“Chi ha spostato il mio formaggio?” di Spencer Johnson è un libro breve ma potente, pubblicato nel 1998, che offre una metafora ispiratrice sulla gestione del cambiamento nelle nostre vite personali e professionali. Questo libro è stato ampiamente apprezzato da milioni di lettori in tutto il mondo, grazie alla sua semplice storia, ma con un profondo significato.
Al libro è stato attribuito il merito di aver salvato carriere, matrimoni e persino vite umane. Sembra incredibile eppure numerose persone affermano di aver ricevuto enormi benefici dalla lettura del libro “Chi ha spostato il mio formaggio?”.
Un doveroso omaggio all’autore Spencer Johnson venuto a mancare nel luglio del 2017, all’età di 78 anni per complicazioni di un cancro al pancreas.
- Johnson, Spencer (Autore)
- Valutazione del Pubblico: X (Solo per adulti)
Johnson era un medico diventato poi scrittore per bambini. “Chi ha spostato il mio formaggio?” il suo libro più noto, che ha venduto oltre 26 milioni di copie ed è stato tradotto in 37 lingue, aveva preso le mosse da una storiella che l’autore raccontava alle feste o nelle conferenze.
La storia
La fiaba racconta i cambiamenti che avvengono all’interno di un Labirinto in cui quattro singolari personaggi (due topolini e due gnomi) vanno alla ricerca del Formaggio, che rappresenta metaforicamente tutto ciò che desideriamo possedere nella vita, sia esso un lavoro o una relazione personale, il denaro, una casa più grande, la libertà, la salute, dei riconoscimenti o la pace spirituale.
Ognuno di noi ha una propria concezione personale della natura del Formaggio, ma tutti aspiriamo a possederlo, perché siamo convinti che abbia il potere di procurarci la felicità. Quando riusciamo a ottenerlo, spesso ne diventiamo fortemente dipendenti, e quando lo perdiamo o ci viene sottratto ne rimaniamo sconvolti.
Il Labirinto della storia rappresenta il luogo in cui passiamo il nostro tempo alla ricerca dell’oggetto del nostro desiderio. Può essere l’organizzazione in cui lavoriamo, la comunità in cui viviamo o anche le relazioni interpersonali che abbiamo sviluppato nel corso della nostra esistenza.
Questo libro è divenuto un classico, a lungo utilizzato dalle aziende nei seminari motivazionali.
Di seguito un riassunto tratto dal libro “Chi ha spostato il mio formaggio?”.
“Chi ha spostato il mio formaggio?” Riassunto
In un minuscolo paesino vivevano 4 minuscole creature che vagavano in un Labirinto alla ricerca del Formaggio necessario per nutrirsi ed essere felici. Due erano topolini, dal nome Nasofino e Trottolino, e due erano gnomi, esseri dall’aspetto simile all’uomo ma piccoli come topi, che si chiamavano Tentenna e Ridolino.
Ogni giorno i topi e gli gnomi si davano da fare nel labirinto per cercare il loro tipo di formaggio preferito.
Nasofino e Trottolino, con la modesta intelligenza dei roditori, unito però a un istinto ben sviluppato, puntavano al formaggio da rosicchiare, quello ben stagionato, abitualmente prediletto dalla maggior parte dei topi.
I due gnomi, abituati a far uso della loro sofisticata materia grigia, andavano alla ricerca di un formaggio molto diverso, quello con la “F” maiuscola, convinti che solo quel formaggio avrebbe dato la felicità e il successo.
Nonostante la loro diversità, sia i topi , sia gli gnomi si comportavano alla stessa maniera: ogni mattina indossavano la tuta e le loro scarpe da ginnastica, lasciavano le loro casette e si addentravano nel labirinto alla ricerca del formaggio preferito.
Il labirinto era costituito da corridoi e stanze, in alcune delle quali vi era conservato dell’ottimo formaggio. C’erano però anche delle zone buie e vicoli ciechi che non portavano da nessuna parte. Era facile perdersi, ma per coloro che erano capaci di trovare la strada giusta, il labirinto racchiudeva segreti che custodivano una vita migliore ai fortunati scopritori.
Per trovare il formaggio i due topolini utilizzavano un metodo per tentativi ed errori: correvano all’impazzata lungo un corridoio, e se lo trovavano sfornito di formaggio lo abbandonavano per precipitarsi subito da un’altra parte. Avevano memorizzato i corridoi sforniti di formaggio, e si spostavano rapidamente nelle zone ancora inesplorate.
Nasofino fidandosi del suo olfatto straordinario, fiutava la strada per il formaggio, e Trottolino si fiondava a tutta velocità nella direzione individuata dall’amico. Come è facile intuire, spesso si perdevano e qualche volta andavano a sbattere contro un muro. Ma dopo un po’ trovavano sempre la direzione giusta.
Anche i due gnomi usavano un metodo simile, ma spesso si facevano trascinare dalla loro parte umana e a causa di ragionamenti difficili ed elaborati, si complicavano la vita. Ciò nonostante, ciascuno seguendo il proprio metodo, riuscirono tutti a trovare ciò che cercavano.
Un bel giorno trovarono il formaggio ideale infondo al corridoio F. Da quel giorno, tutte le mattine, gnomi e topi, indossavano i loro indumenti da corsa e si trasferivano senza indugi verso il corridoio F. Ben presto, così ciascuno cominciò a seguire uno schema ben definito.
All’inizio tutti erano pronti a correre velocemente alla ricerca, ma dopo un poco, i due gnomi cominciarono a prendersela sempre con più calma, in fondo sapevano la strada e credevano che il formaggio non sarebbe mai finito. Ben presto i due gnomi, cominciarono a considerare il formaggio del deposito F come il loro formaggio, tanto da decidere di trasferirsi anche la notte e lasciare le loro vecchie case.
Per sentirsi maggiormente a casa cominciarono a scrivere sul muro varie frasi sul formaggio. Una era:
“Il formaggio dona la felicità”.
Ogni tanto i due gnomi invitavano i loro amici e indicavano con orgoglio la montagna di formaggio. Ma pian piano la sicurezza di Tentenna e Ridolino si trasformò nell’arroganza che talvolta nasce dal successo, i due gnomi si sentivano talmente sicuri che non facevano attenzione a quello che stava succedendo sotto i loro occhi. I due topini invece non modificarono le loro abitudini, ogni mattina, arrivavano di corsa al deposito F e fiutando cercavano il loro formaggio.
Un bel mattino i due topolini di buon ora andarono al deposito F e con stupore scoprirono che il formaggio era scomparso. La scoperta non sconvolse le loro esistenze perché avevano già notato che il formaggio calava di giorno in giorno, erano quindi preparati al peggio, e seguendo il loro istinto sapevano già cosa fare. Si scambiarono uno sguardo d’intesa, afferrarono le loro scarpe da ginnastica e senza perdersi in analisi troppo approfondite si misero in cerca di Nuovo Formaggio.
Poco dopo anche gli gnomi arrivarono al deposito F ma non avendo notato i piccoli cambiamenti che erano avvenuti nel tempo, erano del tutto impreparati all’amara sorpresa che li attendeva. “Non c’è più formaggio” strillò Tentenna, “Dov’è finito il mio formaggio?”, continuava a urlare. Ridolino, si limitò a scrollare il capo, restò a lungo in piedi paralizzato dalla sorpresa. Tentenna continuava a sbraitare, ma Ridolino si rifiutava di affrontare la dura realtà, così cercò di estraniarsi completamente. Non reagiva più.
Per Ridolino il formaggio significava sentirsi al sicuro, costruirsi un giorno una bella famiglia ed andare a vivere in via del Gruviera. Per Tentenna il formaggio rappresentava invece lo strumento per una carriera luminosa, avere schiere di sottoposti e possedere una bellissima casa sulla cima della collina del Camembert.
Data l’importanza che attribuivano al formaggio, i due gnomi discussero a lungo sul da farsi e l’unica strategia che riuscirono ad elaborare fu quella di continuare a perlustrare i dintorni del deposito F per verificare se il formaggio fosse davvero scomparso.
Che cosa sarebbe accaduto se l’indomani il formaggio non fosse ricomparso? Che ne sarebbe stato dei loro piani per il futuro, tutto basato sul formaggio di cui non c’era più traccia. Quella sera i due gnomi rientrarono a casa affamati e demoralizzati.
Prima di lasciare il deposito però Ridolino scrisse sul muro:
“Più importanza dai al formaggio, più ne vuoi avere per te”.
Il giorno seguente i due gnomi ritornarono al deposito dove si illudevano di ritrovare il loro formaggio. La storia si ripropose per alcuni giorni fino a quando Ridolino azzardò una proposta: “Non pensi che sarebbe meglio provare ad andare a cercare un Nuovo Formaggio?” “Oh no”, disse Tentenna, “Prima voglio scoprire che cosa ci sta dietro”.
Nel frattempo i due topolini avevano fatto molti progressi ed un giorno capitarono nel deposito N, dove finalmente trovarono una enorme riserva di Nuovo Formaggio. Quasi non credevano ai loro occhi. Si trattava della più grande riserva di formaggio che avessero mai visto.
La condizione degli gnomi stava diventando critica, la fame e lo stress si facevano sentire. Ridolino cominciò a stufarsi ad aspettare che la situazione migliorasse da sola, così decise che era giunta l’ora di tornare nel labirinto. Tentenna non reagiva in alcun modo. Ridolino raccattò un sassolino e scrisse sul muro un pensiero in modo che Tentenna potesse rifletterci su:
“Se non cambi rischi di scomparire”.
Ridolino aprì la porta, l’ansia aumentava e si domandò se veramente volesse intraprendere ancora il viaggio, poi scrisse una frase sul muro e stette a lungo a guardarla:
“Che cosa fareste se non aveste paura?”
Prese a riflettere su quanto aveva scritto. Gettò uno sguardo furtivo a destra, nella direzione verso cui non si era mai spinto, respirò profondamente, girò la testa e cominciò a procedere lentamente verso l’ignoto; giurando a se stesso che se mai gli fosse capitato di nuovo, sarebbe uscito dal guscio molto prima.
Nei giorni seguenti Ridolino trovò qua e là un po’ di formaggio, ma mai in quantità sufficiente da sfamarsi. A volte credeva di fare progressi, poi si rendeva conto di essersi perso, aveva l’impressione di fare un passo avanti e due indietro. Si sentii stanco; dovette fermarsi un momento per riposare e ne approfittò per tracciare sul muro del labirinto un’altra scritta: “Annusa spesso il formaggio, così ti accorgi se diventa vecchio”.
Egli si domandò se Tentenna si fosse deciso a muoversi o se fosse ancora paralizzato dalle proprie paure. Tracciò un’altra frase sul muro consapevole che rappresentava sia una riflessione per se stesso sia una indicazione che sperava fosse seguita dal suo compare Tentenna:
“Seguire una direzione nuova, aiuta a trovare un formaggio nuovo”.
Ridolino osservò il corridoio buio e si rese conto di avere paura. Nel suo cervello si materializzarono tutte le orrende sorprese che forse lo stavano attendendo. Si stava terrorizzando a morte da solo. Poi sorrise perché aveva capito che le sue paure non facevano altro che rendere più arduo il suo cammino. Ne era sorpreso ma si sentiva sempre più felice.
Non tardò a comprendere quale fosse la ragione del suo benessere così si fermò per scrivere sul muro:
“Quando superi le tue paure ti senti libero”.
Le cose cominciarono a migliorare quando cominciò a fantasticare; si immaginò a gustare montagne di formaggio di tutte le qualità. A questo punto scrisse un’altra massima sul muro: “Se immagini di gustare il nuovo formaggio già prima di trovarlo, scoprirai la via giusta per conquistarlo”.
Ora si sentiva carico e pieno di energie. Varcò la soglia del deposito e comprese che se si fosse mosso prima, probabilmente avrebbe già trovato il Nuovo Formaggio. Si fermò ancora una volta per scrivere sul muro la nuova massima: “Quanto prima abbandonerai il vecchio formaggio, tanto prima gusterai quello nuovo”.
Sorrise quando nel suo cervello risuonò un’altra massima: “È meno pericoloso affrontare il labirinto che rimanere fermo senza formaggio”.
Ridolino si rese conto che l’oggetto delle nostre paure non è mai tanto spaventoso quanto noi lo immaginiamo. La paura che noi stessi alimentiamo con la nostra immaginazione è peggiore della realtà.
Ci si sofferma molto più sulle eventuali conseguenze negative che non sulle opportunità positive. Adesso capiva che il cambiamento è una condizione del tutto naturale, sia che noi ce lo aspettiamo sia che ci colga di sorpresa. Quando si rese conto che le sue convinzioni erano cambiate, si fermò e scrisse sul muro:
“Se segui le tue vecchie convinzioni non arriverai mai al Nuovo Formaggio”.
Aveva capito che le sue nuove convinzioni stimolavano nuovi comportamenti e si stava comportando in modo diverso rispetto a quando ritornava ogni giorno a visitare il medesimo deposito vuoto. Si può credere che un cambiamento sia dannoso e quindi opporvi resistenza oppure si può credere che cercare il Nuovo Formaggio possa aiutare ad accettare con gioia il cambiamento.
Tutto dipende da ciò a cui hai deciso di credere. Scrisse sul muro: “Quando ti accorgi che puoi trovare e gustare il nuovo formaggio, modifichi il tuo comportamento”.
Rievocando con la mente le tappe del suo percorso, Ridolino fu contento di aver lasciato dietro di sé delle scritte sui muri dei corridoi perché confidava che sarebbero servite da segnavia a Tentenna per orientarsi nel labirinto, qualora anche lui avesse deciso di lasciare il deposito del formaggio F. Scrisse sul muro un pensiero che occupava la sua mente già da qualche tempo: “Se noterai per tempo i piccoli cambiamenti ti sarà più facile adattarti a quelli grandi, quando arriveranno”.
- Johnson, Spencer (Autore)
- Valutazione del Pubblico: X (Solo per adulti)
Ridolino non si occupò più del passato e si concentrò solo sul presente. Continuò a percorrere il labirinto con sempre maggiore vigore e velocità e “in men che non si dica”, il miracolo accadde. Quando ormai sembrava che il suo peregrinare fosse destinato ad aver mai fine, il suo viaggio giunse al termine: Ridolino trovò il Nuovo Formaggio nel deposito di formaggio N.
Dappertutto c’erano enormi mucchi di formaggio alti fino al soffitto: era la più grande provvista che avesse mai visto. Lo gnomo non era neppure in grado di riconosce tutto il ben di Dio che si presentava davanti ai suoi occhi perché alcune delle qualità di formaggio che vi erano ammassate in quel luogo gli erano sconosciute. Si stropicciò gli occhi chiedendosi se quella visione non fosse altro che il frutto della sua immaginazione, finché in un angolo scorse i suoi vecchi amici Nasofino e Trottolino.
Ridolino salutò gli amici in tutta fretta perché voleva assaggiare subito, uno dopo l’altro, tutti i suoi formaggi preferiti. Si tolse le scarpe e dopo averle legate assieme, se le appese al collo, in modo di averle a portata di mano in caso di necessità. A quella scena Nasofino e Trottolino scoppiarono in una sonora risata anche se poi gli fecero un cenno di ammirata approvazione.
Mentre meditava su quanto aveva imparato, Ridolino si ricordò del suo compagno Tentenna e si domandò se egli avesse avuto occasione di leggere qualcuna delle frasi che aveva scritto sul muro del deposito di formaggio F e un po’ dappertutto nel labirinto. Ridolino sapeva di aver segnato il cammino per Tentenna ed era pienamente consapevole che il suo amico avrebbe potuto trovare la via se solo si fosse deciso a leggere le scritte sul muro.
Così raccolse le idee e tracciò sulla parete più grande del deposito N un compendio di tutto ciò che aveva imparato:
- Il cambiamento è inevitabile. Ci sarà sempre qualcuno che sposterà il formaggio.
- Prevedi il cambiamento. Sii pronto quando il formaggio verrà spostato.
- Controlla il cambiamento. Annusa spesso il formaggio, così ti accorgi se diventa vecchio.
- Adattati rapidamente al cambiamento. Quanto più rapidamente abbandonerai il vecchio formaggio, tanto prima gusterai quello nuovo.
- Cambia. Spostati col formaggio.
- Apprezza il cambiamento. Assapora il gusto dell’avventura e goditi le delizie del nuovo formaggio.
- Sii pronto a cambiare rapidamente e a farlo con gioia sempre maggiore. Ci sarà sempre qualcuno che sposterà il formaggio.
Ridolino si rese conto di quanta strada avesse fatto da quando era stato con Tentenna nel deposito del formaggio F, senza sottovalutare però il pericolo di precipitare di nuovo in una situazione simile se solo si fosse sentito troppo al sicuro.
Così ogni giorno prese ad ispezionare il deposito di formaggio N, per controllare lo stato del suo formaggio, determinato a fare tutto il necessario per evitare di essere di nuovo colto alla sprovvista da un cambiamento inaspettato. Pur disponendo ancora di un’enorme scorta di formaggio, spesso si avventura ugualmente nel labirinto per esplorare zone sconosciute e mantenersi al corrente di ciò che succede attorno a lui.
Un bel giorno Ridolino ebbe l’impressione di udire dei rumori insoliti provenienti dal labirinto, capì che stava arrivando qualcuno. Che fosse Tentenna ? Forse tra poco lo avrebbe visto svoltare l’angolo? Recitò una breve preghiera e sperò che il suo amico fosse finalmente riuscito finalmente a capire un messaggio fondamentale: “Spostati con il formaggio e goditelo”.
Le lezioni principali
#1. Il cambiamento è inevitabile: “Chi ha spostato il mio formaggio?” sottolinea che il cambiamento è una costante nella vita e negli ambienti lavorativi. Dobbiamo essere pronti ad affrontare il cambiamento, altrimenti rischiamo di rimanere intrappolati nella stagnazione e nella perdita di opportunità.
#2. Adattarsi al cambiamento: I personaggi di Nasofino e Trottolino rappresentano quelli che affrontano il cambiamento con flessibilità e coraggio. Sono disposti a lasciare il vecchio formaggio alle spalle e intraprendere una nuova strada. Dall’altra parte, Tentenna e Ridolino rappresentano coloro che si aggrappano al passato e trovano difficoltà nell’accettare il cambiamento.
#3. Sperimentare e imparare: “Chi ha spostato il mio formaggio?” ci incoraggia a sperimentare nuove direzioni e adattarci alle situazioni in evoluzione. Siamo spinti a imparare dai nostri errori e a essere aperti a nuove opportunità.
#4. Smettere di resistere: La resistenza al cambiamento può portare solo a maggiore stress e insoddisfazione. Dobbiamo riconoscere che il cambiamento fa parte della vita e accoglierlo come un’opportunità per crescere e svilupparci.
Conclusioni
“Chi ha spostato il mio formaggio?” di Spencer Johnson è un libro prezioso che ci insegna l’importanza di adattarci al cambiamento nella nostra vita personale e professionale. La sua metafora coinvolgente e semplice ci ricorda che il cambiamento è inevitabile e che la chiave per affrontarlo con successo è abbracciare la flessibilità e il coraggio.
Questo libro ci motiva a cercare sempre nuove opportunità e a imparare dai nostri errori, spingendoci verso un futuro più promettente e gratificante. Quindi, la prossima volta che ci troveremo davanti a un cambiamento imprevisto, possiamo chiederci: “Sono un topolino o un essere umano?” e scegliere saggiamente la nostra risposta.
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Bibliografia
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