Le caratteristiche dei 6 schemi di pensiero negativo che creano più problemi alle persone seguono la descrizione di Owen O’Kane, un medico irlandese con anni di esperienza nei reparti di cure palliative.
Owen O’Kane, autore del libro La cura dei 10 minuti ha elaborato un metodo di “cura” semplice e veloce basato sui principi della mindfulness, della terapia cognitivo-comportamentale (TCC) e delle terapie interpersonali focalizzate sulla compassione.
L’autore ha attribuito un ruolo a ciascuno dei 6 schemi di pensiero negativo, perché in fondo sono come i personaggi di un’opera teatrale che a volte vogliono salire alla ribalta.
6 Schemi di pensiero negativo che creano più problemi alle persone
#1. L’inquisitore
Questa figura incarna il pensiero critico, un atteggiamento che alla lunga può essere sfiancante perché è implacabile e si autoalimenta. Il suo tono è perentorio, ti mette davanti le prove del fatto che è tutta colpa tua, che non avresti dovuto essere così ingenuo, e ti domanda come hai potuto permettere che accadesse.
Di solito non è un giudice equo, tutt’altro: ha una visione tendenziosa della realtà e punta sempre il dito contro di te. Alcune affermazioni tipiche di questa figura sono:
“Non ne azzecchi una”; “Ma come hai potuto?”; “Te l’avevo detto, fai sempre così”; “Ma quando imparerai?”; “Sei inutile, patetico e debole”.
#2. Il generale
Gli schemi mentali di questo personaggio sono caratterizzati dal rigore e dalla priorità data al dovere. Il generale detta regole ferree sul modo di comportarsi e su cosa è doveroso fare per dimostrarsi lodevoli, piacevoli e gentili. La lista è infinita.
In questo contesto, non c’è molto spazio per la flessibilità. Il tono è severo, esigente e privo di empatia. Bisogna scattare sull’attenti di fronte alle sue richieste. Alcuni classici schemi di pensiero sono:
“Devi accontentare gli altri, altrimenti ti respingono”; “Devi essere una brava persona”;”Devi anzitutto pensare agli altri”; “Devi avere successo e non fallire mai”; “Non devi aspettarti troppo”.
#3. Il melodrammatico
Quando è questo personaggio a calcare la ribalta, entra in scena un atteggiamento mentale tragico e carico di pathos. Vengono soppesati pochi elementi concreti e il pensiero razionale finisce in secondo piano. È tutto un disastro, siamo a un passo dalla catastrofe.
I suoi pensieri tipici sono: “Non saprai superarlo”; “È troppo da sopportare”; “Sarà un completo disastro”; “Andrà tutto male”; “Ormai è troppo tardi”.
#4. Il sensitivo
Se si assume questo schema di pensiero si giunge precipitosamente a conclusioni affrettate e la logica va a farsi friggere. La strana espressione sul volto del tuo capo durante un incontro di lavoro lascia intendere che ti crede penoso.
Basta un solo sguardo da parte del partner per capire che la vostra relazione è ai titoli di coda. Ecco come riconoscerlo: “Cosa vuol dire quello sguardo?”; “Ti considerano inutile”; “Andrà tutto male”; “Se quella persona ti ignora, vorrà dire qualcosa”; “A che pro?”.
#5. Il netturbino
In questo caso, qualsiasi cosa vi sia di costruttivo, utile e positivo, viene immediatamente spazzato via. Non ti succede niente di buono. Perché aspettarsi che ti capiti qualcosa di bello? Non ti meriti niente di positivo dalla vita.
Questa vocina ti suggerirà di concentrarti su tutti gli aspetti negativi e di disfarti di qualsiasi altra cosa. I suoi pensieri tipici sono: “Non perdere tempo”; “Non si risolverà mai”; “Sì, è vero, però…”; “Non te lo meriti”; “Non ti succede mai nulla di buono”.
#6. Terminator
Spietato è l’unico aggettivo azzeccato per descrivere questo schema mentale. Ci sono poche riflessioni da fare, visto che le conclusioni sono già state tratte, e si riassumono in uno dei seguenti epiteti: stupido, inutile, indegno, schifoso, cattivo, brutto.
Questa vocina ha un tono severo e crudele e ti lascia con un senso di annichilimento e devastazione. Le sue tipiche manifestazioni sono: “Sei rivoltante”; “Sei inutile”; “Sei uno stupido e un perdente”; “Ma chi ti piglia?”; “Sei un fallito”.
Elenca le “prove” che dimostrano la veridicità o la falsità di tali pensieri
Tieni presente che gli schemi risentono dell’abitudine e spesso sono privi di fondamento. Ciò che pensi non equivale a ciò che sei. Un nuovo approccio nel relazionarti ai pensieri potrà cambiarti la vita.
Nel libro La cura dei 10 minuti Owen O’Kane descrive come accogliere i pensieri e dedicare loro tempo e attenzione. I pensieri anziché diventare nemici, si trasformeranno in qualcosa per cui nutrirai curiosità e con cui prendere confidenza.
Non saranno più repressi e nemmeno contrastati. Saranno parte della tua esperienza e imparerai a considerarli dei momenti di passaggio, come nuvole nel cielo.
Col tempo, arriverai a capire che, a prescindere da cosa ti passi per la mente, dietro le nuvole c’è sempre il sole.
Un esercizio utile:
#1. Per prima cosa, stila una lista degli schemi di pensiero negativo sopra esposti in cui ti riconosci e annota i pensieri nel momento in cui affiorano alla tua mente. Se senti che i tuoi schemi sono riconducibili a un altro “personaggio” non citato e a cui ti piacerebbe dare un nome di fantasia, sentiti libero di farlo.
#2. In secondo luogo, a prescindere da quali schemi di pensiero negativo hai riconosciuto come familiari, prenditi del tempo per esaminare che prove hai a loro sostegno.
Per esempio, in te vive un tenace inquisitore che ti attribuisce la colpa di ogni cosa? Dov’è la prova? È possibile che non sia vero? Quale potrebbe essere un pensiero alternativo a questo?
Riporta ciascuno schema mentale che hai identificato in precedenza e poi elenca le “prove” che dimostrano la veridicità o la falsità di tali pensieri.
- Sweet, Corinne (Autore)
Ecco un esempio:
Inquisitore: “Tutte le cose brutte che mi capitano sono colpa mia”.
Prova della veridicità: “Non riesco a trovare nessuna prova concreta a sostegno della mia responsabilità. Sono successe una serie di cose spiacevoli, ma non sono stato io a provocarle”.
Prova della falsità: “Non ho chiesto né scelto che succedessero tutte queste cose brutte. E, in realtà, faccio sempre del mio meglio per evitare che accadano”.
Pensiero alternativo: “Nella vita mi capitano brutte cose che non dipendono da me”.
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Ultima revisione
RIF. Tratto (con modifiche e adattamenti al post) dal libro: “La cura dei 10 minuti: Trasforma la tua vita un mattino alla volta” di Owen O’Kane
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