Si prova colpa quando si violano regole importanti e quando non si sono mantenuti elevati gli standard che ci eravamo imposti, oppure ancora quando si pensa di avere fatto qualcosa di sbagliato. Molto spesso ci si sente in colpa perché ci convinciamo di non aver fatto tutto il possibile per raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati.
“Nessun uomo è abbastanza ricco da poter riscattare il proprio passato”, diceva Oscar Wilde, e il dover talvolta scendere a patti con un vissuto emozionalmente pesante, con ricordi intrisi di confusa agitazione, può assorbirci a tal punto che diventa quasi impossibile star bene con se stessi nella vita di tutti i giorni.
Se i sensi di colpa sono frequenti significa che stiamo vivendo la nostra vita non riuscendo a rispettare i nostri principi oppure che giudichiamo troppo gravi azioni in realtà di piccola entità. È quindi necessario porsi delle domande che ci consentano di mettere in discussione i nostri comportamenti, i sensi di colpa, il nostro modo di agire e di affrontare gli eventi della vita.
- Robert, Richard-Lorenzo (Autore)
La tecnica che segue, tratta da “La cassetta degli attrezzi della psicoterapia” di Richard-Lorenzo Robert ha lo scopo di portarci a mollare sistematicamente la presa, di indurci ad un vero e proprio lasciar andare; essa combina insieme la respirazione integrale, il ricondizionamento psichico e il rilassamento muscolare.
#1. Inizia con una buona respirazione integrale:
Inspira prima di tutto dal naso, sentendo che questo ossigeno ti calma, ti tranquillizza in ciò che stai vivendo; espira poi dalla bocca, sentendo che stai espellendo tutto ciò che poteva essere all’origine del tuo malessere. Ripeti il tutto un’altra volta.
#2. Razionalizza ciò che rimproveri a te stesso, dicendoti:
“Sì, mi vergogno per quel che ho potuto fare, mi vergogno davvero. Comincio quindi col perdonarmi quel torto commesso, col perdonare me stesso per essere stato forse imperfetto, per essere stato forse troppo umano nella mia mancanza” (continua a inspirare ed espirare).
“Sì, sono consapevole di aver agito male e riconosco lo sbaglio voltando pagina, accettando di andare avanti. Poiché malgrado le apparenze tutte le esperienze sono decisamente costruttive, imparo da ognuna di esse e mi concedo di provare a non stare più male a tale riguardo” (inspira ed espira).
Medita sul fatto che probabilmente hai reagito a qualcosa che ti ha deluso, o che si è rivelato lontano dalle tue legittime aspettative. Non biasimare quindi solo te stesso per quanto è successo; ammetti che l’errore possa essere stato dovuto a qualcun altro o a una situazione esterna a te, e che tu probabilmente non hai fatto altro che reagire goffamente.
“Chiedo dunque scusa alla persona a cui ho potuto recare danno (scrivi il suo nome completo) e mi impegno a cercare di rimediare per riscattarmi (inspira ed espira). Sì, mi pento sinceramente per quel gesto; sono un essere umano in costante evoluzione, ho tutto il diritto di essere imperfetto e di accettarmi così come sono, senza fustigarmi”.
Ripeti quest’ultima parte della frase tre volte, quindi inspira ed espira nuovamente.
#3. Stringi poi i pugni e prendi atto di ciò che segue:
“Oggi (scrivi la data di oggi), io (scrivi il tuo nome) mollo definitivamente la presa rispetto a (esponi il torto commesso). Poiché nulla accade mai, mai per caso nella vita, mi arrendo all’evidenza di dover lasciar andare il corso degli eventi (apri i pugni, rilassando le dita) ben oltre la mia comprensione”.
“Sì, mollo una volta per tutte la presa su (ripeti la frase), sentendomi sollevato, del tutto libero dal mio senso di colpa, e sentendomi assolutamente meglio con me stesso (inspira ed espira chiudendo gli occhi)».
#4. Dopo una breve pausa, riapri gli occhi e concludi così:
“Confido più che mai nella direzione che sta prendendo la mia vita; ho sempre più fiducia nelle persone che mi vogliono bene e mi sostengono in questo mio processo di cambiamento (di’ i loro nomi), sapendo che esse non si trovano sul mio cammino per caso”.
“Credo realmente nella volontà di Dio (o dell’Universo, o di Buddha, a seconda di ciò in cui credi) di farmi crescere in base alle mie capacità e mai, mai al di sopra di queste, mai oltre le mie forze. Mi sento meglio, mi sento davvero sempre meglio (inspira ed espira)”.
Per trarre il massimo beneficio da questa pratica, Richard-Lorenzo Robert suggerisce di svolgerla quotidianamente, due volte al giorno, possibilmente al mattino prima di alzarti e alla sera prima di addormentarti, per un arco di tempo che può variare dai quattordici ai ventun giorni, a seconda di ciò che senti.
Poiché la regolarità è fondamentale in qualsiasi pratica che abbia a che fare con la psiche, fai in modo di non far passare più di un giorno senza metterti all’opera.
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RIF. Tratto dal libro: “La cassetta degli attrezzi della psicoterapia” di Richard-Lorenzo Robert
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