I 10 Serial killer più intelligenti della storia, quelli con un Quoziente intellettivo sopra la media.
Il Quoziente Intellettivo (QI) è la valutazione delle abilità verbali e aritmetiche di un individuo. A partire dagli anni ‘20 e fino a tutti gli anni ‘80 del XX secolo, gli scienziati cominciarono a pensare che il potenziale umano potesse essere misurato sulla base del quoziente intellettivo.
I governi investivano soldi nelle attività linguistiche e matematiche delle scuole pubbliche, mentre sospendevano i programmi delle discipline artistiche e musicali.
I dipartimenti delle Risorse Umane delle aziende creavano test di valutazione basati sul Quoziente Intellettivo e assumevano persone utilizzando per tutti gli stessi criteri che contemplavano esclusivamente l’intelligenza presunta.
Secondo la Stanford-Binet Intelligence Scale, una persona con un Q.I. compreso tra 130 e 144 è considerato “dotato” e solo il 2,3% delle persone che si sono sottoposte al test hanno raggiungono un tale punteggio.
Sotto l’1% ha raggiunto un punteggio di QI compreso tra 145 e 160, che è considerato un livello “geniale” e vicino alle prestazioni mentali di Stephen Hawking e Albert Einstein.
I 10 Serial killer più intelligenti della storia
Se hai un Quoziente Intellettivo sopra la media non significa che non diventerai un criminale. I serial killer in questa lista lo sanno fin troppo bene, poiché hanno usato la loro intelligenza per qualcosa di diverso dal successo accademico, vale a dire l’omicidio a sangue freddo.
I seguenti assassini sono stati tutti astuti e manipolatori. Forse erano così intelligenti da pensare che non sarebbero mai stati catturati? Ecco i 10 serial killer più intelligenti della storia.
#1. Rodney Alcala – Q.I. 170
Rodney James Alcala
è un serial killer statunitense, condannato a morte ma non ancora giustiziato. Il Quoziente Intellettivo di Rodney Alcala è stato valutato 170, vicino al Q.I. di Einstein.
Alcala uccideva le sue vittime attaccandole prima con un martello e poi soffocandole in maniera tale da prolungare il più possibile la loro agonia. Sebbene egli sia stato condannato inizialmente per cinque omicidi (diventati poi sette) in California, alcuni ricercatori hanno ipotizzato che il totale potrebbe arrivare a 130 e che egli si sia spinto ad uccidere fino a New York.
Una stima espressa dalle autorità ammonta a 30-50 omicidi. Paragonandolo al famoso serial killer Ted Bundy, le autorità affermano che le indagini andranno avanti e non escludono che egli possa essere riconosciuto come il più sanguinario serial killer della storia americana.
Alcala infatti nel corso degli anni ha compilato una raccolta di oltre 1.000 fotografie di donne e adolescenti, molti in pose sessualmente esplicite. Nel 2014, è stato accusato dell’omicidio di una donna del 1977 identificata in una delle sue foto. È noto inoltre per aver aggredito un altro soggetto fotografato, e la polizia ha ipotizzato che altri soggetti in foto potrebbero essere stati vittime di stupri o di omicidio.
Il 9 marzo 2010 la giuria ha emesso una sentenza di condanna a morte per l’omicidio di Samsoe Robin e di altre quattro persone.
- Guillermo Diaz, Carrie Preston, Matt Barr (Attori)
- Peter Medak (Direttore)
Dopo la sua confessione nel 2010 riguardo a cinque omicidi avvenuti negli anni settanta, i mass media americani lo hanno soprannominato il Dating Game Killer, soprannome che deriva dallo show televisivo americano al quale Alcala ha partecipato negli anni settanta intitolato The Dating Game, il Gioco delle coppie americano.
#2. Unabomber – Q.I. 167
Il secondo tra i serial killer più intelligenti è Theodore Kaczynski,
il famoso Unabomber americano, da molti studiosi considerato più un terrorista che un serial killer. il suo quoziente intellettivo è stato valutato 167; superiore al Q.I di Stephen Hakwing, non male.
“Unabomber”, è termine diventato estremamente popolare e utilizzato per tutti i serial killer “bombaroli” successivi a Kaczynski.
Matematico ed ex professore universitario statunitense, Unabomber fu condannato per aver inviato pacchi postali esplosivi a numerose persone, durante un periodo di quasi diciotto anni, provocando 3 morti e 23 feriti.
Dopo diciotto anni di caccia infruttuosa, e decine di profili psicologi fabbricati dagli “esperti”, il 3 aprile 1996 viene arrestato nel Montana uno dei criminali più ricercati di tutti gli Stati Uniti, Theodore John Kaczynski, conosciuto meglio per il soprannome assegnatogli dagli agenti dell’FBI Unabomber.
DA I serial killer:
Kaczynski è stato definito soprattutto come un “ecoterrorista solitario”, ma può anche essere considerato un Assassino Seriale Atipico. In comune con i serial killer classici c’è, oltre al desiderio di uccidere in maniera ripetuta, anche la volontà di non farsi catturare e di assaporare nascosto nell’ombra la sensazione di potere che esercita terrorizzando una nazione intera.
Dal 1978 al giorno della cattura, Unabomber compie sedici attentati dinamitardi che provocano la morte di tre persone e il ferimento di altre ventitré, causando anche gravi mutilazioni.
Forse Unabomber è uno dei rarissimi esempi di serial killer perfettamente organizzato, dato che, negli anni della sua attività omicida, non ha mai commesso un errore o una leggerezza che potesse svelarne l’identità.
- Mastronardi, Vincenzo Maria (Autore)
Unabomber è stato catturato soltanto per colpa di un eccesso di egocentrismo narcisistico. Infatti, nel 1995, Unabomber cerca di stabilire i primi contatti con il mondo esterno, inviando una lettera ai due maggiori quotidiani americani, il New York Times e il Washington Post, in cui chiede la pubblicazione integrale del suo “Manifesto”, un saggio scritto da lui contro il progresso tecnologico, in cambio della promessa di interrompere la serie di attentati.
Con l’autorizzazione dell’FBI, i due quotidiani pubblicano il documento, firmato con la misteriosa sigla “FC” . La speranza della polizia è che qualcuno, leggendo il “Manifesto”, riconosca lo stile dello scrivente e possa fornire informazioni utili alla sua identificazione.
Il fratello minore di Kaczynski, David, ha l’impressione di riconoscere lo stile e le idee farneticanti del fratello Theodore, ricordando alcuni appunti lasciati nella cantina della casa di famiglia.
David Kaczynski contatta l’FBI che, dopo aver svolto alcune indagini, decide di procedere all’arresto del fratello maggiore, scovato in una capanna priva di acqua e corrente elettrica e sperduta nei boschi del Montana, vicino alla cittadina di Lincoln, dove Kaczynski si recava saltuariamente per fare provviste alimentari.
#3. Charlene Williams – Q.I. 160
Al terzo posto dei serial killer più intelligenti della storia, una donna, forse poco nota al grande pubblico: Charlene Williams.
Charlene è una ragazza molto abile a suonare il violino e ha un Q.I. molto elevato (160). Nasce in una famiglia ricca e influente e i genitori l’hanno sempre adorata. Quando conosce Gerald Gallego a una festa, rimane completamente ipnotizzata dal suo fascino.
Gerald Gallego sposa Charlene, la conduce nel mondo del sesso estremo e delle droghe e lei rimane soggiogata dalla brutalità del maschio violento. Charlene dà libero sfogo al suo masochismo e alla voglia di essere sottomessa. La coppia diventerà una coppia mortale.
Le vittime sono state rapite sotto la minaccia delle armi e gettate nel retro del furgone della coppia. Insieme, hanno preso di mira donne adolescenti o poco più che ventenni, che sono state sottoposte a torture sessuali per mano di Gerald e poi uccise, fucilate o strangolate.
Il numero totale di vittime era 11, 10 donne e un nascituro. Charlene e Gerald sarebbero diventati famosi come “The Love Slave Killers”.
Dopo la serie di omicidi, in tre stati tra il 1978 e il 1980, la coppia è stata catturata quando un passante, che ha assistito a un rapimento, ha annotato il numero di targa e ha avvisato la polizia. Charlene ha accettato un patteggiamento ed è stata condannata a soli 16 anni di carcere. Gerald invece è stato condannato a morte.
DA I serial killer:
Quando vengono arrestati due serial killer che fanno parte di una coppia uomo/ donna, c’è sempre la tendenza a giudicare la donna con delle attenuanti, ritenendo che sia meno attiva dell’uomo. Può anche succedere che la donna accetti di testimoniare contro il suo ex partner e riceva una condanna mitigata,
#4. Carroll Cole – Q.I. 152
Carroll Edward Cole
è un contorto serial killer che ha ucciso, tra il 1948 e il 1980, almeno 15 donne e un ragazzo. È stato giustiziato per i suoi crimini, ma con un QI di 152 il suo destino poteva essere molto diverso.
La storia di Carroll Cole è un perfetto esempio di come il comportamento di due genitori possa essere distruttivo per un bambino e per il suo sviluppo futuro.
Cole cresce con un’identità sessuale poco definita e confusa. Gli viene dato un nome che normalmente è riservato a una bambina; la madre lo veste con abiti femminili; i compagni di scuola lo prendono in giro continuamente, chiamandolo “femminuccia”, il padre non rappresenta un modello maschile adeguato per lui.
Carroll Edward Cole commette il primo omicidio all’età di 9 anni, annegando in un lago un compagno di scuola che lo prendeva in giro più degli altri. Quando venne scoperto il cadavere, si pensò a un incidente e Cole non venne mai sospettato finché non confessò lui stesso l’omicidio, molti anni dopo.
A partire dall’adolescenza, la sua vita è un continuo susseguirsi di comportamenti violenti, di arresti e di tempo trascorso in istituti psichiatrici: da ragazzo viene arrestato per ubriachezza e piccoli furti; dopo aver commesso altri furti e aggressioni, nel 1965 provoca un incendio doloso; rilasciato, subisce un nuovo arresto per il tentato omicidio di una bambina di undici anni.
La sfera sessuale è decisamente disturbata. Cole è un serial killer necrofilo: a volte, si corica nel letto con i cadaveri subito dopo gli omicidi.
Quando viene arrestato definitivamente, nel 1981, Cole confessa gli omicidi, ma sostiene di aver ucciso sotto l’influsso dell’alcol. Dice che le vittime gli ricordano la madre adultera e di averle uccise perché sono tutte infedeli ai loro mariti e fidanzati.
Le vittime sono donne che lo avvicinano nei bar e che gli propongono di appartarsi con lui per fare sesso; Cole le segue in macchina o nei loro appartamenti e le strangola. In un’occasione, smembra il cadavere e pratica il cannibalismo. Carroll Edward Cole è stato giustiziato nel dicembre 1985.
#5. Andrew Cunanan – Q.I. 147
Il 15 luglio 1997, il killer Andrew Cunanan sparò e uccise lo stilista Gianni Versace sui gradini della sua villa di Miami Beach. Aveva un QI di 147 e può essere considerato uno tra i serial killer più intelligenti della storia.
Sin da piccolo, Cunenan aveva manifestato le sue doti di intelligenza non comuni. All’età di 10 anni memorizzò un’intera serie di volumi enciclopedici.
All’inizio degli anni ’90, Cunanan diventa una figura piuttosto conosciuta nel panorama omosessuale di San Francisco, assumendo una serie di pseudonimi e identità fittizie.
Frequenta i ristoranti più esclusivi e indossa sempre completi elegantissimi; tutti quelli che lo conoscono, lo descrivono come una piacevole compagnia e un buon conversatore, ma anche come una persona alla disperata ricerca di continua attenzione e del modo di dimostrare il suo “valore”.
Cunanan non lavora un solo giorno della sua vita e, per sostentarsi, si accompagna a uomini più grandi di lui e molto ricchi che provvedono alle sue esigenze. Al di là del suo bell’aspetto, Cunanan è particolarmente apprezzato per la sua intelligenza, per la personalità brillante e per il gusto per pratiche sessuali senza limiti, compreso il sadomasochismo.
Ebbe una relazione con il milionario Norman Blachford, che gli ha offerto auto di lusso e vacanze nel sud della Francia. Quando, nel 1996, Blachford ne ebbe abbastanza di lui, lo cacciò di casa e il mondo dorato di Cunanan iniziò a frantumarsi.
I Profiler criminali, in seguito, hanno affermato che questa fu una grossa ferita per il suo ego, dal momento che l’ autostima di Cunanan era legata alle “cose belle della vita”, e a ciò che le persone potevano offrirgli.
La sua spirale discendente, caratterizzata da abuso di droghe, lo ha portato all’omicidio di almeno cinque persone, tra cui il magnate di Chicago Lee Miglin e Gianni Versace.
Dopo l’omicidio di Versace, inizia una caccia all’uomo nazionale, e indagini approfondite sul conto di Cunanan scoprono che è affetto da AIDS, per cui potrebbe aver deciso di uccidere come forma di vendetta per essere stato contagiato.
Il 25 luglio 1997, la polizia lo rintraccia barricato dentro una barca nel porto di Miami e lo circonda, iniziando uno scontro a fuoco. Dopo una pausa, si sente l’esplosione di un colpo di pistola singolo e la polizia decide di fare irruzione: steso sul pavimento della barca, c’è il cadavere di Andrew Philip Cunanan, che si è suicidato sparandosi un colpo in bocca.
#6. Edmund Kemper – Q.I. 145
Edmund “Ed” Kemper
, noto anche come “Killer delle studentesse”, ha causato la morte di dieci vittime, tra cui sua madre e i suoi nonni. Con un’altezza di 206 centimetri, un peso di oltre 113 chilogrammi e un QI di 145, poteva sopraffare le sue vittime sia mentalmente che fisicamente.
Da bambino, è affascinato dalle pistole e dai coltelli. Prima di compiere 10 anni, seppellisce vivo e poi decapita il gatto di famiglia, portandosi la testa nella sua stanza. A 13 anni, tortura e uccide il secondo gatto, lo decapita e lo taglia a pezzi con un machete. La madre era alcolizzata, lo rimproverava continuamente, e lo mandò a vivere con i suoi nonni paterni, sperando che questo avrebbe frenato le sue tendenze violente; non avrebbe potuto sbagliarsi di più.
A 15 anni, Kemper uccide i nonni con il fucile che loro gli volevano confiscare. Fu mandato all’ospedale psichiatrico statale Atascadero ed esce di prigione nel 1969.
Grazie al suo alto quoziente intellettivo, Kemper è stato in grado di manipolare i professionisti della salute mentale che gli hanno concesso la libertà in anticipo. Tra il maggio 1972 e il febbraio 1973, Kemper uccise almeno sei autostoppiste donne.
Una delle sue ultime vittime è stata sua madre, che ha picchiato a morte con un martello e poi l’ha decapitata. Ha quindi invitato l’amica di sua madre e l’ha strangolata. Il giorno successivo, Kemper ha chiamato la polizia e ha confessato i suoi crimini.
Durante la serie omicidiaria, frequentava un bar dove si recavano dei poliziotti e discuteva con loro degli omicidi, per sapere a che punto erano le indagini (uno dei suoi desideri era sempre stato quello di entrare a far parte delle pattuglie autostradali della polizia).
Edmund Kemper viene diagnosticato schizofrenico paranoide e, mentre aspetta il processo, tenta due volte di suicidarsi in carcere. La giuria lo ritiene sano di mente e lo condanna all’ergastolo.
#7. Jeffrey Dahmer – Q.I. 145
Jeffrey Dahmer
fu soprannominato “Il cannibale di Milwaukee” dopo aver massacrato 17 uomini e ragazzi. Il suo QI di 145 lo colloca tra i serial killer più intelligenti di tutti i tempi, e tra il 2% della popolazione mondiale. Tuttavia, Dahmer viene ricordato per aver praticato buchi nelle teste delle sue vittime nel tentativo di trasformarle nei suoi personali “zombi”.
Poco prima della mezzanotte del 22 luglio 1991, un giovane sconvolto con delle manette che gli pendevano dal polso si avvicinò a 2 agenti di Milwaukee, affermando che un pazzo aveva cercato di sequestrarlo. I 2 poliziotti si diressero nell’appartamento dell’aggressore e alla porta furono salutati dall’agente Jeffrey Dahmer.
Dahmer cercò di giustificarsi, ma fu tradito da un terribile fetore di cadavere. Nella sua camera da letto, un poliziotto trovò fotografie di corpi maschili nudi e in diversi stadi di decomposizione. Lo sfondo indicava che la scena dei delitti era sempre la stessa stanza. Dhamer fu immediatamente arrestato.
Da un’ulteriore perquisizione dell’appartamento emersero parti di corpi umani conservate in scatole, in un fusto da 215 litri, in un congelatore e in un frigorifero, mentre dal soffione della doccia pendevano diversi crani dipinti e uno scheletro umano.
Alla centrale di polizia, Dahmer confessò di aver ucciso 17 giovani uomini e di aver compiuto atti di necrofilia sui loro cadaveri, ammise anche di aver mangiato parti del corpo delle sue vittime in un tentativo di cannibalismo.
Dahmer, dichiarato sano di mente, fu condannato nel 1992 alla pena di 15 ergastoli per poi essere ucciso, due anni dopo, con una spranga di ferro dal detenuto Christopher Scarver.
Jeff Dahmer fa parte della lista: I serial killer più famosi della storia
#8. Lawrence Bittaker – Q.I. 138
Lawrence Bittaker
faceva parte del duo di serial killer noto come Toolbox Killers. Insieme al suo complice Roy Norris, la coppia ha ucciso cinque vittime dopo averle sottoposte a una dolorosa tortura.
Hanno preso di mira e rapito solo ragazze adolescenti, che avrebbero nascosto nel loro furgone oscurato chiamato “Murder Mack“.
Bittaker aveva un QI di 138 ma faticava a concentrarsi a scuola. All’età di 17 anni, lasciò la scuola superiore e si dedicò alla microcriminalità per provare nuovi brividi.
Mentre stava scontando una pena presso la California Men’s Colony a San Luis Obispo, incontrò Norris, che stava scontando una pena per aggressione con mano armata. La valutazione di uno psichiatra ha rilevato che Bittaker era uno psicotico borderline e che Norris aveva una “personalità schizoide grave“.
Nonostante queste diagnosi non proprio rassicuranti, entrambi furono rilasciati sulla parola e sono stati in grado di attuare i loro piani malvagi. La loro follia omicida durò tre mesi durante l’estate del 1979, poi sono stati catturati. Norris è stato condannato all’ergastolo. Bittaker è attualmente nel braccio della morte.
#9. Ted Bundy – Q.I. 136
Ted Bundy
è uno dei serial killer più temuti e riconoscibili di tutti i tempi. Durante gli anni ’70, ha viaggiato tra sette stati, uccidendo giovani donne e ragazze innocenti.
Il Q.I. di Bundy è stato testato a 136, che gli fa guadagnare un posto di tutto rispetto tra i serial killer più intelligenti di tutti i tempi.
Bundy era uno studente di legge di bell’aspetto che spiccava per fascino e intelligenza, tratti che sfruttava per conquistare la fiducia delle sue vittime. Era solito attirare la loro attenzione fingendo di essere disabile o in difficoltà.
Girando con un braccio ingessato o sostenuto da una fascia a tracolla, zoppicando o camminando con le stampelle, Bundy si fingeva un giovane in difficoltà che aveva bisogno di aiuto per trasportare libri. Dopo averle attirare vicino alla sua Volkswagen Maggiolino, Bundy afferrava il cric e le colpiva alla testa; poi le caricava in macchina e le ammanettava per stuprarle e ucciderle in luoghi appartati.
Talvolta ritornava sulla scena del crimine per avere rapporti sessuali con i cadaveri in decomposizione, almeno finché la putrefazione non era tale da rendere questi atti impraticabili. Ha decapitato almeno 12 vittime, conservandone le teste nel suo appartamento come trofeo. In alcune occasioni ha semplicemente fatto irruzione nelle abitazioni delle vittime bastonandole mentre dormivano.
Era particolarmente attratto da ragazze del college dai capelli lunghi divisi nel mezzo, lo stile del momento.
Fu inizialmente incarcerato nello Utah nel 1975 per sequestro di persona con tentata aggressione, e successivamente fu sospettato di diversi altri omicidi irrisolti in molti altri stati americani. Di fronte alle accuse di omicidio in Colorado, progettò due fughe per poi compiere altre aggressioni, tra cui tre omicidi, finché non fu nuovamente catturato in Florida nel 1978.
Ricevette tre condanne a morte in due processi separati per gli omicidi in Florida. La sera del 24 gennaio 1989, il quarantaduenne Ted Bunty morì sulla sedia elettrica.
La risposta alla domanda sul perché avesse ucciso tante donne può essere dedotta da una delle sue ultime dichiarazioni: “Semplicemente mi piaceva uccidere. Io volevo uccidere”.
Ted Bundy fa parte della lista: I serial killer più famosi della storia
#10. John Christie – Q.I. 128
John Christie,
serial killer britannico, ha ucciso almeno otto donne, inclusa sua moglie, tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Da giovane, era dotato in matematica e si è aveva un notevolissimo Q.I. di 128.
Christie si è spacciato per un abortista “abusivo”. Così, Donne giovani e vulnerabili andavano nella sua abitazione con le loro gravidanze indesiderate, ma non sono mai riuscite ad andarsene. John avrebbe stordito le sue vittime con il gas da cucina per poi strangolarle sino alla morte.
Christie conservava i corpi delle sue vittime in casa sua. Alcuni corpi furono ritrovati in giardino, alcuni nascosti sotto le assi del pavimento, altri nella sua nicchia della cucina. Da allora la casa degli orrori è stata demolita, ma i crimini sinistri che hanno avuto luogo lì non sono stati dimenticati.
Due delle vittime di Christie furono Beryl Evans e la figlioletta Geraldine, che insieme al marito di Beryl, Timothy, erano inquilini di Rillington Place durante il 1948 e 1949.
Questo caso sollevò parecchie polemiche quando Timothy Evans venne incriminato per entrambi i delitti, condannato per essi ed impiccato nel 1950.
Christie fu uno dei testimoni principali dell’accusa al processo, ma quando i suoi stessi crimini furono scoperti tre anni dopo, sorsero seri dubbi sulla fondatezza della sua testimonianza e sulla condanna di Evans. Christie stesso ammise in seguito di aver ucciso Beryl Evans per violentarla, ma non la piccola Geraldine.
- Hurt,Attenborough (Attore)
Nel corso di un’indagine ufficiale svoltasi nel 1965–66 atta a riesaminare il caso, il magistrato Sir Daniel Brabin concluse che fosse “molto probabile” che Evans avesse ucciso la moglie, ma non la figlia Geraldine.
La scoperta, portò all’assoluzione postuma di Evans per l’omicidio della figlia nell’ottobre 1966. Il caso contribuì alla soppressione della pena di morte in Gran Bretagna nel 1965. La vicenda di Christie ed Evans è stata trasposta sullo schermo nel film del 1971 L’assassino di Rillington Place n. 10.
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Bibliografia:
- “Il libro del crimine” Gribaudo
- “I serial Killer” di Vincenzo Mastronardi e Ruben De Luca
- “The big book of Serial Killers” di Jack Rosewood
- Wikipedia [1] [10]
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