Last Updated on 27 Agosto 2021 by Samuele Corona
Milton
Hyland Erickson (1901-1980) è stato uno psichiatra americano specializzato in ipnosi medica e terapia familiare. Presidente fondatore della American Society for Clinical Hypnosis, è considerato il padre della moderna ipnoterapia.
Milton Erickson lavora sempre con l’ipnosi anche quando la terapia è apparentemente non ipnotica. Alcuni fenomeni presenti nelle trance medie e profonde sono riscontrabili anche nella “comune trance quotidiana”.
Alcuni principi base di questa forma di approccio sono:
1. Non è necessario rendere cosciente l’inconscio
Milton Erickson diceva: “Dobbiamo occuparci della mente inconscia, effettuare a quel livello la terapia e poi trasferirla alla mente conscia.” L’utilizzo della amnesia consentiva a Erickson di aggirare le limitazioni apprese e quindi riorganizzare il mondo psichico del paziente nel modo più ecologico possibile per poi far emergere naturalmente e spontaneamente il cambiamento in un modo accettabile per la mente conscia. Milton Erickson poteva dare delle prescrizioni terapeutiche mentre il cliente era in trance alla stregua di comandi post-ipnotici, poi induceva un’amnesia per proteggere le suggestioni. Uno stato di trance di questo tipo poteva essere indotto anche tramite la conversazione, per esempio tramite un discorso lungo, vago e generico sempre più frequentemente inframmezzato con suggestioni di stanchezza e sonnolenza.L’amnesia poteva essere indotta anche tramite metodi naturali quindi non direttamente e tramite commenti casuali del tipo: “Lei ha sentito tutto quello che ho detto perché è qui nello studio, e se lo ricorda qui anche se una parte di lei potrebbe pensare di non poter dimenticare ma solo perché è seduta qui in questa stanza e quindi non è necessario che non avvenga tutto subito”.Erickson studiando le varie forme di amnesia spontanee in stato di veglia aveva riconosciuto gli eventi che scatenavano naturalmente queste amnesie e quindi poteva riprodurle indirettamente. Una amnesia spontanea può essere prodotta per distrazione dell’attenzione, per interruzione dei nessi associativi in corso o per continuazione e riaggancio a un flusso di pensieri precedenti.a) Il primo caso si verifica quando una persona si presenta e stringe la mano all’interlocutore per poi dimenticarne il nome. Ciò accade perché l’attenzione è distratta dal compito piuttosto coinvolgente della presentazione.b) Il secondo caso accade quando veniamo interrotti dal nostro discorso con argomenti non correlati. Ciò interrompe il flusso dei nostri pensieri e ci fa perdere il filo. Il nesso associativo può anche essere un’ancora ambientale. Per esempio quando usciamo dalla stanza in cui ci è sorta un’idea per attuarla e poi strada facendo ce ne scordiamo…L’amnesia è facilmente strutturabile se ci rendiamo conto di quanto le informazioni siano “Stato dipendenti”. Col termine stato dipendenti si intende informazioni dipendenti dalla fisiologia e dal contesto:
“Alcuni ricercatori hanno fatto imparare a memoria delle filastrocche senza senso a 48 soggetti volontari in stato di ubriachezza. Quand’erano lucidi ricordavano con molta difficoltà ciò che avevano imparato, mentre quando erano nuovamente ubriachi lo ricordavano assai meglio.
Dalla natura legata allo stato dell’esperienza, e dal fatto che vi sia amnesia tra lo stato di normale esperienza quotidiana e tutti gli altri stati di iper e ipo eccitamento, consegue che il cosiddetto ‘subconscio’ altro non è che quest’amnesia chiamata in altro modo. Pertanto, invece di postulare un solo subconscio, penso che vi siano tanti strati di autoconsapevolezza”.
In effetti accade che ci sia una continuità di ricordo tra una trance e l’altra o tra una notte di sogni e l’altra così come tra uno stato di veglia e l’altro e un’amnesia fra questi stati di consapevolezza.
Tramite l’ipnosi inoltre è possibile risalire a vari tipi di memorie dissociate come i ricordi traumatici o le memorie corporee.
In genere per rievocare questo tipo di memorie che non fanno parte della memoria dichiarativa si chiede al soggetto di concentrarsi su una sensazione e risalire al primo momento in cui si è verificata (cercando quindi di aggirare la rammemorazione linguistica tramite un’ancora cenestesica).
Si può considerare l’amnesia spontanea da trance come l’effetto di una interruzione dello stato di consapevolezza normale e quindi dei suoi nessi associativi. La dissociazione infatti è l’interruzione o la mancanza di nessi associativi. Le informazioni che non si integrano nella coscienza di veglia rimangono dissociate.
Per esempio al risveglio dal sonno con il ritorno alla consapevolezza normale entro breve si spezzano i legami associativi e spesso ci dimentichiamo ciò che abbiamo sognato se non lo scriviamo subito o se non ci ripensiamo durante lo stato ipnagogico (la fase tra il sonno e il risveglio).
Anche subito dopo la trance succede qualcosa di simile: “Erickson si attiene alla prassi di non parlare al paziente che si è appena risvegliato dalla trance di quanto è accaduto in tale stato.
Milton Erickson intrattiene per qualche minuto il paziente che è appena uscito di trance in conversazioni casuali, aneddoti, storielle paradossali lontanissime dall’esperienza ipnotica, per provocare un’amnesia per distrazione.
Oppure a volte lo sbatte fuori dallo studio per evitare di parlare della trance. Lo distrae e fa tutto il possibile per rendere la situazione da veglia completamente diversa da quella di trance e provocare così l’amnesia.” (Opere Vol. III)
2. Utilizzare in modo creativo ciò che c’è già, creare nuove connessioni, nuovi isomorfismi
In terapia utilizzare in modo creativo ciò che c’è già vuol dire diventare padroni del sintomo rispecchiandolo, prescrivendolo, apportando piccoli cambiamenti, utilizzandolo o sostituendolo con un altro sintomo meno inabilitante che tuttavia soddisfa gli stessi bisogni di fondo.
3. Non è necessario che la suggestione sia diretta
“La maggior efficacia delle suggestioni indirette può essere spiegata in questo modo. Nella maggior parte delle trance la coscienza non è mai assente del tutto, ma assume un atteggiamento di osservazione: in parte il soggetto si perde nell’esperienza in atto, ma in parte l’Io osserva tranquillamente ciò che sta succedendo, come accade a fare in sogno.Quando si dà una suggestione diretta l’Io che la osserva ne prende nota, dopo averne preso nota, l’Io ha la facoltà di scegliere se metterla in atto oppure no. Ma quando la suggestione è data indirettamente, anche l’Io che osserva tende a non accorgersi di aver ricevuto una suggestione.Se vi è pochissima o nessuna consapevolezza della suggestione, vi sono pochissime possibilità di discuterla e di rifiutarla, o non ve ne sono affatto.”
4. Cominciare da poco e da vicino e poi creare un campo affermativo positivo
Erickson a una ragazzina di dodici anni che aveva avuto una paralisi e non riusciva a muovere le braccia disse di cominciare col mettersi davanti allo specchio a fare delle boccacce (in questo modo contraeva indirettamente i muscoli del petto). La ragione di questo strano intervento è presto detta, da un lato aggira la resistenza, dall’altro inizia da un piccolo cambiamento per diffonderlo indirettamente altrove: “Ora, quando si comincia a far muovere un muscolo, il movimento tende a diffondersi a tutti i muscoli. Provate a muovere solo un dito. Il movimento comincia a diffondersi, senza che lo vogliate.” (La mia voce ti accompagnerà).Creare un campo affermativo positivo è anche dire che una anestesia può durare 10 minuti come 11 minuti. E se ne può durare 11 potrà durarne anche 12. E se ne dura 12 sicuramente ne potrà durare anche 14. E se ne dura 14 potrà durare anche 17. Se ne dura 17, ne potrà certamente durare almeno 20. E così via fino a durare ore, fino a durare un giorno. Ma se ne può durare un giorno ne può durare anche due…
5. L’approccio naturale è sempre il migliore
I risultati più efficaci, facili e duraturi sono quelli che si producono naturalmente. Predisponete la situazione perché il risultato voluto ne sia una conseguenza naturale.
- Del Castello, Emanuele(Autore)
6. Creare un effetto pratico e comportamentale nella vita del cliente
Potete solcare il mare all’insaputa del cielo come nell’esempio che segue oppure creare uno shock psicologico o una esperienza emozionale correttrice capace di rompere il vecchio schema di riferimento e avviare un processo creativo di nuova sintesi interiore.“Una ragazza veniva a scuola tenendo sempre la mano sinistra sopra la bocca. Quando diceva la lezione in classe, quando camminava per strada, quando mangiava al ristorante, aveva sempre la mano sinistra sopra la bocca. Dopo molti incitamenti mi raccontò di una terribile esperienza che aveva avuto all’età di dieci anni. In un incidente di macchina, era stata catapultata oltre il parabrezza. Il vetro del parabrezza le aveva tagliato la bocca. Così crebbe con l’idea di avere la bocca orribilmente sfregiata, ed ecco perché la teneva sempre coperta, perché non voleva che nessuno vedesse l’orribile cicatrice. Così la persuasi ad andare a un appuntamento con uno degli studenti. Lei doveva portarsi appresso due pesanti borse. A questo appuntamento, e a tutti i successivi, scopri che se permetteva che le dessero un bacio sulla porta di casa, l’uomo invariabilmente la baciava dalla parte della bocca in cui c’era la cicatrice. Quello che non sapeva, era che lei era curiosa, e quando era curiosa piegava sempre la testa a sinistra, un uomo doveva per forza baciarla sulla parte destra della bocca!” (La mia voce ti accompagnerà)
7. Superare le limitazioni apprese attraverso la ristrutturazione
L’importante è cogliere le differenze nel modo più ecologico e creativo possibile: “C’era uno studente universitario, che al liceo era stato capitano della squadra di baseball, e che al liceo era stato capitano della squadra di football. Ma si riscontrò che i suoi avambracci presentavano una normale differenza di 2-3 centimetri. Era distrutto. Venne da me e mi disse: “Lei non sa cosa vuol dire essere un invalido”.Vedete, quando un paziente mi dice che io non so cos’è il dolore, e che non so cosa vuol dire essere invalido, io mi permetto di dire che si sbaglia. Proprio così. E posso dimostrare molto chiaramente che il fatto di essere rimasto paralizzato dopo il liceo non mi è stato di alcun ostacolo. E non potevo muovere nessuna parte del corpo, a eccezione delle pupille. Ho imparato il linguaggio del corpo. E quando andavo all’Università, il primo anno andai a vedere Frank Bakon in Lightning. Quell’attore divenne celebre, perché nel corso della commedia sapeva dire ‘no’ con sedici diversi significati. La sera dopo tornai a teatro, e contai tutti i significati diversi.” (La mia voce ti accompagnerà)
È chiaro che se fossimo capaci di fare distinzioni diverse della realtà anche il nostro comportamento sarebbe diverso. E così Erickson racconta che “Se voi aveste paura dell’altezza e non riusciste a salire sullo Squaw Peak, io che farei?
Vi disorienterei nel tempo, anche se dovessi tornare indietro dieci o dodici anni. Vi farei andare a fare una passeggiata come se aveste diciotto ani di meno, quando probabilmente non avevate quella fobia. Così salireste su quella montagna, per vedere cosa c’è dall’altra parte.
Oppure, se non riuscissi a fare questo, disorienterei la vostra percezione delle cose in modo che la montagna vi appaia pianura, un pezzo di pianura, come soffici zolle che potrete tranquillamente attraversare.
In un caldo giorno d’estate, mentre dormite, potete andare a pattinare sul ghiaccio. Potete pranzare a New Orleans, a San Francisco o a Honolulu. Potete volare in aeroplano, guidare un’automobile, incontrare amici d’ogni genere, e siete sempre a letto profondamente addormentati.
La trance non fa altro che permettervi di utilizzare tutte le cose che avete già imparato. E spesso noi diamo poco peso a tutte le cose che abbiamo imparato.” (La mia voce ti accompagnerà).
È possibile tornare nel passato per recuperare le risorse e le cose imparate, ma è anche possibile muoversi nel futuro tramite la tecnica dello pseudo orientamento nel tempo.
Tramite questa tecnica Erickson disorientava la persona e poi la orientava nel futuro proiettandola in qualche data dove il suo problema sarebbe stato risolto.
Da quella posizione privilegiata la persona poteva volgersi indietro e rivedere lo svolgimento progressivo degli eventi che l’avrebbero condotta al successo, poteva assaporare questo successo e questo cambiamento superando lo stato problematico presente.
Potremmo paragonare questo approccio a una tecnica “come se”: credere di aver già realizzato certi risultati determina una retroazione del futuro sul presente tale da riorganizzare i pensieri e comportamenti come una profezia che si autodetermina.
Per lo stesso motivo le profezie e le predizioni possono essere tanto efficaci (nel bene e nel male) perché predire qualcosa equivale a provocarla: nel momento in cui si vede o si predice il futuro lo si sta già modificando. Siamo profeti di noi stessi.
8. Utilizzare la dissociazione
Le tecniche finora descritte possono essere abbinate con il fenomeno della dissociazione. Per esempio la regressione, l’amnesia, l’analgesia sono potenziate dalla dissociazione. Anche la ristrutturazione perché la dissociazione consente di vedere oggettivamente gli eventi semplicemente osservandoli in modo distaccato e senza provare le risposte emotive che vi sono solitamente associate. Tramite lo pseudo orientamento nel tempo si può guardare al tempo presente in modo oggettivo e distaccato.Milton Erickson faceva allucinare in delle sfere di cristallo vari episodi della vita della persona (perché “le sfere di cristallo create per allucinazione sono comode, facili da maneggiare e straordinariamente economiche.” Opere Vol IV) Creando una dissociazione e una amnesia rispetto alla persona che appariva nelle scene così da rivedere la propria vita in modo oggettivo stimolando nuove associazioni a proposito di “quella persona”:“Puoi sognare te stessa come una bambina piccola, chiedendoti chi sia quella bambina. E puoi guardare quella bambina diventare più grande, settimana dopo settimana, mese per mese, anno per anno. Finché alla fine puoi riconoscere chi sia quella bambina che sta crescendo.” (Tecniche di suggestione ipnotica)Articoli Consigliati:
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Bibliografia:
- Milton Erickson (.pdf) di Fabio Marchi
- “Opere Vol IV”
- “Opere Vol III”
- Tecniche di suggestione ipnotica
- La mia voce ti accompagnerà
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