La favola di Esopo (riproposta in infinite versioni) ci insegna che le persone intorno a noi spesso ci giudicano facilmente qualsiasi cosa facciamo o diciamo. I due protagonisti umani inizialmente prendono delle decisioni in base alle critiche e all’opinione degli altri per poi acquisire consapevolezza di un principio fondamentale: vivere, agire, secondo il proprio personale giudizio e non secondo le opinioni altrui; poiché ci sarà sempre chi avrà da ridire.
C’era una volta un vecchio commerciante di stoffe che aveva un figlio giovane e forte che si chiamava Valeriano. Un giorno, entrambi si misero in viaggio verso Roma per acquistare delle nuove stoffe che provenivano dal lontano Oriente.
Partirono una mattina molto presto: il cammino era lungo e faticoso, per questo decisero di portare anche il loro piccolo asinello in modo che, portati a turno dalla bestiola, potessero alleviare la fatica del percorso.
Mentre il padre veniva portato dall’asinello e il figlio procedeva con i suoi piedi, i passanti, vedendoli, li schernivano: “Ecco!”, dicevano, “un vecchietto moribondo e inutile, mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto!”.
Valeriano, sentendo queste parole, diceva ai passanti: ”Mio padre è anziano e io sono giovane e forte; per questo lui è trasportato dall’asino e io cammino a piedi!”. Ma il vecchio padre si vergognò tanto che in un attimo saltò giù e ordinò a suo figlio di salire al suo posto, suo malgrado.
Così, il vecchio padre camminava a piedi e il giovane Valeriano viaggiava comodamente sul dorso dell’asinello. Ma dopo poco, la folla dei viandanti non tardò a borbottare: “Ecco, un giovinetto pigro e sanissimo, mentre indulge nella sua pigrizia, ammazza il padre decrepito!”. Il ragazzo, vinto dalla vergogna, si sentì in colpa e costrinse il padre a salire sull’asino insieme a lui.
Così, venivano portati entrambi dall’unico quadrupede: il borbottio dei passanti e l’indignazione si accresceva, perché un unico piccolo e giovane animale era montato da due persone. “Povera bestiola, quanto peso è costretto a trasportare sulla sua giovane schiena!”. Padre e figlio, sentendo le chiacchiere della gente, si sentirono entrambi in colpa: scesero dall’asinello e decisero di procedere a piedi, liberando così la bestiola da ogni peso.
Allora sì che si sentì, dopo poco, lo scherno e il riso di tutti i passanti: “Due asini, mentre ne risparmiano un’altro, ma non risparmiano se stessi”.
Allora il padre, stanco di tutti questi discorsi disse saggiamente: “Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci”.
Libro: Favole di Esopo
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