Last Updated on 5 Maggio 2022 by Samuele Corona
L’importanza dei movimenti oculari in psicologia è stata messa in risalto dagli studi condotti da Connirae e Steve Andreas in ambito PNL negli anni ’80.
Questi studi hanno messo in evidenza che quando pensiamo e ci associamo ad un problema, i nostri occhi guardano in sequenza in direzioni diverse, ma specifiche.
La cosa interessante è il fatto che per provare delle specifiche emozioni rispetto a una situazione muoviamo gli occhi in una sequenza preordinata che abbiamo imparato nel tempo ripetendola inconsapevolmente centinaia di volte.
Questo significa anche che se una persona pensa ad un problema e le viene impedito di muovere gli occhi nella sequenza automatica, sarà molto più difficile per la stessa provare emozioni e sensazioni intense riguardo a quella difficoltà.
Inoltre se si aggiungiamo un movimento procedurale allo stimolo, lo schema di attivazione del problema viene definitivamente interrotto. Se si interrompe lo schema più volte consecutivamente, la persona non sarà più in grado di esprimere automaticamente quelle sensazioni ed emozioni rispetto al problema.
Le persone che si sentono depresse tendono a guardare in basso e fermano lo sguardo a pochi metri davanti a sé. Tale atteggiamento provoca in loro la sensazione di avere possibilità limitate ed è strettamente associato a sensazioni di malessere.
Chi solleva gli occhi, invece spinge spesso lo sguardo verso il cielo o l’orizzonte, traendone subito un’impressione di spazio, libertà e possibilità infinite. Questa differenze hanno una grande influenza sul nostro modo di pensare.
Il collegamento diretto tra i movimenti oculari e gli schemi mentali emotivi
Diversi studi hanno dimostrato che esiste un collegamento diretto tra i movimenti oculari e gli schemi mentali emotivi. Oltre ai coniugi Connirae e Steve Andreas che hanno sviluppato nel 1989 la tecnica Eye Movement Integration (EMI), sono noti gli studi condotti negli ultimi 30 anni dalla ricercatrice americana Francine Shapiro che ha messo a punto la tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.
L’attività cerebrale cambia in modo percepibile quando si solleva lo sguardo: tale trasformazione è associata alla corteccia visiva e induce il cervello a produrre più onde alfa, che sviluppano una sensazione di pace, serenità e benessere. Inoltre, se muoviamo gli occhi lateralmente interrompiamo le associazioni che sono causa di infelicità.
- Beaulieu, Danie(Autore)
Troverai forse assurdo che movimenti oculari tanto semplici abbiano un impatto simile, ma molti studi hanno dimostrato che funzionano davvero. A volte, quando insisto sulla loro efficacia, i miei commenti sono accolti da scetticismo. Come sempre: “il modo migliore per scoprire se gli esercizi funzionano è provare a farli”.
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Riequilibrio emozionale con i movimenti oculari – Esercizio
Ora vediamo un esercizio per cambiare immediatamente una situazione di tristezza con i movimenti oculari: ti sentirai subito libero di provare sensazioni più gradevoli. Serviti di questa tecnica quando ti senti giù. Leggi l’esercizio sino alla fine prima di cominciare, dai uno sguardo all’immagine, e ripassa mentalmente i diversi passi in modo da arrivare a seguire la sequenza completa senza leggere questo post.
Esercizio:
- Solleva lo sguardo e osserva il soffitto per circa 30 secondi, cercando di vedere la punta delle sopracciglia, sforzando leggermente i muscoli degli occhi.
- Mantenendo la testa immobile e restando consapevole di quella sensazione di tristezza, muovi lateralmente gli occhi, piano: guarda in alto a sinistra e poi in alto a destra, avanti e indietro, per 20 volte.
- Adesso, sempre con il capo immobile, guarda in alto e in basso 20 volte.
- Sempre consapevole dell’emozione che provi, anche se sta diminuendo, muovi gli occhi tracciando un otto per 20 volte, poi la stessa figura in senso inverso per altre 20 volte.
- Guarda dritto davanti a te e prendi atto che la sensazione di tristezza si è ridotta parecchio. Se vuoi diminuirla ancora, ripeti i passi 2,3,4 e 5.
- Non tenere lo sguardo rivolto verso il basso per periodi prolungati fino a quando non ti sentirai bene di nuovo. Se senti tornare i pensieri deprimenti, riprendi a guardare in alto e vai al punto 2.
Ogni azione, se ripetuta abbastanza spesso, rafforza i percorsi neurali che la provocano, perciò più farai l’esercizio e più creerai nuovi percorsi neurali e nuove associazioni che ti distoglieranno automaticamente da pensieri tristi e ti procureranno sensazioni di benessere. Se riprogrammi il cervello in questo modo riuscirai a interrompere gli schemi precedenti e a innescare emozioni piacevoli.
- Giannantonio, Michele(Autore)
Non appena avrai imparato questa tecnica puoi amplificarne gli effetti prendendo l’abitudine di guardare spesso in alto ogni giorno, ciò stimola continuamente il cervello a produrre e a consolidare le sensazioni positive.
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Bibliografia:
- “Tu puoi essere felice” di Paul Mckenna
- “Eye Movement Integration Therapy” di Danie Beaulieu
- “I protocolli terapeutici dell’EMDR” di M.Luber
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