Le 33 Strategie della guerra (nella nuova edizione italiana Strategie. Le 33 leggi per vincere) è una guida per il gioco sociale della vita quotidiana, informata da “i principi militari in guerra”.
Il nostro problema, secondo lo scrittore Robert Greene è che siamo stati allenati e preparati per la pace, ma non lo siamo affatto per quello che ci aspetta in realtà nel mondo: la guerra.
Greene sostiene che in una cultura che promuove i valori democratici di lealtà verso chiunque, l’importanza di far parte di un gruppo, e sapere come cooperare con gli altri, chi è apertamente bellicoso e aggressivo paga un prezzo sociale: impopolarità e isolamento.
I valori di armonia e cooperazione sono perpetrati in maniera sottile e non: attraverso libri in cui si insegna ad avere successo nella vita; attraverso apparenze piacevoli e pacifiche manifestate al pubblico da chi si è fatto strada nel mondo; attraverso nozioni di correttezza che saturano lo spazio pubblico.
Così siamo stati allenati e preparati per la pace, ma non lo siamo affatto per quello che ci aspetta in realtà nel mondo: la guerra.
La tesi di Robert Greene
Questa guerra esiste su vari livelli, secondo la tesi di Robert Greene. Ovviamente, chi si prepara di fronte è un nostro avversario. Il mondo è diventato sempre più competitivo e cattivo. I politica, negli affari e persino nelle arti, affrontiamo avversari che farebbero qualsiasi cosa pur di guadagnare terreno.
Più preoccupanti e complesse, invece sono le battaglie sostenute contro coloro che consideriamo essere dalla nostra parte.
Ci sono quelli che apparentemente stanno al gioco di squadra, che si comportano in maniera amichevole e accomodante, ma che tramano alle nostre spalle e usano il gruppo per promuovere i loro interessi.
Altri, più difficili da individuare, fanno sottili giochi di aggressione passiva, offrendo un aiuto che on arriva mai, instillando la colpa come arma segreta.
In superficie sembra tutto abbastanza tranquillo, ma appena sotto, ogni uomo e ogni donna sono soli; una dinamica questa, che infetta famiglie e relazioni.
Robert Greene, rinforza la sua tesi: “La cultura può anche negare questa realtà e promuovere un’immagine più mite, ma noi sappiamo che è così e lo sentiamo nelle nostre ferite di guerra”.
Le 33 Strategie della guerra. Le Leggi per vincere di Robert Greene
Di seguito la lista de Le 33 strategie della guerra, che ho estratto dal libro di Robert Greene. Tieni presente che il libro è lunghissimo, supera le 600 pagine, quindi questo “riassunto” non può essere considerato esaustivo.
Ho scritto un post-riassunto anche di un altro manuale di Greene “Le 48 leggi del potere”.
Se vuoi approfondire l’argomento non ti resta che armarti di una buona dose di pazienza e leggere il testo che, non per scoraggiarti, è scritto con caratteri piccolissimi su carta sottilissima… da perderci la vista
Le 33 Strategie della guerra è composto da discussioni ed esempi sulle strategie offensive e difensive di una grande varietà di persone e condizioni, applicandoli ai conflitti sociali come litigi familiari e trattative commerciali.
Parte I – Guerra diretta all’Io
La guerra, come qualsiasi altro tipo di conflitto, è intrapresa e vinta attraverso la strategia. Pensate alla strategia come una serie di linee e di frecce che mirano verso un obiettivo: farvi raggiungere un certo scopo nel mondo, aiutarvi ad affrontare un problema sul vostro cammino, riuscire a capire come circondare e distruggere il vostro nemico. Prima di dirigere queste frecce ai vostri nemici, comunque, dovete dirigerle verso voi stessi.
#1. Dichiarate guerra ai vostri nemici. Strategia della polarità
La vita è una battaglia interminabile, un conflitto senza tregua; non si può combattere sul serio fino a quando non si individuano chiaramente i propri nemici. Le persone sono evasive e subdole, mascherano le proprie intenzioni, fingono d’essere al vostro fianco. C’è bisogno di chiarezza. Imparate a stanare i vostri nemici, a riconoscerli dai segni e dalle tracce che lasciano trapelare avversione. Solo allora, quando li avrete davvero sotto tiro, potrete dichiarare loro guerra con tutti voi stessi.
Proprio come i poli inversi di un magnete si attraggono, andare verso il nemico (il polo inverso) vi dirà lo scopo e la direzione. Così, quelli che avete davanti, coloro che detestate, tutte le persone contro cui vi ribellate sono una fonte inesauribile di energia. Non siate ingenui: con questi nemici non c’è nessun compromesso, nessuna via di mezzo.
Un parere autorevole:
Se date per scontato di essere al sicuro e non pensate al pericolo, non saperne abbastanza da stare in guardia quando arriva il nemico, è come fare un nido di rondine su una tenda, essere un pesce che nuota in un calderone; non arriverete alla fine della giornata. Chuko Liang (181-234 d.C.)
#2. Non combattere come l’ultima volta. Strategia della guerriglia mentale
Spesso quel che vi opprime e dà sofferenza è il passato, nella forma di legami inutili, ripetizioni di formule solite e il ricordo di vecchie vittorie e sconfitte. Dovete coscientemente muovere guerra al passato e obbligarvi a reagire nel momento presente. Siate spietati con voi stessi, non ripetete i soliti schemi.
Talvolta dovete costringervi a farvi strada in nuove direzioni, anche se questo implica un rischio. Ciò che perderete in conforto e sicurezza, lo guadagnerete in sorpresa, e renderete più difficile ai vostri nemici prevedere le vostre mosse.
Preparate una guerriglia mentale, senza permettere alcuna linea di difesa statica, nessuna fortezza esposta; rendete tutto fluido e mobile.
Un parere autorevole:
Alcuni dei nostri generali hanno fallito perché hanno calcolato ogni cosa secondo le regole. conoscevano le imprese di Federico e quelle di Napoleone. Si chiedevano sempre che cosa avrebbe fatto Napoleone. Io non sottovaluto l’importanza della conoscenza militare, ma se gli uomini fanno la guerra nella pedissequa osservazione delle regole, falliranno. La guerra è in continuo progresso. Ulysses S. Grant (1822-1885)
#3. Nel tumulto degli eventi, non perdete la vostra forza di spirito. Strategia del contrappeso
Nella foga della battaglia, la mente tende a perdere l’equilibrio. Troppe cose vi si parano davanti tutte insieme: contrattempi imprevisti, dubbi e critiche da parte dei vostri stessi alleati. È pericoloso rispondere emotivamente, con paura, depressione o frustrazione. È di vitale importanza mantenere la vostra forza di spirito, conservando capacità mentali in ogni circostanza.
Dovete resistere attivamente alla presa emotiva del momento; siate decisi, sicuri e aggressivi, non importa cosa vi capiti. Rafforzate la mente esponendola alle avversità. Imparate a distaccarvi dal caos del campo di battaglia. Lasciate che gli altri perdano la testa, la vostra forza di spirito vi guiderà senza che nessuno vi condizioni, cos’ terrete la rotta.
Un parere autorevole:
Gran parte del coraggio è il coraggio di fare le cose prima. Ralph Waldo Emerson
- Emerson, Ralph Waldo (Autore)
#4. Create un senso di urgenza e disperazione. Strategia del campo di morte
Siete il vostro nemico peggiore. Perdete tempo prezioso fantasticando sul futuro anziché impegnarvi nel presente. Poiché niente vi sembrerà urgente, siete coinvolti solo a metà in quello che fate. L’unico modo per cambiare è mettervi sotto pressione e agire. Quindi mettetevi in situazioni in cui la posta in gioco è troppo alta per perdere tempo o risorse; se non potete permettevi di perdere, non accadrà.
Bisogna recidere i cordoni del passato; entrate in un territorio sconosciuto dove dipendere solo dalla vostra arguzia e dalla vostra energia per capire che tipi siete. Mettetevi su un “ campo di morte” con le spalle al muro, dove dovete combattere all’ultimo sangue per uscirne vivi.
Parte II – Guerra (di squadra) organizzativa
Potete avere idee brillanti, essere in grado di inventare strategie imbattibili; ma se il gruppo che guidate, e da cui dipendete per eseguire i vostri piani, è indifferente e non è creativo, e se i membri mettono sempre davanti i propri interessi personali, le vostre idee non serviranno a nulla. Dovete imparare la lezione della guerra: è la struttura dell’esercito; la catena del comando e la relazione delle parti con il tutto, a dare la forza alla e vostre strategie.
#5. Evitate le trappole del pensiero collettivo. Strategia del comando e controllo
Il problema al momento di guidare qualsiasi gruppo è che le persone inevitabilmente hanno i propri piani. Se siete troppo autoritari, si risentiranno e si ribelleranno in maniera tacita. Se siete troppo compiacenti, ritorneranno al proprio egoismo naturale e ne perderete il controllo.
Dovete creare una catena di comando in cui le persone non si sentano limitate dalla vostra influenza e tuttavia seguano la vostra guida. Mettete la gente giusta al posto giusto; persone che rappresenteranno lo spirito delle vostre idee senza essere automi. Fate in modo che i vostri comandi siano chiari e illuminanti, concentrando la vostra attenzione sulla squadra e non sul capo.
Create un senso di partecipazione, ma non cadete nel Pensiero di Gruppo; l’irrazionalità delle decisioni collettive. Mostratevi come modello di onestà, ma non lasciate mai l’unità di comando.
Un parere autorevole:
Meglio avere un cattivo generale, che averne due buoni. Napoleone bonaparte (1769 -1821)
- Garnier, Jacques (Autore)
#6. Frammentate le vostre forze. Strategia del caos controllato
Elementi essenziali in guerra sono la rapidità e l’adattabilità; la capacità di muoversi e prendere decisioni prima dell’avversario. Ma è difficile ottenere rapidità e adattabilità al giorno d’oggi. Abbiamo troppe informazioni a portata di mano e questo rende più difficile l’interpretazione e il processo decisionale.
Abbiamo più persone da gestire, e spesso sono dislocate un po’ ovunque e dobbiamo fronteggiare una maggiore incertezza.
Imparate da Napoleone, il più grande maestro dell’azione bellica: rapidità e adattabilità scaturiscono da un’organizzazione flessibile. Dividete le vostre forze in gruppi indipendenti che sappiano operare e prendere decisioni in maniera autosufficiente.
Fate in modo che le vostre forze siano determinate e inarrestabili, infondendo in loro lo spirito della campagna, dando loro una missione da compiere, e infine lasciando che siano loro a dirigere.
Un parere autorevole:
Quando ti muovi, sii rapido come il vento, maestoso come la foresta, avido come il fuoco, incrollabile come la montagna. Imperscrutabile come la nebbia, subitaneo come il tuono. L’arte della guerra, Sun-tzu (IV secolo a.C)
#7. Trasformate la vostra guerra in una crociata. Strategia sul morale
Il segreto per motivare le persone e mantenere alto il morale è farle pensare meno a se stesse e più al gruppo. Coinvolgeteli in alcune azioni, una crociata contro un nemico odiato. Fate sì che percepiscano che la loro sopravvivenza è legata al successo del gruppo nella sua interezza.
In un gruppo davvero unito, umori ed emozioni diventano così contagiosi che le truppe facilmente vengono prese dall’entusiasmo.
Guidate la prima linea: fate sì che i soldati vi vedano in trincea, mentre vi sacrificate per la causa.
Questo li riempirà del desiderio di emularvi e compiacervi. Fate che premi e punizioni siano rari ma significativi. Ricordate: un esercito motivato può compiere meraviglie, compensando ogni tipo di mancanza di risorse materiali.
Un parere autorevole:
Con il termine Tao, intendo tutto ciò che induce il popolo a essere in armonia con i suoi capi, per la vita e per la morte, sfidando anche il pericolo estremo. Sun-tzu (IV secolo a.C.)
- Editore: Feltrinelli
- Autore: Tzu Sun , Mauro Conti
- Collana: Universale economica. I classici
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2013
Parte III – Guerra difensiva
Combattere in modalità difensiva non è segno di debolezza; è l’apice della saggezza strategica, un modello efficace di muovere guerra. I requisiti sono semplici.
Primo, dovete ottenere il massimo dalle vostre risorse, combattendo in perfetta economia e ingaggiando solo battaglie necessarie.
Secondo, dovete sapere come e quando ritirarvi, attirando il nemico in attacco imprudente. Poi, aspettando con pazienza il momento in cui è esausto, lanciatevi in un contrattacco spietato.
#8. Selezionate le vostre battaglie con attenzione. Strategia dell’economia perfetta
Tutti abbiamo dei limiti; le nostre energie e capacità ci possono condurre solo fino a un certo punto. Il pericolo arriva quando vogliamo superare questi limiti. Ci allarghiamo oltre misura allettati da qualche premio scintillante e finiamo con l’essere esausti e vulnerabili.
Bisogna conoscere i propri limiti e selezionare le battaglie con attenzione. Tenete in considerazione le implicazioni nascoste della guerra: perdita di tempo, favore politico compromesso, un nemico amareggiato deciso a vendicarsi. Talvolta è meglio aspettare, minando velatamente gli avversari anziché colpire subito direttamente. Se è impossibile evitare la battaglia, fateli combattere secondo i vostri termini.
Mirate alle loro debolezze; fate che sia una guerra dispendiosa per loro ed economica per voi. Se combattete in perfetta economia potete durare più a lungo anche dell’avversario più forte.
Un parere autorevole:
Il valore di una cosa a volte risiede non in ciò che con essa si guadagna ma con ciò che si paga per averla, in quello che ci costa. Friedrich Nietzsche (1844-1900)
#9. Ribaltate la situazione. Strategia del contrattacco
Fare la prima mossa, sferrando l’attacco, si rivela spesso uno svantaggio: si esplicita la propria strategia limitando il raggio delle proprie opzioni.
Scoprite invece il potere di tenersi defilati e lasciare alla parte opposta la prima mossa, cosa che vi permette una flessibilità di contrattacco da qualsiasi angolatura.
Se i vostri avversari sono aggressivi, induceteli a un attacco avventato che li metterà in una posizione di debolezza.
Imparate a usare la loro impazienza, la brama di arrivare a voi, in maniera tale da far perdere loro l’equilibrio e farli crollare.
Nei momenti difficili non disperate né ritiratevi: qualsiasi situazione può essere ribaltata. Se imparate a trattenervi, aspettando il momento giusto per lanciare un contrattacco inaspettato, la debolezza può trasformarsi in forza.
Un parere autorevole:
L’intera arte della guerra consiste in una difesa ben ragionata ed estremamente cauta, seguita da un attacco rapido e temerario. Napoleone Bonaparte (1769-1821)
#10. Create una presenza minacciosa. Strategia della deterrenza
La maniera migliore per respingere gli aggressori è innanzitutto impedire loro di attaccarvi. Per riuscirci dovete dare l’impressione di essere più potenti di quanto siete. Createvi un nome: siate un po’ matti. Non vale la pena combattere contro di voi.
Vi portate i nemici appresso, quando perdete. Createvi questa reputazione e rendetela credibile con alcuni atti impressionanti; solennemente violenti. Talvolta l’incertezza è meglio di un’aperta minaccia: se i vostri avversari non sono mai certi di quanto costerà avere a che fare con voi, non desidereranno scoprirlo. Giocate con le paure e le ansie innate nelle persone per indurle a pensarci due volte.
Un parere autorevole:
Quando gli avversari sono riluttanti a combattere con te, è perché pensano sia contro i loro interessi, o perché li hai indotti a pensare questo. Sun-Tzu (IV secolo a.C.)
#11. Barattate lo spazio per il tempo. Strategia del disimpegno
Battere la ritirata di fronte a un nemico forte non è segno di debolezza ma di forza. Resistendo alla tentazione di rispondere a un aggressore, guadate tempo prezioso, tempo per recuperare, riflettere e migliorare la prospettiva. Lasciate che i vostri nemici avanzino; il tempo è più importante dello spazio.
Rifiutandovi di combattere, li farete infuriare e nutrirete la loro arroganza. Ben presto si allargheranno più del dovuto e inizieranno a commettere errori. Il tempo rivelerà a loro avventatezza e la vostra saggezza. A volte potete ottenere di più facendo nulla.
Un parere autorevole:
Mantenere la calma e la disciplina mentre si aspetta il dilagare del disordine in seno alle forze nemiche è l’arte della padronanza di sé. Sun-Tzu (IV secolo a.C.)
PARTE IV – Guerra offensiva
I più grandi pericoli in guerra, e nella vita, derivano dall’imprevisto: la gente non reagisce nella maniera che avete pensato, gli eventi creano disordine per i vostri piani e confusione, le circostanze vi opprimono. Nella strategia questa discrepanza tra ciò che volete accada e ciò che accade veramente si chiama “frizione”.
L’idea che sta alla base della guerra offensiva tradizionale è semplice: attaccando per primi l’avversario, colpendo i suoi punti vulnerabili, prendendo l’iniziativa senza mai lasciarvela sfuggire, create le vostre circostanze.
Prima che qualsiasi frizione si possa insinuare e minare i vostri piani, vi muovete sull’offensiva e le vostre manovre implacabili obbligano il nemico a una tale frizione che questi crolla.
#12. Perdete le battaglie ma vincete la guerra. La grande strategia
Chiunque vi circondi è un stratega a caccia di potere, che cerca di fare i propri interessi, spesso a vostre spese. Le vostre battaglie quotidiane contro di lui vi fanno perdere di vista l’unica cosa che davvero conta: la vittoria finale, il raggiungimento degli obiettivi più grandi, del potere duraturo.
La grande strategia è l’arte di guardare al di là delle battaglie e calcolare in anticipo. Richiede che vi concentriate sullo scopo ultimo e ordiate una trama per raggiungerlo. Nella grande strategia si prendono in considerazione le ramificazioni politiche e le conseguenze di ciò che fate nel lungo termine.
Anziché reagire emotivamente alle persone, prendete il controllo e rendete le vostre azioni più dimensionali, sottili ed efficaci. Lasciate che siano gli altri a imbattersi nelle curve della battaglia, gustandosi piccole vittorie. La grande strategia vi garantirà la ricompensa finale: l’ultima risata.
Un parere autorevole:
Quando si va in guerra, è un errore frequente cominciare dalla parte sbagliata, agire subito e aspettare il disastro per discutere il problema. Tucidide (400 a.C.)
#13. Conoscete il vostro nemico. Strategia dell’intelligence
Obiettivo delle vostre strategie dovrebbe essere più la mente dell’uomo o della donna che comanda che l’esercito da affrontare. Se capite come ragiona questa mente, avete la chiave per ingannarla e controllarla.
Allenatevi a studiare le persone, cogliendo i segnali che mandano inconsciamente riguardo ai propri pensieri e alle proprie intenzioni più intime.
Una facciata amichevole vi permetterà di guardarle da vicino e minarle per ricavare informazioni. Siate attenti a non proiettare le vostre emozioni e abitudini mentali su di loro; cercate di pensare proprio come loro. Sondando i punti deboli dei vostri avversari, potete cercare di sconvolgere le loro menti.
Un parere autorevole:
La capacità di previsione non è un dono degli dei, né si ottiene interrogando gli spiriti e fantasmi, né con ragionamenti o calcoli. Si ottiene impiegando uomini che ci informano sulla situazione del nemico. Sun-Tzu (IV secolo a.C.)
#14. Sopraffate la resistenza all’improvviso e in velocità. Strategia della guerra lampo
In un mondo in cui molte persone sono indecise ed eccessivamente caute, l’uso della velocità vi conferirà un immenso potere.
Colpire per primi, prima che i vostri avversari abbiano il tempo di riflettere o prepararsi, li renderà emotivi, sbilanciati e inclini all’errore.
Se fate seguire un’altra manovra rapida e improvvisa, causerete ulteriore panico e confusione. Questa strategia funziona al meglio con un trucco, la calma; la vostra azione inaspettata coglierà il nemico di sorpresa.
Quando colpite, fatelo con forza inesorabile. Agendo con rapidità e determinazione vi guadagnerete rispetto, timore reverenziale e impeto irresistibile.
#15. Mantenete il controllo sull’azione. Strategia della costrizione
La persone lottano costantemente per avere il controllo su di voi; facendovi agire nel loro interesse, mantenendo la dinamica secondo i loro termini, l’unica maniera per avere il coltello dalla parte del manico è rendere più intelligente e insidioso il vostro gioco per il controllo.
Anziché cercare di dominare tutte le mosse della parte avversaria, lavorate alla definizione della natura della relazione stessa.
Spostate il conflitto su un terreno di vostra scelta, alterando ritmo e postai gioco in modo tale che vi soddisfino. Attuate delle manovre per controllare il pensiero del vostro nemico, stuzzicando le sue corde emotive e costringendolo a commettere degli errori. Se è necessario, lasciate che pensi di avere il controllo così da indurlo ad abbassare la guardia. Se avete sotto controllo la direzione generale e il quadro della battaglia, qualsiasi cosa combini, farà il vostro gioco.
Un parere autorevole:
Allo scopo di trovare riposo, è necessario tenere occupati i nemici. Questo li spinge ad assumere una posizione difensiva, e una volta che sono così posizionati non possono più rialzare la testa per l’intera campagna. Federico il Grande (1712-1786)
#16. Colpiteli dove fa male. Strategia del centro di gravità
Ognuno ha una fonte di potere da cui dipende. Quando guardate i vostri rivali, cercate di scovare dentro di loro quella fonte, il centro di gravità che tiene insieme l’intera struttura.
Questo centro può essere la ricchezza, la popolarità, una posizione chiave, una strategia vincente.
Colpirli in quel punto significherà infliggere loro un duro colpo. Cercate di trovare ciò che l’altra parte nutre e protegge, è li che dovete colpire.
Un parere autorevole:
Cercando costantemente il centro del potere, osando tutto per vincere tutto, si riuscirà davvero a sconfiggere il nemico. Carl von Clausewitz (1780-1831)
#17. Sconfiggeteli nel particolare. Strategia del divide et impera
Quando osservate i vostri nemici, non lasciatevi intimidire dalla loro appartenenza. Invece, guardate alle parti che completano il tutto. Separando le pari, seminando il dissenso e la divisione dall’interno, potete indebolire e far crollare anche il più acerrimo nemico.
Quando preparate il vostro attacco, lavorate sulle loro menti al fine di creare un conflitto interno. Cercate i nessi e le giunture, le cose che collegano le persone a un gruppo o un gruppo all’altro.
La divisione significa debolezza e le giunture rappresentano la parte più debole di qualsiasi struttura. Quando affrontate problematiche o nemici, riducete il problema in piccole parti tali da poterle tranquillamente sconfiggerle.
#18. Scoprite e attaccate il fianco molle del vostro nemico. Strategia dell’aggiramento
Se attaccate le persone direttamente, irrigidite la loro resistenza e rendete il vostro compito ancora più difficile. C’è una maniera migliore: spostate l’attenzione del vostro nemico davanti e attaccatelo lateralmente, dove meno se lo aspetta.
Colpendolo dove è più molle, scoperto e indifeso, create in lui uno shock, un momento di debolezza che potete sfruttare.
Inducete le persone a prendere una posizione pericolosa, rivelando la propria vulnerabilità, quindi attizzate il fuoco di lato. L’unica maniera per riuscire a spostare avversari ostinati è aggredirli in maniera indiretta.
Un parere autorevole:
Aggirando i nemico, attaccando ai fianchi, si vincono le battaglie. Napoleone Bonaparte (17691821)
#19. Accerchiate il nemico. Strategia dell’annientamento
La gente userà ogni tipo di lacuna nella vostra difesa per attaccarvi o vendicarsi di voi. Quindi colmate le lacune. Il segreto è accerchiare i vostri avversari; esercitate una pressione inesorabile su di loro da ogi parte, catturate la loro attenzione, e bloccate l’accesso al mondo esterno.
Attaccate in maniera imprevedibile per creare un vago senso di vulnerabilità. Infine, appena avvertite che il loro indebolimento si manifesta, schiacciate la loro forza di volontà stringendo il cappio. I migliori accerchiamenti sono quelli psicologici; avete circondato le loro menti.
Un parere autorevole:
Metti una scimmia in gabbia, e sarà come un maiale; non perché abbia perso la sua intelligenza e la sua velocità, ma perché non ha spazio a sufficienza per esercitare le sue capacità. Huainanzi (II secolo a.C.)
#20. Manovrateli per indebolirli. Strategia del raccolto maturo
Non importa quanto siate forti, combattere battaglie infinite con la gente è estenuante, dispendioso e avvilente. Gli strateghi saggi in genere preferiscono l’arte della manovra: prima addirittura che la battaglia inizi, trovano il modo di mettere gli avversari in una posizione tale di svantaggio che la vittoria risulta facile e veloce.
Inducete i nemici a prendere posizioni che possano sembrare allettanti ma che in realtà si rivelano trappole e vicoli ciechi. Se la loro posizione è forte, fate in modo che l’abbandonino conducendoli in un’impresa inutile. Insinuate in loro il dubbio: escogitate manovre che diano un ventaglio di risposte; tutte quante spiacevoli.
Incanalate il caos e il disordine nella loro direzione. Gli avversari confusi, frustrati e arrabbiati sono come la frutta matura sul ramo; anche la brezza leggera li farà precipitare.
Un parere autorevole:
Le battaglie si vincono con i massacri e con le manovre. Più grande è il generale, più utilizza le manovre, meno richiederà il massacro. Winston Churchill (1874-1965)
- Gilbert, Martin (Autore)
#21. Avanzate mentre negoziate. Strategia diplomatica
Durante le negoziazioni, la gente proverà sempre a cavarvi ciò che non è riuscita a ottenere da voi in battaglia o nel confronto diretto. Farà addirittura appelli all’onestà e alla moralità come copertura per sostenere la propria posizione.
Non lasciatevi coinvolgere: la negoziazione è una serie di manovre per il potere e il posizionamento, e dovete sempre mettervi in un punto forte che rende impossibile alla parte avversa di rosicchiarvi qualcosa durante i negoziati.
Prima e durante i colloqui, dovete continuare ad avanzare, creando una pressione inesorabile e costringendo il vostro avversario ad accodarsi alle vostre condizioni. Più prendete e più potete restituire in termini di concessioni insignificanti.
Createvi la reputazione dei duri e intransigenti, dimodoché la gente sia intimidita prima ancora di incontrarvi.
Un parere autorevole:
Portiamo sempre la spada in una mano e il ramo d’ulivo nell’altra, sempre pronti a negoziare, ma negoziando solo mentre avanziamo. Principe Klemens von Metternich (1773-1859)
#22. Capire come porre fine alle cose. Strategia della via d’uscita
In questo mondo si è giudicati per come si portano a compimento le cose. Una conclusione caotica o incompleta può riverberarsi per gli anni a venire, rovinando nel frattempo la vostra reputazione.
L’arte di porre fine alle cose consiste nel sapere quando fermarsi, cioè senza andare mai tanto lontano da essere sfiniti né da farsi acerrimi nemici che vi coinvolgano in un conflitto futuro. Implica anche finire sulla nota giusta, con energia e stile.
Non è questione di vincere semplicemente la guerra ma di come vincerla, modalità con cui la vittoria vi prepara al round successivo. L’apice della saggezza strategica è di evitare tutti i conflitti e i garbugli da cui realisticamente non esistono vie d’uscita.
Un parere autorevole:
Conquistare non vuol dire nulla, bisogna trarre profitti dai propri successi. Napoleone Bonaparte (1769-1821)
Parte V – Guerra (Sporca) non convenzionale
Il generale che combatte una guerra deve costantemente cercare di portarsi in vantaggio sull’avversario. Il più grande vantaggio deriva dall’elemento a sorpresa, dal colpire i nemici con strategie nuove, al di fuori della loro esperienza, completamente anticonvenzionali.
È nella natura della guerra, comunque, che nel tempo ogni strategia con qualsiasi applicazione possibile sarà provata e testata, cosicché la ricerca del nuovo e del non convenzionale ha un’innata tendenza a diventare sempre più estrema.
Allo stesso tempo, codici etici e morali che hanno governato la guerra per secoli si sono lentamente allentati.
Questi due effetti si incastrano perfettamente in quello che noi oggi chiamiamo “guerra sporca”, dove tutto è concesso, persino l’uccisione di migliaia di civili ignari. La guerra sporca è politica, ingannevole e supremamente manipolatrice. Spesso l’ultima risorsa di deboli e disperati, usa ogni mezzo disponibile per prendere di mira il campo da gioco.
#23. Ordite una trama di fatti e finzione. Strategia della percezione sbagliata
Poiché nessuno può sopravvivere senza la capacità di vedere o avvertire quel che succede attorno a lui, dovete rendere difficile per i vostri nemici sapere quello che succede attorno a loro, incluso quello che state facendo voi. Disturbate la concentrazione e indebolite così i loro poteri strategici.
Le persone filtrano la percezione attraverso le proprie emozioni, tendono a interpretare il mondo secondo ciò che vogliono vedere.
Nutrite le loro aspettative e si inganneranno loro stessi. Le insidie migliori si basano sull’ambiguità, e fondono fatti e finzione cosicché l’uno non può districarsi dall’altro. Controllate la percezione della realtà delle persone e controllerete loro.
#24. Assumete la linea dell’aspettativa minore. Strategia dell’ordinario straordinario
La gente si aspetta che il vostro comportamento si conformi agli schemi e alle convenzioni note. Il vostro compito di stratega è capovolgere le loro aspettative.
Sorprendeteli, e caos e imprevedibilità, che tutti cercano disperatamente di dominare, penetreranno il loro mondo, e nella confusione mentale che ne deriverà, le loro difese saranno abbassate si ritroveranno vulnerabili.
Comportatevi inizialmente in modo ordinario e convenzionale per non dare nell’occhio e rassicurarli, poi colpi teli con un comportamento straordinario.
Il terrore è più intenso perché così improvviso. Non fate mai affidamento su una strategia non ortodossa che ha funzionato in precedenza, diventa convenzionale la seconda volta. Talvolta l’ordinario è straordinario perché inatteso.
Un parere autorevole:
In generale, si ingaggiano le battaglie con metodi ortodossi, ma le si vincono con metodi non ortodossi. Sun-Tzu (IV secolo a.C.)
#25. Alla conquista delle vette morali. La retta strategica
Nel mondo politico, la causa per cui ci si sta battendo può sembrare più giusta di quella dell’avversario. Proviamo a pensare a questo come a una sorta di territorio morale per cui valga la pena combattere; riuscendo a mettere in discussione la ragione dei vostri nemici sarete capaci di farli apparire malvagi, riducendo così la base del loro consenso e lo spazio di manovra.
Bisogna mirare ai punti deboli della loro immagine pubblica, mettendone in evidenza ogni ipocrisia. Non date mai per scontata la giustezza della vostra causa; al contrario, pubblicizzatela e promuovetela.
Quando è la vostra morale a essere sotto attacco da parte di un nemico astuto, non bisogna lamentarsi né lasciarsi sopraffare dalla rabbia; ribattete colpo su colpo. Se possibile, mettetevi nella posizione di apparire perdenti, vittime, martiri. Imparate a infliggere la colpa come arma morale.
Un parere autorevole:
Assicuratevi una buona reputazione e attribuitene una cattiva al nemico; proclamate la vostra giustizia e rivelate l’ingiustizia dell’avversario. Allora il vostro esercito può avanzare con grande irruenza, scuotendo la terra e il cielo. Tou Bi Fu Tan (XVI secolo)
#26. Bersagli invisibili. Strategia del vuoto
La sensazione di vuoto, il silenzio, l’isolamento, la distanza dagli altri, è per molti intollerabile. In quanto debolezza umana, questa paura offre terreno fertile a una potente strategia: non offrire al nemico alcun bersaglio, essere pericolosi ma sfuggenti e invisibili, così da restare a guardare mentre l’avversario si barcamena nel nulla.
Questa è l’essenza della guerriglia. Al posto delle battaglie frontali, si infliggono attacchi laterali irritanti e dannosi, e morsi fastidiosi. Frustrati per l’incapacità di usare la propria forza contro un nemico impalpabile, i vostri avversari si comporteranno in maniera irrazionale, e arriveranno presto a sfinirsi.
Fate che la vostra guerriglia sia parte di una grandiosa causa politica, una guerra del popolo, che raggiunge l’apice in un’irresistibile rivoluzione.
Un parere autorevole:
Tutto ciò che ha una sagoma può essere sconfitto; tutto ciò che prende forma può essere contrastato. Ecco perché i saggi nascondono la loro forma nel nulla e lasciano che le loro menti si liberino nel vuoto. Huainanzi (II secolo a.C.)
#27. Fingere di agire negli interessi degli altri. Strategia dell’alleanza
La maniera migliore di condurre la vostra causa con il minimo sforzo e il minimo spargimento di sangue è creare una rete di alleanze che si sposta costantemente, così che gli altri compensino le vostre carenze, facciamo il lavoro sporco, combattano le vostre guerre, spendano la loro energia per spingervi in avanti.
L’arte sta nello scegliere gli alleati più adatti alle necessità del momento che colmino le lacune del vostro potere. Fate loro dei regali, offrite la vostra amicizia, aiutateli nel momento del bisogno; tutto per renderli ciechi davanti alla realtà e perché si trovino insidiosamente in una posizione di obbligo nei vostri confronti.
Allo stesso tempo, adoperatevi per seminare il dissenso nelle alleanze altrui, e indebolite i vostri nemici isolandoli. Mentre formate coalizioni convenienti, tenetevi al riparo da qualsiasi intrigo negativo.
Un parere autorevole:
Diffidate delle alleanze sentimentali quando la consapevolezza di aver agito bene è l’unica compensazione di nobili sacrifici. Otto von Bismarck (1815-1898)
#28. Date ai vostri rivali abbastanza corda da impiccarsi. Strategia del vantaggio perenne
I maggiori pericoli della vita non provengono dai nemici ma dai presunti colleghi e amici, che fingono di lavorare per la causa comune, mentre al contrario, progettano di sabotarci e rubarci le idee a loro vantaggio.
Quindi, sebbene nel vostro ambiente dobbiate mantenere un’apparenza di civiltà e cortesia, dovete anche imparare a sconfiggere queste persone.
Adoperatevi per insinuare dubbi e insicurezze in questi rivali, inducendoli a una continua riflessione e a tenersi sulla difensiva. Adescateli con abili sfide che li facciano infuriare, portandoli a una reazione esagerata, un errore imbarazzante.
La vittoria sta nell’isolarli. Fate in modo che si impicchino da soli con le loro tendenze autodistruttive, lasciando voi senza macchia e senza colpa.
Un parere autorevole:
Spesso forniamo ai nostri rivali gli strumenti per la nostra stessa distruzione. Esopo (VI secolo a.C.)
#29. A piccoli morsi. Strategia del fatto compiuto
Se apparite troppo ambiziosi, suscitate risentimento negli altri, prese di potere manifeste e brusche salite ai vertici sono pericolose, creano invidia, sfiducia e sospetto. Spesso la soluzione migliore è dare piccoli morsi, inglobare pian piano territori minimi, giocando sulla soglia di attenzione relativamente limitata della gente.
Restate sotto al radar e nessuno si accorgerà delle vostre mosse. E se vedono, potrebbe essere troppo tardi; il territorio è vostro, un fatto compiuto. Potete sempre affermare di aver agito per autodifesa. Prima che la gente se ne accorga, avrete accumulato un impero.
Un parere autorevole:
Moltiplicare piccoli successi significa acquistare un tesoro dopo l’altro. Nel tempo si diventa ricchi senza capire come sia potuto accadere. Federico il Grande (1712-1786)
#30. Dentro la mente dell’avversario. Strategia di comunicazione
La comunicazione è una storia di guerra, e i suoi campi di battaglia sono le menti tenaci e difensive delle persone che volete influenzare. L’obiettivo è avanzare, penetrare le loro difese e occupare le loro menti.
Qualsiasi altra cosa è una comunicazione inefficace, una chiacchierata che indulge verso se stessa. Imparerete a insinuare le vostre idee al di là delle linee nemiche, mandando messaggi attraverso piccoli particolari, inducendo le persone a giungere alle conclusioni che voi desiderate e a credere di esserci arrivati da soli.
Potete ingannare alcuni dissimulando le vostre idee straordinarie in forme ordinarie; altri, più resistenti e cauti, vanno risvegliati con un linguaggio estremo pieno di novità. A ogni costo, evitate un linguaggio statico, moralista e apertamente personale. Fate che le vostre parole siano una scintilla di azione, non una contemplazione passiva.
#31. Distruggete dall’interno. Strategia del fronte interno
Una guerra può essere davvero combattuta solo contro un nemico che si palesa. Infiltrandovi nei ranghi dei vostri avversari, lavorando dal di dentro per abbatterli, non fornite loro niente da vedere o contro cui reagire; il vantaggio ultimo.
Dall’interno, apprendete anche le loro debolezze e vi procurate opportunità di seminare il dissenso interno.
Quindi nascondete le vostre intenzioni ostili. Per prendere qualcosa che volete, non combattete coloro che ce l’hanno, piuttosto unitevi a loro, poi lentamente impossessatevene oppure aspettate il momento giusto per mettere in scena il colpo di stato. Nessuna struttura regge al lungo se marcisce dall’interno.
Un parere autorevole:
L’esperto nell’arte militare soggioga l’esercito nemico senza andare in battaglia, prende le sue città fortificate senza lanciare un attacco. Sun-Tzu (IV secolo a.C.)
#32. Dominare nell’apparente sottomissione. Strategia dell’aggressione passiva
Qualsiasi tentativo di piegare qualcuno al vostro volere è una forma di aggressione. E in un mondo dove le considerazioni politiche sono sovrane, la forma più efficace di aggressione è quella meglio nascosta: quella, per esempio, celata dietro un’apparenza servile, persino amorevole.
Per seguire la strategia passivo-aggressiva deve sembrare che andiate d’accordo con la gente, non opponendo alcuna resistenza. Ma in realtà dominate la situazione.
Siate vaghi, persino un po’ indifesi, ma questo significa solo che tutto ruota attorno a voi. Alcune persone potrebbero capire quello che state facendo e innervosirsi. Non preoccupatevi, assicuratevi solo di aver mascherato la vostra aggressione abbastanza bene da poter negare che esiste. Fatelo bene e si sentiranno in colpa per avervi accusato.
L’aggressione passiva è una strategia popolare; dovete imparare come difendervi contro le vaste legioni di guerrieri passivo-aggressivi che vi assaliranno nella vita quotidiana.
Un parere autorevole:
Come l’acqua che sgocciola consuma la roccia, così il debole e remissivo può sottomettere il forte e inflessibile. Sun Haichen
#33. Atti di terrore. Strategia della reazione a catena
Il terrore è la maniera suprema di paralizzare la volontà delle persone distruggendo la loro capacità di pianificare una risposta strategica.
Tale potere si raggiunge attraverso atti sporadici di violenza che creano una sensazione di minaccia costante, incubando una paura che si propaga in tutta la sfera pubblica.
L’obiettivo in una campagna di terrore non è una vittoria sul campo di battaglia, ma creare il massimo caos e provocare l’altra parte fino a indurla a una reazione esagerata e disperata.
Mescolandosi in maniera invisibile con l’opinione pubblica, confezionando le proprie azioni su misura per i mass media, gli strateghi del terrore creano l’illusione di essere ovunque e di conseguenza di essere molto più potenti di quanto in realtà non siano. È una guerra di nervi.
Le vittime del terrore non devono soccombere alla paura e neppure alla rabbia; per ordire la controstrategia più efficace, devono mantenere l’equilibrio. Di fronte a una campagna del terrore, la propria razionalità è l’ultima linea di difesa.
Un parere autorevole:
Non c’è destino peggiore dell’essere costantemente in guardia, perchè significa che si ha sempre paura. Giulio Cesare (100-44 a.C.)
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