Last Updated on 1 Dicembre 2021 by Samuele Corona
3 Tipologie di manipolatori emotivi come descritti dalla psicoanalista americana Robin Stern nel libro The Gaslight Effect.
Nella sua traduzione italiana, questo libro è apparso dapprima con il titolo “Come mi vuoi?” e successivamente col titolo “Non mi puoi manipolare“. Non è chiaro perché ogni volta si debbano stravolgere i titoli inglesi, in ogni caso, temo che attualmente i libri siano fuori produzione, forse si trovano usati 🙂 .
La manipolazione psicologica è una forma di abuso emotivo. È difficile riconoscerla ed è ancora più difficile liberarsene perché gioca su una delle paure più grandi, quella dell’abbandono, e soprattutto sul bisogno profondo di essere capiti, apprezzati e amati.
Il Gaslighting
Il gaslighting è una forma di abuso psicologico in cui una persona o un gruppo fa dubitare della propria sanità mentale, percezione della realtà o ricordi. Le persone che sperimentano il gaslighting spesso si sentono confuse, ansiose e incapaci di fidarsi di se stesse.
Il termine gaslighting deriva da un’opera teatrale del 1938 e dal film del 1944 Gaslight, in cui un marito manipola sua moglie facendole credere di avere una malattia mentale, attenuando l’intensità delle luci delle lampade a gas, e dicendole che soffre di allucinazioni. In italiano il film si intitola “Angoscia” 🙂 .
Sebbene chiunque possa sperimentare il gaslighting, è particolarmente comune nelle relazioni intime e nelle interazioni sociali in cui c’è uno squilibrio di potere.
Nelle relazioni intime, come riportato in The Gaslight Effect, è una modalità occulta per sgretolare alla base l’autostima del partner, attraverso perverso tentativo di metterlo in discussione e fargli/le perdere ogni convinzione o percezione della realtà.
I manipolatori emotivi usano delle tecniche per farvi dubitare delle vostre percezioni, del vostro senso della realtà, del vostro valore pur di conservare il proprio potere, e difficilmente ve ne accorgete. L’effetto gaslight è subdolo e insidioso.
Tecniche di Gaslighting
Il gaslighting si sviluppa spesso gradualmente, rendendo difficile l’individuazione da parte di una persona.
Secondo la National Domestic Violence Hotline, le tecniche gaslighting ad opera di manipolatori emotivi includono:
- Mettere in discussione i ricordi di qualcuno. Potrebbero dire: “non ricordi mai le cose con precisione” oppure “sei sicuro/a? Hai una pessima memoria”.
- Rifiutare di impegnarsi in una conversazione. Manipolatori emotivi che usano questa tecnica possono fingere di non capire qualcuno in modo che non debbano rispondergli. Ad esempio, potrebbero dire: “Non so di cosa stai parlando” oppure “stai solo cercando di confondermi”.
- Banalizzare. Si verifica quando una persona sminuisce o ignora i sentimenti dell’altro/a. Le vittime possono essere accusate di essere troppo sensibili o di reagire in modo eccessivo quando hanno preoccupazioni e sentimenti validi.
- Negare. I manipolatori emotivi possono negare di aver detto o fatto qualcosa e accusano l’altro/a di essersi inventato/a le cose.
- Deviare la discussione. Con questa tecnica, i manipolatori affettivi cambiano il focus di una discussione e mettono in dubbio la credibilità dell’altra persona. Ad esempio, potrebbero dire: “questa è solo un’altra pazza idea che hai avuto dai tuoi amici”.
- Etichettare. Una persona che utilizza tecniche di gaslighting può utilizzare intenzionalmente etichette negative di genere, razza, etnia, età, sessualità, nazionalità per manipolare l’altro/a. Ad esempio, i manipolatori emotivi potrebbero dire a una donna che la gente penserà sia pazza, se chiede aiuto per un abuso.
3 Tipologie di manipolatori emotivi
Non sempre i manipolatori affettivi hanno un volto malvagio. In alcuni casi è violento, ricattatore, in altri ha il volto del bravo ragazzo; in altri è cupo e noioso, in altri ancora seducente, gioviale e brillante. Nel libro Non mi puoi manipolare (The Gaslight Effect) Robin Stern identifica 3 tipologie di manipolatori emotivi:
#1. Il seduttore
Come scrive Robin Stern: “Con lui tutto è eccezionale; dopo un piccolo litigio, vi arriva un regalo speciale, se è in ritardo arriva con un mazzo di fiori, vi fa complimenti davanti agli amici che tolgono il respiro, eppure siete infastidite perché percepite sempre qualcosa che non va.
Riesce sempre ad affascinare tutte le vostre amiche. Tanto che le vostre amiche non fanno che elogiare il suo romanticismo, eppure il suo sdolcinato sentimentalismo vi rende nervose. Percepite che tutto l’eccesso di zelo che mette in gioco non vi convince”.
Finito il gioco seduttivo, la vittima di gaslighting, deve segretamente sopportare rimproveri, critiche e una moltitudine di tradimenti, sempre ostinatamente negati dal manipolatore emotivo.
Il seduttore potrà sembrare l’uomo perfetto e potrà ingannare anche amici e parenti della vittima: sempre attento, gentile, premuroso e romantico. Questo tipo di manipolatore reagisce alle proteste facendo sentire la vittime inadeguata e deludente.
- Stern, Robin(Autore)
Fa di tutto per essere al centro dell’attenzione. Di tanto in tanto, sparisce per lunghi periodi, cambia il numero di telefono o non risponde alle chiamate. Si lamenta che nessun partner l’ha mai capito.
#2. Il bravo ragazzo
I manipolatori emotivi non sono sempre facilmente identificabili. Vi sono forme di manipolazione e di sopraffazione emotiva che sono agite da soggetti che hanno la faccia dei cosiddetti “bravi ragazzi” o “brave ragazze”.
Come scrive Robin Stern, il cosiddetto “bravo ragazzo” in prima battuta non ha nulla di “perverso”. “Egli non vi tratta smaccatamente con disprezzo, è gentile e premuroso, ma vi sentite sempre inferiore a lui, vi accontenta in molte cose, vi ascolta, vi offre sostegno, eppure avete la sensazione di non essere ascoltate, di non fare mai quello che desiderate, di essere scoraggiate e spente riguardo la vita in generale”.
Talora il sottile manipolare del “troppo normale” passa anche attraverso l’essere troppo “intelligenti”, “saggi”, sicuri e troppo equilibrati; un comportamento di questo tipo alimenta nel partner insicuro la convinzione di essere sempre meno adeguato alle situazioni.
Sembrerà un paradosso, ma l’eccesso di equilibrio è un modo di svalutare inconsapevolmente l’altro. Troppo equilibrio, troppo buonismo. Il comprendere troppo l’altro senza porre dei limiti puzza di un sotteso dominio. Il falso buonismo serve solo a mettersi su un piedistallo.
Nella simbiosi anche la bontà di fatto si trasforma in pseudo-bontà, in un buonismo contrapposto alla cattiveria, spesso usato esclusivamente in modo latente per colpevolizzare, fare prediche, fare sentire l’altro inferiore e debitore di tanta “infinita bontà”(“Come puoi lasciarmi, dopo tutto quello che faccio per te?”).
- Nanetti, Franco(Autore)
Il terrorismo psicologico che mette in atto “il bravo ragazzo” è estremamente subdolo e difficile da identificare nel breve periodo. Si basa sull’accondiscendere verbalmente alle richieste della vittima, salvo poi adottare un comportamento caratterizzato da freddezza e scarsa partecipazione, accompagnato da parole che negano ciò che palesemente dimostra con i fatti.
#3. L’ intimidatore
Lo stile dell’intimidatore è la minaccia/intimidazione basata sulla apocalisse emotiva. Quest’ultima può essere rappresentata da scenate a base di urla ed offese, da minacce di abbandono, da affermazioni aggressive e taglienti che
hanno lo scopo di indurre la vittima a svalutarsi e sentirsi inefficace, e a rimanere imbrigliata e soggiogata come in una tela di ragno.
I manipolatori emotivi “intimidatori” fanno ricorso ad un atteggiamento aggressivo verbale e fisico per “piegare l’altro ai propri voleri” o come minaccia di una ritorsione o di una perdita.
Spesso “mettono il broncio e si chiudono in un ostinato e colpevolizzante silenzio. Per le vittime, spesso la distanza emotiva e la profonda disapprovazione del silenzio sono a volte ancora peggiori delle urla.
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