Quando si parla di Problem Solving, va tanto di moda citare Galileo Galilei “Dietro ogni problema c’è un’opportunità”.
Molti politici con l’avvento de “la crisi economica globale” lo hanno dichiarato spesso: “Non esistono problemi, solo opportunità” lasciando intendere che “Le opportunità” possono essere scovate nelle situazioni più improbabili, anche su scala molto ampia.
Sarà davvero così?
Noi siamo fiduciosi…
Il mio approccio al Problem Solving è molto semplice: offrire al cliente degli strumenti per superare l’ostacolo. Di seguito 3 tecniche che trovo di straordinaria efficacia.
3 Tecniche di Problem Solving Efficaci
1) Tecnica dello scenario futuro
Questa tecnica aiuta a focalizzarsi sulla soluzione piuttosto che sul problema. Cambiando il focus si individuano soluzioni inaspettate. Per applicare questa tecnica si utilizza la domanda miracolo (Miracle Question) di Steve de Shazer .
La domanda miracolo segue una formula del tipo: “Immagina che una notte, mentre dormi, accada un miracolo che risolve tutti i tuoi problemi. Poiché stavi dormendo non ti sei accorto di nulla, ciò nonostante, una volta sveglio, da che cosa ti accorgi che tutto è cambiato?”
Questa domanda è simile alla domanda fondamentale di Adler“Che cosa cambierebbe se si risolvessero tutti i tuoi problemi?” ed è anche simile alla tecnica della “palla di cristallo” di Milton Erickson, nella quale il cliente è invitato a immaginare il proprio futuro e quindi a spiegare come sia potuto accadere.
La domanda del miracolo non è un viaggio di fantasia attraverso cui il cliente realizza il suo miracolo. L’intenzione è quella di costruire una ricca, pratica e dettagliata descrizione della vita senza il problema. Il nostro modo di immaginare il futuro condiziona il nostro comportamento nel presente.
2) Tecnica del peggiorare
Questa tecnica viene ampiamente utilizzata nel Problem Solving Strategico di scuola Giorgio Nardone. La domanda è la seguente: “Se volessi consapevolmente peggiorare la situazione, invece di migliorarla cosa dovrei fare?”.
Innanzitutto occorre individuare il problema che vuoi risolvere, successivamente immagina di voler consapevolmente peggiorare la situazione: cosa farai esattamente?
Prova ad immaginare tutte le possibili modalità, espresse in termini precisi e concreti:
- Cosa dovrai fare o NON fare ?
- Cosa dovrai pensare o NON pensare ?
- Cosa dovrai credere o NON credere ?
Metti per iscritto tutti i metodi per peggiorare.
Bene, ora che hai un elenco di risposte, poniti questa domanda: Quante di queste azioni stai già compiendo, più o meno consapevolmente?
Questa tecnica ti permetterà di concentrarti sulle soluzioni già messe in atto in modo da abbandonare quelle controproducenti.
Quando hai davanti a te la lista con tutti i modi per peggiorare, la tua mente crea un’avversione verso tutte le possibili azioni fallimentari compiute in precedenza e crea una forma di evitamento per tutto ciò che sicuramente condurrà ad un fallimento sicuro. Ma non solo, ti verranno in mente idee nuove e creative creando una forte leva motivazionale propulsiva verso il cambiamento.
Giorgio Nardone nel libro Problem solving Strategico da tasca descrive sinteticamente gli strumenti di cui ci si dovrebbe dotare per padroneggiare la “tecnologia” del Problem Solving, sintesi di conoscenza e arte pratica, di teoria e ricerca empirica.
3) Tecnica del pensare al contrario
Questa tecnica l’ho appresa da tutti quelli esorcisti che facevano le loro apparizioni in TV per dimostrare che mandando al contrario i dischi dei Beatles o dei Led Zeppelin (ma anche altri) si potevano udire dei messaggi del demonio.
La tecnica si trova nel libro Magick, il libro più importante di Aleister Crowley ( il famoso occultista britannico), dove l’adepto deve imparare a parlare al contrario, ad ascoltare la musica al contrario, persino a camminare al contrario, per poi superare un’infinità di prove per dominare la mente e il corpo.
Negli anni 60/70 molti artisti rivendicavano un qualche legame con Aleister Crowley, forse faceva figo… non saprei. Purtroppo il vinile non va più di moda e con l’avvento degli mp3 gli esorcisti si sono estinti.

Il percorso “al contrario” ti aiuterà a suddividere il problema in tanti piccoli segmenti per individuare il primo passo da fare.
La domanda in questo caso è: “Quale sarebbe il più piccolo cambiamento utile a indicare che stiamo andando nella direzione desiderata?” In una scala da 10 a 1, dove 10 è lo stato desiderato, cosa dovrebbe accadere al passo 9, 8, 7, 6, 5 e così via?
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Aggiornamento
Bibliografia:
- “Problem solving strategico da tasca” di Giorgio Nardone
- “Il Counseling Breve in azione di John Littrell”
- “Magick” di Aleister Crowley
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