L’ interesse per la Comunicazione Non Verbale (CNV) è aumentato notevolmente perché in un periodo storico dove chiunque lamenta una cronica mancanza di tempo con dei ritmi di vita sempre più frenetici, formuliamo la maggior parte dei nostri giudizi sulla base delle prime impressioni.
Anche i nostri interlocutori decidono nel giro di pochi istanti se meritiamo la loro fiducia, se suscitiamo la loro simpatia, se intendono lavorare con noi o stabilire una relazione amorosa e molto altro.
Il momento in cui siamo forse più preoccupati della nostra immagine è durante un colloquio di lavoro. Tuttavia, una volta che hai appreso le regole fondamentali della Comunicazione Non Verbale, i colloqui non saranno più un problema.
- Borzacchiello, Paolo(Autore)
Puoi andare sicuro di te, sapendo di essere preparato e di presentarti bene. I datori di lavoro devono valutare il modo in cui i clienti considereranno i loro dipendenti. Non è questione di giudicarti come persona, ma piuttosto di capire se le tue capacità e il tuo modo di presentarti sono giusti per le necessità dell’azienda.
La prima impressione
I dati che emergono dalle ricerche scientifiche lo confermano puntualmente: la comunicazione non si basa solo sul linguaggio verbale. Una parte rilevante di ciò che effettivamente comunichiamo è rappresentata dai contenuti espressi inconsapevolmente attraverso un linguaggio “muto”, o non verbale. Questi contenuti possono confermare o contraddire il senso delle parole pronunciate.
Diversi studi dimostrano che una persona si forma buona parte dell’opinione (90%) sull’interlocutore nei primi quattro minuti dell’incontro. Il 60-80% dell’impatto che avrai sul recruiter sarà di tipo non verbale.
Se devi sostenere un colloquio di lavoro e vuoi fare la migliore impressione possibile ti consiglio di leggere il post Le 9 regole d’oro per fare buona impressione dove descrivo 9 validissimi consigli di Allan Pease e Barbara Pease, due psicoterapeuti australiani esperti di comunicazione e linguaggio del corpo, autori del best seller Perché mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo con i piedi?
Usare bene la Comunicazione Non Verbale ci permette di evitare di sciupare inavvertitamente occasioni potenzialmente buone. Di seguito alcune dritte per accertarti che il tuo Non Verbale rafforzi al massimo le tue possibilità di fare un’impressione positiva.
Come Usare la Comunicazione Non Verbale durante un colloquio di lavoro
Di seguito 11 regole per usare la Comunicazione Non Verbale durante un colloquio di lavoro. Il testo a cui faccio riferimento è Ti faccio vedere io di Joe Navarro. Joe Navarro, insieme ai coniugi Allan e Barbara Pease, è considerato uno tra i 5 Massimi esperti di linguaggio del corpo e Comunicazione Non Verbale.
Navarro ha lavorato per 25 anni come agente speciale dell’FBI nel settore del controspionaggio e della valutazione comportamentale ed ha raggiunto una tale competenza da esser definito “la macchina della verità umana”.
#1. Preparati
Oltre a cercare notizie sull’azienda, visita il sito e metti in moto il potere di osservazione: se possibile, visita la società e parla con la receptionist o passa di lì quando arrivano i dipendenti per vedere come si vestono, oppure trova un punto nascosto per osservare i dipendenti che entrano al mattino ed escono la sera.
È un posto con orario 9-17 o le persone arrivano prima e rimangono fino a tardi? Sembrano felici o stressate? Indossano giacca e cravatta o sono vestite in modo meno formale? Se l’abito è casual, per il colloquio vesti un po’ più formale.
#2. Anticipa le domande
Il personale delle risorse umane è addestrato per capire quando il candidato fatica a rispondere a una domanda. Fai in modo di usare un tono fluido e senza esitazioni.
Allenati a rispondere a domande che potrebbero farti (su eventuali periodi morti tra un lavoro e l’altro o sui motivi per cui hai lasciato il lavoro precedente). Preparati anche qualche risposta per prendere tempo: “Adesso non ho i dettagli, ma posso recuperare l’informazione in tempi brevi”.
#3. Attenzione ai particolari
Possono sembrare raccomandazioni scontate ma non lo sono: abiti puliti, scarpe lucide, unghie pulite e in ordine, trucco leggero, niente profumo. Se hai tatuaggi, sii consapevole che potresti essere rifiutato solo per questo (quasi sicuramente in campo medico, alimentare e finanziario). Se possibile, nascondili, ma sappi che dovrai farlo per sempre.
#4. Non dimenticare di sorridere
Quando una persona sta bene sorride, è naturale. Ma sapevi che è vero anche il contrario, che Sorridere fa stare bene?
Paul Ekman con la teoria del “feedback facciale” ha dimostrato che il feedback proveniente dai muscoli facciali influisce sull’emozione che il soggetto prova in un dato momento.
Così come il cervello nell’esprimere un’emozione piacevole mette in movimento determinati muscoli facciali che generano il sorriso, anche la contrazione volontaria dei muscoli facciali impegnati nell’azione del sorridere rimanda al cervello un pattern neurologico di benessere che migliora il tono dell’umore del soggetto.
Quindi “Si sorride perché si è felici” ma è anche vero che “Si è felici perché si sorride”.
#5. Accetta il nervosismo e vai avanti
È normale essere nervosi a un colloquio. Se ti aiuta, puoi dirlo apertamente e poi dimenticatene e vai avanti. Così se mostrerai segnali non verbali di ansia, l’altro capirà e li considererà meno.
#6. Sii rispettoso
Se c’è una scelta sul posto in cui sedersi, chiedi: “Dove vuole che mi sieda?”. È una dimostrazione di rispetto, sei tu l’ospite invitato a condividere uno spazio.
#7. Se ti offrono da bere, accetta
Bere può aiutare a calmare i nervi 🙂
#8. Mostra segnali non verbali di attenzione
Non puoi sbagliare sedendoti ben diritto e sporgendoti in avanti con i piedi appoggiati al pavimento. Tieni lo sguardo rilassato ma concentrato su chi ti sta esaminando (solo lui, in qualità di individuo di rango superiore, ha la prerogativa di lasciar vagare lo sguardo).
#9. Stabilisci una connessione
Una volta che la relazione è stabilita, puoi spostare l’angolazione, visto che è una posizione più favorevole alla comunicazione. Se accavalli le gambe, continua a sporgerti in avanti. Appoggiarsi allo schienale con le gambe accavallate può sembrare arrogante. Potreste anche imitare lievemente l’altro. Quando si rilassa e si appoggia all’indietro, anche tu puoi fare come lui.
Rispecchiando i comportamenti dell’interlocutore, saranno attivati i neuroni specchio e si verrà a instaurare un’intesa o una relazione tra i centri nervosi del cervello, dando luogo a una comunicazione inconscia.
Una volta stabilita la comunicazione inconscia, ci si può accorgere di ciò tramite diversi indicatori. Questi potrebbero essere senso di cordialità o semplicemente qualcosa che è scattato. Può verificarsi un cambiamento del colore della pelle verso toni più scuri, e infine l’abilità di guidare la persona.
Se vuoi approfondire questo argomento LEGGI: Il Rapport. Come creare fiducia e affinità reciproca con l’interlocutore
#10. Mai usare il cellulare
Spegnilo prima di entrare.
#11. Dimostrati sicuro di te
L’obiettivo di qualunque preparazione è la sicurezza, che non ha sostituti. Presentati con la certezza di sapere che sei ben preparato. Poi rilassati e via.
La comunicazione non verbale ti permette di emergere, di farti valere, di determinare il modo in cui gli altri ti considerano e di rafforzare le loro convinzioni a tuo vantaggio.
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Bibliografia:
- “Ti faccio vedere io” di Joe Navarro
- “Perché mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo con i piedi?” di Allan e Barbare Pease