Fatima (nome di fantasia) è una donna rom di mezza età esperta di persuasione, appassionata del suo lavoro che svolge nei parcheggi della motorizzazione civile di Cagliari sulla suggestiva statale 554 all’altezza dell’hotel Holiday Inn.
Se per un qualche misterioso motivo devi recarti in motorizzazione dovrai pur parcheggiare la tua auto, ecco che Fatima si avvicina con un passo svelto e ti fa un sacco di complimenti dalla distanza “Oh che bello ragazzo sei tu”.
Scendi dall’auto e una bambina di circa 5 anni ti gira intorno senza un apparente motivo ma con l’obiettivo di distogliere la tua attenzione da Fatima che con un ritmo cantilenante ripete delle parole di adulazione e si avvicina progressivamente ad una distanza di confidenza.
Così Fatima mi tocca brevemente la parte interna dell’avambraccio, una zona non particolarmente intima del corpo ma sufficientemente intima per stabilire una connessione. Uno sfioramento di uno o due secondi, un tacito legame che viene ricordato inconsciamente.
“Stai tranquillo voglio solo una sigaretta; dammi una sigaretta”.
Fatima aveva notato che tenevo tra le mani un pacchetto di sigarette, così esordisce con un primo comando diretto al quale segue il gesto da parte mia di offrirle la sigaretta. Lei sapeva benissimo che mi aspettavo una richiesta di soldi alla quale avrei risposto con un “no” deciso, quindi la richiesta della sigaretta a confronto è una richiesta poco impegnativa alla quale solitamente non si oppone resistenza.
Fatima prende la sigaretta, la porta vicino alla bocca e ripete parole incomprensibili che sembrano dotate di significati misteriosi a cui alterna delle invocazioni alla madonna di Medjugorje.
La sua giovanissima collaboratrice, la bambina, continua a girarmi intorno e interrompe il suo gioco interiore con delle frasi a voce alta (incomprensibili anche queste) in modo da catturare la mia attenzione. Fatima approfittando di questo momento di “confusione” tocca nuovamente il mio avambraccio.
“Stai vicino a me, stai tranquillo, voglio raccomandare te alla madonna di Medjugorje; dammi un pezzo di carta”.
Altro comando, le passo il pezzetto di carta che strappo dal pacchetto di sigarette. Non mi ha chiesto soldi, mi sento sollevato e rassicurato; lei lo sa.
Fatima afferra il pezzetto di carta, lo piega, ci soffia sopra e pronuncia delle frasi misteriose.
La bambina stringe il cerchio e me la ritrovo praticamente addosso, Fatima mi tocca l’avambraccio per la terza volta e mi restituisce il pezzo di carta “ Prendilo, soffia e fai una preghiera alla madonna di Medjugorje”.
Terzo comando, che non eseguo per motivi imprescindibili di coscienza e perché rischiavo di andare in YES SET; sto al gioco e le faccio credere di aver eseguito il compito.
Segue un quarto comando da parte di Fatima con richiesta di soldi “Dammi 50 euro che faccio una preghiera alla madonna di Medjugorie per darti la fortuna, stai tranquillo poi te li restituisco; ora dammi i soldi”.
IL TOCCO MAGICO
Nicolas Guèguen, un ricercatore francese, ha dimostrato che un breve contatto nella zona interna dell’avambraccio può diventare uno strumento potente di persuasione. Un tocco discreto in quella zona può rendere, chi riceve tali attenzioni, più disponibile e accondiscendente.
Dagli esperimenti condotti con delle cameriere addestrate a toccare l’avambraccio dei clienti, la probabilità che un cliente, vittima del tocco magico, lasciasse una mancia aumentava del 128% .
Il collegamento fra contatto fisico e capacità di persuasione è stato riscontrato in numerosi altri studi. Ad esempio è stato dimostrato che un breve tocco ha fatto aumentare il tasso di risposte a dei sondaggi oppure che i clienti quando venivano toccati leggermente da un commesso all’entrata di un negozio si trattenevano più a lungo e spendevano più soldi.
Guèguen raccomanda di toccare esattamente la zona interna dell’avambraccio, uno sfioramento di uno o due secondi, perché un contatto discreto in quella zona suscita sensazioni di piacere.
Quando è opportuno sfoderare il tocco magico?
Ad esempio quando ti presenti ad una persona oppure la saluti dandogli una stretta di mano decisa. Con la mano libera, quella sinistra di solito, sfiori leggermente la parte interna dell’avambraccio del tuo interlocutore che non si accorgerà di nulla perché è impegnato nella procedura del saluto, convenevoli, sorrisi etc.
Torniamo a Fatima: sarà poi riuscita ad estorcermi la banconota da 50 euro?
Si accettano scommesse 🙂
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Salve Luca,
grazie per il commento.
I 50 euro sono rimasti in tasca, anche il portafogli fortunatamente 🙂
Un caro saluto a lei e alla sua famiglia.
Bellissima ‘fragola’ che ho raccontato a tutti i miei figlioli.
E’ piaciuta a tutti, in particolar modo a quello maggiore.
Credo che i 50 euro siano rimasti in tasca.
Sperando che la rom piccola nel rotearle attorno non le abbia sottratto il portafogli.