Last Updated on 11 Gennaio 2019 by Samuele Corona
Questo caso, forse il meno noto tra quelli documentati dal professore Geoff Rolls, riguarda un uomo sposato di 33 anni che aveva sviluppato una perversione sessuale particolarmente insolita: si eccitava sessualmente alla vista di borsette e carrozzine.
Questa perversione sessuale bizzarra era diventata così marcata che l’uomo fu arrestato in numerose occasioni e venne valutato, in ospedale psichiatrico, per una leucotomia pre-frontale; un’operazione di neurochirurgia che prevede la rescissione chirurgica dei tratti nervosi che ricevono e inviano informazioni ai lobi frontali.
Nella storia della psicochirurgia questo trattamento fu adottato per la prima volta nel 1935 e successivamente venne praticato su pazienti resistenti a qualsiasi altro tipo di trattamento, la cui psicosi era talmente grave da far sì che i cambiamenti prodotti dalla leucotomia fossero il male minore.
Prima di ricorrere a una così drastica e irreversibile procedura il paziente fu sottoposto a una forma rigorosa di terapia avversiva. La terapia avversiva è caratterizzata da una sorta di lavaggio del cervello e richiama quella descritta nel libro di Anthony Burgess Arancia Meccanica e nel successivo film di Stanley Kubrik.
- Burgess, Anthony(Autore)
Il problema
Il problema presentato dal paziente consisteva in una bizzarra attrazione sessuale verso borsette e carrozzine. Questo strano comportamento si manifestò per la prima volta all’età di dieci anni in cui provò un impulso irresistibile ad attaccare e danneggiare borsette e carrozzine.
Talvolta questo implicava poco più che un graffio, fatto con l’unghia del pollice lungo il lato di una borsa o di una carrozzina, ma vi furono occasioni in cui le aggressioni ai danni di questi oggetti furono molto più serie.
Una volta inseguì una donna che stava spingendo una carrozzina imbrattandola con dell’olio da motore. In un’altra occasione era arrivato a tagliare e a dar fuoco a due carrozzine vuote trovate alla stazione dei treni. Un’altra volta ancora aveva deliberatamente diretto il suo motorino contro una carrozzina con un bimbo al suo interno, evitandola solo per un soffio all’ultimo momento.
Si divertiva anche a spingere la sua automobile dentro pozzanghere fangose al solo scopo di schizzare qualsiasi persona stesse spingendo una carrozzina lungo il marciapiede. Fu proprio a causa di tali comportamenti, dopo che la polizia fu chiamata ad intervenire per oltre 12 volte, che venne accusato di guida negligente e disattenta e successivamente anche incarcerato con l’accusa di aver provocato dei danni alle proprietà altrui.
In seguito confessò di aver compiuto anche altri cinque atti vandalici nei quali aveva tagliato e graffiato delle carrozzine. La storia del paziente rivelò che era stato sottoposto a svariati anni di trattamento psichiatrico, ammise che questi raptus verso le carrozzine erano già presenti all’età di 12 anni.
Per quanto riguardava le borsette, di solito si sentiva soddisfatto graffiandole con l’unghia e poiché questo poteva essere fatto senza essere notati, finì nei guai con la polizia solo una volta per aver danneggiato una borsa.
Il caso è documentato da Geoff Rolls nel libro: Casi classici della Psicologia
La terapia Avversiva
La terapia avversiva ( nota anche come aversiva o terapia dell’avversione) è una forma di trattamento psicologico nel quale il paziente è esposto a uno stimolo e simultaneamente assoggettato a qualche forma di disagio. Questo condizionamento è preordinato a causare nel paziente l’associazione di uno stimolo con una sensazione spiacevole, allo scopo di far cessare un comportamento indesiderabile.
Può essere considerata una sorta di lavaggio del cervello e la base di tale intervento è costituita dall’associare un comportamento indesiderabile a uno stimolo avversivo o indesiderabile. Spesso si associa con la nausea indotta farmacologicamente o al dolore causato da una scarica elettrica. Attraverso questo condizionamento, gli stimoli avversivi vengono associati al comportamento indesiderabile causando la soppressione di quel comportamento.
Nel film Arancia meccanica il protagonista viene sottoposto alla terapia dell’avversione tramite un farmaco emetico mentre viene costretto a vedere immagini di violenza, allo scopo di sopprimere i suoi istinti violenti.
Nel caso del paziente che si eccitava alla vista di borsette e carrozzine, il trattamento di condizionamento avversivo consisteva nell’iniettare l’apomorfina, un farmaco che produce forti episodi di vomito. Le carrozzine o le borsette venivano mostrate immediatamente dopo che il farmaco era stato iniettato, quando si manifestava la nausea. La cosa pareva funzionare, ma solo con costanti richiami.
Questa particolare forma di “terapia” è stata utilizzata “ufficialmente” dagli anni ’50 sino agli anni ’80 per “guarire” gli omosessuali. Il metodo del condizionamento avversivo consisteva nel mostrare all’omosessuale delle immagini di uomini nudi, applicandogli uno shock elettrico ogni volta che appariva un’immagine capace di risvegliare il suo desiderio.
Il caso più famoso risale al 1962, quando il giovane capitano Gerald William Clegg-Hill, venne arrestato a Southampton e condannato a sei mesi di terapia avversiva. Dopo tre giorni il capitano morì, i medici dichiararono che la sua morte era dovuta a cause naturali, ma un esame realizzato 30 anni dopo confermò che la sua morte fu dovuta ad una serie di iniezioni di apomorfina che gli procurarono convulsioni e lo fecero entrare in coma.
A partire dalla terza revisione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-III), nel 1974 viene rimossa l’omosessualità dalla classificazione psicopatologica. Tutte le ricerche recenti dimostrano che è quasi impossibile cambiare l’orientamento sessuale, anche quando una persona lo richieda.
Gli psicologi italiani, infine, secondo il Codice Deontologico non possono prestarsi ad alcuna “terapia riparativa” dell’orientamento sessuale di una persona, è bene ricordarlo.
Che fine ha fatto il paziente?
Giudicato responsabile, venne affidato ad un ospedale psichiatrico e ricoverato nel reparto nevrosi, dove gli psichiatri, avendo verificato l’inefficacia della psicoterapia, ne decisero il ricovero permanente in quanto lo ritennero potenzialmente pericoloso. Nonostante ciò, dopo un periodo di tempo venne dimesso, riprendendo dopo poco a danneggiare borsette e carrozzine.
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