Last Updated on 6 Giugno 2021 by Samuele Corona
Le ricerche che hanno analizzato le braccia conserte come segnale del linguaggio del corpo, condotte principalmente negli Stati Uniti, hanno prodotto risultati inquietanti.
Allan Pease e Barbara Pease, psicologi australiani tra i 5 massimi esperti di Linguaggio del Corpo e Comunicazione Non Verbale, nel best seller Perché mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo con i piedi? citano questo studio:
A un gruppo di studenti volontari è stato chiesto di partecipare a una serie di conferenze tenendo una posizione rilassata, senza incrociare braccia e gambe. Alla fine sono stati valutati il grado di assimilazione e la conoscenza degli argomenti trattati da parte di ogni “cavia”, nonché l’atteggiamento verso l’oratore.
Un secondo gruppo ha vissuto la stessa esperienza, ma tenendo le braccia conserte per tutta la durata degli interventi. Dai risultati è emerso che il secondo gruppo ha assimilato il 38% in meno del primo e ha formulato un giudizio più critico nei confronti dell’oratore e della conferenza stessa.
Braccia conserte e credibilità
Quando incroci le braccia la tua credibilità si riduce automaticamente.
Gli psicologi Pease, nel 1989 hanno condotto gli stessi test con 1500 delegati durante sei diverse conferenze, rilevando dati pressoché identici.
Gli esperimenti dimostrano che, quando un ascoltatore incrocia le braccia, non solo nutre pensieri più negativi nei confronti dell’oratore, ma presta anche minore attenzione a quanto afferma. Per questa ragione, affermano i coniugi Pease, i centri di formazione dovrebbero adottare sedie con i braccioli, in modo che gli allievi evitino di incrociare le braccia.
Sì… ma è comodo
Alcuni sostengono che incrociano le braccia per comodità. Qualsiasi gesto risulta comodo quando trova corrispondenza in un atteggiamento.
Pertanto, se hai un atteggiamento negativo, difensivo o teso, la posizione a braccia incrociate ti risulterà confortevole. Se però ti stai divertendo in compagnia di amici e assumi questa posizione, darai un’impressione sbagliata.
Ricorda che, come con tutti i segnali corporei, il senso del messaggio sta non solo in chi lo invia ma anche in chi lo riceve.
Potresti anche stare comodo con le braccia incrociate, la schiena e il collo rigidi, ma la reazione che susciterai sarà negativa, come indicano numerosi studi.
La lezione di Barbara e Allan Pease è chiara: non incrociare le braccia, a meno che tu non voglia intenzionalmente comunicare disaccordo o estraneità.
Incrociare le braccia può essere comodo, ma darai l’impressione di essere inavvicinabile.
Le braccia al petto
Entrambe le braccia sono incrociate al petto nel tentativo di alzare una barriera tra se stessi e una persona o una situazione sgradita. Il gesto ha numerose varianti: qui considereremo solo le più comuni.
Le braccia conserte al petto sono una posizione universalmente usata e interpretata come atteggiamento negativo o difensivo. La si nota di solito negli incontri pubblici tra persone che non si conoscono, nelle code e in qualsiasi contesto in cui gli individui si sentono incerti o insicuri.
Le braccia al petto: la persona non ha intenzione di aprirsi né di lasciarvi avvicinare
Il fatto sottolinea come gran parte di noi incroci le braccia nelle situazioni in cui non approva ciò che sente. Molti oratori non riescono a comunicare perché non notano questo gesto nel pubblico; solo i più esperti sanno che in occasioni del genere è necessario saper “rompere” il ghiaccio per cambiare in positivo l’atteggiamento della platea.
Se il tuo interlocutore incrocia le braccia, forse hai espresso un’idea che non condivide: non ha molto senso, pertanto, continuare sulle tue posizioni, anche se il soggetto conviene verbalmente con te.
Ricorda: il linguaggio corporeo è più onesto delle parole. Se qualcuno tiene le braccia conserte, continuerà a dimostrare un atteggiamento negativo. A questo punto, dovresti cercare di capire perché abbia incrociato le braccia e di portarlo su posizioni più ricettive.
L’atteggiamento causa il gesto, il perdurare del gesto corrobora l’atteggiamento.
Braccia conserte: Soluzione
Un modo semplice ma efficace per indurre la persona a disincrociare le braccia è darle qualcosa da tenere o da fare. I coniugi Pease consigliano di porgere una penna, un libro, un opuscolo, un campione o un testo scritto.
La persona sarà costretta ad allungare un braccio e a chinarsi in avanti, assumendo una posizione più aperta, quindi più ricettiva.
Anche chiedere alla persona di avvicinarsi col busto per osservare meglio un oggetto o un’immagine può rivelarsi un espediente prezioso.
- Messinger, Joseph(Autore)
Oppure sollevando i palmi puoi affermare: “Vedo che ha qualcosa da chiedermi… che cosa vuol sapere?” Dopo di che lascia intendere all’interlocutore che ora spetta a lui parlare.
Sollevando i palmi, gli comunichi un atteggiamento di onestà e apertura, corrispondente al tuo stato d’animo.
“Perché ho in mano tutte queste penne, matite e depliant?” chiede il cliente che sembra ormai un albero di Natale. “Questo lo vedremo dopo”, risponde il negoziatore.
A venditori e uomini d’affari viene spesso insegnato che non è saggio continuare la presentazione di un prodotto o di un progetto finché non individuano la possibile ragione dell’atteggiamento difensivo dell’interlocutore.
Più spesso di quanto non si creda, gli acquirenti nutrono obiezioni che gran parte dei venditori non colgono perché non notano le braccia conserte, indicative di un’opinione negativa.
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