Last Updated on 18 Gennaio 2024 by Samuele Corona
La principale differenza tra influenza e manipolazione sta nell’intenzione, ma anche nella trasparenza e nel grado di pressione che si esercita.
Quando proviamo a influenzare qualcuno, lo facciamo apertamente e in genere con l’intenzione di fare il suo bene: la pressione è visibile, come anche il tentativo di esercitare un potere.
La manipolazione invece non mira al bene dell’altro, ma a soddisfare obiettivi personali a spese di quella persona: la pressione è nascosta e le argomentazioni razionali mascherano una richiesta non formulata.
Poiché le tecniche della manipolazione assomigliano molto a quelle d’influenza, potrai vedere chiaramente la linea di demarcazione tra le due, grazie a una domanda: chi ne trae vantaggio e chi ne fa le spese?
Siamo tutti manipolatori?
Per semplificare, Sì. Anche se in gradi molto diversi. Siamo tutti in grado di manipolare nelle situazioni di emergenza (tipo mentire per ottenere un posto nella scialuppa di salvataggio quando la nave affonda).
I bambini usano sin da piccoli tecniche di manipolazione per prendere il controllo sui genitori. Milton Erickson, il più celebre ipnoterapeuta americano, sostiene che i bambini diventerebbero maestri dell’ipnosi indiretta sin dai due anni di età!
Si può anche comprendere che, quando una persona non ha potere né mezzi di pressione e non possiede neanche carisma e capacità di convincere, non le resta che la manipolazione per raggiungere i suoi scopi. Quanto all’alto numero di persone che utilizzano questi modi di interazione, possiamo ipotizzare che molti ci provino gusto e li trovino convenienti. La manipolazione resta l’ultima risorsa di chi non ha autorità né carisma.
Per l’autrice Christel Petitcollin possiamo immaginare che questa modalità relazionale sia una “mancanza di meglio” per chi non ha potuto imparare a comunicare in modo sano e autentico, nel rispetto e nella fiducia.
- Petitcollin, Christel(Autore)
Se è impossibile non influenzare, è, però, possibile non manipolare
Puoi individuare il modo in cui vieni influenzato (per spingerti a prendere delle decisioni, degli impegni, ad assumere dei comportamenti, a fare degli acquisti) quando un venditore ti influenza per venderti qualcosa di cui hai bisogno o che ti piace, paghi e ne beneficiate entrambi.
Quando, invece, ti vendono qualcosa di cui non hai bisogno, paghi e non ne beneficiate, perché la cosa che hai comprato non ti serve a nulla. Provi la sensazione sgradevole di essere stato fregato e ce l’hai con il venditore.
È per questo che i bravi commercianti non manipolano: la manipolazione è il mezzo migliore per perdere i clienti. Coloro che possono permettersi di manipolare sono i commercianti itineranti, i venditori di mercati e fiere; i temibili venditori porta a porta.
La differenza tra Influenza e Manipolazione
Nel caso dell’influenza gli obiettivi sono chiari, volti a favore della persona cui ci rivolgiamo. Attraverso la logica (persuasione, argomentazione), l’esempio (comportamenti), le emozioni (sentimenti, minacce), cerchiamo di far fare qualcosa alla persona in questione: ci sembra importante che il bambino si lavi i denti o faccia i compiti, che il marito partecipi alle faccende di casa, che una persona con problemi di salute rimanga magra, che il nostro amico smetta di fumare.
Lo psicoterapeuta francese Bernard Raquin sostiene che ogni giorno cerchiamo d’influenzare gli altri e quando un metodo funziona con qualcuno lo manteniamo. Ciò che funziona diventa routine. Qualunque comportamento “efficace” si ripete. Quando il metodo non funziona più, lo intensifichiamo fino a ottenere il risultato desiderato e se proprio non funziona più cambiamo metodo o preda.
Per influenzare noi stessi, ci serviamo degli stessi approcci che utilizziamo per influenzare gli altri, cercando di raggiungere gli obiettivi che ci sembrano più validi: fare più sport, lavorare di più, risparmiare, mangiare più verdura, seguire dei corsi serali, ecc. A tal fine ci parliamo, incoraggiamo, ci mostriamo il risultato finale, ci complimentiamo con noi stessi.
- Raquin, Bernard(Autore)
Nella manipolazione, al contrario, gli obiettivi sono nascosti e volti esclusivamente all’interesse di chi manipola. Persuaderemo qualcuno a fare qualcosa che non desidera fare: per esempio, a investire in un progetto, a partire in vacanza con noi, a procurarci una soddisfazione, a farci da intermediario, ecc.
Oppure, spingiamo la persona alla collera allo sdegno contro un’altra persona o in una determinata situazione. Possiamo anche manipolare noi stessi convincendoci di essere qualcun altro, persuadendoci con le nostre credenze tossiche, giustificandoci di fronte ai nostri occhi. Secondo Bernard Raquin è questa automanipolazione, che chiamiamo spesso sincerità, che provoca la maggior parte dei danni.
Ognuno di noi è manipolabile, sia pure in gradi diversi. Anche i peggiori truffatori possono essere truffati. L’importante è imparare a evitare le loro trappole, a riconoscere come fanno ad attirarci nelle loro reti. Le nostre credenze scatenano delle emozioni e le nostre emozioni ci guidano automaticamente; quando ci troviamo da soli, con estranei o parenti, oppure al lavoro.
Il mondo esterno cerca di influenzarci continuamente: pubblicità, discussioni, riunioni, domande, stampa, mass media, informazioni, posta, email, telefono. Per la maggior parte del tempo, tutte queste cose non creano problemi. Siamo abituati a evolverci in un mondo pieno d’influenze, in cui altri individui vogliono scambiare qualcosa con noi; un mondo pieno di pubblicità in cui tanti negozi cercano di attirare la nostra attenzione, tanti partiti politici desiderano i nostri voti.
È soltanto quando la pressione diventa esagerata che reagiamo: quando la pubblicità diventa troppo bugiarda, quando abbiamo speso troppo mentre credevamo di avere risparmiato, quando i partiti politici tradiscono apertamente le loro promesse.
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