10 Tipologie di serial killer secondo la classificazione dei criminologi De Luca e Mastronardi che tiene conto delle varie forme di omicidio seriale in base alle modalità esecutive.
Una definizione operativa di serial killer, secondo gli autori non più è sufficiente: serve anche la creazione di nuove categorie di classificazione che descrivano le diverse sfaccettature dell’omicidio seriale.
Il termine serial killer o assassino seriale fu coniato nel 1930 dal capo della polizia di Berlino Ernst Gennat in riferimento al caso di Peter Kurten, che uccise 9 vittime a Dusseldorf e dintorni.
Dopo 44 anni, in America lo scienziato comportamentista dell’ FBI Robert Ressler adottò il termine serial killer per definire un individuo che commette 3 o più omicidi in occasioni diverse, separati da periodi di tregua.
La definizione di Ressler, al quale è attribuito il merito di aver diffuso il concetto di serial killer operava una distinzione tra l’omicidio seriale e quello plurimo, dove quest’ultimo prevede l’uccisione di almeno 4 vittime in un’unica occasione, come accadde nell’incidente Teigin a Tokyo o nella strage di Charles Whitman.
- Douglas, John(Autore)
Da allora, gli studiosi e le autorità hanno modificato la definizione di omicidio seriale, elevando a 4 il numero minimo di vittime o, al contrario, restringendolo a 2. Inoltre l’espressione “periodo di tregua”, o letteralmente “di raffreddamento”, è stata percepita come ambigua.
L’FBI ha perciò formulato la propria definizione di omicidio seriale come “l’uccisione illecita di 2 o più vittime per mano dello stesso artefice in eventi distinti”. Grazie a questa nuova formulazione, i dipartimenti di polizia che hanno identificato le prime fasi di uno schema omicida sono in grado di affrontare il caso avvalendosi di procedure specifiche per l’indagine di omicidi seriali.
10 Tipologie di serial killer
Di seguito la classificazione delle 1o tipologie di serial killer. Il testo a cui faccio riferimento è I serial killer scritto da due criminologi considerati tra i massimi esperti di assassinio seriale, Ruben De Luca e Vincenzo Maria Mastronardi.
Per una accurata ricerca bibliografica consiglio la lettura del testo.
#1. Assassino Seriale Classico – Classic Serial Killer
Con il termine “classico”, si intende l’assassino seriale più pubblicizzato dai mezzi d’informazione, il “predatore sessuale” che cattura le vittime e le uccide, effettuando o meno la violenza sessuale. Questo è il soggetto più diffuso tra le varie tipologie di serial killer.
Anche se non c’è stupro, in qualche modo è presente una componente sessuale e della categoria dei “classici” fanno parte tutti i serial killer più reclamizzati degli ultimi anni: Jeffrey Dahmer, Ted Bundy, Andrei Chikatilo, di cui ho parlato nel post: I 13 serial killer più famosi della storia.
Secondo la classificazione di De Luca e Mastronardi, il serial killer classico è considerato chi:
- uccide le vittime utilizzando delle metodiche che gli permettono di avere un certo grado di contatto fisico con le vittime stesse, particolare che incrementa il suo piacere;
- segue tutte e sette le fasi dell’omicidio seriale teorizzate da Joel Norris;
- asporta feticci o “trofei” dal cadavere che ama conservare per rivivere gli omicidi nella sua mente e sperimentare un nuovo piacere anche dopo molto tempo;
- uccide per soddisfare un proprio bisogno psicologico interno svincolato da altri moventi esteriori quali la gelosia, il guadagno economico, la vendetta specifica ecc.
#2. Assassino Seriale Atipico – Anomalous Serial Killer
Questa categoria comprende tutti quei soggetti che, a un primo esame superficiale, non rientrano nella sfera dell’omicidio seriale tradizionale.
Il primo studioso a parlare di “forme atipiche di omicidio seriale” a livello internazionale è stato Lester, mentre, in Italia, la definizione è stata introdotta per la prima volta da Ruben De Luca.
- Mastronardi, Vincenzo Maria(Autore)
Nella categoria “atipica” rientra, ad esempio, l’omicidio mafioso e terroristico seriale con caratteristiche di sadismo e anche l’omicidio seriale di guerra con caratteristiche di sadismo, così come l’omicidio rituale seriale e altre tipologie.
De luca e Mastronardi, considerano assassini seriali atipici anche quei soggetti che utilizzano metodiche singolari, rispetto alle armi tradizionali dei serial killer (armi bianche, pistole, corpi contundenti e veleno), per compiere i loro omicidi, quali gli “Incendiari”, i “Bombaroli” e i “Cecchini”.
#3. Assassino Seriale Potenziale – Would-be Serial Killer
La società moderna, almeno in alcuni settori, glorifica lo status di serial killer e alcuni individui mentalmente disturbati aspirano a diventare degli assassini seriali perché ritengono sia il modo migliore per raggiungere la celebrità: particolarmente esemplificativo della venerazione per questa figura è il caso di Colin Ireland.
Alcuni soggetti sono arrestati dopo aver commesso un solo omicidio, ma un’analisi particolareggiata delle motivazioni che li hanno spinti a uccidere permette di evidenziare che il loro delitto ha tutte le caratteristiche del primo omicidio di una possibile serie, motivo per cui il soggetto può essere definito un Assassino Seriale Potenziale, termine introdotto da Michael Newton.
Questa categoria dimostra tutta la sua validità nei casi in cui, e non sono pochi nella letteratura scientifica internazionale, un soggetto viene arrestato per un unico delitto e sconta una lunga condanna in carcere.
In questa fase, nessuno studioso lo definirebbe serial killer; ma se, una volta tornato in libertà magari dopo molti anni, il soggetto commette un nuovo omicidio con le stesse caratteristiche di quello precedente, ecco che, a tutti gli effetti, ci troviamo di fronte un assassino seriale.
Alcuni Assassini Seriali Potenziali hanno addirittura già progettato di compiere tutta una serie di omicidi che, però, non riescono a compiere per impedimenti esterni, come nel caso di David Schoenecker.
Michael Newton ne Il dizionario dei serial killer elenca alcuni esempi americani (e uno inglese, Sams) che rientrano nella categoria degli Assassini Seriali Potenziali.
#4. Assassino Seriale per Divertimento – Spree Serial Killer
Lo Spree Serial Killer, definizione introdotta da Vincenzo Maria Mastronardi, è un assassino seriale che uccide con una finalità prettamente ludica. Il suo scopo è quello di sconfiggere la noia che lo assale perseguendo un divertimento estremo “a tutti i costi”.
In questa tipologia, ritroviamo molti soggetti adolescenziali che si possono anche riunire in gruppo decidendo di intraprendere una “campagna” di omicidi che, spesso, può acquisire le caratteristiche di una “missione”, dato che le vittime sono, nella maggior parte dei casi, emarginati a vario titolo.
La funzione di questo tipo di omicidio è prettamente ricreativa e può essere considerato una forma estrema di divertimento criminale in alternativa alle tradizionali serate tra amici al cinema o in discoteca.
- Regista: Stanley Kubrick
- Alba,Bates,Biel,Coop(Attore)
- Valutazione del Pubblico:X (Solo per adulti)
La motivazione principale non sembra tanto essere il controllo del potere come nelle altre forme di omicidio seriale, quanto la ricerca di emozioni forti tipica di soggetti che sperimentano un grande senso di vuoto interiore.
Un classico esempio cinematografico di questa tipologia è fornito dal film di Stanley Kubrick Arancia meccanica.
#5. Assassino Seriale di Massa – Mass Serial Killer
Il Mass Serial Killer può uccidere vittime casuali in intervalli di tempo molto ravvicinati, quasi come se fosse un’unica strage.
Questo soggetto, se non ha una visione del proprio futuro, può agire senza preoccuparsi di lasciare tracce o di essere scoperto e, in questo caso, è molto simile all’assassino di massa tipico che compie una strage e poi si suicida o si lascia uccidere dalla polizia.
Un buon esempio di questa figura è dato dal film Un giorno di ordinaria follia interpretato da Michael Douglas, che tratteggia perfettamente il ritratto di un uomo con dei problemi psicologici, che cerca di tornare in tempo a casa per la festa di compleanno della figlia.
- Polish Release, cover may contain Polish text/markings. The disk has Italian audio and subtitles.
- Barbara Hershey(Attore)
- Joel Schumacher(Direttore)
- Valutazione del Pubblico:Non valutato
Intrappolato a Los Angeles in un ingorgo senza sbocco nel calore estivo soffocante, il protagonista perde la pazienza e il controllo dei propri impulsi.
Dopo un diverbio con un automobilista, il protagonista abbandona la macchina e va in giro a piedi aggredendo tutte le persone che incontra lungo il suo percorso, in una spirale crescente di violenza, fino a trovare la morte per mano di un poliziotto.
#6. Assassino Seriale Rituale – Ritual Serial Killer
Il termine, introdotto da De Luca (2001), indica quel tipo di assassino che uccide per esigenze ritualistiche codificate in maniera rigida dalla propria cultura di appartenenza.
Data la premessa che ogni omicidio seriale presenta importanti elementi di ritualità nella sua esecuzione, il Ritual Serial Killer è un soggetto che uccide seguendo uno schema di azione predefinito e, nella maggior parte dei casi, risalente a una tradizione consolidata da molto tempo nella sua società di riferimento .
#7. Assassino Seriale “Incendiario” – Arsonist Serial Killer
La differenza principale con il serial killer classico è che questo soggetto non ha bisogno di un contatto fisico diretto con le vittime, ma la sua esigenza primaria è uccidere e distruggere mantenendo il controllo dall’esterno.
A differenza del semplice piromane che è attratto morbosamente del fuoco e appicca incendi per il gusto di farlo, ma senza desiderio di uccidere, l’Assassino Seriale “Incendiario” prende di mira luoghi in cui è sicuro di trovare delle persone e, molto spesso, si tratta di un soggetto che compie dei veri e propri omicidi seriali/ di massa.
Gli assassini seriali che rientrano in questa tipologia sono abbastanza rari, ma un tipico esempio è il caso dell’americano Robert Dale Segee (1930-?) che, fra il 1948 e il 1950, uccise quattro bambini bruciandoli vivi e appiccò un gigantesco incendio al tendone di un circo provocando la morte di 169 persone.
A causa della mancanza di prove concrete da presentare in tribunale, Segee non venne mai condannato per gli omicidi che confessò spontaneamente nel 1950, mentre stava scontando una condanna per incendio doloso nel Connecticut, e, nel maggio 1959, fu rilasciato e sottoposto a supervisione esterna e di lui si è persa ogni notizia successiva1.
#8. Assassino Seriale “Bombarolo” – Bomber Serial Killer
Questa categoria è diventata famosa dopo il caso, verificatosi negli Stati Uniti, di Theodore John Kaczynski, soprannominato “Unabomber”, termine diventato estremamente popolare e utilizzato per tutti i serial killer “bombaroli” successivi, anche per quello italiano autore di numerosi attentati in Veneto e Friuli negli anni novanta e duemila.
Anche questo soggetto non ha bisogno di un contatto fisico diretto con le vittime, ma la sua esigenza primaria è uccidere e distruggere mantenendo il controllo dall’esterno.
Questo tipo di serial killer si può suddividere in due tipi: l’assassino “modello unabomber”, che costruisce ordigni pensati per uccidere una vittima singola alla volta, in tipico stile seriale, e l’assassino modello “stragista”, che progetta delle autentiche azioni dinamitarde volte all’uccisione di vittime multiple a ciclicità periodica.
Per quanto riguarda la sottocategoria dello “stragista”, due classici esempi sono l’ungherese Sylvestre Matuschka e l’inglese David Copeland.
Il caso dell’ungherese Sylvestre Matuschka è sicuramente uno dei più singolari di tutta la storia dell’omicidio seriale, perché si tratta di un uomo che raggiungeva la massima eccitazione sessuale solo assistendo allo scontro fra treni e il suo scopo nella vita era provocare quanti più disastri ferroviari poteva.
#9. Assassino Seriale “Cecchino” – Sniper Serial Killer
Questa definizione è stata coniata da De Luca (2002) nell’analisi del caso di John Allen Williams e Lee Boyd Malvo, la coppia di cecchini-fantasma che ha terrorizzato gli Stati Uniti nel 2002 con una serie di uccisioni indiscriminate a distanza eseguite con un fucile di precisione.
- Editore: Newton Compton Editori
- Autore: Ruben De Luca , Roberta Bruzzone
- Collana: I volti della storia
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2021
Per una trattazione completa del caso e per l’analisi della tipologia del “Cecchino”, si può consultare il par. 11.6.
#10. Assassino Seriale per Induzione – Serial Killer by Proxy
Un tipico esempio di questa tipologia è rappresentato dal caso del dottor Sigvard Thurneman, uno psichiatra svedese specializzato in ipnosi che ha utilizzato la sua capacità di influenzare il prossimo per “indurre” alcuni pazienti a commettere una serie di rapine e omicidi vicino Stoccolma.
Il caso, singolare e unico nel suo genere, è praticamente sconosciuto alla maggior parte degli studiosi dell’omicidio seriale e l’unico autore che lo ha trattato è stato l’inglese Colin Wilson.
L’ Assassino Seriale per Induzione è molto abile nell’esercitare il suo potere mentale in modo tale che altri individui, a lui legati a vario titolo, compiano degli omicidi su suo diretto comando oppure, eventualità che rende il soggetto ancora più pericoloso, tramite un processo di influenzamento nascosto ma estremamente pervasivo.
In questo caso, la responsabilità di ogni omicidio va equamente suddivisa fra il soggetto induttore e quello (o quelli) che subisce l’induzione.
Un famosissimo esempio di Assassino Seriale per Induzione è rappresentato da Charles Manson e dai suoi seguaci, anche se, in realtà, lo stesso Manson ha compiuto degli omicidi personalmente.
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