Last Updated on 8 Agosto 2022 by Samuele Corona
La terapia cognitiva di Aaron Beck ha messo a punto linee di trattamento per molte problematiche cliniche. Alcune di queste linee di trattamento, nel caso di specifici disturbi, sono ritenute interventi psicoterapeutici d’elezione.
Aaron T. Beck (1921-2021) era uno psicanalista freudiano tradizionale, il quale aveva notato che i suoi pazienti spesso gli esponevano idee in qualche modo collegate a ciò che temevano lui pensasse di loro. Tali paure prendevano forma parallelamente a tutti gli altri pensieri connessi ai loro problemi più gravi.
Nel suo autorevole testo, Principi di Terapia Cognitiva Beck descrive il processo per cui i suoi pazienti davano voce ai pensieri casuali che passavano loro per la testa durante le sedute.
- Beck, Aaron T.(Autore)
Apparentemente, il paziente parlava di un suo particolare problema, per esempio la paura di morire, ma nel frattempo formulava pensieri su Beck, tipo: “Gli sono antipatico?”, ”Scommetto che mi giudica male”, “Sto facendo buona impressione?”, “Funzionerà?”, “ Sono soldi ben spesi?” etc.
I “pensieri automatici negativi” sono il chiacchiericcio costante che pervade la nostra mente, 24 ore su 24, sette giorni su sette: idee negative, commenti, brutti pensieri su noi stessi. Sono rimproveri costanti che minano nostra sicurezza e la nostra autostima.
Quando Aaron Beck applicò un modello cognitivo alla terapia, scoprì che aiutare i suoi pazienti a riconoscere e valutare quanto realistiche o distorte fossero le loro percezioni era il primo passo per superare la depressione.
Secondo la terapia cognitiva di Beck, il paziente può rendersi conto di quanto sia distorta la sua percezione esaminando “gli errori di pensiero” e confrontandoli con una visione oggettiva, razionale, della stessa situazione.
10 Principi della Terapia Cognitiva di Aaron Beck
Di seguito i 10 principi della Terapia Cognitiva di Aaron Beck. 10 caratteristiche generali del proprio approccio terapeutico; Beck li sintetizzo per dare al lettore un esempio ravvicinato.
#1. La terapia cognitiva è basata sul modello cognitivo dei disturbi emozionali
In altre parole, la terapia cognitiva dell’agorafobia è basata sui modelli cognitivi dei disturbi d’ansia. La terapia della depressione sarà basata su altri modelli, la terapia della bulimia nervosa su altri, la terapia dei disturbi di personalità su altri ancora: non esiste una ricetta valida per tutti i disturbi emozionali.
#2. La terapia cognitiva è breve e limitata nel tempo
Negli accordi iniziali della Terapia Cognitiva di Aaron Beck, è prevista una definizione, almeno approssimativa, della sua durata: tre mesi, sei mesi, un anno. Proprio perché breve ha un ritmo piuttosto sostenuto e richiede un cospicuo impegno da parte del paziente.
#3. Un buon rapporto terapeutico è una condizione necessaria per una terapia cognitiva efficace
Il terapeuta è attivo, esprime una relazione basata sulla fiducia, sull’accettazione, sul calore umano non invadente e non paternalistico.
- Beck, Judith S.(Autore)
#4. La terapia consiste in uno sforzo collaborativo fra terapeuta e paziente
La specifica forma dell’alleanza terapeutica viene espressa attraverso la metafora di un’équipe alle prese con un problema comune, alla cui soluzione ognuno contribuisce secondo le proprie competenze e risorse. La dipendenza è scoraggiata, anzi viene sollecitato un ruolo via via sempre più attivo, propositivo ed autonomo del paziente.
#5. La terapia cognitiva si serve principalmente del metodo socratico
La tecnica del dialogo durante le sedute ricorda da vicino la maieutica socratica. Come Socrate, il terapeuta non dà suggerimenti né esprime opinioni, ma cerca di guidare, attraverso una serie insistente di domande, il paziente a darsi da sé le risposte che sta cercando.
#6. La terapia cognitiva è strutturata e direttiva
Obiettivi della terapia sono concordati e via via ridefiniti, anche la struttura ed i contenuti delle singole sedute vengono via via concordati in un piano di sostanziale parità.
#7. La terapia cognitiva è centrata sul problema
Non è dunque centrata su modifiche della personalità, ma pone come obiettivo il superamento di un disturbo o problema, ad esempio la depressione.
- Sweet, Corinne(Autore)
#8. La terapia cognitiva è basata su un modello educativo
A differenza di una terapia medico-chirurgica, dove il paziente può essere passivo, al paziente di Beck è chiesto di essere attivo attore. Manca l’aspetto pedagogico o psicoeducativo, modello educativo qui significa “imparare ad imparare”, acquisire un metodo per trovare soluzioni e non essere guidati verso una soluzione.
#9. La teoria e le tecniche di terapia cognitiva si basano sul metodo induttivo
Nell’analisi di assunzioni, convinzioni, schemi cognitivi, Beck non usa distinzioni tra parti sane e parti malate o tra convinzioni razionali e convinzioni irrazionali. Suggerisce di esaminare le convinzioni ed assunzioni importanti come ipotesi e metterle alla prova dei fatti. Non sarà dunque il terapeuta o il dialogo o il ragionamento a mettere in discussione assunti cruciali, ma una serie di “esperimenti” che il paziente può fare.
#10. Il compito a casa (homework) è una caratteristica fondamentale della terapia cognitiva
Nell’intervallo tra le sedute, il paziente è impegnato in compiti a valenza terapeutica che vengono via via concordati. Ciò permette una terapia breve e un numero limitato di sedute.
Risultati e fallimenti della terapia cognitiva di Aaron Beck, e dei trattamenti cognitivo-comportamentali sono stati puntigliosamente documentati da una letteratura scientifica che, per vastità e rigore metodologico, ha svolto e sta svolgendo una funzione trainante rispetto alle altre correnti della psicoterapia contemporanea.
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