Last Updated on 1 Giugno 2020 by Samuele Corona
Tutte le forme di meditazione rafforzano e indirizzano l’attenzione grazie all’esercizio di 3 abilità fondamentali: concentrazione, consapevolezza e compassione (o gentilezza amorevole).
La concentrazione
La concentrazione stabilizza e focalizza l’attenzione in modo da non farci distrarre. Le distrazioni sono uno spreco di energie, mentre la concentrazione ce le restituisce.
Con la meditazione migliorerai l’attenzione focalizzandoti su qualcosa che sai fare da sempre: respirare. La pratica richiede di mantenere un’attenzione costante a ogni inspirazione ed espirazione, e quando la mente inizia a vagare (e lo farà, naturalmente), potrai notare qualsiasi cosa ti abbia distratto, lasciando andare il pensiero o la sensazione senza per questo rimproverarti. Dopodiché tornerai a concentrarti sul respiro.
In questo modo la meditazione allena a restare nel momento presente invece di rivivere il passato o preoccuparci del futuro. E ci insegna a essere amorevoli con noi stessi e con gli altri, a perdonare i nostri errori e a progredire.
La consapevolezza
La consapevolezza raffina l’attenzione in modo da stabilire una connessione piena e diretta con tutto ciò che la vita ha da offrire. Con la meditazione di consapevolezza spostiamo il centro dell’attenzione da un singolo oggetto, il respiro, a qualsiasi evento dentro o fuori di noi che accade in un determinato momento.
Pratichiamo la consapevolezza osservando pensieri, sentimenti, visioni, odori, suoni, senza aggrapparci alle cose piacevoli, senza respingere quelle dolorose e senza ignorare quelle neutre. E ci capiterà più spesso di ritrovarci a sostituire le abituali risposte automatiche con una valutazione più accurata di ciò che sta avvenendo realmente nel momento presente.
Quale potrebbe essere una risposta abituale e automatica?
Di seguito un esempio tratto dal libro Il respiro della felicità: Cambiare vita in 28 giorni con la meditazione di Sharon Salzberg
- Salzberg, Sharon(Autore)
Mettiamo che qualcuno dica qualcosa di così irritante per noi da provocarci un accesso d’ira. Magari la nostra reazione automatica, in questo caso, è attaccare senza riflettere. Oppure potremmo avere l’abitudine di giudicare negando l’emozione che si agita dentro di noi (“Se provo rabbia vuol dire che sono cattivo”); se questa non viene analizzata, si inasprisce o diventa più intensa. O ancora, potremmo avere l’abitudine di proiettare le emozioni in un futuro eternamente immutabile (“Sono una persona rabbiosa, e sarò sempre così, è una dannazione!”).
Secondo la Salzberg nessuna di queste risposte può sortire un esito positivo. Ma se applichiamo la consapevolezza all’esperienza della rabbia, possiamo avvicinarci con maggiore sicurezza all’emozione invece di sfuggirla, ed esaminarla invece di corazzarci contro di essa. Osservandola senza giudicare.
Avremo così maggiori informazioni su quello che accade quando perdiamo la testa: che cosa ci provoca la rabbia, dove si colloca nel nostro corpo, e cos’altro contiene, per esempio tristezza, paura e rimpianto.
Questa pausa di accettazione non giudicante crea un piccolo spazio di pace all’interno del quale possiamo fare scelte nuove e diverse sulle nostre reazioni, come nel caso della rabbia. In questo modo diamo un taglio alle vecchie abitudini.
Possiamo anche decidere di avere una conversazione pacata con la persona che ci ha infastiditi, invece di agitarci o insultarla; oppure scegliere di uscire dalla stanza finché non ci saremo calmati; oppure ancora, concentrarci per alcuni istanti sul respiro per ristabilire l’equilibrio e la prospettiva.
La consapevolezza ci aiuta a distinguere meglio la differenza tra quello che sta succedendo e le storie che ci raccontiamo in proposito, storie che ostacolano l’esperienza diretta e spesso ci inducono a confondere uno stato mentale temporaneo con il nostro sé complessivo e permanente.
La gentilezza amorevole
La gentilezza amorevole è una consapevolezza compassionevole che espande l’attenzione permettendoci una visione a 360 gradi. Modifica il rapporto che abbiamo con noi stessi, con la famiglia, con gli amici.
- Salzberg, Sharon(Autore)
Investire del tempo a osservare attentamente pensieri, sensazioni e azioni (positivi e negativi) e a comprenderli dispone i nostri cuori ad amarci per quello che siamo realmente, con tutte le imperfezioni. Ed è da lì che si passa per amare gli altri.
Saremo maggiormente in grado di vedere le persone e di apprezzarle nella loro complessità se avremo imparato a prenderci cura di noi stessi e ad accettarci. Saremo anche più inclini ad augurare il bene agli altri piuttosto che a irritarci, a lasciar perdere i vecchi rancori e stabilire un rapporto più profondo con chi ci è vicino: a porci in atteggiamento amichevole verso qualcuno che avevamo ignorato, o a trovare un approccio migliore con una persona con la quale avevamo un rapporto difficile.
Sharon Salzberg offre un programma di ventotto giorni per affinare sistematicamente queste abilità. Le istruzioni di ogni settimana sono suddivise in sezioni: presentazione della pratica, la meditazione vera e propria; le riflessioni sulle lezioni più importanti, i benefici concreti, i suggerimenti per applicare la pratica nella vita di tutti i giorni.
RIF. Tratto dal libro: “Il respiro della felicità: Cambiare vita in 28 giorni con la meditazione” di Sharon Salzberg
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