La Triade Oscura (The Dark Triad) è un particolare complesso di tratti di personalità costituito da una miscela di narcisismo, machiavellismo e psicopatia. The Dark Triad è un costrutto psicologico sub-clinico molto noto, oggetto di studi in ambito psicologico-finanziario.
L’insieme di questi tre tratti di personalità identifica un individuo altamente manipolativo, indifferente alle conseguenze nocive del suo comportamento sugli altri e sostanzialmente sfruttatore.
Costrutto psicologico sub-clinico significa che la miscela di questi tratti di personalità non è necessariamente patologica, spesso infatti le cosiddette personalità oscure raggiungono ruoli di vertice nelle imprese produttive, cosicché molti top manager sarebbero caratterizzati da narcisismo, machiavellismo e/o psicopatia, con gravi conseguenze sul personale aziendale.
Inoltre, le “personalità oscure” ai vertici aziendali possono essere artefici di gravi crisi organizzative provocate da leadership distruttive. E c’è chi ipotizza, addirittura, che la famosa “Crisi” economica globale che tutti conosciamo sia almeno in parte dovuta a “personalità oscure” ai vertici di grandi aziende finanziarie.
Il narcisista
La personalità narcisistica include caratteristiche quali: grandiosità, senso di superiorità, bisogno di ammirazione e di dominanza.
Molte persone pensano ai narcisisti come individui che amano apertamente se stessi. Ciò non è esatto, soprattutto quando la comprensione del narcisismo passa attraverso la lente de La Triade Oscura.
L’amore di sé si basa psicologicamente sull’autostima e sull’autoefficacia. Una buona dose di sano e benefico amore per la propria persona conduce a ideali e scelte mature, al desiderio di realizzare le proprie aspirazioni e di migliorarsi, al rispetto per sé stessi e per gli altri, a una giusta cura di sé e del proprio aspetto e ciò Non significa assolutamente essere narcisisti.
I Narcisisti che soddisfano i criteri de La Triade Oscura si percepiscono come speciali, persone importanti per la storia dell’umanità, si sentono superiori. Rappresentano la migliore categoria di essere umano possibile e il loro comportamento riflette il loro senso di superiorità.
Alcune delle manifestazioni esteriori comuni di un narcisista sono l’incapacità di accettare le critiche o il dissenso in alcun modo e nel contempo la necessità di essere lusingati. I narcisisti hanno un bisogno costante di lodi, approvazione e “riconoscimento” e tendono ad organizzare la propria vita in un modo che un gruppetto di “privilegiati” possa soddisfare questo bisogno (i veri amici).
- Editore: TEA
- Autore: Les Carter , Dario Leccacorvi
- Collana: Tea pratica
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2010
La Corea del Nord offre un perfetto esempio moderno della manifestazione estrema di narcisismo. I dittatori sono venerati come divinità ed eseguono torture contro chiunque osi esprimere un pensiero o un’idea che non è completamente in linea con la dottrina ufficiale dello Stato.
Qualche esempio stravagante di narcisismo? Il dittatore attuale, Kim Jong Un, ha giustiziato il Ministro della Difesa perché pare si fosse appisolato a un evento militare presieduto dal capo del regime. Il metodo di esecuzione? Un arma antiaerea in grado di distruggere aerei in combattimento. Ha Esagerato?
Questo è un esempio del bisogno narcisista di adulazione e della rabbia che ne scaturisce quando non la si riceve, un esempio estremo legato al personaggio singolare che non è certo nuovo a crimini “folli”.
Il machiavellico
Il Machiavellismo descrive una personalità manipolatoria, dotata di spiccata razionalità, unita a scarsa o nulla considerazione per la morale, con una visione incentrata sul presente e sul tornaconto personale nel breve periodo.
Il Machiavellismo si può riassumere come la tendenza a manipolare e sfruttare strategicamente gli altri per i propri bisogni personali.
Nella sua opera più famosa, “Il Principe”, Machiavelli descrive le qualità che un principe deve possedere: prudenza, saggezza, capacità di simulare e dissimulare, capacità di usare la forza per mantenere la stabilità e il potere, arte della guerra, virtù, avere la forza di un leone, la furbizia di una volpe e la ragione degli uomini.
Il principe ideale deve saper creare e mantenere il potere per la stabilità dello stato. Non c’è da stupirsi quindi se “Il Principe”, è tuttora citato nei migliori testi sulla leadership.
Al centro del pensiero machiavellico vi è la massima “Il fine che giustifica i mezzi”. Per conservare il potere e potenziare lo Stato “Il Principe” è giustificato nel compiere qualsiasi azione, anche quelle in aperto contrasto con le leggi della morale.
Secondo molti studiosi è errato pensare ad un elogio della massima “Il fine giustifica i mezzi” in quanto Machiavelli giustifica questa condotta soltanto in nome della salvezza dello Stato. Ma di fatto, questo pensiero, ingiustamente o meno, fa apparire Machiavelli come un uomo furbo e calcolatore tanto che “machiavellico” è diventato un aggettivo che indica qualcosa di subdolo e malizioso.
Secondo la classificazione de La Triade Oscura, le persone machiavelliche sono incredibilmente “strategiche” nel loro modo di approcciarsi alla vita. Le conseguenze di ogni azione sono ben ponderate: “In che modo questa azione mi porterà beneficio? In che modo questa azione influirà sulla mia immagine pubblica?”
Le persone machiavelliche sono, per loro natura, abili a nascondere le loro vere intenzioni dal controllo pubblico; maestri nel fare tutto ciò che occorre per raggiungere i propri scopi, riuscendo, nel contempo, a mantenere un’immagine pubblica positiva.
Ci sono innumerevoli storie di leader nel mondo degli affari che riescono a tagliare senza pietà posti di lavoro e perseguire un profitto sui lavoratori. Il migliore di questi capi, in termini machiavellici, è in grado di convincere le persone che lui è “uomo del popolo” che sta dalla parte dei lavoratori e che è stato costretto ad eseguire quell’azione spregevole per il bene comune.
Se un machiavellico rompe la parola data, lo fa in un modo che lo fa apparire come un gesto nobile. Ricordi, prima dell’elezione di Barack Obama, la sua promessa di chiudere Guantanamo? Ciò è stato fatto? No. Obama in qualche modo è stato dipinto come un «uomo nobile frenato da un sistema crudele” piuttosto che un “politico come tanti che non mantiene la parola data”. Questa è la differenza fondamentale tra un uomo machiavellico esperto e una persona normale, un politico di campagna.
Pensa all’immagine pubblica di Barack Obama e a quella di George W. Bush. La maggior parte delle persone ricorda Bush come un presidente guerrafondaio, Obama invece (ben 7 paesi bombardati) viene ricordato come il presidente della pace. Entrambi hanno portato avanti le loro guerre ma ad Obama viene comunque attribuita una immagine positiva, sicuramente è stato più machiavellico di Bush.
- Editore: Baldini + Castoldi
- Autore: Robert Greene , Joost Elffers , Enrica Angelini , Paola Bua , Rita Manganello , Miranda Menga
- Collana: I saggi
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2018
Molte corrispondenze possono essere tracciate tra le idee politiche di Machiavelli, espressa in termini de “Il Principe”, e la carriera politica di Adolf Hitler. Hitler è probabilmente il migliore rappresentante possibile di un vero leader machiavellico moderno.
Una delle prime somiglianze che può essere tracciata tra Machiavelli e Hitler è l’affermazione del “Il Principe” che la pace dovrebbe essere vista solo come una breve tregua in una guerra senza fine. Possiamo affermare che Hitler si sia dedicato incessantemente all’arte della guerra e alla conquista in modo scrupoloso e prevedeva di diventare il sovrano del mondo intero.
Machiavelli era anche un sostenitore del creare e manipolare la realtà per raggiungere un obiettivo politico prestabilito. Basti pensare all’incendio del Reichstag (l’edificio del Parlamento), a Berlino, avvenuto a febbraio 1933, che è stata la provocazione politica che ha legittimato, agli occhi dell’opinione pubblica tedesca, il passaggio dalla democrazia alla dittatura.
L’incendio del Reichstag rientrava nel quadro più generale della “strategia della tensione” ripetutamente utilizzata dai nazisti prima e dopo la conquista del potere: si trattava di creare il massimo disordine, spaventando e disorientando l’opinione pubblica, in modo tale da potersi presentare come integerrimi tutori dell’ordine. Questo fu uno degli eventi chiave con cui Hitler “giustificò” una massiccia ondata di arresti e l’inizio delle persecuzioni razziali.
Un’altra idea machiavellica applicata alla lettera da Hitler riguarda il consolidamento del potere e l’eliminazione delle minacce. Hitler ha accuratamente eliminato in modo sistematico tutti coloro che si opponevano alla sua “missione” di riportare la Germania al suo antico splendore.
Forse il legame più significativo tra Hitler e Machiavelli è il concetto: “La condizione ideale per un principe è quella di essere ad un tempo amato e temuto, ma se non è possibile avere le due cose insieme è da preferire l’essere temuto”. Hitler è stato un esempio da manuale, egli sapeva come manipolare il sistema politico del tempo, così come i cuori e le menti del popolo tedesco.
Lo psicopatico
La componente psicopatica de La Triade Oscura è caratterizzata da mancanza di empatia, da incapacità nel provare colpa, rimorso o lealtà verso alcuno, e dalla tendenza a coinvolgersi in comportamenti rischiosi e impulsivi.
Sfatiamo subito un mito: Non tutti gli psicopatici sono persone violente o assassini. Possono diventarlo, ma si tratta di casi eccezionali; la maggior parte degli psicopatici vive nella società con un certo successo, ma causa molti danni alle persone che ha intorno.
Spesso, ma non sempre, sono coinvolti in attività criminali, perché sono privi di coscienza. È interessante notare che ci sono psicopatici in quasi ogni professione – per esempio medici, avvocati, infermieri, insegnanti – ma queste persone imparano a contenere gli istinti e non infrangono leggi. Le stime sono variabili, ma si può affermare che circa una persona su centocinquanta (1:150) è psicopatico.
Secondo il modello di Steve Peters (vedi Il Paradosso dello Scimpanzé) il cervello di uno psicopatico è privo del Centro di Umanità che il resto di noi possiede, ovvero la parte della mente che è di competenza dell’Umano (la parte razionale del cervello). Il Centro di Umanità contiene aree che evocano sentimenti come il senso di colpa, il rimorso, la compassione, l’empatia e la coscienza.
Gli psicopatici tendono a essere individui freddi e calcolatori, che usano gli altri a proprio vantaggio. Dunque, uno psicopatico è responsabile delle sue azioni? Su questo punto le opinioni divergono ma, comunque la pensiamo, sembra proprio che quest’area del cervello sia assente o inattiva (Peters).
- Rule, Ann (Autore)
Ted Bundy il più famoso serial killer degli Stati Uniti, psicopatico, non mostrò mai nessun segno di instabilità o di squilibrio così evidenti da pensare che potesse arrivare a uccidere oltre 35 donne. Chi l’ha conosciuto l’ha sempre descritto come un uomo dolce, disponibile e generoso, ma dietro la maschera del brav’uomo si nascondeva quella del feroce assassino.
“Noi serial killer siamo i vostri figli, i vostri mariti. Siamo ovunque” Ted Bundy.
Gli psicopatici sono bugiardi incorreggibili e recidivi. Spesso riescono ad ottenere ciò che vogliono o impressionare le persone, e lo fanno con tale maestria che gli investigatori, anche quelli con una notevole esperienza alle spalle, a volte sono ingannati.
Tale talento si trova in coloro che non tradiscono segni di ansia, esitazione, o vergogna, anche quando sono di fronte a prove incontrovertibili o domande scomode in modo tale da sconcertare frequentemente i propri ascoltatori distraendoli dalle incongruenze nelle loro parole: credono che lo psicopatico sia onesto, perché è difficile per loro credere che un bugiardo possa essere così audace e imperturbabile.
Le persone normali di solito si sentono ansiose quando mentono, esitanti nei propri discorsi e soprattutto quando si confrontano con altri. Quando uno psicopatico mente è indifferente alla possibilità di essere colto in fallo.
Questa è la risposta di Ted Bundy quando gli fu chiesto delle sue abitudini sull’assunzione di droga:
« Cocaina? Non l’ho mai usata. Non ho mai sniffato coca. Penso che potrei averla provato una volta e poi nulla di più. Sbuffò appena un po’ di fumo. E io proprio non so come pasticciare con questa roba. È troppo costosa. E suppongo che se fossi per la strada e avessi avuto abbastanza soldi, sarei potuto entrarci dentro. Ma fumo solo marijuana ogni tanto. Tutto quello che faccio è … fare l’amore con lo spinello, col Valium e l’alcool naturalmente » (Wikipedia).
È utile saper riconoscere gli psicopatici, perché tendono a rivelarsi distruttivi. Se ti trovi in presenza di una persona che sospetti psicopatica, domanda sempre consiglio: chiedi le opinioni di altre persone e indaga sul suo passato. Se ti trovi a subire le sue azioni, non sentirti in colpa: limita le perdite, condividi le tue esperienze con una persona fidata e tienilo alla larga. Non sei il primo ad essere ingannato o maltrattato.
Non aspettarti che lo psicopatico possa cambiare: il suo cervello è fatto così. Cambia tu, frequenta altre persone.
Ultima revisione
Risorse consigliate:
- “33 Strategie della guerra” di Robert Greene
- “Riconoscere i manipolatori” di Graciela Chiale
- “Circondati da psicopatici. Come difendersi con successo” di Bärbel Mechler
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