L’ansia è una delle reazioni umane più comuni. A livelli moderati serve a stimolarci e motivarci, ma quando è troppo intensa può causare disagi psicologici e fisici.
La realtà che ci circonda è in continua trasformazione e non sempre i nostri adattamenti sono funzionali ai cambiamenti che avvengono intorno a noi: ciò crea spesso ansia e frustrazione. Quando i livelli d’ansia aumentano fino a rendere difficile il vivere quotidiano occorre intervenire con strategie efficaci.
L’ansia quindi ha due volti. Con uno spinge al miglioramento e al raggiungimento dei propri obiettivi, con l’altro può rovinare e sconvolgere l’esistenza di una persona e di chi le vive accanto.
I paragrafi successivi descrivono 25 stratagemmi terapeutici a cui molti professionisti ricorrono per risolvere una vasta gamma di sintomi e sono stati selezionati dal libro “Ansia. 99 Stratagemmi per liberarsene rapidamente” di Andrea Fiorenza, adattati a questo post con alcune modifiche.
Il libro di Andrea Fiorenza purtroppo è fuori catalogo (io ho una edizione Rizzoli del 2006) ti consiglio di cercarlo nel mercato dei libri usati perché è davvero utile sia per gli esperti che per le persone che vogliono approfondire la materia. Un libro che si avvicina, seppur come intenzione, è “50 esercizi per allentare la tensione” di Paul-Henri Pion. Sempre sullo stesso filone, non può mancare il classico “Psicosoluzioni” di Giorgio Nardone.
25 stratagemmi per liberarti dall’Ansia
#1. Vivere il presente
Per rovinare l’esistenza degli esseri umani e convincerli a barattare la propria anima con la perduta serenità, un diavolo anziano consigliò a uno più giovane questo stratagemma.
Disse il vecchio diavolo: “ fai in modo che gli uomini pensino sempre al passato, agli errori, al tempo perduto. Così saranno tanto invasi dalla tristezza da non riuscire a resistere alla tua proposta. Oppure costringili a pensare sempre ai problemi del futuro, in modo da farli cedere sotto il peso delle preoccupazioni e dell’ansia. Fai sì che non pensino mai al presente, altrimenti staranno bene e non ti venderanno l’anima”.
Aneddoto riportato in: “Mente e natura” di G. Bateson.
#2. Misurare la propria ansia
Se hai l’impressione di non avere alcun controllo sulla tua ansia e ti senti incapace di gestirla efficacemente, prova a misurare l’entità su una scala da 0 a 10. Applica lo stratagemma per un periodo non inferiore a due settimane. Questa tecnica è utilissima e non manca di dare buoni risultati: spostando l’attenzione dall’ansia alla sua misurazione, si avvertono meno i sintomi fisici. Di conseguenza anche il panico diminuisce.
Questa tecnica di psicologia comportamentale viene utilizzata per insegnare un modo differente di reagire all’ansia. Si addestra la persona a misurare il livello, in seguito la si istruisce a intervenire sul livello stesso cercando di abbassarlo. La tecnica, inoltre, ha un altro effetto: sposta l’attenzione della persona, contribuendo alla riduzione dell’ansia.
Per approfondimenti: “Stop al panico” di A. Fiorenza
#3. Stratagemma per le difficoltà con lo studio
Se non riesci a concentrarti nonostante si siano create le condizioni ottimali: programma un tempo limitato di studio o di lavoro (le prime volte non deve superare i 45 minuti), durante il quale, pur sedendo sulla scrivania, non devi sforzarti di essere concentrato e attento. Al termine del tempo programmato, alzati e, anche se non hai concluso nulla, è assolutamente vietato riprendere a leggere o a scrivere fino all’indomani.
Dopo qualche giorno si noterà un aumento dell’attenzione e della concentrazione e, di conseguenza, una nuova motivazione. Questo stratagemma è utile agli adulti, ma si può impiegare anche con ragazzini (dai 10 anni in su) alle prese con difficoltà scolastiche.
Per approfondimenti: “Lo studente strategico” di A. Bartoletti
#4. Stratagemma per la paura di essere rifiutati
Se il timore di essere rifiutato ti spinge ad evitare gli altri: per qualche tempo, comportati in modo tale da ottenere un rifiuto proprio in quelle circostanze in cui non lo vorresti ricevere. Nella pratica devi cercare di strappare un piccolo “no” al giorno, per almeno un paio di settimane.
Gli effetti positivi di questo stratagemma sono almeno due: innanzitutto non riuscirai sempre a ottenere un rifiuto; in secondo luogo, pur ricevendolo, realizzerai quanto poco sia drammatico. Comincerai così a modificare il rapporto con gli altri e a superare la paura di sbagliare o di essere rifiutato.
La prescrizione paradossale del rifiuto può aiutare molti adolescenti, e non solo, a superare quelli che vengono considerati limiti personali, e attribuiti solitamente alla timidezza e alla scarsa fiducia in se stessi.
Per approfondimenti: “Bambini e ragazzi difficili” di A. Fiorenza
#5. Stratagemma per la paura di sentirsi inadeguati
Se hai paura di comportarti in modo scorretto o di dire qualcosa di inappropriato quando ti trovi in situazioni sociali: per almeno una settimana programma e metti in atto ogni giorno una piccola gaffe volontaria. La settimana successiva, continua ideando due errori volontari al giorno. Osserva poi le reazioni che questi comportamenti suscitano in te stesso e negli altri.
Questo stratagemma è efficacissimo per tutti coloro che, a causa dell’ansia, sono terrorizzati dall’idea di sbagliare.
Per approfondimenti: “Change le tattiche del cambiamento” di R. Fisch
#6. Stratagemma per l’ansia di parlare in pubblico
Chi evita di esprimersi in pubblico perché pensa che le proprie idee siano irrilevanti o sbagliate, può ricorrere allo stratagemma dell’anticipazione, ovvero dell’ammissione dei propri limiti in anticipo. L’ammissione produce di solito due effetti: il primo, che i timori dichiarati svaniscono; il secondo, che si prende coscienza delle reazioni altrui, che non sono quasi mai drammatiche come si pensava. In entrambi i casi si verificheranno cambiamenti importanti.
Per approfondimenti: “Psicosoluzioni” di G. Nardone
- Nardone, Giorgio (Autore)
#7. Stratagemma per l’ansia del perfezionista
Se ti senti costretto a programmare e pianificare le giornate in modo ossessivo, spinto dall’idea che ogni cosa debba essere al proprio posto e che a fine giornata ogni impegno debba essere portato a termine, l’unica soluzione è cominciare a introdurre piccole trasgressioni giornaliere nel programma stabilito.
Decidi quale azione o attività ometterai di eseguire in modo deliberato e volontario, e osserva le tue reazioni. Continua per un paio di settimane, tralasciando ogni giorno di portare a termine un punto del programma.
Il tentativo di estinguere immediatamente il sintomo spesso ne determina la persistenza. Attraverso piccole e impercettibili variazioni, invece, si riescono a generare apprezzabili miglioramenti, evitando le normali resistenze al cambiamento.
Per approfondimenti: “La mia voce ti accompagnerà” di M.H. Erickson
#8. Stratagemma per modificare la struttura di un ricordo traumatico
Per modificare la struttura di un ricordo traumatico che resiste al trascorrere del tempo, richiama alla mente un’immagine piacevole o di contenuto neutro e rimpiccioliscila fino alla dimensione di un francobollo. Poi evoca il ricordo e colloca al suo centro “il francobollo”.
Ingrandisci mentalmente il francobollo, prima piano e poi più in fretta, fino a farlo diventare grande quanto il ricordo drammatico sottostante. Ripeti lo stratagemma diverse volte. Al termine si verificherà un fatto interessante: l’immagine iniziale, che provoca ansia e angoscia, risulterà trasformata e le reazioni non saranno più le stesse.
Per approfondimenti: “La Struttura della magia” di Bandler e Grinder.
#9. Stratagemma per capovolgere le ossessioni
Se il pensiero indesiderato è costituito da una parola, da un numero o una frase, per scacciarlo dalla mente si ricorra allo stratagemma della ripetizione al contrario. Per esempio, se si tratta della parola “gatto” ripeti 10 volte “ottag”. Se il pensiero persiste, ripeti altre 10 volte la parola, il numero o la frase a ritroso, proseguendo in questo modo fino a quando non ti senti liberato.
Questo stratagemma, molto efficace per il trattamento delle fissazioni che hanno per oggetto un nome, si basa sul meccanismo del compito gravoso da svolgere. La persona in difficoltà pur di non sottoporsi a tale compito, in modo del tutto inconsapevole, riduce progressivamente il sintomo.
Per approfondimenti: “Il terapeuta e la sua vittima” di Jay Haley
#10. Stratagemma per lasciar fluire i pensieri
Quando i pensieri indesiderati affollano la tua mente senza che si riesca a mandarli via, aspetta che arrivino, dopodiché osservali con calma e verifica il loro tempo di permanenza senza intervenire in alcun modo, come se potessi vederli scorrere. Insisti per qualche tempo. I risultati non tarderanno ad arrivare.
Il presupposto di molti insegnamenti zen, nonché delle tecniche di meditazione orientali, è che qualunque tentativo di creare il vuoto della mente impedisce che questo sopraggiunga. Al contrario, un atteggiamento passivo permette alla mente di accedere a uno stato di coscienza privo di pensieri e preoccupazioni. Questo stratagemma utilizza queste nozioni per portare la mente in uno stato di riposo.
Per approfondimenti: “Il potere di adesso” di Eckhart Tolle
#11. Stratagemma per l’incomunicabilità tra i partner
Quando in una coppia si insinuano dei rancori e le discussioni diventano interminabili, si può ricorrere a questo stratagemma. Ogni sera, per almeno una settimana, entrambi i coniugi dovranno appartarsi in un angolo della loro abitazione dove niente e nessuno possa disturbarli. Qui a turno avranno a disposizione 15 minuti per vuotare il sacco, cioè dire tutto ciò che pensano e che provano, rancori e rabbia inclusi. Chi ascolta non può intervenire per nessun motivo né, tantomeno, replicare quando verrà il suo turno. Lo sfogo deve rimanere per entrambi un monologo, senza mai trasformarsi in un contraddittorio. Si potranno osservare subito i primi benefici.
Buona parte dell’incomunicabilità tra i partner sembra sia dovuta ai continui tentativi di dialogo a scopo persuasivo che i membri della coppia mettono in atto per cercare di modificare il comportamento del partner (prediche, tentativi di confutazione delle ragioni dell’altro, ricatti più o meno manifesti) un vero ascolto non viene mai messo in atto, e questo provoca l’ingigantirsi delle liti. Con tale stratagemma si fa in modo che per almeno 15 minuti la coppia riesca ad ascoltarsi.
Per approfondimenti: “Il dialogo strategico” di Giorgio Nardone
#12. Stratagemma per chi soffre di forti attacchi d’ansia
Se soffri di forti attacchi di ansia e di panico, procura un block notes e portalo sempre con te. Ogni volta che i sintomi si presentano rispondi alle seguenti domande, annotando sul taccuino: che giorno è? Che ora è? Dove mi trovo? Sono solo/a o in compagnia? Quali sono i miei pensieri in questo preciso momento? Quali sensazioni sto provando? In molti casi, questi appunti riescono a diminuire significativamente le manifestazioni del panico.
Rispondere per iscritto alle domande, in apparenza poco pertinenti, distrae il soggetto dall’attacco di panico obbligandolo a svolgere un compito semplice (ricordare che giorno o che ora è), e consentendogli di riacquistare un contatto con le proprie facoltà mentali, al momento fuori controllo.
Per approfondimenti: “Di bene in peggio” di P. Watzlawick
#13. Stratagemma per le immagini spaventose
Se sei ossessionato o turbato da immagini e scene spaventose che si presentano alla mente come fotogrammi di un film, per interrompere il flusso puoi ricorrere allo stratagemma della moviola. Cerca di far scorrere le sequenze al contrario, come quando si riavvolge la pellicola e le immagini si muovono all’indietro. Ripeti l’esercizio due volte al giorno, fino a quando non si avverte un sostanziale cambiamento nel contenuto delle scene spaventose (un paio di settimane dovrebbero essere sufficienti).
Questa tecnica è riferibile al modello della Programmazione Neurolinguistica (PNL).
Per approfondimenti: “Usare il cervello per cambiare” di Bandler e Grinder.
#14. Stratagemma per l’ansia di non farcela
Contro la paura di non farcela e di non essere all’altezza delle circostanze puoi ricorrere allo stratagemma dello scalatore, che permette di individuare i passi da compiere e di sottoporli a regolare verifica.
Immagina lo spazio tra te e il tuo obiettivo come il sentiero che l’alpinista deve percorrere dalla base della montagna alla cima. Scrivi su un foglio le tappe, verificando con cura l’attendibilità e le azioni necessarie per il suo raggiungimento. Non passare alla seconda tappa se non hai raggiunto la prima.
Questo procedimento elimina la tentazione di saltare qualche passaggio per arrivare in fretta alla meta e orienta i comportamenti e le azioni verso l’obiettivo. I miglioramenti non tarderanno a manifestarsi.
Questa tecnica è utilizzata frequentemente nei programmi di Coaching Strategico.
Per approfondimenti: “Coaching Strategico” di R. Milanese
#15. Stratagemma per le fantasie ossessive
Per intervenire efficacemente sulle fantasie ossessive che si alimentano di paure irreali, si può ricorrere al seguente stratagemma: Quando le immagini si presentano in sequenza come in un film, evita di cercare di allontanarle con uno sforzo di volontà, ma cerca di scombinare l’ordine, anticipando o posticipando alcune scene. Colloca, per esempio, il finale al posto dell’inizio, oppure isola la scena clou e osservala separatamente dal contesto. In tal modo avvertirai una sensazione di maggior controllo.
Devi eseguire questo stratagemma all’arrivo delle immagini. I primi risultati si vedranno dopo qualche settimana.
Secondo la Programmazione Neurolinguistica (PNL), le fobie possono essere trattate partendo dalla forma, cioè dal modo che si presentano a noi, piuttosto che dal contenuto. In questo caso, modificando il finale si agisce sulla forma della fantasia.
Per approfondimenti: “La struttura della magia” di Bandler e Grinder
#16. Stratagemma per i ricordi inopportuni
Per intervenire su ricordi del passato che persistono nella memoria, fastidiosi nonostante i loro effetti non siano forti come all’origine, raccogli oggetti di dimensioni ridotte che siano riconducibili simbolicamente a quelle paure e mettili in un sacchetto.

Chiudi il sacchetto con un nastro adesivo e stabilisci il giorno e l’ora in cui lo porterai in cantina o in soffitta, tra le cose che continuano ad appartenerti ma che non utilizzi più.
Di tanto in tanto, i primi tempi, vai a controllare che nessuno sposti il sacchetto da dove è stato sistemato. Questo stratagemma può essere utilizzato con ottimi risultati anche per i ricordi traumatici dei bambini.
Per approfondimenti su questa tecnica:“La mia voce ti accompagnerà” di Milton Erickson
#17. Stratagemma per la paura di volare
Per superare la paura di volare si può intervenire in due modi: con la tecnica del paradosso, ovvero richiamando le paure volontariamente, e con lo stratagemma della mappatura.
Si può infatti compiere un’accurata mappatura dell’aeroporto, riportando su un quaderno gli spazi, la disposizione degli ambienti ecc. Descrivi anche i tuoi compagni di viaggio, incluse le caratteristiche fisiche ed emotive. In questo modo ti distrarrai concentrandoti su qualcosa di diverso delle tue reazioni emotive.
Per indicazioni più puntuali sulla tecnica: “Oltre i limiti della paura” di G. Nardone
#18. Stratagemma per le reazioni incontrollate
La paura di avere reazioni incontrollate (arrossire, sudare, balbettare o commettere gesti inconsulti) in determinate situazioni sociali può diventare così intollerabile da spingere una persona a isolarsi o a non riuscire a stare serenamente con gli altri.
Per intervenire efficacemente invece di tenere nascoste le tue paure, dichiarale ogni volta che prima che il sintomo inizi a manifestarsi. Tale confessione sovvertirà la relazione instaurata con la paura e presto ti sentirai meglio in mezzo agli altri.
La prescrizione di dichiarare ciò che la persona di solito tenta di nascondere viene utilizzata quando si rende necessario rompere il circolo vizioso tra emozioni, reazioni fisiche e tentativi inutili di controllare ciò che solitamente sfugge al controllo.
Un caso emblematico è riportato in “Change: le tattiche del cambiamento” di R. Fisch, dove viene descritto come, grazie a tale prescrizione, un violinista che aveva smesso di esibirsi abbia ricominciato a suonare.
#19. Stratagemma per l’ansia di ammalarsi
Se l’ansia di aver contratto qualche terribile malattia ti costringe a controllare di continuo le condizioni di salute del tuo corpo, fai questo esercizio:
Tutte le mattine e tutte le sere, per almeno due settimane, mettiti davanti a uno specchio e, munito di carta e penna, registra ogni segnale del corpo che sembra un sintomo di qualche malattia e annotalo con scrupolo e dovizia di particolari. Osserva con calma partendo dalla testa fino ad arrivare ai piedi.
Grazie a questo esercizio, nel giro di pochi giorni, la preoccupazione per la propria salute comincerà a diminuire.
Alcuni disturbi, secondo Jay Haley, possono trovare soluzione immediata se il terapeuta riesce a prescrivere un compito fastidioso, o “ordalia”, che il soggetto deve assolvere quando si manifesta il sintomo. Con il passare dei giorni, il peso dell’ordalia riesce a togliere forza al sintomo.
Per approfondimenti: “La terapia del Problem Solving” di Jay Haley
#20. Stratagemma per le emozioni spiacevoli legate a persone
Per eliminare la rabbia e il rancore legati a fatti o persone accomodati su una sedia ed elenca i fatti o le persone in questione, associando a ognuno il sentimento negativo corrispondente.
Concluso l’elenco, spostati su un’altra sedia e, richiamando alla mente le stesse situazioni o persone, prova ad associare loro emozioni diverse. Siedi ora su una sedia, ora sull’altra e osserva come il tuo stato emotivo cambia di volta in volta. Dopo qualche tempo (in genere un paio di settimane), si noterà una sostanziale diminuzione dei sentimenti sgradevoli.
Conosciuta come tecnica della sedia bollente, questa modalità elaborata dalla terapia gestaltica viene utilizzata quando si deve intervenire sulle emozioni spiacevoli che si provano nei confronti di qualcun altro.
Per approfondimenti: “Teoria e pratica della terapia della Gestalt” di F. Perls
#21. Stratagemma per il panico
La maggior parte delle persone che soffrono di attacchi di panico cerca di allontanare le paure rassicurandosi o tentando di pensare ad altro. Purtroppo né l’uno né l’altro metodo funzionano. Al contrario, può essere di aiuto anticipare le paure, programmarle.
Per esempio: se stai uscendo di casa e vieni colto dall’ansia di poter stare male, invece di muoverti cercando di mantenerti calmo e tranquillo, puoi provare a concentrarti per far sì che la paura o il malessere arrivino a comando. Prova dire a te stesso “Voglio stare male prima di oltrepassare la soglia di casa, oppure dopo essere sceso dalla macchina”.
Paradossalmente, proprio cercando di programmarle, le paure non solo non si presentano, ma diminuiscono con il passare dei giorni.
Per approfondimenti: “Stop al panico” di A. Fiorenza
- Fiorenza, Andrea (Autore)
#22. Stratagemma del peggiorare per migliorare
Quando non si riesce a mantenere un impegno costante perché si tende a intraprendere nuove attività prima che quelle in corso siano portate a termine, una volta al giorno ci si dovrebbe chiedere: Quali azioni dovrei o non dovrei compiere per aggravare la mia situazione?”.
Per effetto delle risposte che questa domanda suggerisce, alcuni comportamenti negativi o poco utili possono venire abbandonati e, di conseguenza, può aprirsi una possibilità di cambiamento.
Questo stratagemma aiuta a riflettere sulle azioni negative che compiamo contro noi stessi. Il gruppo di Palo Alto lo ha utilizzato per la cura di molti problemi, constatando che questa semplice domanda è sufficiente a produrre un cambiamento.
#23. Stratagemma per i sintomi psicosomatici
Per trattare i sintomi psicosomatici particolarmente tenaci (vertigini, sbandamenti, la sensazione che il pavimento si muova e così via) può essere utile simulare il sintomo allenandosi a riprodurne tutte le caratteristiche.
Una volta al giorno, e per almeno una settimana, “metti in scena” il sintomo, recitandolo come farebbe un attore in una rappresentazione pubblica. Nel caso delle vertigini, ad esempio, fingi di sbandare e di doverti sedere come se il sintomo si manifestasse.
Utile con gli adulti questo stratagemma è efficacissimo con i bambini: l’alto valore sdrammatizzante della simulazione riduce notevolmente l’ansia e la paura che spesso accompagnano questi sintomi determinandone la persistenza.
Nel testo “Amore, sesso e violenza” di C. Madanes vengono riportati innumerevoli casi di pazienti che sono riusciti a debellare il sintomo proprio grazie alla recitazione del sintomo stesso.
#24. The Miracle Question
Per arrestare pensieri e paure inopportune, come quella di commettere errori e non riuscire a porvi rimedio, per una volta al giorno fermati e prova ad immaginare come sarebbe la tua vita senza pensieri indesiderati, senza le paure, senza le ansie.
Cerca di individuare esattamente quali sarebbero i mutamenti più vistosi e quelli meno appariscenti. Osserva poi le reazioni che ne derivano. Di solito questo semplice esercizio riesce a modificare subito il corso dei pensieri. Ripeti lo stratagemma per una settimana.
Steve De Shazer ha messo a punto un intervento centrato sulla “Domanda del miracolo” (Miracle question), una domanda rivolta alla persona e tendente a proiettarla verso il cambiamento mediante la visualizzazione di un futuro privo del problema.
Per approfondimenti: “Clues: Investigating Solutions in Brief Therapy” di S. De Shazer
#25. Stratagemma della peggiore fantasia
Alcune paure possono essere eliminate intervenendo su di esse in modo del tutto opposto al sentire comune e alla razionalità. Si può annientarle cercando di esasperarle.
Ogni giorno devi ritagliarti un po’ di tempo e isolarti in un luogo per stare tranquillo. Dopo esserti sistemato comodamente, programma una sveglia che suoni dopo mezz’ora. Da quel momento, e fino a quando la sveglia non suonerà, richiama alla mente tutte le paure che di solito arrivano spontaneamente, cercando di esasperarle fino a trasformarle in fantasie catastrofiche.
Questo stratagemma può sortire due effetti: il primo è che non si riuscirà ad avere pensieri catastrofici nonostante lo sforzo; il secondo è che, a differenza delle altre volte, le paure che sopraggiungeranno non produrranno alcuna reazione sgradevole. In entrambi i casi dopo qualche giorno si potrà notare un discreto miglioramento.
Questo stratagemma, applicato dalla Scuola di Palo Alto, viene riportato in moltissimi testi perché è molto efficace e, allo stesso tempo, semplice da eseguire. Un’ottima descrizione del metodo si può trovare nel testo Il linguaggio del cambiamento di P. Watzlawick o in Oltre i limiti della paura di Giorgio Nardone.
Articoli Consigliati:
- 7 Stratagemmi efficaci contro il panico e le fobie
- 13 Stratagemmi Terapeutici di Giorgio Nardone. Psicologia Strategica
- Come diventare lo psicologo di te stesso. L’autoterapia di Robert
RIF. Tratto dal libro: “Ansia. 99 Stratagemmi” di Andrea Fiorenza
Ansia. Libri più venduti online
Ecco i 3 libri sull’ ansia più venduti online, con informazioni sul prezzo e valutazione di chi li ha acquistati.
- Contattami via e-mail Scrivi qui >>
- LEGGI SOS Autostima >>
- Ascolta i tuoi libri preferiti di psicologia con Audible. Iscriviti ora >>
- Williams, Mark (Autore)
- Valutazione del Pubblico: X (Solo per adulti)
Salve Samuele, complimenti per il sito, è una risorsa preziosa!!!
Vorrei chiederle un consiglio su una strategia per una situazione di forte resistenza al lasciare andare emotivamente un ex marito. Nella loro lunghissima relazione, da indagini effettuate, risulta che l’ex marito non è mai stato presente, la donna in questione ha alimentato per anni la fantasia che prima o poi lui sarebbe cambiato, cosa mai avvenuta. Nonostante il divorzio, lavorano insieme e hanno dei figli in comune, per questa ragione continuandosi a frequentare lei continua a nutrire questa fantasia e non riesce a staccarsi, a guardarsi attorno, a crearsi una nuova realtà. Da quando aveva 16 anni ha sempre e solo avuto quest’unica relazione con il marito. Io ho provato ad invitarla a conoscere altri uomini per distrarla da lui e perché potesse usare dei termini di paragone. Lei non vuole saperne. Credo si senta di sua proprietà. L’ho anche invitata a starci assieme nuovamente (per provocarla). Lei ha risposto che così com’è non vuole, lo vorrebbe diverso, continua ad essere attaccata a questa fantasia adolescenziale e non la molla. Lui invece continua a frequentare altre donne, a comportarsi come sempre. La donna ovviamente ne patisce….
Le sarei grata se potesse indicarmi una strategia da applicare. (Il come peggiorare la situazione , lo ha fatto soltanto per una settimana e ora dice che è difficile)
P.S. come fare se i clienti non fanno i compiti a casa?
Grazie infinite e le rinnovo i complimenti !
Salve Lorena grazie per il commento. Non posso consigliarle una strategia perché non conosco quale obiettivo ha concordato con la cliente. Non conosco neppure come la cliente le ha spiegato la sua realtà e che tipo di relazione avete instaurato.
Di base la persona può scegliere se farsi aiutare o no, da chi farsi aiutare e come farsi aiutare, ma se sceglie di farsi aiutare da lei dovrebbe, quantomeno, sottostare alle sue regole.
Watzlawick direbbe qualcosa di simile alla cliente: “Io posso aiutarti e tu puoi scegliere se farti aiutare oppure no, ma se decidi di farti aiutare devi assicurarmi che farai tutto ciò che ti dico, esattamente ciò che ti dico anche se ora non posso preannunciarti di cosa si tratta. Sei disposto a fare tutto ciò che ti dico senza conoscere il contenuto della mia richiesta?”.