe un epilogo altrettanto oscuro di quanto fosse stato il suo passato. Nel 1991, mentre era detenuto nel carcere di Broad River, decise di porre fine alla sua vita tramite avvelenamento.
La morte di Gaskins mise fine a una delle figure più inquietanti e disturbanti del mondo criminale, lasciando dietro di sé una scia di domande irrisolte sulla complessa natura dell’umanità e sulla linea sottile che separa la normalità dalla perversità.
*Ho parlato di Donald Gaskins nel post: Donald Gaskins “Pee Wee” | Il peggiore serial killer di tutti i tempi
#10. Ted Bundy, 1974-1978
Ted Bundy è stato un serial killer statunitense, autore di almeno 30-35 omicidi ai danni di giovani donne negli Stati Uniti tra il 1974 e il 1978; potrebbe avere colpito anche prima, a partire dagli anni ’60.
Bundy era uno studente di legge di bell’aspetto che spiccava per fascino e intelligenza, tratti che sfruttava per conquistare la fiducia delle sue vittime. Era solito attirare la loro attenzione fingendo di essere disabile o in difficoltà.
Girando con un braccio ingessato o sostenuto da una fascia a tracolla, zoppicando o camminando con le stampelle, Bundy si fingeva un giovane in difficoltà che aveva bisogno di aiuto per trasportare libri. Dopo averle attirare vicino alla sua Volkswagen Maggiolino, Bundy afferrava il cric e le colpiva alla testa; poi le caricava in macchina e le ammanettava per stuprarle e ucciderle in luoghi appartati.
Talvolta ritornava sulla scena del crimine per avere rapporti sessuali con i cadaveri in decomposizione, almeno finché la putrefazione non era tale da rendere questi atti impraticabili. Ha decapitato almeno 12 vittime, conservandone le teste nel suo appartamento come trofeo. In alcune occasioni ha semplicemente fatto irruzione nelle abitazioni delle vittime bastonandole mentre dormivano.
Era particolarmente attratto da ragazze del college dai capelli lunghi divisi nel mezzo, lo stile del momento.
- Rule, Ann (Autore)
Fu inizialmente incarcerato nello Utah nel 1975 per sequestro di persona con tentata aggressione, e successivamente fu sospettato di diversi altri omicidi irrisolti in molti altri stati americani. Di fronte alle accuse di omicidio in Colorado, progettò due fughe per poi compiere altre aggressioni, tra cui tre omicidi, finché non fu nuovamente catturato in Florida nel 1978.
Ricevette tre condanne a morte in due processi separati per gli omicidi in Florida.La sera del 24 gennaio 1989, il quarantaduenne Ted Bunty morì sulla sedia elettrica.
La risposta alla domanda sul perché avesse ucciso tante donne può essere dedotta da una delle sue ultime dichiarazioni: “Semplicemente mi piaceva uccidere. Io volevo uccidere”.
Ted Bundy, con un Quoziente Intellettivo pari a 136 fa parte della lista: I 10 serial killer più intelligenti della storia
#11. Fred e Rosemary West, 1971-1987
Fred e Rosemary West sono stati due coniugi e serial killer britannici. Insieme hanno violentato, torturato e ucciso almeno 12 ragazze, molte delle quali nella stessa casa della coppia.
Nel 1972 Fred West, che aveva da poco sposato in seconde nozze l’appena diciannovenne Rosemary, si trasferisce insieme ai due figli avuti dalla moglie in un precedente matrimonio e ad altri due suoi (a cui poi si aggiungeranno altri sei) a Gloucester, in una casa a tre piani al numero 25 di Cromwell Street, costruita con le sue mani.
La coppia aveva iniziato un’attività di affittacamere che, si scoprirà dopo, era solo un modo per attirare in casa ragazze e turiste in cerca di un alloggio con cui compiere prolungate torture e abusi sessuali.
I coniugi accumulavano vittime assumendo ragazze adolescenti come babysitter, affittando stanze a giovani donne e abusando dei loro stessi figli.
Nell’estate del 1992, la polizia britannica diede inizio ad un’indagine a carico dei coniugi West, accusando la coppia di stupro e crudeltà infantile nei confronti dei propri figli. Le accuse contro la coppia caddero però nel vuoto quando, chiamati a giudizio, i due principali testimoni si rifiutarono di testimoniare.
La polizia continuò comunque a investigare sulla coppia, spostando l’attenzione sulla strana scomparsa (dal 1987) di un’altra loro figlia, la sedicenne Heather, ottenendo così un ulteriore mandato di perquisizione nel febbraio del 1994, che consentiva loro di scavare nel giardino posto nel retro dell’abitazione.
La polizia scavò nel giardino al 25 di Cromwell Street e, oltre ai resti di Heather e di Chairmaine, la figlia di 8 anni di Fred West, trovò anche lo scheletro di Catherine Costello, la madre della bambina.
In Cromwell Street, furono ritrovati un totale di 9 corpi, mentre ne fu scoperto un altro nella precedente casa di Gloucester dei West, e altri due sepolti in un campo vicino. La coppia fu accusata di aver compiuto 12 omicidi nell’arco di 20 anni.
Fred West si dichiarò colpevole, e 10 mesi prima del processo si suicidò in cella soffocandosi con un lenzuolo. Rosemary continuò ad affermare la sua innocenza, ma fu dichiarata colpevole di 10 omicidi e condannata all’ergastolo.
#12. Andrei Chikatilo, 1978-1990
Andrei Chikatilo è stato un serial killer sovietico ucraino, soprannominato il Mostro di Rostov, Cittadino X, Lo squartatore rosso oppure Il Macellaio di Rostov. Fu accusato dell’omicidio di 53 persone (donne, bambini e adolescenti di ambo i sessi) fra il 1978 ed il 1990.
Secondo la linea ufficiale del partito, nell’URSS non esistevano assassini seriali, ma all’inizio del 1983, quando nei boschi intorno a Rostov, sul Don, furono trovati numerosi corpi mutilati di giovani donne e di bambini, le autorità furono costrette a ricredersi.
Dopo un’intensa sorveglianza, un detective arrestò Andrei Chikatilo che poteva sembrare un potenziale omicida, tuttavia un campione del suo sangue risulto del gruppo A, mentre lo sperma del killer indicava un gruppo AB, così Chikatilo fu rilasciato.
Nel 1990 un’ondata di nuovi omicidi spinse ad intensificare le indagini, e il nome di Chikatilo attirò nuovamente l’attenzione. Il sospetto fu arrestato e l’analisi di un campione del suo liquido seminale risultò del gruppo AB: l’uomo era uno dei rari individui il cui gruppo sanguigno risulta diverso se si analizza un campione ematico o un campione di sperma.
Precauzioni speciali furono necessarie durante la prigionia di Chikatilo. I crimini violenti a sfondo sessuale, soprattutto contro i bambini, erano un tabù in Russia. I prigionieri accusati di questi reati erano sottoposti a violenze e a volte uccisi dai compagni di cella. Il problema maggiore fu che alcuni parenti delle vittime di Chikatilo erano secondini o comunque lavoravano nelle prigioni ed era molto alto il rischio di un’esecuzione prima del processo.
Fu processato il 4 aprile 1992. Durante il processo fu tenuto in gabbia al centro dell’aula. La misura aveva lo scopo di proteggerlo dai parenti delle vittime che continuarono a urlare chiedendo alle autorità di rilasciarlo in modo che potessero ucciderlo personalmente.
Molti di loro svennero quando furono nominati i loro parenti e le guardie dovettero sedare numerose risse. Il processo terminò a luglio e la sentenza fu posticipata al 15 ottobre quando, dichiarato colpevole di 52 dei 53 omicidi di cui era accusato, fu condannato a morte per ognuno dei crimini commessi.
La condanna a morte fu eseguita con un colpo alla nuca, nella prigione di Rostov il 14 febbraio 1994.
#13. Jeffrey Dahmer, 1978-1991
Jeffrey Dahmer è stato un serial killer statunitense, noto anche come Il cannibale di Milwaukee o Il mostro di Milwaukee. Responsabile di diciassette omicidi effettuati tra il 1978 e il 1991 con metodi particolarmente cruenti.
Poco prima della mezzanotte del 22 luglio 1991, un giovane sconvolto con delle manette che gli pendevano dal polso si avvicinò a 2 agenti di Milwaukee, affermando che un pazzo aveva cercato di sequestrarlo. I 2 poliziotti si diressero nell’appartamento dell’aggressore e alla porta furono salutati dall’agente Jeffrey Dahmer.
Dahmer cercò di giustificarsi, ma fu tradito da un terribile fetore di cadavere. Nella sua camera da letto, un poliziotto trovò fotografie di corpi maschili nudi e in diversi stadi di decomposizione. Lo sfondo indicava che la scena dei delitti era sempre la stessa stanza. Dhamer fu immediatamente arrestato.
Da un’ulteriore perquisizione dell’appartamento emersero parti di corpi umani conservate in scatole, in un fusto da 215 litri, in un congelatore e in un frigorifero, mentre dal soffione della doccia pendevano diversi crani dipinti e uno scheletro umano.
Alla centrale di polizia, Dahmer confessò di aver ucciso 17 giovani uomini e di aver compiuto atti di necrofilia sui loro cadaveri, ammise anche di aver mangiato parti del corpo delle sue vittime in un tentativo di cannibalismo.
Dahmer, dichiarato sano di mente, fu condannato nel 1992 alla pena di 15 ergastoli per poi essere ucciso, due anni dopo, con una spranga di ferro dal detenuto Christopher Scarver.
Jeffrey Dahmer, con un Quoziente Intellettivo pari a 145 fa parte della lista: I 10 serial killer più intelligenti della storia
#14. Colin Pitchfork, 1983-1986
Colin Pitchfork è un omicida e uno stupratore condannato in Gran Bretagna. È stato il primo a essere condannato per omicidio basato su prove di impronte digitali del DNA e il primo ad essere catturato in seguito allo screening del DNA di massa.
Pitchfork violentò e assassinò due ragazze nel Leicestershire , la prima a Narborough , nel novembre 1983, e la seconda a Enderby , nel luglio 1986. Fu arrestato il 19 settembre 1987 e condannato all’ergastolo il 22 gennaio 1988, dopo aver ammesso entrambi gli omicidi.
Durante l’interrogatorio, Pitchfork rivelò la sua evoluzione da esibizionista a killer. Raccontò del suo piacere nel mostrare i genitali a centinaia di donne e ragazze, un impulso incontrollabile che si manifestò sin dall’adolescenza.
Affinché la polizia verificasse le sue dichiarazioni, non esitò a fornire una descrizione di alcune sue vittime e la rivelazione di ulteriori dettagli sui suoi crimini gli procurò altre due imputazioni per aggressione sessuale.
Durante l’interrogatorio si dimostrò estremamente riluttante a riconoscere la brutalità dei suoi atti e la totale mancanza di stress suggerì una psicopatia. Disse di aver strangolato le vittime solo per proteggere la sua identità.
Il processo mise in luce che l’imputato tendeva a una violenza compulsiva contro le donne e, se ne avesse avuto l’opportunità, probabilmente sarebbe tornato a uccidere.
- Editore: HarperCollins Italia
- Autore: Mark Olshaker , John Douglas , Luigi Maria Sponzilli
- Collana:
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2020
Negli anni di carcere, Pitchfork divenne un artista e nell’aprile del 2009 una delle sue sculture fu esposta al Royal Festival Hall di Londra. La scultura fu venduta per 600 sterline ma quando la notizia giunse alla stampa britannica, scoppiò uno scandalo e l’opera fu rimossa dalla mostra.
Nel 2016, 30 anni dopo il suo ultimo omicidio gli fu negata la libertà condizionale, ma fu spostato in una prigione aperta.
#15. Harold Shipman, 1975-1998
Harold Shipman è stato un medico e serial killer britannico, che uccise avvelenandole un numero tra le 218 e oltre le 260 persone con la morfina.
John Shaw era una tassista che portava i pazienti di Shipman al suo ambulatorio di Hyde, stringendo amicizia con molti di loro. Nel marzo 1995, la morte improvvisa di Netta Ashcroft indusse Shaw a pensare che qualcosa non quadrava.
Consapevole dell’ottima reputazione del medico nella comunità, e persuaso dal fatto che la polizia non gli avrebbe mai creduto, Shaw si costrinse a mantenere il silenzio, assistendo alla morte sempre più frequente dei pazienti di Shipman. Solo nell’agosto del 1998, certo che il medico avesse ucciso 21 pazienti, Shaw rivelò i suoi sospetti alla polizia.
Nel frattempo Shipman aveva commesso un errore: il 24 giugno 1998, la ricca ottantunenne Kathlen Grundy, ex sindaco di Hyde, fu trovata morta in casa sua, e quando la figlia avvocatessa lesse il testamento, nel quale la donna lasciava tutti i suoi averi al dott. Harold Shipman invece che ai familiari, avvertì le autorità.
Il corpo della donna fu riesumato e furono rinvenute tracce di dia morfina, un oppioide usato come antidolorifico.
Il 7 settembre Shipman, che aveva indicato la “vecchiaia” quale causa di morte, fu arrestato. Nel suo ambulatorio fu trovata una macchina da scrivere della stessa marca di quella usata per falsificare il testamento di Grundy, e le sue impronte digitali ricoprivano l’intero documento.
In seguito a queste scoperte, la polizia accusò Shipman dell’omicidio di altre 15 pazienti, e il 31 gennaio 2000 fu dichiarato colpevole di tutte le imputazioni e ottenne 15 ergastoli.
In un indagine successi fu riconosciuto colpevole di un minimo di 218 vittime ma il numero reale potrebbe superare le 260 vittime.
Malgrado le prove schiaccianti della sua colpevolezza, Shipman rifiutò di confessare. Tuttavia il giorno prima del suo cinquantottesimo compleanno, si impiccò alla finestra della sua cella.
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