Donald Gaskins
è il peggior serial killer di tutti i tempi secondo il parere di Colin Wilson, uno dei più importanti studiosi di omicidio seriale a livello internazionale.
DA I Serial Killer:
Il caso di Donald Gaskins “Pee Wee” non ha avuto una risonanza nazionale sulla stampa americana, né tantomeno è conosciuto dal pubblico europeo o dai cosiddetti “esperti” che citano sempre i soliti nomi noti: Bundy, Dahmer, Chikatilo.
Gaskins era un uomo piccolo di statura, con una vocetta stridula, e il soprannome con cui era conosciuto fin dall’infanzia era Pee Wee che, in italiano, può essere tradotto con l’espressione “soldo di cacio”.
Grazie al suo aspetto indifeso, Gaskins non aveva nessuna difficoltà a catturare le sue vittime e lui stesso stimò di aver commesso più di un centinaio di omicidi, la maggior parte di essi di natura sadica.
*Ho incluso Donald Gaskins nella lista: I 15 serial killer più famosi della storia
L’autobiografia di Donald Gaskins
In carcere, in attesa che venga eseguita la sua condanna a morte, Gaskins sente l’esigenza, come molti altri assassini seriali, di raccontare la sua versione di fatti, senza censure o abbellimenti letterari.
Donald Gaskins vuole spiegare la “verità finale” e l’autenticità delle sue parole è garantita dal tono piano del racconto e dal fatto che, mentre scrive, il suo destino di morte è segnato e niente di quello che dirà può salvargli la vita.
Il libro è il risultato di una serie di interviste registrate nel “braccio della morte” fra maggio 1990 e agosto 1991.
- Gaskins, Donald H. (Autore)
Nell’introduzione alla sua autobiografia, Gaskins afferma di non essere pentito delle sue azioni e di non cercare il perdono di nessuno: “Non devo chiedere scusa a nessuno per quello che ho fatto nella mia vita. Ho sempre avuto le mie ragioni per ogni cosa che ho fatto”.
Infanzia e adolescenza
Donald Gaskins nasce nella zona rurale della Carolina del Sud il 31 marzo 1933 ed è un figlio illegittimo. La madre partorisce quando ha solo 15 anni e il piccolo Donald viene cresciuto da una serie di “patrigni” che lo picchiano per i pretesti più futili.
Quando lui ha 10 anni, la madre sposa uno dei suoi tanti amanti e questo prende l’abitudine di picchiarlo per ogni minimo pretesto, trascinandolo per i capelli per tutta la stanza.
DA I Serial Killer:
Sembra che Gaskins abbia sviluppato una predisposizione al sadismo fin dalla nascita; infatti, a soli 5 anni, durante una festa di carnevale, vide, in una teca di vetro, un serpente che uccide un topo avvolgendolo nelle sue spire e lo spettacolo gli procurò una evidente erezione.
Ben presto, Gaskins inizia a sperimentare quella che lui stesso, da adulto, definirà una “profonda sensazione di fastidio”, una condizione ricorrente in cui gli sembra di avere una sfera di piombo fuso dentro lo stomaco che gli provoca tensione e dolore forte.
A questa sgradevole sensazione, si unisce, a causa dei ripetuti traumi ed esperienze negative subite, un sentimento permanente e sempre più intenso di rabbia verso tutto il mondo ed è proprio questa rabbia che lo rende privo di scrupoli ed estremamente sadico.
Gaskins è anche abbastanza sincero per ammettere che la sua infanzia non è stata tutta un inferno e che le esperienze negative non giustificano i suoi comportamenti successivi, perché, pur essendo stato picchiato frequentemente, non ha mai subito abusi sessuali.
- Mastronardi, Vincenzo Maria (Autore)
Durante i suoi primi anni di adolescenza, Gaskins forma una piccola banda con due suoi amici, Danny e Marsh, e inizia a commettere piccoli furti, soprattutto di parti di automobili.
Ben presto questi reati non gli davano più soddisfazione e così i tre ragazzi decisero di portare la sorellina tredicenne di Marsh in una casa vuota e di stuprarla e sodomizzarla per un intero pomeriggio.
La madre della bambina si accorge subito che c’è qualcosa che non va e riesce a farsi raccontare l’accaduto. La punizione per i tre stupratori è ferocissima e, in particolare la madre e il patrigno di Donald, lo picchiano a sangue su tutto il corpo e lui, pur essendo devastato dal dolore, avverte un’erezione.
Dopo un furto andato male, conclusosi con il tentato omicidio di una ragazza, Gaskins viene rinchiuso in riformatorio dove viene brutalmente sodomizzato da venti ragazzi e sottoposto a ogni tipo di brutalità da parte delle guardie. Fugge in diverse occasioni, ma viene sempre ricatturato.
Una volta uscito dal riformatorio, Gaskins sposa una ragazza (in tutto, si sposerà sei volte e, tranne che nel primo caso, non divorzia da nessuna) con la quale ha una figlia e giura di restare fuori dai guai.
- Seaman, Donald (Autore)
Cerca di fare diversi lavori e, alla fine, si decide a impiegarsi in una fattoria per coltivare del tabacco ma, ben presto, inizia ad appiccare degli incendi.
Un giorno, incontra una ragazza che lo prende in giro perché è piccolo e per il suo aspetto; lui perde la pazienza e la aggredisce con un martello, fratturandole il cranio. Per questa aggressione, viene condannato a cinque anni di prigione.
Il carcere e gli omicidi
In carcere, Gaskins viene brutalizzato un’altra volta, picchiato sistematicamente e sodomizzato dai detenuti più forti e importanti. Gaskins è piccolo, ma molto furbo e possiede una predisposizione al dominio, per cui decide di diventare lui stesso importante e di non fare mai più la vittima.
L’unico sistema per acquisire importanza e rispetto nel mondo carcerario è uccidere uno dei detenuti più rappresentativi.
L’uccisione di Brazell gli fa superare un confine invisibile e uccidere, per lui, diventa un mezzo per ottenere quello che vuole, il rispetto, il potere e il piacere. Nel frattempo, viene a sapere che la moglie ha chiesto il divorzio, così decide di evadere, ma viene ricatturato dopo poco tempo.
Dopo altri tre anni di prigione, esce e inizia a lavorare come assistente per un prete itinerante, per cui si mette a viaggiare per tutta la Carolina del Sud, ma non riesce a condurre una vita normale perché è ossessionato dal sesso e viene condannato ad altri sei anni di prigione per lo stupro di una bambina di dodici anni nel 1963.
Rilasciato nel 1969, Gaskins decide che il modo più sicuro per evitare di essere arrestato ancora per stupro è quello di uccidere le sue vittime così non potranno parlare. Nel settembre 1969, uccide una giovane autostoppista dopo averla stuprata e tutto il sadismo che si portava appresso dall’infanzia trova il suo sfogo naturale.
Dopo aver torturato e ucciso la ragazza, Gaskins si sente davvero bene e, improvvisamente, spariscono tutte le sue tensioni e la “profonda sensazione di fastidio” che lo avvolge di solito.
Da quel momento, settembre 1969, Donald Gaskins continua a uccidere senza fermarsi mai per i sei anni successivi, fino al 1975. Dopo il primo omicidio, gli altri diventano molto più facili e il divertimento e il piacere sono sempre più forti.
Nella sua autobiografia Gaskins opera sempre la distinzione fra gli Omicidi degli Autostoppisti, in cui uccide prevalentemente ragazze, ma anche qualche ragazzo, che gli sono totalmente estranee, e gli Omicidi Gravi, in cui le vittime sono persone conosciute, con le quali ha un rapporto di frequentazione o anche di parentela. I
l primo Omicidio Grave è, in realtà, un duplice omicidio e le vittime sono Janice Kirby, la nipote di 15 anni (la figlia di sua sorella), e una sua amica di 17, Patricia Ann Alsbrook.
Alla polizia racconta di aver accompagnato le due ragazze alla fermata del pullman e che loro volevano raggiungere dei ragazzi che avevano conosciuto e, abbastanza incredibile, gli credono tutti e non viene indagato.
Un mese dopo, Gaskins viene nuovamente interrogato per la sparizione di un’altra ragazza, ma supera l’esame del poligrafo (la cosiddetta “macchina della verità”) e non viene più sospettato.
Un ometto inoffensivo e molto simpatico
Donald Gaskins continua a uccidere indisturbato fino al 1975 e tutte le persone che lo conoscono lo descrivono come “un ometto inoffensivo e molto simpatico” e anche le sei donne con le quali si è sposato (commettendo quattro volte il reato di bigamia) lo hanno sempre definito “un buon marito e un buon padre di famiglia”.
DA I Serial Killer:
Quando non era in giro a torturare e uccidere ragazzi e ragazze, Gaskins sapeva essere una compagnia davvero piacevole e aveva diversi amici anche fra i poliziotti.
In quegli anni, parecchi amici e conoscenti spariscono nel nulla e, invariabilmente, l’ultima persona vista in loro compagnia è proprio Donald Gaskins, ma, quando viene interrogato dai parenti e dagli amici delle vittime, ha sempre una storia pronta e credibile da raccontare.
Quando viene sottoposto all’esame del poligrafo, Gaskins supera puntualmente la prova.
Il suo bisogno di violenza cresce in maniera esponenziale fino a raggiungere il culmine nel 1975, anno in cui gli omicidi si intensificano e Gaskins commette i due errori che porteranno al suo arresto:
- Gaskins chiede al suo amico, Walter Neely, di aiutarlo a seppellire due cadaveri e gli mostra dove ha seppellito altre vittime. Neely rivela tutto alla polizia.
- Nell’autunno del 1975, Gaskins uccide la tredicenne Kim Ghelkins, che abita nel suo quartiere. La ragazzina lavora spesso come babysitter in casa sua, per cui, non appena sparisce nel nulla i genitori sospettano proprio di lui e il padre lo denuncia alla polizia.
Arresto e condanna a morte
Arrestato, Donald Gaskins viene processato per un solo omicidio e riceve la condanna alla sedia elettrica, ma la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiara incostituzionale la pena di morte, così la sentenza viene commutata nell’ergastolo.
Nel 1980, uccide un altro detenuto e viene processato per l’omicidio e condannato a morte, sentenza questa volta eseguita il 6 settembre 1991.
In carcere, Gaskins si è lamentato spesso con lo scrittore Wilton Earle, che lo ha aiutato a scrivere la sua autobiografia, di non aver avuto la fama che meritava come serial killer e, in effetti, il suo caso non è mai stato molto pubblicizzato e non ha avuto la cassa di risonanza goduta da altri soggetti del genere attivi diversi anni dopo.
Secondo Mastronardi e De Luca, autori di I Serial Killer il caso Gaskins non ha avuto una grande risonanza per una serie di motivi ben precisi:
- Quando Gaskins uccide, fra il 1969 e il 1975, non è ancora partita la moda mediatica di pubblicizzare le azioni dei serial killer che inizierà tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90.
- I suoi crimini erano circoscritti a una zona geografica rurale e relativamente piccola della Carolina del Sud e non in una grande metropoli dove l’impatto mediatico sarebbe stato sicuramente più ampio.
- Gaskins non è stato oggetto “cacce all’uomo”, indagini coinvolgenti l’FBI o processi spettacolari; in verità, gli investigatori non hanno mai considerato “Pee Wee” un sospetto credibile.
- Non furono mai condotte delle indagini veramente approfondite sugli omicidi, perché, anche dopo le confessioni particolareggiate di Gaskins, la polizia preferì mettere a tacere il caso in quanto erano tutti imbarazzati dal fatto di averlo lasciato agire indisturbato per sei anni, permettendogli di commettere più di cento omicidi.
Il diritto di scegliere come vivere la propria vita
Donald Gaskins non ha mai mostrato segni di rimorso o pentimento per i suoi omicidi, neanche per un istante, e conclude l’autobiografia rivendicando il diritto di scegliere come vivere la sua vita e rimarcando il fatto di essere molto felice per aver potuto condurre un’esistenza libera facendo esattamente tutto quello che gli ha procurato piacere.
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Bibliografia
- “I serial killer” di Mastronardi e De Luca
- “Final Truth.The Autobiography of Mass Murderer/Serial Killer Donald ‘Pee Wee’ Gaskins
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