Last Updated on 5 Giugno 2020 by Samuele Corona
L’approccio strategico ai problemi umani personali e interpersonali (Nardone Waztlawick,1990) ha dimostrato nella sua applicazione empirica come situazioni problematiche, a volte complicate e persistenti, non necessitino obbligatoriamente di lunghe e complicate soluzioni. L’obiettivo di tale approccio è difatti quello di mettere a punto ed applicare strategie di intervento capaci di produrre rapidi e risolutivi cambiamenti e sulla base di ciò rilevare “come” i sistemi umani costruiscono i problemi e persistano nel mantenerli. Ovvero conoscere i problemi mediante le loro soluzioni. Connotato in maniera fortemente pragmatica, l’approccio breve strategico rappresenta quindi una prospettiva decisamente innovativa e “rivoluzionaria” rispetto alle convenzionali forme di intervento sia in ambito psicologico che educativo.Le origini dell’approccio strategico risiedono nelle antiche tradizioni della retorica dei sofisti e dell’arte dello stratagemma cinese (Terapia breve Strategica, 1997 – Cavalcare la propria tigre, 2003), ovvero le antiche arti di risolvere apparentemente irrisolvibili situazioni mediante l’uso di stratagemmi e modi di comunicare suggestivi e persuasori.
In tempi più moderni è la Scuola di Palo Alto (Watzlawick 1974) che ha sviluppato la prospettiva di intervento fondata sulla pragmatica della comunicazione e sull’uso di strategie terapeutiche in grado di condurre a rapide soluzioni della maggioranza delle problematiche umane.
Tale approccio si è ancor più evoluto dapprima grazie alla collaborazione di Paul Watzlawick e Giorgio Nardone e ha portato alla fondazione del CTS di Arezzo, nel 1987 e alla pubblicazione di numerose opere, tradotte in molte lingue, divenute testi fondamentali dell’approccio strategico.
Tutto ciò ha fatto divenire il CTS di Arezzo il punto di riferimento internazionale per le ricerche e la messa a punto di strumenti operativi in campo clinico. Questo grazie soprattutto alla convalidata empirica efficacia ed efficienza di tali modelli nella loro applicazione ai vari contesti.
L’ultima creazione della serie di tecniche avanzate di intervento denominata “dialogo strategico” è rappresentata dalla formulazione di una avanzata tecnologia di comunicazione orientata al cambiamento che, in virtù di rigorose sperimentazioni e del ricorso a sofisticate logiche non ordinarie, permette di provocare già durante il dialogo quelle esperienze emozionali correttive in grado di condurre all’effettivo cambiamento delle prospettive e dei comportamenti del paziente/cliente.
- Nardone, Giorgio(Autore)
La Consulenza in Psicologia Clinica Strategica
La consulenza in psicologia clinica strategica è un intervento psicologico usualmente breve, orientato alla risoluzione di problemi presentati dal paziente. Questo approccio non è un intervento superficiale e sintomatica, ma una ristrutturazione e modificazione del modo di percepire la realtà e le derivanti reazioni comportamentali del paziente. La concezione di base è che la risoluzione del disagio richieda la rottura del sistema circolare di retroazioni, tra soggetto e realtà, che mantiene la situazione problematica, la ridefinizione della situazione e la conseguente modifica delle percezioni e delle concezioni del mondo che costringono la persona alle risposte disfunzionali. Proprio per questa ragione il ricorso a notizie o informazioni sul passato o sulla cosiddetta “storia clinica” del soggetto rappresentano solo un mezzo per poter mettere a punto le migliori strategie di risoluzione degli attuali problemi.Scopo dello psicologo clinico strategico, sin dal primo incontro con il paziente/cliente, è quello di focalizzare l’attenzione e la valutazione su:
- cosa avviene all’interno dei tre tipi di interazione interdipendenti che il soggetto vive con se stesso, con gli altri e con il mondo;
- come il problema presentato funziona all’interno di tale sistema e come il soggetto ha cercato sino ad ora di combattere per risolverlo;
- come è possibile cambiare tale situazione problematica nella maniera più rapida ed efficace.
- Nardone, Giorgio(Autore)
Ciò sta a significare che la sua prospettiva di percezione della realtà gradualmente si sposterà dalla rigidità, tipica del sistema percettivo-reattivo che manteneva la situazione problematica, verso un’elasticità di percezione che condurrà ad un progressivo innalzamento dell’autonomia personale e dell’autostima. La consulenza in psicologia clinica strategica, dunque, è intesa come un gioco interattivo di mosse e contromosse tra consulente e paziente.
Il costrutto operativo fondamentale di questo approccio è quello di tentata soluzione che invece di risolvere il problema lo mantiene e lo alimenta. Per il consulente in psicologia clinica strategica tale concetto diviene la chiave per introdurre cambiamenti all’interno delle rigidità percettivo-reattive e si è dimostrato fecondo ed efficace nella sua applicazione ormai ventennale ai contesti clinici più disparati e nei diversi contesti culturali internazionali.
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Libri Consigliati sull’Approccio Strategico (Giorgio Nardone)