Se non riesci a capire cosa vuoi fare nella vita, se le critiche degli altri ti mandano al tappeto, se sei perseguitato da visioni buie e pessimiste sul futuro o se l’umore finisce sotto le scarpe ogni volta che cambia il vento, sappi che probabilmente il colpevole si trova dentro di te.
Il colpevole è un nemico della creatività, della felicità e di conseguenza del benessere mentale ed economico. Una sub-personalità che nella psicologia della Gestalt è chiamata Top Dog.
Il Top Dog è il nostro torturatore interno. Esso è il risultato dell’insieme dei condizionamenti che abbiamo subito sin dalla nascita da parte del nostro ambiente familiare e sociale di riferimento. Il Top Dog agisce su di noi con le sue critiche ogni volta che ci discostiamo dal suo ideale di “come dovremmo essere”.
Questa sub-personalità inizia a svilupparsi dentro ognuno di noi sin dalla più tenera età, in seguito a messaggi ripetutamente inviati dai genitori e da altri che incarnano l’autorità.
Il Top Dog è la parte di noi che ci sussurra all’orecchio le critiche più crudeli:
- ” Non potrai mai scrivere un libro”,
- ” Se deciderai di fare l’artista morirai di fame”,
- ” Se abbandoni il tuo lavoro sicuro per inseguire un sogno, dormirai sotto i ponti”,
- ” Non diventerai mai una persona importante”.
L’errore più grave e più diffuso è scambiare il Top Dog per la voce della ragione: sappi che non lo è.
C’è chi preferisce definirlo “Critico Interiore” anche se la parola “critico” può lasciar intendere che magari abbia qualcosa di costruttivo da dire. No, il Top Dog non è mai costruttivo, tienilo sempre a mente!
Identificare il proprio Top Dog è il primo passo da compiere per tenere sotto controllo questo “guardiano” e permettere così alla creatività e alla felicità di esprimersi liberamente. Puoi iniziare ad esaminare i tuoi pensieri, il dialogo interiore, e individuare tutto ciò che potrebbe somigliare al Top Dog. Dagli semplicemente un nome: “Questo è il Top Dog”.
“La qualità della vita dipende dal proprio dialogo interiore ” Pete Cohen
Hai mai pensato di dire al Top Dog di “chiudere il becco“?
Richard Bandler usa spesso questa tecnica molto semplice. A tal proposito è utile esercitarsi sul tono della propria voce interiore. Ecco il “segreto” di Richard Bandler:
#1. Pensa a qualcosa di spiacevole che ti dici regolarmente, qualcosa di crudele che usi per lamentarti di te stesso.
#2. Soffermati sul tono della tua voce interiore.
#3.Ripeti le stesse cose ma con un tono di voce davvero ridicolo.
#4. Immagina le stesse critiche recitate con la voce di Gatto Silvestro o Paperino, oppure il tuo cartone preferito dalla voce ridicola e buffa. Potrai notare che le sensazioni sono diverse
- Editore: Unicomunicazione.it
- Autore: Richard Bandler , Owen Fitzpatrick
- Collana:
- Formato: libro (dettagli non specificati)
- Anno: 2016
Perché questa tecnica funziona?
Questa tecnica funziona perché, spesso, più che le parole stesse, è il tono della voce a essere il principale responsabile delle sensazioni e delle emozioni che associamo alle parole impiegate.
Ripetendo la procedura un po’ di volte, la voce negativa comincerà a suonare piuttosto ridicola e soprattutto appariranno ridicoli i commenti negativi. Funziona!
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Aggiornato
Bibliografia:
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