La Psicologia Transpersonale, secondo la definizione di Charles Tart, opera per la realizzazione del Sé, per il risveglio della natura spirituale di ogni individuo e delle sue qualità più genuinamente umane.
Il termine transpersonale applicato alla psicologia, sembra essere stato utilizzato per la prima volta da Roberto Assagioli, il creatore della psicosintesi ed in seguito da Gustav Jung. Esso sta ad indicare quelle aree della realtà psichica che si estendono oltre l’identificazione con la personalità individuale.
La psicologia transpersonale pertanto sta ad indicare quell’approccio psicologico che si occupa dello studio e della cultura della spiritualità e delle esperienze spirituali in un contesto psicologico. Approccio che cominciò ad affermarsi nel campo della psicologia intorno agli anni sessanta, a partire dall’opera di A. Maslow, il quale per primo mise l’accento su una psicologia “evolutiva” che considerasse lo “sviluppo delle potenzialità”, “la soddisfazione graduale dei bisogni” la relazione tra “persona e persona” nel rapporto terapeutico, l’esperienza mistica, come momenti fondanti di un percorso di auto-realizzazione.