Nel mondo complesso e in rapida evoluzione delle organizzazioni, è emerso un concetto intrigante noto come “Principio dell’Incompetenza di Peter“.
Questo principio, formulato dallo psicologo canadese Laurence J. Peter negli anni ’60, riflette in modo umoristico una realtà spesso riscontrata nelle gerarchie aziendali: le persone vengono spesso promosse fino a raggiungere il loro livello di incompetenza.
Se non hai acquistato un costosissimo kit di sopravvivenza e attualmente non ti trovi a Bugarach, sappi che hai le ore contate: l’Apocalisse è alle porte.
Che sia la fine del mondo o l’inizio di una nuova era, sicuramente quella del 21 Dicembre 2012 sarà una data che passerà alla storia perché ha condizionato le abitudini di milioni di persone.
In tanti si stanno preparando alla fine del mondo, tu invece cosa stai facendo in questo momento?
Persone che hanno fatto esperienza di NDE (Near Death Experiences) raccontano di attraversare una specie di tunnel dove passano rapidamente in sequenza, come in un film, le azioni compiute durante la propria vita, avvertendo immediatamente gli effetti che esse hanno avuto sugli altri. Le NDE sono estremamente vivide e coinvolgenti, nonché ricche di particolari; i ricordi si fissano stabilmente nella memoria del soggetto, che si dimostra in grado di fare descrizioni accuratissime dell’esperienza vissuta, anche a distanza di anni.
Solitamente le NDE provocano dei cambiamenti profondi e duraturi negli atteggiamenti e nelle convinzioni del soggetto, soprattutto nel suo modo di porsi nei confronti dell’esistenza e nei suoi rapporti con gli altri.
Brendon Burchard nel suo libro “ Ricco non per caso” racconta come si è rivoluzionata la sua vita dopo il suo grave incidente in auto nella Repubblica Dominicana. Scampato miracolosamente alla morte Brendon inizia la sua grande rivoluzione interiore esprimendo il suo senso di gratitudine per la vita e per il dono di una seconda possibilità, la sua “seconda vita”
Nel vasto panorama dei cartoni animati, pochi personaggi hanno incarnato la perseveranza e la determinazione come Wile E. Coyote, il noto avversario del velocissimo Road Runner.
Da decenni, Wile E. Coyote è diventato un simbolo di quanto sia importante non arrendersi di fronte alle sfide e di come la perseveranza possa portare a risultati straordinari.
La sua costante ricerca di catturare l’insaziabile Road Runner è stata un’esilarante lezione di impegno e dedizione.
John Gottman può ascoltare una coppia per un’ora e determinare, con una precisione del 95%, se divorzierà. Ne ha parlato Malcom Gladwell nel libro In un batter di ciglia.
Per conoscere una coppia si è portati a pensare che si debba frequentarla e osservarla per mesi o addirittura anni. Per avanzare delle predizioni poi è opinione comune che occorra raccogliere una grandissima quantità di informazioni nella più ampia gamma di situazioni.
Tra le caratteristiche delle persone geniali vi è sicuramente quella di gestire più prospettive dello stesso processo e scoprire quelle prospettive che nessun altro ha ancora trovato.
L’ ampliamento della prospettiva diventa una strategia potente di analisi dei problemi che offre nuovi strumenti e soluzioni creative per risolverli.
Gli studiosi dei personaggi geniali dell’umanità pongono l’accento sull’enorme potere che il cambiamento e l’ampliamento della prospettiva ha esercitato nella vita di ciascuno di loro e studiano il modo in cui queste capacità possano essere ricontestualizzate per aderire alla vita di ciascuno .
Ad esempio Michael Gelb prende ispirazione da Filippo Brunelleschi per individuare dei principi utili ad ampliare la prospettiva con lo scopo di affrontare i vari aspetti della vita quotidiana.
Filippo Brunelleschi (1377-1446) è passato alla storia come il genio che riuscì a progettare e costruire la Cupola del Duomo di Firenze. Egli era famoso per le sue idee audaci e originali e per il modo in cui ha armoniosamente rielaborato le forme dell’architettura classica secondo lo spirito nuovo della sua epoca. Dal 1409 in poi ha lavorato alla costruzione del Duomo di Firenze ed è stato subito attratto dal problema della Cupola. Infatti nella cattedrale era rimasta una grande cavità della cui copertura nessuno riuscì a trovare una soluzione concreta. Nel 1418 il progetto di Brunelleschi vinse il concorso pubblico per la progettazione della cupola e dal 1423 gli fu affidata la carica dei lavori di costruzione. Le tecniche tradizionali, con le impalcature e le armature in legno, erano improponibili per realizzare una cupola di quelle dimensioni, per altezza e vastità della cavità da coprire. Nessuna varietà di legno avrebbe potuto reggere nemmeno provvisoriamente il peso di una copertura così ampia. Le menti più brillanti dell’ architettura dell’epoca avevano cercato invano di risolvere l’enigma.
