Quasi ogni persona che conosco è stata colpita, almeno una volta nella vita, da qualche senso di colpa. Molte persone in gamba si tormentano con interrogatori ossessivi e un atteggiamento di autocommiserazione, tenendo a considerarsi eccessivamente responsabili dei loro problemi.
In psicologia il senso di colpa è un sentimento umano che, collegato alla colpa, intesa come il risultato di un’azione o di un’omissione che identifica chi è colpevole, reale o presunto, di trasgressioni a regole morali, religiose o giuridiche, si manifesta a chi lo prova come una riprovazione verso sé stessi.
Vediamo come trattare il senso di colpa con il metodo in 3 passi messo a punto dalla psicologa Gael Lindenfield
Come trattare il senso di colpa. Metodo 3 passi
#1. Smettere di desiderare che il tuo senso di colpa svanisca
Devi accettare il fatto che, a meno che tu non sia uno psicopatico senza coscienza, il senso di colpa è destinato a essere uno dei compagni della tua vita. Come per ogni compare fastidioso con cui hai che fare, sta a te trovare il modo di gestire il rapporto.
#2. Etichettare la colpa come “vera” o “falsa”
Il vero senso di colpa
si manifesta quando sai di aver fatto qualcosa che va contro il tuo codice morale. Questo tipo di sentimento è una forza positiva. La sua funzione è quella di farti provare un senso di disagio tale da ricondurti sulla giusta strada. Inoltre riduce l’arroganza e sul lungo periodo ci rende capaci di lavorare proficuamente in gruppo.
Il falso senso di colpa è quello che si può manifestare anche se il tuo intelletto e il tuo codice morale ti dicono che Non hai fatto niente di sbagliato. Questa sensazione è causata dalla disapprovazione, reale o immaginaria, di qualcun altro.
Un classico esempio che riguarda le donne che lavorano è il sentirsi in colpa per aver lasciato i figli in custodia a qualcun altro, mentre per gli uomini può essere causato dall’aver dovuto accettare un aiuto esterno per poter sfamare, vestire o educare i propri figli. In entrambi i casi entrano in gioco i valori che ci sono stati trasmessi in età in cui eravamo più impressionabili da genitori o nonni o attraverso l’influenza più generica della cultura o della religione.
Il falso senso di colpa può essere anche un sintomo irrazionale di affanno o depressione. Un esempio in questo senso è costituito dal senso di colpa del sopravvissuto provato da molti ebrei in seguito all’olocausto o dalle famiglie vittime di un incidente o di un disastro.
Un altro esempio di falso senso di colpa che si manifesta in seguito a un momento difficile, è quando una recessione causa un aumento vertiginoso dei licenziamenti. Chi riesce a mantenere il proprio posto di lavoro, mentre tante persone intorno lo hanno perso, a volte si sente profondamente in colpa.
- Lindenfield Gael (Autore)
Sia il senso di colpa vero sia quello falso, possono avere effetti sfibranti e demotivanti e, dato che spesso si manifestano allo stesso modo, anche le persone più attente e auto consapevoli possono confonderli. Saper classificare correttamente le emozioni è essenziale, in quanto le modalità di intervento sono differenti a seconda dei casi.
#3. Agisci in modo appropriato
Azioni contro le vere colpe
Chiedi scusa e dichiara quale insegnamento hai tratto da questa esperienza, e come intendi agire per rimediare. Cerca di farlo nel modo migliore. Ad esempio, non potendo cancellare ciò che hai fatto o detto, potresti spedire dei fiori, compiere una buona azione o fare una donazione a qualche ente benefico. Ricarica un po’ la tua autostima.
Azioni contro le false colpe
Identifica la causa del tuo senso di colpa. A questo punto inventa una frase che funzioni da “giustificazione” e che si opponga al messaggio morale indesiderato che proviene dal nostro subconscio. Dovrebbe ricordarti uno dei tuoi valori e un diritto umano inalienabile.
Ad esempio “Sono una persona compassionevole e generosa anche se sto esercitando il mio diritto al lavoro/alla felicità/alla vita in un momento in cui persone a me care non possono farlo”.
Scrivi la frase venti volte, poi con un tono deciso e calmo, leggila ad alta voce. Può sembrare una noiosa autopunizione, ma garantisco che funziona. Ogni volta che il falso senso di colpa torna a manifestarsi, ripetere la frase nella vostra mente diverse volte.
- Lindenfield, Gael (Autore)
Se la sensazione permane, potrebbe significare che è legata a una ferita emotiva che non si è ancora cicatrizzata, proprio come succede per il senso di colpa del sopravvissuto di cui parlavamo prima. Una soluzione potrebbe essere quella di consultare un professionista.
Aggiornamento
Bibliografia:
- “SOS Ricarica” di Gael Lindenfield
- Confidenza Emotiva di Gael Lindenfield
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