Solitamente si inizia col provare quel fastidioso senso d’ansia già da metà novembre, quando nelle librerie dei centri commerciali vengono posizionati in modo strategico centinaia di libri messi l’uno sopra l’ altro per ostacolarti e limitare i tuoi spazi di libertà. Senza renderti conto, ti ritrovi in breve tempo in uno stato di catalessia tra le colonne di Bruno Vespa e Fabio Volo: sei in trappola.
L’unico movimento che riesci a fare è quello di volgere il tuo sguardo verso l’alto nel tentativo di creare un’immagine mentale del tuo piano di fuga perfetto, una mappa mentale per districarti tra i pilastri di carta, ma non riesci. Il tuo pensiero viene catturato dalla musica prima e dall’immagine poi, di una Pausini che si ripete nel tuo campo visivo come uno stereogramma. Interi scaffali occupati da Laura Pausini formato CD vestita come la moglie di Mick Jagger da giovane, che ti fissa in modo magnetico. Sembra una copertina da niente, ma lo sguardo della Pausini che ti osserva è agghiacciante.
Poi arrivano le lucine intermittenti, i pranzi forzati, il fischio sms dei samsung impazziti, il circo, i babbi natale con le renne di cartapesta, la tombola, le pecore che cantano jingle bells , i tanti auguri, l’invito per l’agriturismo del giorno prima o del giorno dopo, Raffaella Carrà che risorge puntualmente: l’atmosfera natalizia si fa davvero pesante e tutto diventa insopportabile.
Si chiama “Christmas Effect” e indica una stato di ansia, tristezza e senso di vuoto che affligge milioni di persone con l’avvicinarsi del Natale. Le tanto attese festività natalizie si trasformano in un vero incubo per molti di noi.
Tra le cause, secondo gli studiosi del Christmas Effect, vi sarebbero il senso di colpa che si prova nell’ essere incapaci di sperimentare la felicità imposta dalle circostanze, dei momenti di gioia e socialità che per forza di cose devono risultare magici.
Poi vi sarebbero ragioni più astronomiche, non gastronomiche come sostengono alcuni, legate al solstizio d’inverno che cade il 21 Dicembre.
Ovviamente gli studiosi del Christmas effect non hanno tenuto in considerazione le variabili libro di Bruno Vespa e Cd di Laura Pausini, per noi penalizzanti.
L’unica buona notizia che abbiamo è che si tratta di una depressione transitoria e i sintomi nella loro versione più acuta durano al massimo venti giorni.
Come sopravvivere alle festività
Sembrerebbe, almeno questa è la tendenza degli ultimi studi neurofisiologici, che l’altruismo sia il migliore antidoto per la depressione.
Gregory Berns, professore di psichiatria alla Emory University di Atlanta, utilizzando tecniche di neuro imaging ha dimostrato che, quando le persone mettono in atto comportamenti altruistici, nel loro cervello aumenta il flusso di sangue in quelle aree che vengono attivate dalla vista di cose piacevoli.
Se assumiamo ciò come vero, un po’ di gesti altruistici dovrebbero essere sufficienti a farci sentire meglio nel periodo delle festività .
War Child per combattere il Christmas Effect
War Child è un organizzazione benefica che si occupa dei bambini che vivono in zone di guerra quali Repubblica Democratica del Congo, Afghanistan, Iraq, Uganda. Fornisce assistenza umanitaria e sostegno riabilitativo a lungo termine affinchè i bambini possano superare il trauma della guerra. Si impegna per recuperare gli ex bambini soldato, si prende cura dei piccoli in carcere e di quelli costretti a vivere e lavorare per strada offrendo opportunità per una vita migliore. War Child ricorre alla forza mediatica delle popstar per raccogliere fondi, sostenere le proprie iniziative e sensibilizzare l’opinione pubblica occidentale.
Sul sito War Child UK puoi acquistare album di cover e non solo, con ospiti del calibro di Paul Weller, Iggy Pop, Paul Mc Cartney e tanti altri. Garanzia di qualità : tutti gli artisti coinvolti in questo progetto, anche se alcuni discutibili, sono sempre meglio della Pausini 😀
Per saperne di più sulla missione di War Child, comprare gli album e fare una donazione puoi visitare il sito:
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