Last Updated on 8 Dicembre 2020 by Samuele Corona
Sei come pensi di essere (As a Man Thinketh) è uno dei primi libri di self help e motivazionali mai scritti, risalente al 1902.
James Allen era uno scrittore inglese appassionato dello studio della mente e delle capacità dell’uomo, scrisse diversi libri e pubblicò anche un giornale, ma rimase famoso in particolare per questo libro.
Allen analizza come i pensieri e l’atteggiamento interiore siano la causa della fortuna o sfortuna esteriore degli uomini, e spiega come solo il miglioramento interiore possa portare ad un vero cambiamento nella vita.
“Un uomo è ciò che pensa, essendo la sua personalità la somma dei suoi pensieri”. Queste le parole con cui il pensatore e poeta inglese James Allen introduce “As a Man Thinketh” .
- Allen, James(Autore)
Questo libro è considerato una lettura fondamentale da tutti i moderni esponenti del pensiero New Thought (a cominciare da Rhonda Byrne, autrice del best seller “The Secret”) e sta alla base della scoperta di quell’insieme di leggi note come Legge dell’Attrazione.
In quest’opera, Allen rivela il modo in cui i nostri pensieri determinano il nostro destino e mostra come la mente, se ben indirizzata, possa influenzare positivamente sia l’ambiente in cui viviamo sia il comportamento delle persone che ci circondano.
Questo libro è uno tra i 6 Libri raccomandati da Tony Robbins e fa parte della lista: 20 migliori libri di Psicologia secondo Book Authority.
Sei come pensi di essere. Il libro di James Allen
#1. Pensiero e carattere
L’aforisma “Come un uomo pensa nel suo cuore, così egli è” non solo racchiude la totalità dell’essere di un uomo, ma riesce a cogliere ogni condizione e circostanza della sua vita.
Un uomo è letteralmente ciò che pensa, dato che il suo carattere è la somma completa di tutti i suoi pensieri. Come la pianta nasce da, e non può vivere senza, il seme, così ogni atto dell’uomo nasce dai semi segreti del pensiero, e non potrebbe apparire senza.
Ciò vale allo stesso modo per quegli atti chiamati “spontanei” e “non premeditati” e per quelli che vengono messi in atto in modo deliberato. L’atto è il fiorire del pensiero, e la gioia e il dolore sono i suoi frutti; in questo modo un uomo raccoglie i frutti dolci e amari della sua coltivazione.
La crescita dell’uomo avviene per precetto, e non per artificio, e la causa ed effetto sono assoluti e diretti nel regno nascosto del pensiero, come nel mondo delle cose visibili e materiali.
Un carattere nobile e divino non è una questione del favore o del caso, ma è il risultato naturale dello sforzo continuo verso il pensiero giusto, l’effetto dell’associazione a lungo tenuta di conto con pensieri divini. Un carattere ignobile e bestiale, per lo stesso processo, è il risultato che si ottiene nutrendo pensieri indegni.
L’uomo si fa e si distrugge da solo. Nell’armeria del pensiero, forgia le armi con cui distrugge se stesso. L’uomo modella inoltre gli arnesi con cui costruisce per se stesso quelle dimore celestiali di gioia, forza e pace.
Attraverso la scelta giusta e la vera applicazione del pensiero, l’uomo ascende alla perfezione divina. Attraverso l’abuso e l’applicazione sbagliata del pensiero, discende al livello della bestia. Tra questi due estremi ci sono tutti i gradi del carattere, e l’uomo e colui che li crea e li guida.
Di tutte le bellissime verità che riguardano l’anima e che sono state ripristinate e portate alla luce in questa epoca, nessuna allieta più né porta di più i frutti della promessa e della sicurezza divina di questa – che l’uomo è il padrone del pensiero, il plasmatore del carattere, il creatore e il modellatore della condizione, dell’ambiente e del destino.
Come essere dotato di potere, intelligenza e amore, e come signore dei suoi propri pensieri, l’uomo possiede la chiave per ogni situazione, e ha dentro di sé quella forza trasformativa e rigenerativa in virtù della quale può fare di sé quello che vuole.
- Allen, James(Autore)
L’uomo è sempre il padrone, persino nel suo stato più debole e abbandonato. Ma nella sua debolezza e degradazione è un padrone sciocco che governa male la sua “proprietà”. Quando inizia a riflettere sulla sua condizione e ricerca la legge su cui è costituito il suo essere, l’uomo diventa allora un padrone saggio, che gestisce le proprie energie con intelligenza e che modella i suoi pensieri su questioni fruttuose.
Tale è il padrone cosciente, e l’uomo può diventarlo solo scoprendo dentro di sé le leggi del pensiero. Questa scoperta è interamente una questione di applicazione, di autoanalisi e di esperienza.
Solo dopo aver cercato e scavato a lungo nelle miniere si ricavano l’oro e i diamanti, e l’uomo può trovare ogni verità connessa con il suo essere, se scava abbastanza in profondità nella miniera della sua anima.
Che è il creatore del suo carattere, il plasmatore della sua vita e l’artefice del suo destino, l’uomo può provarlo infallibilmente, se osserverà, controllerà e modificherà i suoi pensieri, tracciando gli effetti che questi hanno su di lui, sugli altri e sulla sua vita e circostanze, collegando causa ed effetto con pratica e studio pazienti.
E può farlo utilizzando la sua esperienza personale, persino l’avvenimento più triviale e quotidiano, come mezzo per ottenere quella conoscenza di sé che è comprensione, saggezza e potere.
Si trova in questa direzione la legge assoluta che “chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto”. Solo grazie alla pazienza, alla pratica e all’importunità senza fine un uomo riesce a varcare al porta del tempio della conoscenza.
#2. L’effetto del pensiero sulle circostanze
La mente di un uomo può essere paragonata a un giardino, che può essere coltivato in modo intelligente oppure lasciato allo stato selvaggio; ma che sia coltivato o trascurato, esso deve generare, e lo farà.
Se nessun seme utile viene piantato, ci sarà allora abbondanza di inutili semi di erbacce, che continueranno a riprodursi.
Proprio come un giardiniere si prende cura del suo appezzamento, tenendolo libero dalle erbacce, e coltivando i fiori e i frutti di cui ha bisogno, allo stesso modo un uomo può prendersi cura del giardino della sua mente, sradicando tutti i pensieri sbagliati, inutili e impuri, e coltivando in direzione della perfezione i fiori e i frutti dei pensieri giusti, utili e puri.
Con questo processo, un uomo prima o poi scopre di essere il giardiniere capo della sua anima, colui che dirige la propria vita. Rivela anche, dentro di sé, i difetti del pensiero, e capisce con accuratezza sempre crescente in che modo le forze del pensiero e gli elementi della mente operano per modellare il carattere, le circostanze e il destino.
Il pensiero e il carattere sono una cosa sola, e poiché il carattere può manifestarsi e scoprire se stesso solo attraverso l’ambiente e le circostanze, le condizioni esterne della vita di una persona saranno sempre collegate in modo armonioso al suo stato interno.
Ciò non significa che le circostanze di vita di un uomo in un dato momento indichino il suo carattere per intero, ma che quelle circostanze sono così intimamente connesse con alcuni elementi-pensiero vitali all’interno di lui, che sono momentaneamente indispensabili per il suo sviluppo.
Ogni uomo è nel luogo in cui si trova per legge del suo essere; i pensieri che ha incorporato nel suo carattere lo hanno portato lì, e non esiste il caso nel modo in cui è fatta la sua vita, ma tutto è il risultato di una legge infallibile.
Questo è vero sia per coloro che si sentono “fuori sintonia” con il proprio ambiente, sia per coloro che sono soddisfatti di esso. Come essere in costante evoluzione, è nel luogo in cui si trova che l’uomo impara che può crescere; man mano che impara la lezione spirituale che ogni circostanza racchiude per lui, tale circostanza passa e lascia il posto ad altre circostanze.
L’uomo è vittima delle circostanze fintanto che crede di essere la creazione delle condizioni esterne, ma quando capisce che lui è potere creativo, e che può comandare al suolo e ai terreni nascosti del suo essere le circostanze da cui può nascere, diventa allora il padrone giusto di se stesso.
Che le circostanze derivino dal pensiero, lo sa ogni uomo che ha praticato per un certo tempo l’autocontrollo e l’auto- purificazione, dato che avrà notato che l’alterazione delle sue circostanze è avvenuta nella stessa misura dell’alterazione della sua condizione mentale.
Ciò è così vero che quando un uomo si impegna in tutta onestà a porre rimedio ai difetti del suo carattere, e fa progressi rapidi e marcati, passa velocemente attraverso una serie di vicissitudini.
L’anima attrae ciò che in segreto nutre; ciò che ama, e anche ciò che teme; raggiunge le vette delle sue aspirazioni più care; scende al livello dei suoi desideri più lascivi e le circostanze esterne sono i mezzi attraverso cui l’anima li fa propri.
Ogni pensiero-seme piantato o a cui viene permesso di cadere nella mente, e di mettere radici qui, produce il proprio germoglio, sbocciando prima o poi nell’azione, e producendo i propri frutti di opportunità e circostanze.
Pensieri buoni generano buoni frutti, pensieri cattivi generano cattivi frutti. Il mondo esterno delle circostanze modella se stesso sul mondo interiore del pensiero, e le condizioni esterne sia piacevoli che spiacevoli sono fattori che influenzano la bontà definitiva dell’individuo.
Come mietitore del proprio raccolto, l’uomo impara sia la sofferenza che la beatitudine. Seguendo i desideri, le aspirazioni, i pensieri più intimi per mezzo dei quali permette a se stesso di essere dominato (alla ricerca del fuoco fatuo dell’immaginazione impura o percorrendo deciso la strada dell’impegno forte ed elevato), un uomo giunge alla fine al compimento e alla realizzazione delle condizioni esteriori della sua vita.
Le leggi della crescita e dell’adattamento valgono dovunque. Un uomo non arriva all’ospizio dei poveri o alla prigione per la tirannia del fato o delle circostanze, ma attraverso il sentiero dei pensieri indegni e dei bassi desideri.
E allo stesso modo un uomo dalla mente pura non si ritrova improvvisamente coinvolto nel crimine per opera semplicemente di forze esterne; il pensiero criminale già da lungo tempo giaceva nel suo cuore, e al momento opportuno ha rivelato il suo potere intenso.
Le circostanze non creano l’uomo; rivelano semplicemente l’uomo a se stesso. Non possono esistere tali condizioni, come discendere nel vizio e nelle relative sofferenze tranne le inclinazioni malvagie, o come ascendere nella virtù e nella sua pura felicità senza la coltivazione continua di aspirazioni virtuose; e l’uomo, quindi, in quanto signore e padrone del pensiero, è il creatore di se stesso e il plasmatore e l’autore dell’ambiente.
Persino alla nascita l’anima si manifesta da sé e, attraverso ogni passo del suo pellegrinaggio terrestre, attrae quelle combinazioni di condizioni che fanno rivelare se stessa e che sono i riflessi della sua stessa purezza e impurità, la sua forza e debolezza. Gli uomini non attraggono ciò che vogliono, ma ciò che sono.
I loro capricci, le loro fantasie e le loro ambizioni vengono contrastati ad ogni passo, ma i loro pensieri e desideri più intimi si nutrono del loro proprio cibo, sia esso sporco o pulito.
L’uomo è imprigionato solo da se stesso; il pensiero e l’azione sono i carcerieri del Fato – imprigionano, essendo vili; essi sono anche gli angeli della Libertà – essi liberano, essendo nobili.
L’uomo non ottiene quello che desiderava e per cui ha pregato, ma quello che semplicemente guadagna. I suoi desideri e le sue preghiere sono appagati ed esauditi quando sono in armonia con i suoi pensieri ed azioni.
Alla luce di questa verità, cosa significa allora “lottare contro le circostanze”? Significa che un uomo si rivolta continuamente contro un determinato effetto, mentre per tutto il tempo nutre e protegge la causa di ciò che sta nel suo cuore.
Tale causa può prendere la forma di un vizio cosciente o di una debolezza inconscia; ma qualunque cosa sia, essa ritarda gli sforzi del suo padrone, e per questo richiede a gran voce una soluzione.
Gli uomini sono ansiosi di migliorare le proprie circostanze, ma sono poco disposti a migliorare se stessi; perciò rimangono legati.
L’uomo che non rifugge dall’auto-crocifissione non fallirà mai nel realizzare l’obiettivo a cui il suo cuore tende. Questo è vero sia per le cose terrene che per quelle celesti.
Persino l’uomo il cui solo obiettivo è acquisire ricchezza deve essere preparato a fare grandi sacrifici personali prima di realizzare il suo obiettivo; e quanti altri sacrifici dovrà fare per creare una vita solida e ben fondata?
È piacevole per la vanità umana credere che uno soffra a causa della propria virtù; ma non fino a quando un uomo ha estirpato ogni singolo pensiero malato, amaro e impuro dalla sua anima, può trovarsi in una posizione di sapere e dichiarare che le sue sofferenze sono il risultato delle sue qualità positive, e non di quelle negative; e sulla strada per la realizzazione, ma ancora molto lontano dalla meta della suprema perfezione, lavorando sulla sua mente e sulla sua vita, avrà scoperto la grande legge che è assolutamente giusta, e che non può quindi dare il bene per il male e il male per il bene.
Forte di tale conoscenza, guardando indietro alla sua ignoranza e cecità passate, egli allora saprà che la vita è, ed è sempre stata, ordinata con giustizia, e che tutte le sue esperienze passate, positive e negative, erano il risultato equo del suo io in evoluzione, eppure non ancora evoluto.
I pensieri e le azioni positive non possono mai produrre risultati negativi; i pensieri e le azioni negative non possono mai produrre risultati positivi. Ciò è come dire che dal grano viene solo il grano, e dalle ortiche solo le ortiche.
Gli uomini comprendono questa legge nel mondo naturale, e convivono con essa; ma pochi la comprendono nel mondo mentale e morale (sebbene il suo modo di funzionare qui è ugualmente semplice e diretto), e quindi non cooperano con essa.
La sofferenza è sempre l’effetto di un pensiero sbagliato in una certa direzione. Indica che l’individuo non né in armonia con se stesso, né con la legge del suo essere.
L’utilizzo unico e supremo della sofferenza è purificare, bruciare tutto ciò che è inutile e impuro. La sofferenza cessa per colui che è puro. Potrebbe non avere senso bruciare l’oro dopo che le scorie sono state rimosse, e un essere perfettamente puro e illuminato potrebbe non soffrirne.
Le circostanze che un uomo affronta con sofferenza sono il risultato della sua carenza di armonia mentale. Le circostanze che un uomo affronta con beatitudine sono il risultato della sua armonia mentale.
La beatitudine, non i possedimenti materiali, è la misura del pensiero giusto; la sventura, non la mancanza di possedimenti materiali, è la misura del pensiero sbagliato.
Un uomo può essere dannato e ricco; può essere beato e povero. La beatitudine e le ricchezze possono essere unite solo quando le ricchezze sono utilizzate in modo giusto e saggio. E il povero può solo sprofondare nella sventura quando considera ciò che ha come un peso imposto ingiustamente.
L’indigenza e l’indulgenza sono i due estremi della sventura. Sono entrambe ugualmente innaturali e il risultato di disordine mentale.
Un uomo non è condizionato nel modo giusto fino a che non è un essere felice, sano e prosperoso; e la felicità, la salute e la prosperità sono il risultato di un adattamento armonioso dell’interiorità con l’esteriorità, dell’uomo con ciò che lo circonda.
Un uomo inizia a essere un uomo quando smette di lamentarsi e ingiuriare, e inizia a cercare la giustizia nascosta che regola la sua vita. E adatta la sua mente a quel fattore regolante, smette di accusare gli altri di essere la causa della sua condizione e cresce sotto l’influsso di pensieri forti e nobili; smette di ribellarsi alle circostanze, piuttosto inizia a utilizzarle per fare progressi più rapidi e come mezzo per scoprire i poteri nascosti e le possibilità dentro di sé.
La legge, non la confusione, è il principio dominante nell’universo; la giustizia, non l’ingiustizia, è l’anima e la sostanza della vita. La moralità, non la corruzione, è la forza modellante nel governo spirituale del mondo. Stando così le cose, l’uomo deve solo mettersi nel giusto per capire che l’universo è giusto.
E nel corso di questo processo, capirà che se altera i suoi pensieri nei confronti di cose e di altre persone, le cose e le altre persone altereranno se stesse nei suoi confronti.
La prova di questa verità è in ogni persona, e perciò è facilmente indagabile attraverso l’introspezione sistematica e l’autoanalisi. Lasciate che un uomo alteri radicalmente i propri pensieri, e si stupirà della rapida trasformazione che avverrà nelle condizioni materiali della sua vita.
Gli uomini credono che il pensiero possa essere tenuto segreto, ma non è possibile. Esso si cristallizza rapidamente nell’abitudine, e l’abitudine si concretizza nella circostanza. I pensieri bestiali si cristallizzano nelle abitudini dell’ebbrezza e della sensualità, che si concretizzano in circostanze di squallore e malattia.
I pensieri impuri di ogni tipo si cristallizzano in abitudini snervanti e confuse, che si concretizzano in circostanze dispersive e avverse. Pensieri di paura, dubbio e indecisione si cristallizzano in abitudini deboli, da codardi e irresolute, che si concretizzano in circostanze di fallimento, indigenza e dipendenza.
I pensieri pigri si cristallizzano in pensieri deboli di sporcizia e disonestà, che si concretizzano in circostanze di laidezza e mendicità. I pensieri di odio e condanna si cristallizzano in abitudini di accusa e violenza, che si concretizzano in circostanze di danno e persecuzione.
I pensieri egoisti di tutti i tipi si cristallizzano in abitudini egoiste, che si concretizzano in circostanze angoscianti. Dall’altra parte, i bei pensieri di tutti i tipi si cristallizzano in abitudini di grazia e gentilezza, che si concretizzano in circostanze geniali e solari.
I pensieri puri si cristallizzano in abitudini di temperanza e autocontrollo, che si concretizzano in circostanze di riposo e pace. I pensieri di coraggio, di fiducia in se stessi e decisione si cristallizzano in abitudini virili, che si concretizzano in circostanze di successo, abbondanza e libertà.
I pensieri ricchi di energia si cristallizzano in abitudini di pulizia e industriosità, che si concretizzano in circostanze di piacere. Pensieri gentili e di perdono si cristallizzano in abitudini di gentilezza, che si concretizzano in circostanze di protezione e conservazione.
I pensieri amorevoli e altruisti si concretizzano in circostanze di prosperità certa e duratura e vera ricchezza. Un corso di pensieri in cui si è insistito, siano essi positivi o negativi, non può fallire nel produrre un effetto sul carattere e sulle circostanze.
Un uomo non può scegliere direttamente le sue circostanze, ma può scegliere i pensieri che incoraggia di più, e le opportunità che si sono presentate e che porteranno più velocemente alla superficie sia i pensieri buoni che quelli cattivi.
Lasciate che un uomo si allontani dai suoi pensieri da peccatore, e tutto il mondo si addolcirà nei suoi confronti e sarà pronto ad aiutarlo. Lasciate che metta da parte i suoi pensieri deboli e malati, e le opportunità salteranno fuori da tutte le parti per appoggiarlo nelle sue risoluzioni forti.
Lasciate che incoraggi i pensieri positivi, e il fato avverso non lo colpirà mai con miseria e vergogna. Il mondo è il tuo caleidoscopio, e le varie e diverse combinazioni di colori che in ogni momento ti si presentano sono le immagini squisitamente regolate dei tuoi pensieri sempre in movimento.
#3. Gli effetti dei pensieri sulla salute e il corpo
Il corpo è il servitore della mente. Esso obbedisce alle operazioni della mente, siano esse scelte in modo deliberato o espresse automaticamente.
Come emergono pensieri illeciti, il corpo sprofonda rapidamente nella malattia e nel declino; agli ordini di pensieri belli e piacevoli, il corpo si veste di giovinezza e bellezza.
La malattia e la morte, come le circostanze, hanno le loro radici nel pensiero. I pensieri malati si esprimeranno attraverso un corpo malato. Si sa che i pensieri di paura possono uccidere un uomo con la stessa velocità di un proiettile e senza dubbio uccidono costantemente migliaia di persone con minore rapidità.
Coloro che vivono nella paura della malattia sono quelli che si ammalano. L’ansia demoralizza velocemente tutto il corpo, e lo lascia aperto a ricevere le malattie, mentre i pensieri impuri, anche quando non sono attuati fisicamente, prima o poi distruggono il sistema nervoso.
- Pensieri forti, puri e felici donano al corpo vigore e grazia.
- Corpo è uno strumento delicato e plastico, che risponde prontamente ai pensieri che lasciano la loro impronta, e le abitudini di pensiero daranno i loro effetti, positivi o negativi, su di esso.
Gli uomini continueranno ad avere sangue impuro e avvelenato fintanto che propagheranno pensieri sporchi. Dai cuori puliti viene una vita pulita e un corpo pulito. Da una mente contaminata proviene una vita contaminata e un corpo corrotto.
Il pensiero è la fonte dell’azione, della vita e della manifestazione; purifica la fontana e tutto sarà puro. Cambiare dieta non aiuterà un uomo che non cambierà i suoi pensieri. Quando un uomo rende puri i suoi pensieri, non desidererà più del cibo impuro.
I pensieri puliti creano abitudini pulite. Il cosiddetto santo che non lava il suo corpo non è un santo. Colui che ha rafforzato e purificato i suoi pensieri non ha bisogno di considerare il malevolo. Se vuoi perfezionare il tuo corpo, sorveglia la tua mente. Se vuoi rinnovare il tuo corpo, rendi bella la tua mente.
I pensieri di malignità, di invidia, di delusione e di scoraggiamento privano il corpo della sua salute e della sua grazia. Una faccia corrucciata non viene per caso; è fatta dai pensieri inaciditi. Le rughe che rovinano il volto sono tracciate dalla follia, dalla passione e dall’orgoglio.
Conosco una donna di 96 anni che ha il volto luminoso e innocente di una ragazza. Conosco un uomo che ancora non è arrivato alla mezza età il cui volto è segnato da linee sgradevoli. La prima è il risultato di una disposizione dolce e solare; l’altro è il risultato di passione e scontento.
Poiché non puoi avere una dimora dolce e completa a meno che non lasci entrare liberamente l’aria e il sole nelle stanze, allo stesso modo un corpo forte e un atteggiamento luminoso, felice o sereno può solo derivare dal lasciare entrare nella mente pensieri di gioia, buona volontà e serenità.
Sui volti degli anziani ci sono rughe tracciate dalla compassione, altre da pensieri forti e puri, e altre dalla passione; chi non riesce a distinguerle? Per coloro che hanno vissuto rettamente, la vecchiaia è calma, pacifica e dolcemente smorzata, come un tramonto.
Ho visto recentemente un filosofo sul suo letto di morte. Non era affatto vecchio, tranne che negli anni. È morto dolcemente e in pace, allo stesso modo in cui è vissuto. Non c’è medico come il pensiero allegro per dissipare le malattie del corpo; nessuno conforta meglio della buona volontà per disperdere le ombre del dolore e della sofferenza.
Vivere continuamente in pensieri di volontà malata, cinismo, sospetto e invidia equivale ad essere confinati in una prigione che ci siamo costruiti con le proprie mani.
Ma per pensare bene di tutto, per essere allegri di tutto, per imparare pazientemente a trovare il buono in tutto – tali pensieri altruisti sono le vere porte del paradiso; e vivere giorno dopo giorno in pensieri di pace nei confronti di ogni creatura porterà pace in abbondanza al loro possessore.
#4. Pensiero e scopo
Fintanto che il pensiero non è collegato a uno scopo, non c’è realizzazione intelligente. Per la maggior parte, al veliero del pensiero è permesso di “andare alla deriva” sull’oceano della vita.
Non avere scopi nella vita è un vizio, e non deve continuare ad andare alla deriva colui che vuole allontanarsi dalla catastrofe e dalla distruzione.
Coloro che non hanno uno scopo centrale nella loro vita sono prede facili per preoccupazioni insignificanti, paure, guai e autocommiserazione, che sono tutti segni di debolezza, che a sua volta porta, con la stessa certezza dei peccati pianificati deliberatamente (attraverso una strada diversa), al fallimento, all’infelicità e alla perdita, poiché la debolezza non può persistere in un universo che si evolve nel potere.
Un uomo dovrebbe immaginare uno scopo legittimo nel suo cuore, e darsi da fare per realizzarlo. Dovrebbe rendere questo scopo il punto centrale dei suoi pensieri. Potrebbe prendere la forma di un ideale spirituale, o potrebbe essere un obiettivo di questo mondo, a seconda della sua natura al momento.
Qualunque esso sia, egli dovrebbe focalizzare fermamente le sue forze di pensiero sull’obiettivo che ha posto dinanzi a sé. Dovrebbe rendere questo scopo il suo dovere supremo e dovrebbe dedicare se stesso alla sua realizzazione, non lasciando che i pensieri vaghino in fantasie, desideri e voli pindarici effimeri. Questa è la strada regale per l’autocontrollo e la vera concentrazione del pensiero.
Anche se fallisce più e più volte nel tentativo di realizzare il suo scopo – come deve accadere fino a che non supera la debolezza – la forza del carattere ottenuta sarà la misura del suo vero successo, e ciò segnerà un nuovo punto d’inizio per il potere e il trionfo futuri.
Coloro che non sono preparati a sopportare l’apprensione di un grande scopo, dovrebbero fissare i pensieri sull’esecuzione impeccabile del loro dovere, non importa quanto appaia insignificante il loro compito. Solo così è possibile raccogliere i pensieri e focalizzarsi su di essi, e sviluppare risoluzione ed energia.
Una volta fatto ciò, non c’è niente che non possa esser realizzato. L’anima più debole che conosce la propria debolezza, e che crede in questa verità – che la forza si sviluppa solo con impegno e pratica – credendo inizierà a sforzarsi.
E, sforzo dopo sforzo, con sempre più pazienza, e sempre più forza, non smetterà mai di svilupparsi e alla fine diverrà divinamente forte. Come l’uomo fisicamente debole può diventare forte con un allenamento attento e paziente, così l’uomo di pensieri deboli può renderli forti esercitandosi nel giusto pensiero.
Liberarsi della debolezza e della mancanza di scopi, e iniziare a pensare con uno scopo significa entrare nelle schiere di quei forti che riconoscono il fallimento solo come uno dei sentieri verso la realizzazione.
- Kiyosaki, Robert T.(Autore)
Chi gira tutte le condizioni a proprio vantaggio, e chi pensa con forza, tenta senza paura e riesce magistralmente. Avendo immaginato uno scopo, un uomo dovrebbe tracciare mentalmente un sentiero diretto verso la sua realizzazione, senza guardare né a destra né a sinistra.
I dubbi e le paure dovrebbero esser rigorosamente esclusi. Sono gli elementi disgreganti che spezzano la linea retta dello sforzo, deviandolo, e rendendolo inefficace e inutile.
I pensieri di dubbio e paura non potranno mai realizzare qualcosa. Portano sempre al fallimento. Scopo, energia, potere di fare e tutti i pensieri forti si interrompono quando il dubbio e la paura si fanno vivi.
La voglia di fare nasce dalla consapevolezza che si può fare. Il dubbio e la paura sono i principali nemici della consapevolezza, e colui che li incoraggia, che non li distrugge, si ostacola da solo a ogni passo.
Chi ha vinto il dubbio e la paura, ha vinto il fallimento. Ogni suo pensiero è alleato del potere, e tutte le difficoltà vengono affrontate e superate con coraggio.
- Suoi scopi sono piantati in accordo con la stagione, e sbocciano e danno frutti che non cadono prematuramente al suolo.
- Pensiero alleato senza paura con lo scopo diventa forza creativa. Colui che lo sa è pronto a diventare qualcosa di più elevato e più forte che una massa di pensieri vacillanti e sensazioni fluttuanti.
Colui che lo sa esercita in modo cosciente e intelligente i suoi poteri mentali.
#5. Il fattore pensiero nella realizzazione
Tutto ciò che l’uomo realizza e tutto ciò che fallisce nel realizzare è il risultato diretto dei suoi pensieri. In un universo ordinato con giustizia, in cui la perdita di equilibrio significherebbe la distruzione totale, la responsabilità individuale deve essere assoluta.
La debolezza e la forza di un uomo, la sua purezza e impurità, appartengono a lui e non a un altro uomo. Sono causate da lui e non da un’altra persona; e possono essere alterate solo da lui, mai da un altro. Anche la sua condizione appartiene solo a lui, e non a un altro uomo.
Le sue sofferenze e la sua felicità si evolvono da dentro. Ciò che pensa, lui è; ciò che continua a pensare, lui rimane. Un uomo forte non può aiutarne uno debole, a meno che il più debole voglia essere aiutato. Ed anche allora, il debole deve diventare forte da solo.
Con i propri sforzi, deve sviluppare la forza che ammira nell’altro. Nessuno tranne lui può modificare la sua condizione. È una cosa usuale che gli uomini pensino e dicano: “Molti uomini sono schiavi perché c’è un oppressore; odiamo l’oppressore!”.
Ma c’è una tendenza crescente tra pochi a modificare questo giudizio e a dire: “Un uomo è un oppressore perché molti sono schiavi; disprezziamo gli schiavi!”. La verità è che l’oppressore e gli schiavi cooperano nell’ignoranza, e, mentre sembrano affliggere l’uno gli altri, in realtà stanno affliggendo se stessi.
Una conoscenza perfetta percepisce l’azione della legge nella debolezza degli oppressi e nell’applicazione sbagliata del potere degli oppressori. Un amore perfetto, vedendo la sofferenza che entrambe le parto provano, non condanna nessuna delle due; una compassione perfetta abbraccia sia gli oppressori che gli oppressi.
Colui che ha vinto sulla debolezza e ha allontanato tutti i pensieri egoisti non appartiene né agli oppressori né agli oppressi. È libero.
Un uomo può solo sollevarsi, conquistare e realizzare elevando i propri pensieri. Egli può solo rimanere debole, abietto e miserabile rifiutandosi di elevare i suoi pensieri.
- Eker, T. Harv(Autore)
Prima che un uomo riesca a realizzare qualunque cosa, anche materialmente, deve elevare i suoi pensieri al di sopra dell’indulgenza animale da schiavi. Per avere successo, non può rinunciare a tutta l’animalità e l’egoismo, necessariamente, ma almeno una parte di questi deve essere sacrificata.
Un uomo il cui primo pensiero è l’indulgenza bestiale non può pensate chiaramente, né pianificare in modo metodico. Non potrebbe trovare né sviluppare le sue risorse latenti e fallirebbe in ogni impresa. Poiché non ha iniziato a controllare con vigore i suoi pensieri, non si trova in una posizione per controllare gli affari e per assumere delle serie responsabilità.
Non è adatto per agire in modo indipendente e agire in modo autonomo. Ma è limitato solo dai pensieri che sceglie. Non ci possono essere progressi, né realizzazioni senza sacrificio, e il successo mondano dell’uomo sarà nella misura in cui sacrifica i suoi confusi pensieri animali e fissa la mente sullo sviluppo dei suoi piani e sul rafforzamento della sua risoluzione e autonomia. Più in alto eleva i suoi pensieri, maggiore sarà il suo successo, più sacre e durature saranno le sue conquiste.
L’universo non favorisce l’avaro, il disonesto, il crudele… sebbene superficialmente possa apparire così. Esso aiuta l’onesto, il magnanimo, il virtuoso. Tutti i grandi insegnanti lo hanno affermato in modi diversi, e per provarlo e per saperlo, un uomo può solo persistere nel rendere se stesso sempre più virtuoso elevando i suoi pensieri.
Le conquiste spirituali sono il risultato del pensiero consacrato alla ricerca della conoscenza o della bellezza o della verità in natura. Tali conquiste possono a volte essere connesse con la vanità e l’ambizione, ma non sono il risultato di tali caratteristiche. Sono la conseguenza di un lungo e arduo sforzo, e di pensieri puri e altruisti.
Le conquiste spirituali sono il coronamento di aspirazioni spirituali. Colui che vive costantemente concependo pensieri nobili e elevati, che si sofferma su ciò che è puro e altruista, diventerà saggio e nobile nel carattere e ascenderà a una posizione influente e benedetta, quanto è vero che il sole sale allo zenit e la luna arriva al plenilunio.
Le conquiste di qualunque tipo sono il coronamento degli sforzi, il diadema del pensiero. Con l’aiuto dell’autocontrollo, della risoluzione, della purezza, dell’aderenza ai principi morali e del pensiero ben indirizzato, l’uomo ascende.
Con l’aiuto nell’animalità, dell’indolenza, dell’impurità, della corruzione e della confusione del pensiero, l’uomo discende. Un uomo può ascendere al successo nel mondo, persino ad atteggiamenti elevati nel reame spirituale, e di nuovo discendere nella debolezza e nella miseria lasciando che pensieri arroganti, egoisti e corrotti si impossessino di lui.
Le vittorie ottenute con il pensiero corretto possono essere mantenute solo grazie all’accortezza. Molti mollano la presa quando il successo è stato raggiunto, e rapidamente ricadono nel fallimento.
Tutte le conquiste, siano esse d’affari, intellettuali o spirituali, sono il risultato del pensiero diretto in modo categorico, sono governate dalla stessa legge e si realizzano con lo stesso metodo. L’unica differenza è l’oggetto della conquista.
Colui che vuole realizzare piccole cose deve fare piccoli sacrifici; chi vuole realizzare molte cose deve fare molti sacrifici. Chi vuole realizzare grandi cose deve fare grandi sacrifici.
#6. Visioni e ideali
I sognatori sono i salvatori del mondo. Come il mondo visibile viene sorretto dal quello invisibile, così gli uomini, con tutte le loro tribolazioni, i peccati e le vocazioni sordide, vengono nutriti dalle bellissime visioni dei loro sognatori solitari.
L’umanità non può dimenticare i suoi sognatori; non può lasciare che i loro ideali svaniscano a muoiano; essa vive dentro di loro; li conosce come le realtà che un giorno vedrà e conoscerà. Compositori, scultori, pittori, poeti, profeti, saggi – questi sono i creatori dell’aldilà, gli architetti del paradiso. Il mondo è bello perché questi vi hanno vissuto. Senza di loro, l’umanità operosa perirebbe.
Colui che accoglie nel suo cuore una bellissima visione, un ideale elevato, un giorno lo realizzerà. Colombo serbava in cuore una visione di un altro mondo, e lo ha scoperto. Copernico sosteneva la visione di una molteplicità di mondi e di un universo più ampio, e l’ha rivelata. Buddha aveva la visione di un mondo spirituale di bellezza immacolata e di pace perfetta, e vi è entrato.
Tieni care le tue visioni; tieni cari i tuoi ideali. Tieni cara la musica che si muove nel tuo cuore, la bellezza che si forma nella tua mente, l’amore che avvolge i tuoi pensieri più puri. Poiché da essi nasceranno tutte le condizioni piacevoli, tutto l’ambiente celestiale; se solo rimani loro fedele, sarà da questi che il tuo mondo verrà infine costruito.
Desiderare significa ottenere; aspirare significa realizzare. I desideri più bassi dell’uomo devono essere esauditi nella misura più piena, e le sue aspirazioni devono morire per mancanza di nutrimento?
La legge non è questa. Una condizione non potrà mai conseguire: “Chiedi e ricevi”.
Fai sogni elevati, e ciò che sogni lo diventerai. La tua visione è la promessa di ciò che sarai un giorno; il tuo ideale è la profezia di ciò che infine svelerai. La più grande conquista all’inizio e per un certo tempo è stata un sogno. La quercia riposa nella ghianda; l’uccello attende nell’uovo. E nella visione più alta si muove un angelo di veglia. I sogni sono i semi delle realtà.
Le tue circostanze possono non essere congeniali, ma non dovrebbero rimanere tali se concepisci un ideale e lotti per realizzarlo. Non puoi viaggiare dentro e rimanere fermo fuori. Ecco un giovane oppresso da povertà e fatica. Confinato per lunghe ore nei luoghi di lavoro, senza istruzione e senza conoscere tutte le arti raffinate. Ma egli sogna cose migliori.
Pensa all’intelligenza, alla raffinatezza, alla grazia e alla bellezza. Concepisce, costruisce mentalmente, una condizione ideale di vita. La libertà maggiore e una visione più ampia si impossessano di lui; l’irrequietezza lo spinge all’azione, e impiega tutto il suo tempo libero e tutti i suoi mezzi per sviluppare i suoi poteri e le sue risorse latenti.
Molto presto avrà alterato la sua mente che il luogo di lavoro non può più contenerlo. È così fuori armonia con il suo assetto mentale che esce dalla sua vita, proprio come un indumento che viene sfilato di dosso. E con l’aumentare delle opportunità adatte alla visione dei suoi poteri in espansione, egli ne esce del tutto.
Anni dopo vediamo questo giovane come un uomo adulto. Lo troviamo un maestro di certe forze della mente che esercita con un’influenza unica al mondo e un potere quasi in equiparabile.
Nelle sue mani tiene le fila di enormi responsabilità; parla e vive in modo diverso; gli uomini e le donne pendono dalle sue labbra e rimodellano i loro caratteri. Come il sole, è il centro immobile e luminoso attorno al quale si muovono innumerevoli destini. È diventato la visione di gioventù. È diventato tutt’uno con il suo ideale.
E anche tu, lettore fedele, realizzerai la visione (non solo il desiderio vano) del tuo cuore, sia essa bassa o bellissima, o entrambe. Poiché graviterai sempre verso ciò che segretamente ami di più.
Nelle tue mani verranno riposti gli effetti precisi dei tuoi stessi pensieri. Riceverai ciò che guadagni, niente di più, niente di meno. Qualunque sia il tuo ambiente attuale, cadrai, rimarrai lo stesso o ascenderai con i tuoi pensieri – la tua visione, il tuo ideale. Diventerai piccolo come il tuo dispotico desiderio; grande come la tua aspirazione dominante.
Il debole, l’ignorante e l’indolente, che vedono solo gli effetti apparenti delle cose e non le cose in sé, parlano di fortuna, di fato e di caso. Vedendo un uomo che diventa ricco, dicono: “Che fortunato!”. Osservando un altro che ha sviluppato doti intellettuali, esclamano: “È stato favorito molto!”.
E notando il carattere santo e la grande influenza di un altro, commentano: “Il caso è dalla sua parte in ogni occasione!”. Non vedono le tribolazioni e i fallimenti e le lotte che questi uomini hanno affrontato per acquisire la loro esperienza.
Non sanno niente dei sacrifici che hanno fatto, dei loro sforzi imperterriti, della fede che hanno avuto in modo da poter superare ciò che è insormontabile in apparenza e realizzare la visione nel loro cuore.
Non sanno niente delle tenebre e delle pene; vedono solo la luce e la gioia, e le chiamano “fortuna”. Non vedono il viaggio lungo e pericoloso, ma contemplano solo il risultato piacevole e lo chiamano “buona fortuna”. Non capiscono il processo, ma percepiscono solo il risultato, e lo chiamano “caso”.
In tutti gli affari umani ci sono sforzi e ci sono risultati. La forza dello sforzo è la misura del risultato. Il cambiamento non lo è. I doni, i poteri, i possedimenti materiali, intellettuali e spirituali sono i frutti dello sforzo. Sono pensieri completati, obiettivi compiuti, visioni realizzati.
La visione che glorifichi nella tua mente, l’ideale che lasci insediare nel tuo cuore – sarà con questi che costruirai la tua vita; sono questi ciò che diventerai.
#7. Serenità
La calma della mente è uno dei bei gioielli della saggezza. È il risultato di un lungo e paziente sforzo di autocontrollo. La sua presenza è un’indicazione di esperienza maturata, e di una conoscenza non ordinaria delle leggi e delle operazioni del pensiero.
L’uomo diventa calmo nella misura in cui capisce se stesso come un essere evolutosi con il pensiero. Poiché una tale conoscenza ha bisogno della comprensione degli altri come il risultato del pensiero, e dato che lui sviluppa una comprensione giusta, e vede sempre più chiaramente le relazioni interne tra le cose di azioni di causa ed effetto, smette di lamentarsi, infuriarsi, preoccuparsi e addolorarsi.
Rimane posato, saldo, sereno. L’uomo calmo, avendo imparato a governare se stesso, sa come adattarsi agli altri. E gli altri in cambio ammirano la sua forza di spirito. Sentono di poter imparare da lui e si affidano a lui. Più un uomo diventa tranquillo, maggiore sarà il suo successo, la sua influenza, il suo potere per fare il bene.
Persino il comune commerciante vedrà crescere in prosperità i suoi affari man mano che svilupperà un maggiore autocontrollo e una maggiore serenità d’animo, poiché le persone preferiranno sempre avere a che fare con un uomo il cui contegno è imparziale.
L’uomo forte e calmo è sempre amato e onorato. È come un albero che offre la sua ombra in una terra riarsa, o una roccia che ripara durante una tempesta.
Chi non ama un cuore tranquillo? Una vita dolce ed equilibrata? Non importa che il tempo sia brutto o bello, o quali cambiamenti subiscano queste persone benedette da questi doni, poiché sono sempre serene e calme.
- André, Christophe(Autore)
L’aspetto squisito del carattere che chiamiamo serenità è l’ultima lezione della cultura. È la fioritura della vita, i frutti dell’anima. È preziosa come la saggezza – più desiderabile dell’oro zecchino. Quanto appare insignificante la ricerca del denaro in confronto con una vita serena.
Una vita che risiede nell’oceano della verità, sotto le onde, oltre il punto in cui può essere toccata dalle tempeste, nella calma eterna!
Quante persone conosciamo che avvelenano le proprie vite, che spazzano via tutto ciò che è dolce e bello con temperamenti esplosivi, che distruggono il oro carattere e si fanno il sangue cattivo!
La questione è se la grande maggioranza delle persone non rovina la propria vita e guasta la sua felicità per mancanza di autocontrollo.
Quante poche persone incontriamo che sono ben equilibrate, che hanno quella squisita sicurezza che è tipica dei caratteri completi?
Sì, l’umanità è sovraccarica di passioni incontrollate, è un tumulto di dolore senza controllo, è spiazzata dall’ansia e dal dubbio.
Solo l’uomo saggio, solo colui i cui pensieri sono controllati e purificati, fa sì che i venti e le tempeste dell’anima gli obbediscano. Anima spazzata dalle tempeste, ovunque ti trovi, in qualunque circostanza tu viva, sappi questo: nell’oceano della vita, le isole della beatitudine sorridono e il lido soleggiato del tuo ideale aspetta il tuo arrivo.
Tieni le tue mani salde sul timone del pensiero. Nel nucleo della tua anima reclina il Comandante; non fa che dormire, sveglialo. L’autocontrollo è forza. Il pensiero giusto è maestria. La calma è potere.
Dici al tuo cuore: “Pace. Sii saldo”. James Allen
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RIF. Tratto dal libro: “Sei come pensi di essere” di James Allen