La Terapia Cognitivo Comportamentale TCC è un approccio psicologico e comportamentale al cambiamento basato su principi scientifici comprovati da ricerche e dimostratisi efficaci per un ampio ventaglio di problemi.
È una terapia in evoluzione fin dagli anni Cinquanta, che, se applicata correttamente e con costanza, ha confermato di avere un alto tasso di successo.
Psicologi di tutto il mondo hanno effettuato esperimenti clinici, secondo i quali con la TCC si possono ottenere risultati eccezionali e radicali, a patto di impegnarsi con determinazione e forza di volontà.
Aaron T. Beck
Il fondatore principale della Terapia Cognitivo Comportamentale, Aaron T. Beck, era uno psicanalista freudiano tradizionale, il quale aveva notato che i suoi pazienti spesso gli esponevano idee in qualche modo collegate a ciò che temevano lui pensasse di loro.
Tali paure prendevano forma parallelamente a tutti gli altri pensieri connessi ai loro problemi più gravi. Nel suo autorevole testo, Terapia cognitiva della depressione, Beck definì “accensione dell’interfono” il processo per cui i suoi pazienti davano voce ai pensieri casuali che passavano loro per la testa durante le sedute.
Il “monologo interiore” parallelo
Apparentemente, il paziente parlava di un suo particolare problema, per esempio la paura di morire, ma nel frattempo formulava pensieri su Beck del tipo seguente. “Gli sono simpatico?” “Scommetto che mi giudica male.” “Sto facendo buona impressione?” “Funzionerà? Sono soldi ben spesi?” “È una perdita di tempo… probabilmente non mi sopporta.”
L’ interfono rivelava un monologo interiore parallelo che, secondo Beck, evidenziava pensieri morbosi.
Il “monologo parallelo” dimostrava che i pazienti, in realtà, si sentivano insicuri, ansiosi o a disagio. Invece di ignorare tali pensieri, considerandoli irrilevanti ai fini delle sedute, Beck decise di concentrarsi su di essi e di prenderli come effettivo punto di partenza per aiutare i pazienti a rimettersi in carreggiata.
Il suo obiettivo era modificare il modo in cui pensavano, allo scopo di cambiare le loro sensazioni e i loro comportamenti.
- Editore: Positive Press
- Autore: David A. Clark , Aaron T. Beck
- Collana:
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2016
La Terapia Cognitivo Comportamentale aiuta a identificare chiaramente le questioni cruciali, in particolare i pensieri negativi ripetitivi (dei quali magari si è del tutto inconsapevoli), al fine di pensare, agire e comportarsi in maniera diversa.
È una terapia molto apprezzata anche da un pubblico più vasto, ovvero coloro che vogliono generalmente migliorare la propria qualità di vita, eliminando i comportamenti inibitori.
Come analizza i problemi la Terapia Cognitivo Comportamentale
Seguendo lo schema in tre punti (ABC) proposto da Corinne Sweet, autrice del libro Cambia la tua vita con la TCC, la Terapia Cognitiva Comportamentale analizza i problemi nel seguente modo:
- A = l’evento ANTECEDENTE, altrimenti detto «scatenante», che può essere esterno, come un incidente stradale, un litigio, un divorzio, un infortunio, o interno, per esempio un sogno, una fantasia o addirittura un ricordo, un cambiamento ormonale, o persino l’ansia per qualcosa che sta per accadere;
- B = le proprie CONVINZIONI che comprendono principi, opinioni, idee e regole personali, i significati che si attribuiscono agli eventi interni ed esterni personali, altrui e dell’ambiente che ci circonda;
- C = le CONSEGUENZE, che comprendono emozioni, comportamenti, pensieri, reazioni fisiche suscitate dalle emozioni. La TCC impone di distinguere fra pensieri, emozioni e comportamenti.
Corinne Sweet, a titolo di esempio, utilizza la tecnica dell’ABC per analizzare l’apprensione che potresti provare all’idea di andare a una festa da solo:
- A = immagina di andare alla festa o ricorda cosa hai provato l’ultima volta che sei andato a una festa da solo;
- B = sei convinto che devi a tutti i costi andare alla festa da solo, altrimenti sei inetto, debole, rinunciatario e fallito;
- C = al solo pensiero di presentarti da solo e di sentirti addosso gli occhi di tutti ti tremano le ginocchia, ti si incolla la lingua al palato (sensazioni fisiche e psicologiche associate alla paura) e sei sicuro che andrai subito a tracannare due bicchieri di vino per placare l’ansia o correresti al bagno a nasconderti, oppure ti rintaneresti in un angolo a sorseggiare birra sperando che il pavimento ti inghiotta (comportamento).
- Beck, Aaron T. (Autore)
È cruciale ai fini della Terapia Cognitivo Comportamentale analizzare ciò che facciamo per sentirci “sicuri”, un sistema frequente per evitare le sensazioni di disagio. Perciò, nell’esempio di cui sopra, potremmo decidere di non andare alla festa pur di non provare paura, imbarazzo o ansia.
Fondamentalmente, la TCC si impegna a dimostrare che è possibile fare concretamente le cose di cui si ha paura, una volta imparate alcune semplici metodiche. Molto spesso, siamo più inibiti dalla paura di quanto potrebbe accadere che dal fare ciò di cui abbiamo paura.
Questa terapia si prefigge di modificare comportamenti e sensazioni insegnando che è possibile agire in maniera diversa e di conseguenza sperimentare sensazioni e comportamenti differenti.
La popolarità della Terapia Cognitivo Comportamentale
La TCC è diventata una terapia molto apprezzata, perché è talmente basata sul buon senso che si può apprendere con relativa facilità e può produrre risultati visibili. Inoltre, è meno impegnativa di alcune delle terapie più tradizionali e può cominciare a funzionare fin da subito.
Si basa sull’apprendimento e sull’attuazione dei cambiamenti, non su indagini complesse o su minuziose e interminabili analisi dei sogni. Si prefigge di produrre risultati visibili e quantificabili dai quali si può imparare e che quindi permettono di proseguire.
Tali risultati si possono verificare ripetutamente per capire se sia veramente cambiato o accaduto qualcosa. Questo è uno dei motivi per cui la Terapia Cognitivo Comportamentale ha acquisito grande notorietà.
La Curva di Apprendimento dell’adulto
Cerca di ricordare come hai imparato a fare qualcosa di nuovo, che fosse andare in bicicletta o a cavallo, nuotare, suonare uno strumento, parlare una lingua straniera.
In ogni caso, ci sono voluti tempo e volontà, hai commesso degli errori, ti sei sentito frustrato, hai sbagliato di nuovo e poi, con l’esercizio e commettendo altri errori, finalmente hai imparato.
Probabilmente è così che hai acquisito un’abilità nuova e hai provato un crescente senso di autostima quando finalmente hai conseguito un risultato positivo. Si chiama “Curva di Apprendimento dell’adulto”.
Questo tipo di curva di apprendimento è tipico anche della TCC, perché è come imparare a fare qualcosa di nuovo nella vita. Di conseguenza è necessario:
- individuare le cose che si vogliono cambiare;
- seguire le azioni che aiutano a capire come cambiare;
- applicare gli esercizi alla vita quotidiana al fine di modificare sia i pensieri sia i comportamenti;
- monitorare i cambiamenti,
- impegnarsi nuovamente a cambiare e così via.
- Sweet, Corinne (Autore)
Che cosa vorresti veramente cambiare?
Al fine di sfruttare la TCC a tuo vantaggio, la Sweet fa notare che devi innanzitutto capire con precisione che cosa vuoi cambiare. Forse non sei abituato a esaminare la tua vita in maniera così sistematica, o forse ti sembrerà strano scrivere la “lista della spesa” di se stessi.
Tuttavia, è un esercizio utilissimo e un ottimo punto di partenza, quindi applicati. Dedicati un po’ di tempo e fallo.
LEGGI ANCHE: I principali 10 Errori di Pensiero secondo la Terapia Cognitiva
Aggiornamento
RIF. Tratto (con modifiche e adattamenti al post) dal libro: “Cambia la tua vita con la TCC” di Corinne Sweet
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