Se aiutare troppo fa male, è difficile accettare che ci possano essere delle situazioni in cui non si è genuini nel tentativo di aiutare il prossimo.Anthony De Mello nella sua estrema semplificazione parla di tre forme di egoismo.Il primo tipo è quando io concedo a me stesso il piacere di compiacermi. Questo è quello che comunemente definiamo egocentrismo. Il secondo è quando mi concedo il piacere di compiacere gli altri. Questo sarebbe un tipo di egoismo più raffinato. Il primo tipo appare più che evidente, mentre il secondo è nascosto, e per questo motivo più pericoloso, perché finiamo per sentirci davvero eccezionali.Poi c’è un terzo tipo di egoismo, il peggiore: quando si fa qualcosa di buono per non sentirsi in colpa. Quando si fa qualcosa per non sentirsi in colpa non si ha il coraggio di dire che si vuole essere lasciati in pace.Aiutare il prossimo spesso nasconde un tranello che diventa insospettabile.
Un esercizio Strategico può farti riscoprire questo aspetto.Mettiti nei panni di chi chiede aiuto per capire meglio la sua posizione e poi scegli tra le risposte seguenti quella che ti si addice di più.1. Quando chiedi aiuto, sei:a) In grado di cavartela da solob) In difficoltà2. Quando sei in difficoltà, ti senti:a) In grado di far fronte alla situazioneb) Non in grado di far fronte alla situazione3. Quando non ti senti in grado di far fronte alla situazione:a) Ti senti fiero di teb) Ti vergogni un po’4. Quando ricevi un aiuto, chi ti dà una mano lo fa:a) Perché ti detestab) Perché ti vuole beneLa sequenza delle tue risposte dovrebbe essere ovvia.In molti dei suoi libri, Giorgio Nardone pone l’accento sul fatto che Quando aiuti qualcuno gli invii simultaneamente due tipi di messaggi: “ Ti voglio bene” e “ Sei un incapace”. Se ammettiamo che a nessuno di noi piace essere colto in una situazione di difficoltà, chi aiuta troppo, quindi, non si mette in una situazione che lo rende degno di stima e non porta neppure coloro che ha aiutato a dimostrare verso di lui una generosità equivalente.Probabilmente esisterà anche la motivazione pura ma normalmente quel che facciamo è nel nostro interesse. Quindi rifletti, quando lo fai e sul perchè lo fai, aiutare il prossimo invia all’altro simultaneamente due messaggi: ” Ti voglio bene” e ” Sei un incapace” e forse ti spiegherai del perchè sei circondato da tanta ingratitudine 🙂Libri consigliati:
Messaggio per un’ acquila che si crede un pollo di Anthony De Mello
Psicotrappole di Giorgio Nardone
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