Last Updated on 25 Dicembre 2020 by Samuele Corona
Sigmund Freud
è una delle figure più importanti del ventesimo secolo. Le sue teorie hanno avuto un impatto enorme nella cultura occidentale. Oltre ad essere il padre della psicoanalisi, la più famosa tra le correnti teoriche e pratiche della psicologia, è stato anche un autore prolifico pubblicando più di 320 scritti, tra articoli, libri e saggi.
Il seguente elenco dei i 12 libri più importanti di Sigmund Freud rappresenta una selezione di alcuni dei suoi libri più influenti. Se sei interessato a saperne di più su Freud e le sue teorie, prendi in considerazione la lettura dei suoi scritti “integrali”.
Ci sono molti libri che riassumono le sue idee ma se vuoi approfondire intuizioni e prospettive, per comprendere al meglio la sua impalcatura teorica, questi non possono sostituire la consultazione degli scritti “integrali”.
12 Libri più importanti di Sigmund Freud
#1. Studi sull’Isteria (1895)
- Freud, Sigmund(Autore)
Studi sull’isteria, pubblicati nel 1895, associano al nome di Freud quello del suo collega Josef Breuer. Il libro è composto di cinque capitoli.
Il primo, scritto in comune, illustra il meccanismo psichico dei fenomeni isterici. Il secondo è un resoconto di casi clinici: uno di Breuer e quattro di Freud. Il terzo, dovuto a Breuer, espone una serie di considerazioni teoriche sull’isteria. Il quarto, di Freud, illustra il metodo psicoterapeutico impiegato nella cura dei casi.
Il libro descrive il loro lavoro e lo studio di un numero di individui affetti da isteria, tra cui uno tra i casi più famosi della storia, una giovane donna conosciuta come Anna O. Il libro ha anche introdotto l’uso della psicoanalisi come trattamento per la malattia mentale.
#2. L’interpretazione dei sogni (1900)
L’interpretazione dei sogni è diventato un classico nella storia della psicologia e Freud lo identificò come il suo preferito. Il libro espone la teoria di Freud secondo cui esiste una tecnica psicologica che consente di interpretare i sogni e che, applicando questo metodo, ogni sogno si rivela come una formazione psichica densa di significato, che va inserita in un punto determinabile dell’attività psichica della veglia.
Freud, inoltre, tenta di chiarire i processi da cui derivano la stranezza e l’oscurità del sogno e di dedurre la natura delle forze psichiche dalla cui cooperazione o dal cui contrasto il sogno trae origine. Se sei interessato a saperne di più sull’approccio di Freud all’interpretazione dei sogni e all’inconscio, questo libro è assolutamente da leggere.
Se vuoi approfondire leggi il post L’interpretazione dei sogni
#3. Psicopatologia della vita quotidiana (1901)
- Editore: Newton Compton Editori
- Autore: Sigmund Freud , C. Galassi
- Collana: I MiniMammut
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2014
Psicopatologia della vita quotidiana è l’opera di Freud più famosa è più letta dopo l’interpretazione dei sogni. Considerato un testo fondamentale che delinea la teoria psicoanalitica di Freud, rappresenta la prova dell’esistenza dell’inconscio o meglio, di un’attività mentale che può interferire con quella cosciente, facendo affiorare i pensieri, i desideri e le fantasie rimosse dalla censura.
Il libro dà uno sguardo più da vicino a una serie di deviazioni che si verificano durante la vita di tutti i giorni, compresi i nomi dimenticati, i “lapsus freudiani”, gli errori nel linguaggio e nei ricordi nascosti. Quindi analizza la psicopatologia di base che ritiene abbia portato a tali errori.
#4. Tre saggi sulla teoria sessuale (1905)
- Freud, Sigmund(Autore)
Tre saggi sulla teoria della sessualità è considerato uno dei lavori più importanti di Freud dove si delinea una teoria psicoanalitica della sessualità e introduce concetti importanti tra cui il complesso di Edipo, l’invidia del pene e l’angoscia da castrazione.
Il primo dei tre saggi è dedicato alle aberrazioni sessuali, il secondo alla sessualità infantile e il terzo alla sessualità puberale. Il più importante dei tre, viene considerato il secondo, perché offre le chiavi che servono a capire gli ulteriori sviluppi normali e patologici della sessualità.
La scoperta e la valorizzazione della sessualità infantile rappresenta, secondo Freud, uno dei contributi maggiori dell’analisi alla conoscenza dell’uomo.
#5. motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio (1905)
- Freud, Sigmund(Autore)
L’argomento è la “barzelletta” o meglio, quel meccanismo comunicativo che ci permette di esprimere, secondo Freud, pubblicamente fantasie e pulsioni sessuali, attenuandole e mascherandole attraverso il complesso codice dei processi primari, così da coinvolgere emotivamente gli ascoltatori in modo non traumatico e aggressivo, cioè senza cadere nella volgarità imbarazzante di un discorso esplicito e senza veli.
Tutto questo senza che nessuno sia consapevole di ciò che sta realmente passando attraverso il discorso. Il fatto di essere compresi e di scatenare il riso implica ovviamente che chi ci ascolta è stato “toccato” nella sua sfera emotiva più profonda.
Fra gli esempi di umorismo verbale citati nel libro è compresa la storiella nota come “paiuolo di Freud”.
#6. Totem e Tabù (1913)
- Totem e tabù e altri saggi di antropologia. Ediz. integrale
- Tipo di prodotto: ABIS_BOOK
- Marca: Newton Compton
- Freud, Sigmund(Autore)
Totem e tabù: somiglianze tra le vite mentali dei selvaggi e dei nevrotici è una raccolta di quattro saggi che applicano la psicoanalisi ad altri campi, tra cui la religione, l’antropologia e l’archeologia.
Il primo e più breve dei quattro saggi concerne i tabù dell’incesto adottati dalle società totemiche. Nel secondo saggio Freud considera il rapporto dei tabù col totemismo.
Il terzo saggio prende in esame l’animismo e la fase narcisistica associata ad una primitiva comprensione dell’universo, e l’inizio dello sviluppo libidico. Nel quarto saggio, Freud sostiene che la combinazione di una teoria darwiniana circa l’organizzazione delle prime società umane con la teoria del sacrificio rituale di William Robertson Smith.
#7. Introduzione al narcisismo (1914)
- Freud, Sigmund(Autore)
In questo libro Freud delinea la sua teoria sul narcisismo. Il saggio consta di tre capitoli in cui il medico viennese presenta lo stadio narcisistico, derivando il termine dalla leggenda di Narciso, come una fase evolutiva della libido sessuale, a cavallo tra la fase sadico-anale e quella più propriamente oggettuale.
Secondo Freud in questo stadio la libido prende come primo oggetto l’Io stesso del bambino e solo in un momento successivo questo investimento libidico si rivolgerà invece ad un oggetto esterno.
Sempre in questo volume l’autore introduce l’importante concetto di ideale dell’Io, concetto che negli anni seguenti porterà alla definizione freudiana del Super-io.
Nel libro, Freud suggerisce che il narcisismo è in realtà una parte normale della psiche umana. Si riferiva a questo come al narcisismo primario o all’energia che si cela dietro gli istinti di sopravvivenza di ciascuna persona.
#8. Introduzione alla Psicoanalisi (1917)
- Freud, Sigmund(Autore)
Uno dei libri più famosi di Freud, egli delinea la sua teoria della psicoanalisi, inclusa la mente inconscia, la teoria delle nevrosi e dei sogni. È la fedele riproduzione di 28 lezioni da lui tenute nell’Ateneo viennese dal 1915 al 1917 di fronte ad un uditorio composto da medici e da profani.
L’uditorio, interessato ma sostanzialmente ignaro di psicoanalisi, giustifica uno stile divulgativo che però non incide sulla compiutezza dell’opera: Freud espone tutte le scoperte e le conclusioni teoriche cui all’epoca è pervenuto.
La prefazione, scritta da G. Stanley Hall, spiega: “Queste ventotto lezioni ai laici sono elementari e quasi conversazionali: Freud si esprime con una franchezza che quasi sorprende le difficoltà e i limiti della psicoanalisi, e descrive anche i suoi principali metodi e risultati come solo un maestro e un iniziatore di una nuova scuola di pensiero può fare “.
#9. Al di là del principio di piacere (1920)
In questo libro Freud ha approfondito la sua teoria degli istinti. In precedenza, il lavoro di Freud identificava la libido come la forza dietro le azioni umane. In questo libro ha sviluppato una teoria delle pulsioni motivate dall’Eros e del Thanatos, ovvero rispettivamente la “pulsione di vita” e la “pulsione di morte”.
La teoria delle pulsioni si ristruttura per risolvere le infinite contraddizioni tra tale principio e l’esperienza clinica maturata da Freud, che d’ora in poi tenderà sempre più a valorizzare l’aggressività come un dato primario della natura umana, sia pure esso inteso come estroflessione della pulsione di morte.
#10. L’avvenire di un’illusione (1927)
La tesi centrale di Freud è che non esistano “bisogni religiosi” ma solo bisogni psicologici. Freud esplora la religione attraverso un obiettivo psicoanalitico e descrive la religione come una illusione, ossia “l’incarnazione dei più antichi, forti e profondi desideri del genere umano”.
Egli suggerisce che la religione è un’illusione fatta di “… alcuni dogmi, affermazioni su fatti e condizioni di realtà esterna e interna che raccontano qualcosa che non si è scoperto e che affermano che si dovrebbe dare loro credito “.
La tesi di Freud è che non sia accettabile inculcare le dottrine religiose ai bambini, ossia in un’età in cui essi non hanno né interesse per esse, né la capacità di coglierne la portata.
#11. Il disagio della civiltà (1930)
Questo è uno dei libri più conosciuti di Freud. Il libro è incentrato sulle idee di Freud sulla tensione tra l’individuo e la civiltà nel suo complesso. Secondo Freud, molti dei nostri desideri più elementari sono in disaccordo con ciò che è meglio per la società, motivo per cui vengono create le leggi che proibiscono certe azioni.
L’attrito principale, afferma, nasce dalla ricerca della persona della libertà istintiva mentre la civiltà tende a richiedere l’esatto contrario ovvero una limitazione della libertà istintuale degli individui che la compongono.
Molti istinti primitivi e per nulla sopiti degli esseri umani quali: l’istinto assassino, il desiderio di appagamento sessuale ecc. sono chiaramente dannosi per il funzionamento di una comunità umana. Perciò la società crea leggi che inibiscono tali desideri proibendo l’uccisione, lo stupro e l’adulterio, e implementa severe punizioni se tali norme sono violate.
Questo processo, sostiene Freud, è una caratteristica intrinseca e necessaria della civiltà che inevitabilmente però infonde sentimenti di insoddisfazione perpetua nei suoi cittadini.
La teoria di Freud si basa sulla nozione che gli esseri umani hanno certi istinti caratteristici che sono immutabili e la loro ostacolazione li rende civilmente conformi e insieme infelici poiché gli esseri umani sarebbero governati dal principio di piacere, e tale principio è soddisfatto dagli istinti.
Il risultato, sostiene Freud, è un continuo sentimento di malcontento tra i cittadini di quella civiltà.
#12. Mosè e il monoteismo (1939)
Freud nel libro effettua un parallelismo tra l’evoluzione del popolo ebraico e i casi di nevrosi individuale, argomento che tratta anche in Totem e tabù e ne Il disagio della civiltà.
Il padre della psicoanalisi sostiene che Mosè non fosse ebreo, ma in realtà un egiziano di antica nobiltà che trasmise al popolo ebraico la religione monoteista del faraone Akhenaton. Gli ebrei, sempre secondo la tesi di Freud, assassinarono Mosè, abbandonarono la religione che questi aveva loro trasmesso e collettivamente dimenticarono quanto avevano fatto.
Freud spiega che diversi anni dopo l’assassinio di Mosè, i ribelli avessero deplorato la loro azione formando così il concetto di Messia, come speranza per il ritorno di Mosè come Salvatore degli Israeliti.
Freud sostiene che il senso di colpa per l’omicidio di Mosè venne ereditato attraverso le generazioni; fu proprio questo senso di colpa che poi spinse gli ebrei alla creazione della religione, affinché potesse farli sentire meglio diminuendo la riprovazione per ciò che avevano fatto.
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