Oggi analizzeremo alcune tecniche di difesa verbale. Vi sono due tipologie di persone particolarmente fastidiose che non vorresti mai incontrare, anche se inevitabilmente si ripresentano ad intervalli regolari sul tuo percorso di vita. Persone dalle modalità comportamentali che, se subite, possono divenire autentiche fonti di stress. Sono degli specialisti della provocazione che si tengono in allenamento da tanti anni, con costanza e determinazione.I primi sono “gli spiritosi”, quelli che hanno confezionato appositamente per te un battuta idiota su misura e attendono pazientemente l’ora di incontrarti per assaporare il piacere, forse l’unico piacere della loro vita, di procurarti disagio. La loro modalità d’attacco consiste nel pronunciare “una battuta” devastante per poi nascondersi dietro il paravento dello scherzo. Ti dicono le peggiori cose, per poi ridere sguaiatamente e addolcire la pillola con un “stavo scherzando”. Tu ed io sappiamo che molto probabilmente queste persone hanno alle spalle un vissuto problematico e che la risata sguaiata è frutto di anni di sofferenze ma ciò non giustifica il loro comportamento aggressivo nei nostri confronti.I secondi sono “i sinceri” per vocazione, quelli che ti devono informare di “verità” sul tuo conto perché la sincerità è considerata una qualità positiva “Io sono fatto così e dico sempre la verità”. Come se tu avessi perso accidentalmente la memoria e non fossi abbastanza informato sul tuo conto da aver bisogno di un volontario dell’Alzheimer che ti fa da grillo parlante. In realtà queste persone stanno attentando alla tua immagine e alla tua autostima.Gli esempi potrebbero essere tantissimi e non si arriverebbe mai a coprire l’intera la gamma di casi escogitabile da questi specialisti della provocazione. Non perdere neanche un minuto del tuo tempo ed energie per informarli di quanto il loro comportamento sia inappropriato e fastidioso, stai facendo il loro gioco.
Replicare a questi specialisti è difficile
Come fa notare Barbara Berckhan nel libro “Piccolo manuale di autodifesa verbale” se contrattacchi bruscamente, potresti apparire di poco spirito o mostrare di temere qualcosa. Se invece rimani in silenzio molto probabilmente il messaggio che passa è che hai accusato il colpo.
- Editore: Feltrinelli
- Autore: Barbara Berckhan , Cristina Malimpensa
- Collana: Universale economica. Saggi
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2014
Combattere o litigare non è la cosa più furba da fare, non va più di moda fare a pugni in pubblico e troppi per moda fanno arti marziali in privato. Ogni battaglia che intraprendi, infatti, comporta effetti collaterali, soprattutto per te.
Ne è un esempio lo stress che si genera nel tuo corpo e che lo porta a produrre cortisolo, detto appunto “l’ormone dello stress”. Non importa quanto riesci ad importi sull’avversario: il tuo corpo e la tua psiche ne soffrono comunque.
Ecco due tecniche di difesa verbale consigliate dalla Berckhan:
#1. Come ribattere con due sillabe
“Ma dai?!”.
Con un “Ma dai?!” puoi stroncare praticamente ogni attacco verbale.
Questa esclamazione deve essere accompagnata da un senso di stupore, niente di più.
Pur non avendo alcun contenuto, questa esclamazione porta in sé una sorta di superiorità e di profonda saggezza.
#2. Come ribattere coi proverbi popolari
La tecnica del proverbio permette di neutralizzare l’attacco confondendo l’aggressore, che rimane talmente perplesso e sconcertato da bloccarsi. Conosci qualche proverbio popolare? Esempio:
“Una rondine non fa primavera”, “Chi fa da sé fa per tre”, “Troppi cuochi rovinano il brodo”,“Aiutati che il ciel ti aiuta”,“Piove sempre sul bagnato”, “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” ; quello che preferisci va bene.Quando l’aggressore sfodera il suo attacco verbale rispondi con un proverbio. Evita però ogni spiegazione o interpretazione in modo da toglierete potere al tuo interlocutore. Se lo scocciatore invece ti da una sua interpretazione e dice di aver capito il senso della tua risposta, puoi rincarare la dose dicendogli che ha frainteso. “Io in realtà volevo semplicemente dire che … (qui utilizzi un altro proverbio senza senso). “Ciò ti permetterà di assistere con grande soddisfazione all’ulteriore perplessità di chi ti sta di fronte.Con la pratica diventerai serenamente inattaccabile 🙂Articoli Consigliati:
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Bibliografia:Tratto
(con modifiche e adattamenti al post) dal libro: “Piccolo manuale di autodifesa verbale” di Barbara Berckhan
Trattare con le Persone difficili. 3 Libri più venduti online
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