Canto da cuore, un racconto di Patty Hansen tratto dal libro “Brodo caldo per l’anima: Storie che scaldano il cuore e confortano lo spirito” di Jack Canfield
C’era una volta un grand’uomo che sposò la donna dei suoi sogni. Con il loro amore misero al mondo una bambina. Era una bimba intelligente e allegra e il grand’uomo le voleva molto bene.
Quando era molto piccola, la prendeva in braccio, canticchiava a bocca chiusa un motivetto e ballava con lei per la stanza e le ripeteva: “Ti voglio bene, bambina”.
La bambina si imbronciava e obiettava: “Non sono più una bambina”. Allora l’uomo rideva e rispondeva: “Ma per me sarai sempre la mia bambina”.
La bambina che non era più bambina lasciò la famiglia e se ne andò per il mondo. Imparando più cose riguardo a se stessa, imparò più cose anche riguardo al grand’uomo.
Capì che era davvero grande e forte, perché ora ne riconosceva i punti di forza. Uno dei suoi punti di forza era la capacità di esprimere il suo amore per la famiglia. Dovunque lei andasse in giro per il mondo, l’uomo le telefonava e le diceva: “Ti voglio bene, bambina”.
Venne il giorno in cui la bambina che non era più bambina ricevette una telefonata. Il grand’uomo stava male. Aveva avuto un ictus. Era afasico, le spiegarono. Non riusciva più a parlare e non erano sicuri che capisse quello che gli si diceva.
Non riusciva più a sorridere, a ridere, a camminare, ad abbracciare, a ballare o a dire che voleva bene alla bambina che non era più bambina. E così lei andò al capezzale del grand’uomo.
Quando entrò nella camera e lo vide, lui le sembrò piccolo e tutt’altro che forte. Lui la guardò e cercò di parlare, ma non ci riuscì. La bambina fece l’unica cosa che poteva fare. Salì sul letto avvicinandosi al grand’uomo.
Le lacrime scendevano dagli occhi di entrambi, e lei con le braccia cinse le fragili spalle del padre. Posò il capo sul petto di lui e pensò a molte cose.
Rammentò i bellissimi momenti trascorsi assieme e come si fosse sempre sentita protetta e amata dal grand’uomo. Provò dolore per la perdita che avrebbe sofferto, le parole d’affetto che l’avevano confortata.
E poi udì dall’interno dell’uomo il battito del suo cuore. Il cuore in cui avevano sempre vissuto la musica e le parole.
Il cuore continuava a battere, sempre indifferente al danno subito dal resto del corpo. E mentre era lì avvenne la magia. Sentì quello che voleva sentire.
Il cuore scandiva le parole che la bocca non poteva più dire…
Ti voglio bene
Ti voglio bene
Ti voglio bene
Bambina
Bambina
E fu per lei un conforto.
Patty Hansen
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Questa storia è tratta dal libro:“Brodo caldo per l’anima: Storie che scaldano il cuore e confortano lo spirito” di Jack Canfield