Last Updated on 21 Luglio 2023 by Samuele Corona
L’Analisi Transazionale (A.T) è una teoria della personalità e una psicoterapia sistematica ai fini della crescita e del cambiamento della persona. Questa è la definizione dell’A.T. proposta dall’Associazione Internazionale di Analisi Transazionale.
Secondo Ian Stewart, Co-Director and Academic Registrar del Berne Institute, l’Analisi Transazionale oggi è tutto questo e molto di più.
Tra gli approcci psicologici, l’Analisi Transazionale è importante sia per profondità teoretica che per ampiezza di applicazioni. In quanto teoria della personalità l’A.T. fornisce un quadro di come siamo strutturati dal punto di vista psicologico.
A questo fine utilizza un modello in tre parti, noto come modello degli stati dell’Io. Questo stesso modello ci aiuta a capire come esprimiamo la nostra personalità in termini di comportamento.
L’A.T. fornisce anche una teoria della comunicazione. Questa può essere estesa fino a fornire un metodo di analisi dei sistemi e delle organizzazioni.
L’A.T. offre inoltre una teoria dello sviluppo infantile. Il concetto di copione spiega come gli schemi di vita attuali abbiano origine nell’infanzia.
Nel quadro del copione, l’A.T. elabora spiegazioni di come nella nostra vita di adulti noi continuamente riproponiamo delle strategie infantili anche quando esse generano risultati autolesionisti ο dolorosi. Così l’Analisi Transazionale propone una teoria della psicopatologia.
Nel campo delle applicazioni pratiche, l’Analisi Transazionale fornisce effettivamente un sistema di psicoterapia. Esso è utilizzato nel trattamento di disturbi psicologici di ogni tipo, dai problemi della vita di ogni giorno alle psicosi gravi. Offre inoltre un metodo di terapia individuale, di gruppo, di coppia e familiare.
Al di fuori del campo della terapia, l’Α.Τ. è utilizzata nei contesti educativi. Aiuta gli insegnanti e gli studenti a rimanere in chiara comunicazione e a evitare che si creino scontri improduttivi. È particolarmente adatta a essere impiegata nel counseling.
L’Analisi Transazionale è un potente strumento nell’addestramento alla direzione e alla comunicazione, nonché nell’analisi delle organizzazioni.
Tra le molte altre applicazioni dell’A.T. sono i suoi impieghi da parte degli assistenti sociali, della polizia e dei tribunali, nonché dei sacerdoti. L’A.T. può essere utilizzata in qualsiasi campo in cui vi sia necessità di capire le persone, i rapporti e la comunicazione.
6 Idee chiave dell’Analisi Transazionale
Ci sono poche idee chiave che costituiscono la base della teoria dell’A.T., e che servono a differenziarla da qualsiasi altro sistema psicologico.
#1. Il modello degli stati dell’Io (modello GAB)
Il concetto più importante è il modello degli stati dell’Io. Uno stato dell’Io è un insieme di comportamenti, pensieri ed emozioni tra loro collegati. È un modo attraverso il quale noi manifestiamo una parte della nostra personalità in un dato momento.
Secondo questo modello, ci sono tre stati dell’Io distinti.
Se io mi comporto, penso e sento in relazione a ciò che sta avvenendo intorno a me qui e ora, utilizzando tutte le risorse a mia disposizione quale persona adulta, si dice che sono nello stato dell’Io Adulto.
Talvolta posso comportarmi, pensare e sentire in modi che sono una copia di quelli dei miei genitori, ο di altre persone che sono state per me delle figure genitoriali. In questi casi si dice che sono nello stato dell’Io Genitore.
Altre volte posso tornare a modi di comportamento, di pensiero e di emozione che utilizzavo quando ero bambino. Si dice allora che sono nello stato dell’Io Bambino.
Il modello degli stati dell’Io è spesso indicato come “modello GAB”.
Quando si ricorre al modello degli stati dell’Io per capire gli svariati aspetti della personalità, si sta effettuando un’analisi strutturale.
#2. Transazioni, carezze, strutturazione del tempo
Quando comunico con te, posso scegliere di comunicare da uno qualsiasi dei miei tre stati dell’Io. A tua volta tu puoi rispondere da uno qualsiasi dei tuoi stati dell’Io. Questo scambio di comunicazioni è noto col termine di transazione.
L’impiego del modello degli stati dell’Io per analizzare sequenze di transazioni è chiamato analisi transazionale in senso stretto. In “senso stretto” è stato aggiunto per indicare che stiamo parlando di questa branca particolare dell’A.T., e non dell’Analisi Transazionale nel suo complesso.
Quando tu ed io effettuiamo delle transazioni, io segnalo un riconoscimento di te e tu mi rinvii questo riconoscimento. Nel linguaggio dell’A.T. qualsiasi atto di riconoscimento è chiamato una carezza. Secondo la teoria dell’A.T., noi abbiamo bisogno di carezze per mantenere il nostro benessere fisico e psichico.
Quando effettuano delle transazioni in gruppi ο in coppie, le persone impiegano il tempo in svariati specifici modi che possono essere elencati e analizzati. È quella che si chiama l’analisi della strutturazione del tempo.
#3. Il copione
Secondo l’A.T.,
ciascuno di noi nell’infanzia scrive una storia di vita per se stesso. Questa storia ha un inizio, un proseguimento e una fine.
Noi scriviamo il copione di base negli anni della primissima infanzia, ancor prima di essere abbastanza grandi da saper dire qualche parola. Più avanti nell’infanzia, aggiungeremo altri dettagli alla storia. All’età di sette anni sarà quasi completamente scritta. Potremo rivederla ulteriormente durante l’adolescenza.
Da adulti, di solito non siamo più consapevoli della storia di vita che abbiamo scritto per noi. Tuttavia, secondo Eric Berne, è molto facile che la seguiremo fedelmente; senza esserne consapevoli, è probabile che imposteremo la nostra vita in modo da avvicinarci sempre più alla scena finale che da bambini abbiamo deciso di vivere.
Questa storia di vita a livello inconsapevole nell’A. T. si chiama copione.
Insieme al modello degli stati dell’Io il concetto di copione costituisce un elemento fondamentale dell’A.T. È particolarmente importante nelle applicazioni psicoterapeutiche. Nell’analisi del copione si utilizza il concetto di copione di vita per capire come le persone possano, senza saperlo, crearsi dei problemi e come possano indirizzarsi a risolverli.
#4. Svalutazione, ridefinizione, simbiosi
II bambino piccolo sceglie un dato copione perché rappresenta la strategia migliore che egli possa elaborare per sopravvivere e adattarsi in quello che spesso sembra un mondo ostile.
Nel nostro stato dell’Io Bambino può avvenire che siamo tuttora convinti che qualsiasi minaccia alla nostra immagine infantile del mondo sia una minaccia alla soddisfazione dei nostri bisogni, se non addirittura alla nostra sopravvivenza.
Così può darsi che talvolta distorciamo la nostra percezione della realtà affinché collimi col nostro copione. Quando questo avviene, stiamo effettuando una ridefinizione.
Un modo di garantirci che il mondo sembri adeguarsi al nostro copione è quello di ignorare selettivamente le informazioni di cui disponiamo in una data situazione. Senza intento consapevole, cancelliamo quegli aspetti della situazione che contraddirebbero il nostro copione. È quello si chiama svalutazione.
Nel quadro dei nostri sforzi per mantenere valido il nostro copione, può avvenire che talvolta da adulti entriamo in rapporti che ri-propongono quelli che avemmo con i nostri genitori quando eravamo bambini. Lo facciamo senza esserne consapevoli.
In questa situazione, uno dei partner del rapporto impersona il ruolo di Genitore e di Adulto, mentre l’altro si comporta da Bambino. Tra loro, essi funzionano come se fossero disponibili solo tre e non sei stati dell’Io. Un rapporto di questo genere è chiamato simbiosi.
#5. I racket, i buoni premio e i giochi
Da bambini può avvenire che ci accorgiamo che nella nostra famiglia certe emozioni sono approvate mentre altre sono proibite. Per ottenere carezze può darsi che decidiamo di sentire solo ciò che è permesso, e questa decisione è presa senza che ve ne sia consapevolezza.
Quando nella vita adulta dipaniamo il nostro copione, continuiamo a nascondere le nostre emozioni autentiche con quelle che ci furono permesse da bambini, queste emozioni sostitutive si chiamano emozioni parassite.
Se proviamo un’emozione parassita e la teniamo nascosta invece di esprimerla al momento opportuno, diciamo che stiamo raccogliendo un buono premio.
Un gioco è una sequenza ripetitiva di transazioni nelle quali entrambe le parti finiscono col provare emozioni parassite. In un gioco troviamo sempre un momento di scambio, cioè una frazione di secondo in cui i giocatori avvertono che è successo qualcosa di inaspettato e di spiacevole. Noi facciamo dei giochi senza esserne consapevoli.
#6. Autonomia
Per realizzare il nostro pieno potenziale di adulti dobbiamo aggiornare quelle strategie per affrontare la vita che decidemmo di utilizzare da bambini. Quando scopriamo che queste strategie non funzionano più per noi, dobbiamo sostituirle con nuove strategie che funzionino.
Nel linguaggio dell’A.T. dobbiamo uscire dal nostro copione e raggiungere l’autonomia.
Gli strumenti dell’A.T. sono intesi ad aiutare le persone a raggiungere questa autonomia. Le sue componenti sono la consapevolezza, la spontaneità nonché l’intimità. Questo implica la capacità di risolvere i problemi utilizzando le piene risorse adulte della persona.
La filosofia dell’Analisi Transazionale
L’A.T. si basa su alcuni assunti filosofici riguardo all’uomo, alla vita e agli obiettivi del cambiamento.
Gli assunti filosofici dell’A.T. sono:
- Ognuno è OK
- Ognuno ha la capacità di pensare
- Ognuno decide il proprio destino, e queste decisioni possono essere cambiate
Da questi assunti seguono due principi fondamentali della pratica dell’A.T.:
- Il metodo contrattuale
- La comunicazione aperta
#1. Ognuno è OK
L’assunto fondamentale dell’A.T. è che ognuno è OK.
Questo significa: tu e io siamo entrambi dotati di valore e dignità in quanto persone. Io accetto me stesso in quanto me e accetto te in quanto te. Questa è un’affermazione sull’essenza più che sul comportamento.
Talvolta può darsi che io non accetti quello che tu fai. Ma sempre accetto quello che tu sei. La tua essenza di essere umano è OK per me, anche se il tuo comportamento può non esserlo.
Io non sono superiore a te, e tu non sei superiore a me. Siamo sullo stesso livello, in quanto esseri umani. Questo vale anche se i nostri risultati possono essere diversi. È vero anche se siamo di razza, di età ο di religione diverse.
#2. Ognuno ha la capacità di pensare
Ognuno, a eccezione di chi ha subito un grave danno cerebrale, ha la capacità di pensare. Pertanto è responsabilità di ciascuno di noi decidere cosa vogliamo dalla vita. Ognuno in ultima analisi vivrà portandosi dietro le conseguenze di ciò che ha deciso.
#3. Il modello decisionale
Sia tu che io siamo OK. Può darsi che talvolta mettiamo in atto un comportamento non OK. Quando ciò avviene, significa che stiamo seguendo delle strategie che abbiamo deciso da bambini.
Queste strategie erano il modo migliore che avevamo, da bambini, per sopravvivere e ottenere quello che volevamo da un mondo che poteva sembrarci ostile. Da adulti, talvolta seguiamo quegli stessi modelli. Può darsi che io facciamo anche se i risultati sono controproducenti ο addirittura dolorosi per noi.
Anche quando eravamo bambini piccoli, i nostri genitori non potevano farci crescere in un particolare modo piuttosto che in un altro. Certamente potevano esercitare forti pressioni su di noi. Ma fummo noi a decidere se volevamo adeguarci a quelle pressioni, ribellarci a esse ο ignorarle.
Per noi adulti vale la stessa cosa. Nessuno può costringerci a comportarci in modi particolari, né gli altri né “l’ambiente”. Gli altri, ο le circostanze della nostra vita, possono certo esercitare una forte pressione su di noi. Ma è sempre una nostra decisione adeguarci a queste pressioni. Siamo noi i responsabili delle nostre emozioni e del nostro comportamento.
Ogniqualvolta prendiamo una decisione, più tardi possiamo cambiarla. Questo vale anche per le prime decisioni che prendemmo riguardo a noi stessi e al mondo. Se alcune di queste decisioni prese da bambini stanno generando risultati per noi negativi, da adulti possiamo andare a ritrovare queste decisioni e sostituirle con nuove decisioni più adeguate.
Così, possiamo cambiare. Questo cambiamento lo otteniamo non semplicemente attraverso un insight (una comprensione profonda) nei vecchi schemi di comportamento, quanto piuttosto attraverso la decisione attiva di cambiare questi schemi; e i cambiamenti che effettuiamo possono essere reali e duraturi.
#4. Il metodo contrattuale
Se sei un analista di A.T. e io sono il tuo cliente, noi ci assumiamo la responsabilità congiunta di raggiungere qualsiasi cambiamento io voglia ottenere.
Questo discende dall’assunto che tu e io ci rapportiamo su termini di parità. Tu non puoi fare delle cose a me. Né io posso venire da te con l’aspettativa che tu farai tutto per me.
Dato che entrambi partecipiamo al processo di cambiamento, è importante che entrambi sappiamo chiaramente come saranno divisi i compiti, Ecco perché stipuliamo un contratto.
Questo rappresenta un’affermazione di responsabilità da parte di entrambi. In quanto paziente, io affermo di voler cambiare, e dico cosa sono disposto a fare per portare in essere questo cambiamento.
Tu, in quanto analista, mi confermi di essere disposto a lavorare con me a questo fine. Ti impegni a usare il meglio delle tue capacità professionali a questo fine, e mi dici che ricompensa vuoi in cambio del tuo lavoro.
#5. Comunicazione aperta
Eric Berne insisteva sul fatto che il paziente oltreché l’analista dovessero disporre di piene informazioni su cosa stava avvenendo nel loro lavoro congiunto. Questo discende dall’assunto di base che ognuno è OK e che ognuno ha la capacità di pensare.
Nella pratica dell’A.T. gli appunti su un caso clinico sono a disposizione del paziente. L’analista sprona il paziente a imparare le idee dell’A.T. Così il paziente può assumere un ruolo di parità nel processo di cambiamento.
Per favorire la comunicazione le idee dell’A.T. sono espresse in un linguaggio semplice. Invece delle parolone di derivazione latina ο greca così abituali in certe altre branche della psicologia, l’A.T. parla in termini familiari: Genitore, Adulto, Bambino, gioco, copione, carezza.
Articoli consigliati
- L’Approccio Sistemico nello sviluppo delle terapie familiari
- Eric Berne il padre dell’Analisi Transazionale
- Analisi Bioenergetica di Alexander Lowen. I principi fondamentali
- 10 Principi della Terapia Cognitiva di Aaron Beck
- La psicoterapia esistenziale: una psicoterapia dinamica
Bibliografia
- “Analisi Transazionale e psicoterapia” di Eric Berne
- “Io sono OK, tu sei OK” di Thomas Harris
- “L’Analisi Transazionale” di Ian Stewart e Vann Joines
Analisi Transazionale. Libri più venduti online
Ecco i 3 libri di Analisi Transazionale più venduti online, con informazioni sul prezzo e valutazione di chi li ha acquistati.