Lo psichiatra viennese Viktor Frankl aveva già iniziato a specializzarsi nella prevenzione dei suicidi e nel trattamento della depressione quando, nel 1942, fu deportato in un campo di concentramento insieme alla moglie, suo fratello e i suoi genitori.
Vi trascorse tre anni, durante i quali subì molti orrori e perdite, e fu l’unico sopravvissuto del suo gruppo.
Nel suo libro Uno psicologo nei Lager (1946), scritto dopo queste esperienze, Viktor Frankl spiega che gli esseri umani hanno due forze psicologiche che permettono di sopportare situazioni dolorose e possibilmente devastanti e di andare avanti: la capacità di decisione e la libertà di atteggiamento.
La sofferenza smette di essere tale nel momento in cui trova un senso
Viktor Frankl sottolinea che non siamo in balia del nostro ambiente o di ciò che ci capita, perché siamo noi a decidere in che modo permettergli di modellarci. Anche la sofferenza può essere vista con occhi diversi, a seconda della nostra interpretazione degli eventi.
Frankl cita il caso di uno dei suoi pazienti che ha sofferto perché gli mancava la moglie morta. Lo psichiatra gli aveva chiesto come sarebbe andata se fosse morto prima lui, e l’uomo aveva risposto che anche per sua moglie sarebbe stato molto difficile.
Viktor Frankl fece notare al paziente che aveva risparmiato alla donna questo dolore, che però ora toccava a lui. Dando un senso alla sofferenza, questa diventa sopportabile: “la sofferenza smette di essere tale nel momento in cui trova un senso”.
Il senso è qualcosa che “scopriamo piuttosto che inventare”, secondo Viktor Frankl, e dobbiamo trovarlo da soli. Lo troviamo attraverso il vivere, e in particolare attraverso l’amore, la creatività, e il modo in cui scegliamo di vedere le cose.
Viktor Frankl. Profilo biografico e principali opere
Viktor Emil Frankl (1905-1997) è stato un neurologo, psichiatra e filosofo austriaco, fra i fondatori dell’analisi esistenziale e della logoterapia, metodo che tende a evidenziare il nucleo profondamente umano e spirituale dell’individuo.
La sua attività si è concentrata intorno allo sforzo di chiarire la zona di confine tra psicoterapia e filosofia, sotto la particolare prospettiva della problematica del senso e dei valori.
Tra il 1939 e il 1942 ha assunto la direzione del reparto di neurologia del Rothschildspital, dove venivano curati solo pazienti ebrei. Mettendo in pericolo la propria vita, Frankl sabotò il programma di eutanasia messo in atto dai nazisti per i malati psichici stendendo delle false diagnosi.
Dal 1942 al 1945 fu prigioniero in quattro campi di concentramento nazisti, tra cui Auschwitz e Dachau. In quelle estreme condizioni di vita vide confermate le sue tesi sul destino e sulla libertà. A partire dall’esperienza della deportazione scrisse i volumi Alla ricerca di un significato della vita e I fondamenti spirituali della logoterapia.
Nel 1946 pubblicò la sua opera Uno psicologo nei lager, che nella sola edizione americana venderà più di 9 milioni di copie. Lo scritto ha particolare importanza storica e psicologica, poiché mostra come l’autore sperimenti le sue teorie sulla logoterapia e analisi esistenziale in un ambiente tragico quale il lager.
Ho inserito questo libro nella lista: 5 Libri Self Help da leggere assolutamente
- Frankl, Viktor E. (Autore)
Frankl analizzò la sua esperienza nei lager con una lucidità impressionante, senza togliere spazio al sentimento. L’opera può essere suddivisa in tre parti nelle quali l’autore spiega le fasi che un internato medio vive nel lager.
Nella prima parte viene esposto lo choc dell’accettazione, caratterizzata da sentimenti contrastanti: il terrore accompagnato dall’umorismo macabro della disperazione e dall’altra la curiosità di stare a vedere cosa accadrà.
La seconda parte analizza la fase della vita vera e propria nel lager, durante la quale il prigioniero è apatico, si chiude in se stesso e muore internamente.
La terza parte è una rassegna delle emozioni di un prigioniero dopo la liberazione: prima un senso di smarrimento in cui il mondo non provoca più nessuna sensazione, successivamente, l’internato riesce a ritrovare la gioia e il suo animo rompe quella corazza che si era creato.
Ho scritto un post-riassunto del libro a questo link:Uno psicologo nei lager. Viktor Frankl
Fondamentale per Frankl è l’assistenza post liberazione, nell’idea che un prigioniero che non riceve nessun aiuto a integrarsi nel mondo rischierà di rimanere nel baratro della sofferenza per sempre.
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Fonti:
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