Last Updated on 14 Luglio 2020 by Samuele Corona
Se devi sostenere un colloquio di lavoro e vuoi fare una buona impressione, ti consiglio di leggere le 9 regole d’oro per fare buona impressione dei coniugi Pease.
Allan Pease e Barbara Pease, due psicoterapeuti australiani esperti di comunicazione e linguaggio del corpo, nel best seller Perché mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo con i piedi? dimostrano scientificamente che:
- Una persona si forma buona parte dell’opinione (90%) sull’interlocutore nei primi quattro minuti dell’incontro
- Il 60-80% dell’impatto che avrai sull’incaricato sarà di tipo non verbale.
Queste sono le 9 regole d’oro che dovrai seguire per per fare buona impressione al colloquio di lavoro:
#1. Nella sala d’aspetto
Togliti il cappotto e, se possibile, dallo alla receptionist. Non entrare nell’ufficio del colloquio con troppe cose in mano, per evitare goffaggini e per non dare l’impressione di essere un incapace.
Nella sala d’aspetto stai sempre in piedi, non sederti. La receptionist insisterà affinché lo farai perché, quando ti siedi, ti togli dalla sua visuale e non dovrà più occuparsi di te.
Tieni le mani unite dietro la schiena (sicurezza), e dondolati lentamente sui talloni (sicurezza, autocontrollo) oppure metti le mani a guglia. Questi gesti ricordano agli altri che sei sempre presente e in attesa.
#2. L’entrata
Il modo in cui entri nell’ufficio suggerisce agli altri come ti aspetti di essere trattato. Quando la receptionist ti invita a entrare, fallo senza esitazioni. Non restare sulla soglia come un ragazzino che teme la predica del preside!
Quando superi la soglia, mantieni lo stesso passo. Le persone insicure cambiano andatura e procedono a piccoli passi.
#3. L’approccio
Anche se la persona è al telefono, sta frugando nel cassetto o si sta allacciando una scarpa, avanza diretto e sicuro con movimenti fluidi. Posa la valigetta, la cartellina o quant’altro, dai la mano e siediti subito. Fai in modo che l’incaricato capisca che sei abituato a comportarti con sicurezza e a non fare anticamera.
Le persone che camminano lentamente o che fanno passi lunghi danno l’impressione di avere molto tempo da perdere, di non essere interessate a ciò che fanno o di non avere altro da fare.
Questi atteggiamenti vanno bene per un milionario in pensione, non per chi desidera comunicare un senso di potere, autorità e capacità, o per chi intenda proporsi come potenziale partner sessuale e voglia trasmettere un’immagine di vigore!
Le persone influenti camminano a velocità media, facendo passi medi.
#4. La stretta di mano
Tieni il palmo diritto e stringi la mano con la stessa forza che usa l’interlocutore. Lascia che sia questi a decidere quando terminare il saluto. Se c’è una scrivania rettangolare, avvicinandoti portateti alla sua sinistra, per evitare la stretta col palmo rivolto verso il basso.
Non dare mai la mano al di sopra del tavolo. Nei primi quindici secondi ripeti due volte il nome dell’incaricato e non parlare mai per più di trenta secondi alla volta.
#5. Quando ti siedi
Se sei costretto a sederti su una sedia bassa esattamente di fronte all’interlocutore, orientala a 45 gradi rispetto a quest’ultimo, in modo da evitare di restare bloccato nella posizione della “predica”. Se è impossibile farlo, sposta il corpo.
Il libro dei coniugi Pease fa parte della lista lettura: I 7 migliori libri per interpretate il linguaggio del corpo
#6. Dove ti siedi
Se vieni invitato ad accomodarti in una zona informale dell’ufficio, per esempio davanti a un tavolino da caffè, consideralo un segno positivo perché nel mondo del lavoro il 95% dei no viene pronunciato da dietro una scrivania.
Non sederti mai su un divano che sprofonda a tal punto da lasciare in vista solo le tue gambe e la testa! Se necessario, resta seduto sul bordo, in modo da poter controllare linguaggio corporeo e gestualità, e orientati a 45 gradi rispetto all’interlocutore.
#7. La gestualità
Le persone impassibili, calme, composte e padrone di sé compiono movimenti chiari, semplici, intenzionali. Le persone di status elevato usano meno la gestualità rispetto a quelle di ceto più basso. Si tratta di un’antica tattica negoziale: chi detiene il potere non ha bisogno di muoversi molto.
Ricorda che gli europei orientali gesticolano con l’avambraccio più di quanto non facciano gli occidentali in generale, e che gli europei del sud gesticolano di più con l’intero arto superiore e le spalle. Laddove opportuno, imita sempre la gestualità e le espressioni dell’altro.
#8. La distanza
Rispetta lo spazio personale dell’altro, che sarà maggiore nei primi minuti dell’incontro. Se ti avvicini troppo, l’interlocutore arretrerà, si scosterà o userà gesti ripetitivi come tamburellare le dita. Come regola generale, avvicinati di più a chi conosci e tieniti a maggiore distanza da chi non conosci.
Gli uomini si accostano di più alle donne con cui lavorano mentre le donne si allontanano dai colleghi di sesso maschile. Stai più vicino a chi ha la tua stessa età e più lontano da quanti sono più giovani o più vecchi.
#9. L’uscita
Raccogli con calma le tue cose, se puoi stringi la mano, voltati poi esci. Se dopo il tuo ingresso la porta è stata chiusa, richiudila.
Quando esci da una stanza, sei sempre osservato, perciò se sei un uomo assicurati di avere la parte posteriore delle scarpe ben pulita: è una zona che molti trascurano e che le donne osservano con aria critica.
Quando una donna intende andarsene, punta il piede verso la porta e inizia a sistemarsi la parte posteriore del vestito e i capelli, in modo da fare una buona impressione. Come precedentemente ricordato, un uomo squadrerà sempre il sedere di una donna che esce da una stanza (lo affermano i coniugi Pease).
- Borzacchiello, Paolo(Autore)
Un’ ultima raccomandazione dei coniugi Pease per fare buona impressione:
“Quando arrivi alla porta, voltati lentamente e sorridi: è molto meglio che ricordino il tuo sorriso che il tuo sedere!” 🙂Articoli Consigliati:
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Ultima revisione [last-modified]
RIF. Tratto (con modifiche e adattamenti al post) dal libro: “Perché mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo con i piedi?” di Allan Pease