In questo post verranno descritte 9 leggi e fenomeni psicologici che agiscono, influenzano e modificano l’opinione delle persone, così da riuscire a piacere a chiunque.
Giudichiamo una persona simpatica o antipatica sulla base di una rigida sequenza di processi per lo più inconsci, e ciò non avviene per caso.
Tuttavia, il fatto che non si abbia consapevolezza del processo, fa sì che esso sembri accadere per pura casualità: “nulla potrebbe essere più lontano dalla verità” afferma lo psicologo David J. Lieberman.
- Lieberman, David J.(Autore)
Alcune ricerche mostrano che il nostro sentimento di simpatia verso una persona può influenzare quanto la troviamo fisicamente attraente, e che, tendenzialmente, chi consideriamo attraente ci risulta più simpatico.
Come piacere a chiunque. Le 9 Leggi psicologiche
Quello che segue è un elenco delle 9 leggi e fenomeni psicologici che agiscono, influenzano e persino modificano l’opinione delle persone, così da riuscire a piacere a chiunque.
Il testo da cui ho estrapolato le 9 leggi per piacere a chiunque s’intitola Come ottenere dagli altri quello che vuoi di David J. Lieberman.
#1. La legge di associazione
Se associ te stesso a stimoli piacevoli, anche chi ti sta di fronte comincerà ad associarti a tali stimoli. Studi sull’argomento dimostrano che se, per esempio, stai organizzando una vacanza, assocerai a questi stimoli positivi chiunque si trovi vicino a te in quel momento e, di conseguenza, costui ti piacerà di più.
All’opposto, ricerche nel medesimo campo mostrano che quando, per esempio, hai mal di stomaco, chi si trova vicino a te diventerà la vittima inconsapevole di tale circostanza, e tendenzialmente ti piacerà di meno.
Ovviamente la simpatia è ben più che non il semplice associare sensazioni piacevoli a una persona, tuttavia la cosa può generare forti sentimenti, sia positivi che negativi, nei tuoi confronti. Pertanto, se desideri riuscire simpatici a qualcuno, prova a parlargli quando è di buon umore oppure pieno di entusiasmo per una qualche ragione.
Tali sentimenti verranno associati a te e conseguentemente chi ti è di fronte sarà portato a nutrire nei tuoi confronti sentimenti positivi.
#2. La ripetuta esposizione
Numerosi studi dimostrano che più si interagisce con gli altri, più essi ci troveranno simpatici. Secondo gli psicologi sociali Moreland e Zajonc, la ripetuta esposizione a uno stimolo di qualsiasi natura; nel caso particolare una persona, induce a una maggiore stima e simpatia (purché la reazione iniziale non sia di segno negativo).
Ciò è vero per qualsiasi cosa, una persona, un luogo o persino un prodotto: maggiore l’esposizione, più positiva la risposta.
Ecco perché le case produttrici solitamente pubblicizzano solo l’immagine del prodotto, oppure il suo nome, senza indicarne le caratteristiche o i vantaggi derivanti dal suo uso. A loro non occorre dirci quanto esso sia portentoso, solo ricordarcelo.
Essendo l’esposizione una chiara componente della ripetizione, essa può, da sola, aumentare le vendite o i voti; ed è per questo motivo che pubblicitari e politici sfruttano il fenomeno.
Questa componente del comportamento umano è tanto potente che, come mostrano alcuni studi, persino le lettere dell’alfabeto che compaiono nel nostro nome vengono percepite come più attraenti di altre che non vi compaiono.
Cercare di apparire più misteriosi, a distanza, non disponibili, diminuisce il numero delle interazioni. Vi sono studi che hanno messo in luce che si entra in amicizia, e si prova più simpatia verso chi ci è più vicino fisicamente proprio in virtù dell’accresciuto livello di interazione.
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#3. L’affetto reciproco
Numerosi studi, tra cui quelli dello psicologo sociale Robert Cialdini, hanno dimostrato che siamo portati a provare maggiore simpatia verso chi la prova per noi.
Quando scopriamo che qualcuno ha una buona opinione di noi, a nostra volta, inconsciamente, siamo spinti a trovare anche lui/lei più gradevole.
È pertanto bene lasciare che il tuo “bersaglio” sappia che lo trovi simpatico e lo rispetti, se davvero le cose stanno così.
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Alcuni studi dimostrano che la simpatia che si stabilisce per gradi è infinitamente più forte che non il diventare all’istante il miglior amico di qualcuno.
Dunque è bene non esagerare mostrandosi “tutto d’un colpo” il suo fan numero uno. Per attivare la legge dell’affetto reciproco gradatamente, fai capire che sei affezionato a quella persona.
Ne ho parlato nel post: La regola del contraccambio o reciprocità (Debito)
#4. Le somiglianze
Non è vero che gli opposti si attraggono, al contrario troverai più simpatico chi è simile a te e condivide i tuoi interessi.
L’idea che gli “opposti si attraggono” è uno dei 10 falsi miti psicologici più diffusi. Film, romanzi e sit-com televisive traboccano di storie di individui con personalità opposte che si innamorano appassionatamente.
Puoi anche trovare una persona interessante in quanto diversa da te, ma sono le somiglianze e ciò che avete in comune che generano la simpatia reciproca.
I simili si attraggono. Quando ti trovi a conversare con lei, parlate di ciò che piace a entrambi e di ciò che avete in comune.
Simile alla legge sopra descritta è il principio dei “compagni d’armi”. Chi condivide con altri esperienze che cambiano la vita, è portato a creare con costoro un legame significativo. Per esempio, soldati che hanno combattuto assieme oppure membri dello stesso club che sono stati sottoposti assieme al rituale d’ammissione, solitamente sviluppano forti amicizie.
Questo è un efficace sistema per creare un vincolo anche se l’esperienza non è stata vissuta assieme, ma provata in modo simile. È per questo motivo che due individui che non si sono mai incontrati, ma che hanno provato in passato un’esperienza analoga, vuoi una malattia o una vincita alla lotteria, possono diventare subito amici.
È la prospettiva “lui/lei mi può capire” a far scaturire sentimenti amichevoli nei confronti di chi ha vissuto un’esperienza simile alla propria.
Tutto si può ricondurre al fatto che tutti noi vogliamo sentirci compresi, e tale evento importante ha probabilmente contribuito a formare la persona come essa è adesso, per cui l’altro può “sapere e comprendere” come essa è veramente dentro.
#5. Come lo facciamo sentire
Ciò che qualcuno prova per te è in gran parte determinato da come lo/la fai sentire nei confronti di se stesso/a. Puoi anche trascorrere un’intera giornata cercando di piacere a qualcuno e a indurlo a pensar bene di te, ma è come lo farai sentire in tua compagnia che fa la differenza.
Ti sei mai reso conto di quanto sia piacevole essere in compagnia di chi è complimentoso, sinceramente gentile e affettuoso?
All’opposto, hai mai pensato a quanto sia sgradevole passare anche solo cinque minuti con chi non fa che trovare difetti in tutto e tutti?
Sembra quasi che costoro “prosciughino” le energie vitali; invece, far sentir bene gli altri è il modo più efficace affinché ti si consideri gradevole.
#6. Stabilire un Rapport
Quando due persone interagiscono, il più delle volte, generano un’atmosfera di reciproca comprensione e fiducia, grazie alla quale si sentono a proprio agio e liberi di agire autonomamente e senza vincoli. In questo modo creano un ambiente fertile perché attecchisca una comunicazione sintonica e congruente, basata sulle affinità.
La sintonia viene data dal feeling e l’empatia che gli interlocutori riescono a far nascere tra di loro, la congruenza dalla sintonia tra i livelli di comunicazione.
Il Rapport indica l’instaurarsi di un rapporto di fiducia e affinità reciproca con l’interlocutore durante la comunicazione.
Come ti sentirai portato a trovare simpatico chi condivide i tuoi interessi, allo stesso modo sarai spinto inconsciamente a simpatizzare con chi “appare come te”.
Ciò significa che se una persona ha una gestualità simile alla tua, oppure adopera parole o modi di dire analoghi, sarai portato a trovarla piacevole.
LEGGI il post che spiega come stabilire e creare un buon Rapport: Il Rapport | Come creare fiducia e affinità reciproca
#7. Aiutare l’altro
Gli studi sulla natura umana dimostrano che la gente considera gli altri antipatici specialmente dopo aver fatto loro del male. Quando danneggiamo il prossimo, sia di proposito che involontariamente, siamo inconsciamente portati a provare antipatia: questo è un tentativo per ridurre la dissonanza cognitiva.
Il conflitto interiore che si crea ci porta a dire: “Perché gli ho fatto questo?” La giustificazione diventa allora: “Forse perché in realtà mi è antipatico/a e se lo merita, diversamente sarei cattivo o egoista, e questo non può essere vero”.
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Il meccanismo funziona anche in senso contrario: qualcuno ci diventa più simpatico dopo essere stati carini con lui/lei: se facciamo un favore, siamo più portati a nutrire sentimenti positivi verso tale persona.
Se riesci a indurre una persona a farti una piccola cortesia, ciò produrrà sentimenti gentili e affettuosi nei tuoi confronti.
Spesso, nel tentativo di conquistare la simpatia di qualcuno, si commette l’errore di compiere atti gentili: ciò non indurrà l’altro a provare maggiore simpatia. Se ciò che vuoi ottenere è che una persone nutra per te sentimenti gentili, otterrai il risultato voluto facendo fare a lui/lei qualcosa per te e non facendolo tu per lui/lei.
#8. È solo umano
Contrariamente a quel che si pensa comunemente, essere una figura perfetta e sicura di sé raramente porta a piacere di più e a essere visti sotto una luce positiva.
Se vuoi risultare più gradevole, commetti qualche piccolo errore e sorridi di te stesso. Non cercare di ignorare la situazione o fingere che non si sia verificata: il ridere di sé è un modo eccezionale di ingraziarsi gli altri.
Mostrando di non prenderti troppo sul serio, gli altri si sentiranno più vicini e vorranno stare con te. A nessuno piace un esibizionista, né chi è talmente pieno di sé e della sua immagine che gli occorre fingere di essere perfetto.
Si tende a simpatizzare e gravitare attorno a chi non è presuntuoso o egoista. Dimostrando che sai ridere di te stesso, ti renderai infinitamente più avvicinabile e gradito.
Quando cerchiamo di apparire “disinvolti” e “importanti”, gli altri ci vedono come persone che si prendono troppo sul serio, e questa aura di “falsa sicurezza” può rivelarsi del tutto controproducente.
Tale aspetto della natura umana disorienta molti perché in genere si crede che le persone sicure di sé piacciano molto; la disinvoltura attira e piace, tuttavia è noto che l’individuo sicuro di sé non sente il bisogno di far sapere a tutto il mondo quanto egli sia in gamba, lascia invece che il mondo lo scopra da solo.
Perciò l’arrogante e il presuntuoso è in realtà un individuo che si sente piccolo dentro e istintivamente, il più delle volte, costui non suscita né interesse né attrattiva.
La persona sicura di sé non trova difficile ridere dei propri errori, né ha paura di far sapere agli altri di essere umano.
#9. L’atteggiamento positivo
Chi è simile a noi ci piace, ma con un’eccezione alla regola. Nessuno vuol stare in compagnia di chi è malinconico, il più delle volte scontento, pessimista.
Tutti cerchiamo, apprezziamo e ammiriamo chi ha una visione della vita positiva e allegra. Come mai? Perché questo è ciò che tutti vogliamo, e ritrovare questo stato d’animo desiderabile in un altro ce lo fa piacere di più.
Probabilmente conosci qualcuno che trova irritanti quelli che si svegliano sorridendo e di buon umore. Resta il fatto però che per certi aspetti siamo attratti da quell’atteggiamento e da quel tipo di persona.
Il malinconico ama stare con chi, come lui, è scontento della vita, tuttavia tale atteggiamento non fa sì che apprezzi poi di più chi è come lui. Il tipo triste gode nel commiserarsi e nel lamentarsi con quelli come lui, ma non appena è di buon umore farà presto a liberarsi di tale compagnia opprimente e sgradevole.
Lieberman sostiene che ciò avviene perché l’altro non gli è mai piaciuto veramente (per lo meno non per questo comune aspetto del carattere), gli piaceva unicamente lo stato d’animo comune ad entrambi.
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