Howard Gardner
, psicologo americano e docente alla Harvard University, considerato il principale rappresentante della teoria delle intelligenze multiple; ha stilato la lista dei 7 pensatori creativi che hanno dato vita e forma all’età moderna.
Molti autori considerano lo studio della creatività un’impresa ardua, e per questo motivo scelgono di non cimentarvisi. Gardner è conpevole che tentare di voler racchiudere in un breve elenco le personalità che hanno dato vita e forma all’età moderna significa esporsi alla critica di aver trascurato qualcuno.
L’autore difende la scelta dei suoi 7 maestri/pensatori creativi, e i campi che essi rappresentano, perché essi costituiscono un campione rappresentativo della più vasta schiera di individui che con le loro scoperte hanno contribuito a creare una versione o l’altra dell’età moderna.
Ma la cosa più importante, secondo il punto di vista di Gardner, è comprendere che le conquiste creative realizzate da questi 7 maestri/pensatori creativi permettono di apprendere più compiutamente alcuni aspetti importanti della creatività umana.
È convinzione dell’autore, inoltre, che una conoscenza appropriata delle basi delle loro creazioni contribuisca a mettere a fuoco le caratteristiche dell’“età moderna”.
Perché scegliere 7 pensatori creativi contemporanei?
La decisione di Gardner di studiare un certo numero di maestri attivi tra il 1885 e il 1935 è scaturita da tutto un complesso di circostanze. Inizialmente l’idea era quella di scegliere individui atti a rappresentare quella gamma di intelligenze umane di cui si era già occupato.
Purtroppo le informazioni di cui disponiamo su Bach, Tommaso d’Aquino o Confucio, sono ben lungi dall’essersi affrancate dalle interferenze del mito in misura tale da consentire di studiarne la creatività di questi personaggi con qualche possibilità di successo.
Così Gardner ha ritenuto opportuno scegliere individui vissuti in un’epoca in cui la registrazione degli eventi rappresentasse una prassi diffusa e i documenti fossero accessibili ai ricercatori. D’altro canto, i giudizi sulla qualità e sul significato delle conquiste degli individui si sedimentino e si consolidino, occorre lasciar trascorrere un certo periodo di tempo.
La decisione di studiare personaggi che erano vissuti e avevano operato nella prima parte del ventesimo secolo gli è parsa una ragionevole risposta a questo complesso di esigenze.
In tal modo si è delineata una rosa di personaggi che, pur essendo diversi l’uno dall’altro quanto a campo elettivo di attività, presentano, al pari degli ambienti da cui provenivano, alcune somiglianze.
Tratto da:Intelligenze creative:
- Gardner (Autore)
Casualmente, 5 dei personaggi sono vissuti in Europa occidentale, e gli altri due, hanno esercitato sulla civiltà europea un influsso decisivo.
In un certo senso, quindi, questi individui rappresentano l’uno per l’altro altrettanti gruppi di controllo: conducono in generale la stessa vita e abitano lo stesso spazio culturale, anche se ciascuno di essi ha scelto di lavorare (o è stato scelto per lavorare) all’interno di campi distinti dell’esperienza.
Naturalmente tutti questi individui possedevano l’intera gamma delle intelligenze e nel proprio lavoro l’hanno messa a frutto integralmente.
Tuttavia ognuno di essi ha messo in luce soprattutto una specifica intelligenza umana e che le conquiste creative di ciascuno di essi erano il frutto di un uso sofisticato dei simboli, delle immagini e delle operazioni associate a un’intelligenza particolare operante in una disciplina o in un campo particolari.
Le principali figure creative di questo periodo da un lato erano esposte alle stesse forze e agli stessi eventi, dall’altro spesso erano a conoscenza l’una delle attività delle altre e ne furono influenzate.
Perciò lo studio delle opere di ciascuna di esse, oltre a essere illuminante in sé, secondo Gardner diventa più significativo alla luce degli eventi e delle creazioni che scandiscono l’esistenza delle altre figure che hanno contribuito a creare la modernità.
I 7 Pensatori creativi che hanno dato vita e forma all’età moderna
#1. Sigmund Freud
(1856-1939), neurologo convertito alla psicologia, nel corso della grande guerra viveva a Vienna, dove continuò a curare i suoi pazienti e poté osservare con soddisfazione la crescente influenza del movimento psicoanalitico da lui fondato.
Mentre teneva d’occhio non senza qualche nervosismo il suo rivale zurighese Carl Jung, seguiva con apprensione le sorti del figlio impegnato al fronte e, più in generale, il perpetuarsi di una società umana intrinsecamente distruttiva.
#2. Albert Einstein
Il fisico teorico Albert Einstein (1879-1955) si era appena trasferito da Zurigo a Berlino, dove fu professore di fisica all’Università e direttore di un nuovo Istituto di Fisica. Pacifista, si dichiarò contrario alla guerra in cui il suo paese si era impegnato.
Separandosi dalla moglie, le promise di passarle i proventi del premio Nobel, che confidava gli sarebbe stato ben presto assegnato per le sue rivoluzionarie concezioni concernenti tempo, spazio e luce.
#3. Pablo Picasso
(1881-1973), il pittore di origine spagnola che si era trasferito a Parigi all’inizio del secolo, stava gradualmente liberandosi di quello stile cubista che aveva elaborato con Georges Braque nei primi anni del Novecento.
Durante la guerra, morì Eva, la donna che amava teneramente. Recatosi a Roma per progettare delle scenografie per la compagnia dei Balletti Russi, vi conosce la ballerina russa Olga Koklova e se ne innamora.
#4. Igor Stravinskij
(1882-1971), compositore di origine russa, aveva creato per la compagnia dei Balletti Russi una serie di balletti spettacolari, tra cui il controverso La sagra della primavera (1913).
Quando scoppiò la prima guerra mondiale, decise di restare in Europa occidentale e per quasi tutta la durata del conflitto risiedette in Svizzera. Qui lavorò a due delle sue opere più innovative, La storia del soldato e Le nozze.
#5. T.S. Eliot
(1888-1965), poeta nato a St. Louis, nel Missouri, si trasferì in Europa all’inizio del secolo. Quando scoppiò la prima guerra mondiale, contro il desiderio dei familiari decise di restarvi. In Inghilterra diventò ben presto una figura letteraria di primo piano.
All’inizio della guerra pubblicò la sua prima poesia importante, Il canto d’amore di J. Alfred Prufrock, e negli anni successivi incominciò a lavorare al rivoluzionario poemetto La terra desolata (1922).
#6. Martha Graham
(1894-1991), nata nei pressi di Pittsburgh, si trasferì con la famiglia nella California meridionale. Ignorando i desideri dei genitori, durante la guerra incominciò a studiare con due autentici pionieri della danza, Ruth St. Denis e Ted Shawn.
All’inizio degli anni venti viaggiò a lungo per l’Europa e per l’America. Staccatasi dalla troupe del Denishawn, creò una sua compagnia e ben presto elaborò una forma di danza tipicamente moderna.
#7. Mahatma Gandhi
(1869-1948), leader politico e spirituale indiano, era appena tornato in patria dopo due decenni trascorsi all’estero, precisamente in Inghilterra e nel Sud Africa. Nonostante la sua ostilità al governo inglese, durante la grande guerra decise di schierarsi dalla parte degli Alleati.
Continuò a sviluppare metodi innovativi di resistenza pacifica; alla fine della guerra lanciò in India una rivoluzione politica non violenta che avrebbe avuto risonanza in tutto il mondo.
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Bibliografia:
Tratto da:“Intelligenze creative” di Howard Gardner
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