Il modello della dissonanza cognitiva è stato sviluppato nel 1957 dallo psicologo Leon Festinger (1919-1989). Egli aveva notato che le persone provano disagio e ansia quando le loro azioni o comportamenti non sono coerenti con le loro convinzioni e i loro atteggiamenti di base.
Festinger osservò che le persone cercano di continuo di mettere ordine nel proprio mondo e che una parte essenziale di quell’ordine è la coerenza. Allo scopo si sviluppano routine e abitudini come consumare i pasti a orari fissi o avere un posto preferito sull’autobus o al pub che frequenti di solito.
Quando queste routine sono sconvolte ci sentiamo a disagio. Lo stesso vale per gli schemi di pensiero abituali o le convinzioni. Se un’opinione radicata si scontra con una prova contraria, crea scomoda incoerenza interiore.
Festinger la chiamava dissonanza cognitiva e ragionava che l’unico modo per superare il disagio fosse quello di rendere in qualche modo coerenti la convinzione e la prova.
Razionalizzare per riequilibrare la Dissonanza Cognitiva
Secondo Festinger, le persone cercano di liberarsi della dissonanza cognitiva in una delle seguenti tre modalità:
- Decidendo di non ripetere l’azione
- Cambiando le proprie convinzioni
- Razionalizzando ciò che hanno fatto
Razionalizzare
è probabilmente l’alternativa più comune per riequilibrare la dissonanza cognitiva. Si tratta di cambiare il modo in cui si vede l’azione.
Se ad esempio hai acquistato un’auto che non ti puoi permettere o hai evitato deliberatamente una persona che raccoglieva fondi per una clinica pediatrica, potresti vivere la sensazione di dissonanza cognitiva.
Razionalizzando:
- Puoi ripeterti che meriti davvero la nuova auto perché lavori duramente e te ne prenderai cura facendola durare a lungo, convincendoti così di aver fatto un buon investimento.
- Per quanto riguarda la raccolta fondi della clinica pediatrica, puoi raccontare a te stesso che chiedere soldi per strada non è un buon modo di ottenere donazioni, e che in ogni caso hai già contribuito, qualche mese prima via SMS, aderendo un’altra raccolta fondi.
Quando ci troviamo di fronte a nuove informazioni o idee, per minimizzare le contraddizioni e la dissonanza cognitiva, tendiamo a sentire e vedere le cose in modo selettivo, percependo principalmente ciò che è in armonia con le nostre azioni e i nostri atteggiamenti.
- Festinger, Leon (Autore)
Tre persone che ascoltano il medesimo discorso di un politico, di un amico, oppure guardano un documentario, sentiranno e vedranno quello che vogliono sentire e vedere: l’esperienza di ciascuna persona sarà piuttosto differente da quella delle altre.
Quando la profezia non si avvera. Gli studi di Festinger
Leon Festinger ha studiato gruppi che prevedevano la fine del mondo e ha scoperto che la maggior parte dei membri diventano più forti che mai dopo che la profezia non si è avverata. Le sue ricerche hanno rivelato che i membri di questi gruppi dovevano trovare un modo per fronteggiare psicologicamente il fallimento.
Uno studio di Festinger pubblicato nel 1956 riguardava “i Cercatori” una setta di Minneapolis con il culto per gli extra terresti.
I Cercatori ritengono di avere ricevuto, attraverso la scrittura automatica della profetessa Marian Keech, dei messaggi da “i Guardiani” del pianeta Clarion, i quali fanno sapere che scateneranno la fine del mondo il 21 dicembre 1954, per punire l’umanità dei suoi peccati.
I Cercatori lasciano le loro case, i parenti e il lavoro e alla fine si radunano in un parcheggio, dove i Guardiani hanno annunciato che verranno a prendere solo loro, i veri credenti, per salvarli, trasportandoli sul lontano pianeta.
Passato il 21 dicembre, visto che non è successo nulla, i Cercatori si trovano in stato di dissonanza cognitiva, per cui dovrebbero abbandonare il loro credo, dimostratosi falso. Invece ne escono più convinti di prima, avendo constatato che è stata proprio la testimonianza della loro incrollabile fede a convincere i Guardiani a salvare l’umanità, non scatenando più la fine del mondo.
I Cercatori avevano bisogno di mantenere ordine e significato nella loro vita. Avevano bisogno di pensare che si stavano comportando secondo l’immagine auto-creata, quella dei propri valori.
Quando c’è un conflitto tra pensieri, sentimenti o comportamento, quelli in conflitto cambieranno per minimizzare la contraddizione. Questo accade perché una persona può tollerare solamente un certo numero di discrepanze tra questi componenti che formano la sua identità.
Come spiega Festinger: “Se cambiate il comportamento di una persona, i suoi pensieri e sentimenti cambieranno per minimizzare la dissonanza”.
In un’altra ricerca di Festinger pubblicata nel 1959 viene chiesto a un gruppo di studenti, esaminati singolarmente, di partecipare per un’ora ad un esperimento basato su prove molto noiose.
Prima di far uscire dalla stanza ogni singolo studente, lo sperimentatore afferma che molte altre persone hanno trovato il compito piuttosto interessante. E questo manda in confusione lo studente, perché in realtà il compito non era affatto interessante.
Poco dopo viene chiesto ad ogni soggetto di convincere il partecipante successivo che l’esperimento è stato bello e divertente. Per tale dichiarazione: ad alcuni studenti viene data una ricompensa di 1 dollaro, mentre ad altri di 20 dollari.
Intervistati alla fine della prova, gli studenti che avevano ricevuto 20 dollari affermano che il compito è stato molto noioso, ma che valeva comunque la pena mentire per una paga di 20 dollari.
Gli studenti che avevano ricevuto solo 1 dollaro, affermano invece che il compito è stato abbastanza bello e divertente, ciò per riequilibrare la dissonanza cognitiva che deriva dal fatto di mentire, dicendo che il compito è bello quando non lo è, per una paga insignificante: solo 1 dollaro.
Le situazioni in cui le persone cercano di riequilibrare la dissonanza cognitiva attraverso la razionalizzazione sono tantissime. Essere consapevoli di dove può portarci la dissonanza cognitiva, ci aiuta a evitare alcune conseguenze potenzialmente dannose.
Festinger concludeva che la dissonanza cognitiva, o almeno la volontà di evitarla, fa si che un uomo di forti convinzioni difficilmente cambi opinione davanti a una contraddizione: è immune da prove e argomentazioni razionali.
Come spiega Festinger: “Ditegli che non siete d’accordo e perderà interesse. Mostrategli fatti e cifre e ne metterà in discussione la fonte. Appellatevi alla logica e non riuscirà a seguirvi”.
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Bibliografia:
- “Teoria della dissonanza cognitiva” di Leon Festinger
- “Quando la profezia non si avvera” di Leon Festinger
- “Il libro della psicologia” Gribaudo
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