“Troppe persone trattano il presente come se fosse un ostacolo da superare a tutti i costi. Ma il presente è la Vita e il loro è uno stile di vita insensato” Eckhart Tolle
La vecchia abitudine di stabilire obiettivi lontani e di scendere a pesanti compromessi nel presente pur di raggiungerli perde di significato ogni giorno di più. Un piano decennale per il raggiungimento di obiettivi ha ottime probabilità di rivelarsi obsoleto dopo nemmeno un anno.
Eric Schmidt, amministratore delegato di Google, ha ammesso in una intervista che, pur avendo una missione ben precisa: “Non abbiamo un piano quinquennale, e nemmeno biennale”. Nessuna persona è in grado di mantenere presente a sé stessa un obiettivo per 10 anni.
Ha senso lavorare sulla missione, cioè costruire uno stile di vita in cui realizzi il tuo significato. La domanda da porsi allora diventa: cosa sono disposto a fare, per un tot. di anni, sino a quando la direzione che ho deciso di seguire mi darà dei risultati soddisfacenti?
Per questo è importane riportare l’attenzione al qui e ora e, come dice Melissa Pierce, prendi la vita “in perpetual beta”, ossia come se fosse un continuo piano B. Nel documentario intitolato Life in perpetual beta, Pierce esplora il mutamento culturale innescato dalla tecnologia, che ci permette di condurre una vita sempre meno pianificata e sempre più intensa. Lei stessa ha sperimentato il proprio messaggio durante la lavorazione del documentario e ha condiviso l’esperienza nel proprio blog.
Gli obiettivi NON rendono felici. Ma se chiedi il consiglio di un professionista o hai letto manuali che spiegano come raggiungere il successo, con ogni probabilità ti consiglieranno di fissare degli obiettivi a lungo termine. Se davvero fosse questa la formula magica, allora quasi tutti dovremmo riuscire nell’impresa e chi l’ha fatto dovrebbe essere felice.
Il punto è che questo metodo reca con sé alcuni problemi. Pone l’attenzione sul futuro e consiglia di non fermarsi mai e poi mai per prendere fiato, accettando compromessi quali mezzo indispensabile per riuscire. Quando raggiungi un obiettivo, ti concedi un breve periodo di contentezza, poi ne fissi un altro e riparti all’attacco. È un metodo mesomorfico, nel senso che è teso unicamente all’azione.
Gli obiettivi NON rendono felici. La verità è che la felicità non dipende da un evento futuro, bensì da come vivi oggi, da come decidi di affrontare questo e ogni giorno della vita.
Per affrontare un esperienza concreta nell’ambito dello sviluppo personale occorre un equilibrio non sempre facilmente percorribile tra la voglia di cambiamento e una accettazione di come si è “qui e ora”. Io posso anche avere talmente disgusto di come sono che nego il presente, nego il qui e ora e mi metto alla continua ricerca di una immagine ideale a cui voler assomigliare.
Questo non è funzionale perché ogni cambiamento che io eventualmente acquisisco “sarà una spennellata di tintura sul muro facilmente scrostabile”, cioè sarà una acquisizione superficiale. Se io invece parto dal mio qui e ora, cioè riesco ad accettarmi, se riesco a prendere atto di quello che sono in un dato momento, certamente il primo passo che farò sarà già un mattoncino su cui poggiare basi solide e consolidate.
Non si può pretendere di essere felici nel futuro se il presente è fatto di tristezza e malinconia. La scelta più solida e appagante è crearsi un buon presente che evolva in un meraviglioso futuro: distogli l’attenzione dagli obiettivi lontani, concentrati sul presente pur avendo sempre ben chiara la direzione che hai scelto di seguire per costruire uno stile di vita in cui realizzi il tuo significato.
Libro consigliato: “Il potere di Adesso” di Eckhart Tolle
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