Al giorno d’oggi “narcisismo” è una parola di moda, è sulla bocca di quasi tutti. I narcisisti sono coloro che si pavoneggiano dei successi, che cercano dispoticamente il proprio vantaggio anche a scapito degli altri, che sono sempre al centro dell’attenzione e godono di potere e autorità.
Ma in tutti questi casi, siamo davvero di fronte a narcisisti? È questo il narcisismo?
Il narcisismo è un concetto difficile da comprendere, perché varia a seconda della prospettiva di osservazione:
- è innamoramento di sé (nel linguaggio corrente)
- è una malattia (nella psicopatologia)
- è un continuum tra stile narcisistico di personalità e disturbo narcisistico di personalità (così come viene descritto dalle teorie psicologiche)
- è sano o deficitario
- è la necessità di mantenere salda la propria autostima
Come fa notare la psicologa tedesca Barbel Wardetzki fin dalle origini il narcisismo è stato classificato come una malattia. Ed ecco i criteri diagnostici per definire la personalità narcisista:
- Reagisce alle critiche con rabbia, vergogna e umiliazione. Di conseguenza, non riesce ad ammettere gli errori o nega di averne commessi.
- Instaura relazioni a proprio vantaggio, usando l’altro per il proprio esclusivo tornaconto. Poiché per lui è inutile immedesimarsi negli altri, la sua capacità empatica è pressoché nulla.
- Possiede un’autostima esagerata, si sopravvaluta. Si dà più importanza di quanta non ne abbia in realtà e pensa che i suoi siano problemi straordinari.
- Ha fantasie di potere e successo sconfinati, si ritiene ineguagliabile e, in quanto tale, rivendica sempre un trattamento privilegiato.
- Richiede attenzione e ammirazione costanti, e reagisce con grande invidia.
- Nel momento in cui perde l’attenzione altrui, può cadere in una profonda crisi narcisistica, che a volte sfocia nel suicidio.
Al giorno d’oggi la diagnosi del disturbo narcisistico di personalità è ancora molto dibattuta e avviene in casi molto rari, che si limitano a varianti estreme di narcisismo.
Più frequentemente si parla del cosiddetto “stile narcisistico di personalità”, che si contraddistingue per essere una forma attenuata dei criteri sopra elencati e indica persone “troppo impegnate a dimostrare il proprio valore per ottenere affetto, approvazione e il piacere di un legame con le persone… Sono afflitte da disturbi narcisistici… che gli impediscono di vivere la vita piena che meriterebbero”.
Tratto dal libro Egoisti, egocentrici, narcisisti & Co. di Bärbel Wardetzki
- Wardetzki, Bärbel(Autore)
Narcisismo normale e Narcisismo positivo
Robin Raskin
e Calvin S. Hall autori del Narcisistic Personality Inventory (NPI), nel dare una definizione di personalità narcisistica hanno parlato di narcisismo normale, vale a dire un atteggiamento narcisistico che può presentarsi in ognuno di noi e che nulla ha a che vedere con la diagnosi clinica del disturbo di personalità.
Alla luce degli studi compiuti, l’NPI ha raggiunto la sua forma attuale a 40 item. Raskin e Hall suggeriscono di calcolare i punteggi di 7 sotto-scale corrispondenti alle 7 componenti principali identificate nello studio e denominate:
- Autorità,
- Esibizionismo,
- Superiorità,
- Sentirsi in Diritto,
- Manipolazione,
- Auto-sufficienza,
- Vanità.
Il nodo centrale del narcisismo è il valore personale,
o meglio, la percezione di una mancanza di valore e l’aspirazione a conseguire, o meglio aumentare, con ogni mezzo tale valore. Per poter sentire che valgono, i narcisisti devono essere sempre i migliori. Si comportano come se fossero innamorati della propria persona, ma il loro è solo un modo per mistificare i dubbi che interiormente nutrono su di sé. Chi ama e stima veramente se stesso, non ha bisogno di innalzarsi per mostrare agli altri la propria eccezionalità. Chi lo fa ha un deficit narcisistico da compensare con un’ottima descrizione di sé.
Nel libro Egoisti, egocentrici, narcisisti & Co. Barbel Wardetzki descrive il narcisismo positivo, come senso di amor proprio e autostima.
Una persona con un narcisismo positivo ha un buon rapporto sia con se stessa che con gli altri, è consapevole del proprio valore ed è in grado “di provare autostima anche quando è consapevole della propria inadeguatezza”.
Ciò significa che, anche di fronte a una sconfitta o a una critica, la persona sa mantenere salda o, meglio, ristabilire la propria autostima. Ha fiducia in sé e, poiché riconosce sia i propri punti deboli sia quelli di forza, non ha bisogno di invidiare gli altri e mettersi in mostra.
“Anche se il narcisismo sano vive oscillazioni di autostima, a seconda della situazione la persona può muoversi dal polo dell’autocritica a quello della soddisfazione di sé, ma non arriverà mai agli estremi dell’autosvalutazione o dell’autoesaltazione.”
Se siamo invece di fronte a un amor proprio ferito o poco sviluppato, una facciata perfetta all’insegna di successo, produttività, posizione sociale, attrattiva e potere diventa un surrogato dell’autostima positiva. Per questa ragione, la maggior parte delle persone narcisiste ha successo e competenza nelle relazioni professionali, ma ha problemi nel rapporto con gli altri e nella sfera privata.
- Editore: TEA
- Autore: Les Carter , Dario Leccacorvi
- Collana: Tea pratica
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2010
Perché, per quanto possiamo nascondere dietro una facciata perfetta i dubbi e le insicurezze, essi non scompaiono di certo, e spesso rispuntano nei momenti in cui ci si avvicina a livello emotivo a un’altra persona. È più facile mascherarsi a distanza che in una affettuosa vicinanza.
Il rifornimento narcisistico
La differenza tra persone con un’autostima positiva e persone con una struttura narcisistica intesa come deficit di autostima emerge chiaramente nel rapporto con il cosiddetto “rifornimento narcisistico”. In psicologia, questa espressione indica tutto ciò che rafforza l’autostima di una persona: elogi, approvazione, ammirazione e plauso.
È un bisogno comune, perché tutti dobbiamo continuamente rinsaldare e aumentare la nostra autostima. L’unico problema è: che effetto ci fa? L’approvazione ci fa sentire migliori degli altri, che svalutiamo definendoli incapaci, oppure ne siamo contenti?
“Che bello, ho ricevuto una conferma. Ne sono orgoglioso, ne sono felice e credo anche di essere stato molto bravo. Questo, però, non mi autorizza a sminuire gli altri o a sentirmi superiore a chi è stato meno bravo.”
Non è vero che chi si loda si imbroda, e lodare se stessi non è un criterio per definire una persona narcisista, è una sana forma di autoaffermazione. È bene non dimenticarlo, altrimenti scambiamo per “narcisista” chiunque si senta competente e lodi se stesso.
Ultima revisione
Bibliografia:
- “Egoisti, egocentrici, narcisisti & Co.”di Bärbel Wardetzki
- Narcissistic Personality Inventory – Wikipedia