Quali sono i libri che hanno cambiato il mondo?
Andrew Taylor, uno scrittore inglese specializzato in crime novels che ha lavorato per trent’anni come giornalista in numerosi quotidiani e canali televisivi in Inghilterra e nel Medio Oriente.
Qualche anno fa Taylor ha elencato le cinquanta opere che hanno modificato per sempre il corso della storia, hanno arricchito il mondo, lo hanno reso un posto migliore e, a volte, sono diventate il pretesto di guerre e di tragiche divisioni.
Oltre a I 50 libri che hanno cambiato il mondo, sono stati tradotti in italiano alcuni libri di Taylor: Il ragazzo americano e Anatomia dei fantasmi.
I 50 Libri che hanno cambiato il mondo
#1. Iliade di Omero (VIII secolo a.C.)
- Omero (Autore)
L’Iliade rappresenta un monumentale poema epico in esametri dattilici, comunemente attribuito al poeta Omero. Ambientato durante la leggendaria guerra di Troia, il poema narra gli avvenimenti cruciali svoltisi nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di conflitto, evidenziando l’ira di Achille come tema centrale. Quest’opera mastodontica e intricata costituisce una pietra miliare nella letteratura greca e occidentale.
Sebbene la sua datazione tradizionale si attesti intorno al 750 a.C., Cicerone, nel suo De oratore, afferma che Pisistrato avesse già compiuto la sua trascrizione nel VI secolo a.C., un aspetto dibattuto tra gli studiosi.
Durante l’epoca ellenistica, filologi alessandrini, guidati da Zenodoto, confezionarono la prima edizione critica del poema. Questa edizione comprendeva 15.696 versi suddivisi in 24 libri, ognuno corrispondente a un rotolo, che determinava la lunghezza del segmento.
In quel periodo, il testo presentava una notevole variabilità, poiché la precedente tradizione orale aveva generato molteplici varianti. Ciascun libro era contrassegnato da una lettera maiuscola dell’alfabeto greco e includeva un sommario del suo contenuto all’inizio.
#2. Le Storie di Erodoto (V secolo a.C.)
- Erodoto, . (Autore)
Le Storie di Erodoto di Alicarnasso sono considerate la prima opera storiografica nella Letteratura Occidentale ad esser giunta nella sua forma completa.
Scritte approssimativamente tra il 440 a.C. e il 429 a.C. nel dialetto ionico del greco antico, le Storie registrano le tradizioni, l’etnografia, la geografia, la politica e i conflitti tra le varie culture che erano conosciute nell’Asia Occidentale, l’Africa settentrionale e la Grecia del tempo.
Al livello storico dei fatti, quello delle tradizioni già formatesi prima di Erodoto, si affianca la rielaborazione o interpretazione da parte dello storico, generando molti problemi discussi dalla critica, ma per i quali non si è giunti a una soluzione certa. Tuttavia, neanche talune discordanze interne al testo riescono a sminuire la profonda compattezza e coerenza dell’opera, che appare complessa, raffinata e originale.
Inoltre, le Storie si distinguono per il fatto di essere uno dei primi resoconti dell’ascesa dell’Impero Persiano, dagli eventi alle cause delle guerre Greco-Persiane tra l’Impero achemenide e le città-stato greche nel V secolo a.C..
Erodoto ritrae il conflitto come quello tra le forze della schiavitù (i Persiani) da una parte, e quelle della libertà (gli Ateniesi e la confederazione delle poleis greche che si unirono contro gli invasori) dall’altra.
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#3. Dialoghi di Confucio (V secolo a.C.)
I Dialoghi sono una raccolta di pensieri e di frammenti di dialoghi del pensatore e filosofo cinese Confucio e dei suoi discepoli. Il titolo cinese significa letteralmente “discussione sulle parole [di Confucio]”.
Talvolta, specialmente nei trattati più datati, l’opera è presentata come “Analecta di Confucio”, sebbene la traduzione analecta sia sbagliata e fuorviante, poiché i Dialoghi non fanno affatto parte di tale stile letterario.
Scritti durante il Periodo delle primavere e degli autunni e il Periodo dei regni combattenti (ca. 479 a.C. – 221 a.C.), i Dialoghi sono considerate tra le opere più rappresentative del pensiero confuciano, ed hanno tuttora una grande influenza sulla cultura cinese e dell’Asia orientale.
-wikipedia-
#4. La Repubblica di Platone (IV secolo a.C.)
La Repubblica è un’opera filosofica in forma di dialogo, scritta approssimativamente tra il 390 e il 360 a.C. dal filosofo greco Platone, la quale ha avuto enorme influenza nel pensiero occidentale.
Tutto ruota intorno al tema della giustizia, sebbene il testo contenga anche una moltitudine di altre teorie platoniche, come il mito allegorico della caverna, la dottrina delle idee, la concezione della filosofia come dialettica, una versione della teoria dell’anima differente rispetto a quella già trattata nel Fedone e il progetto di una città ideale, governata in base a principi filosofici.
Quest’ultima è l’esempio più celebre di quelle teorie politiche che col passare dei secoli prenderanno il nome di utopie.
Scritta in forma dialogica, La Repubblica riguarda ciò che viene detto “filosofia delle cose umane” e coinvolge argomenti e discipline come l’ontologia, la gnoseologia, la filosofia politica, il collettivismo, il sessismo, l’economia, l’etica medica e l’etica in generale.
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#5. La Bibbia (II secolo a.C. – II secolo d.C.)
La Bibbia è il testo sacro della religione ebraica e di quella cristiana. È formata da libri differenti per origine, genere, composizione, lingua, datazione e stile letterario, scritti in un ampio lasso di tempo, preceduti da una tradizione orale più o meno lunga e comunque difficile da identificare, racchiusi in un canone stabilito a partire dai primi secoli della nostra era.
Diversamente dal Tanakh (Bibbia ebraica), il cristianesimo ha riconosciuto nel suo canone ulteriori libri suddividendo lo stesso in: Antico Testamento (o Vecchia Alleanza), i cui testi sono stati scritti prima del “ministero” di Gesù (tranne Sapienza) e Nuovo Testamento (o Nuova Alleanza) che descrive l’avvento del Messia.
La parola “Testamento”presa singolarmente significa “patto”, un’espressione utilizzata dai cristiani per indicare il patto stabilito da Dio con gli uomini per mezzo di Gesù e del suo messaggio.
-wikipedia-
#6. Odi di Orazio (23-13 a.C.)
- Orazio Flacco, Quinto (Autore)
Le Odi (Carmina) di Orazio sono costituite da 103 poesie (scritte a partire dal 30 a.C.) raccolte in quattro libri. Il modello dell’opera è la grande poesia greca di età arcaica, soprattutto Alceo, Anacreonte, Saffo, Pindaro e i poeti dell’isola di Lesbo, con la ripresa di diversi tipi di componimento e di metri vari.
Le odi sono suddivise in quattro libri. Il primo libro contiene 38 poesie, il secondo 20, il terzo 30 e il quarto 15. I primi tre libri furono pubblicati nel 731 ab Urbe condita (23 a.C.), il quarto nel 741 (13 a.C.).
-wikipedia-
#7. Geografia di Tolomeo (ca. 100-170 d.C.)
La Geografia è un trattato di Tolomeo, la cui riscoperta in Europa nel XV secolo dette un importante impulso al recupero dei metodi della geografia matematica e della cartografia.
L’opera è divisa in otto libri, il primo dei quali espone le basi teoriche dell’argomento. I sei successivi sono dedicati alle diverse parti del mondo conosciuto e contengono soprattutto le coordinate di 6345 località.
L’ottavo e ultimo libro, dopo una breve introduzione, usava le informazioni contenute nei libri precedenti per realizzare lo scopo dell’opera: disegnare carte di tutto il mondo abitato. Esso conteneva 27 mappe: una generale e ventisei di particolari regioni.
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#8. Kama Sutra di Vatsyayana–(II o III secolo d.C.)
- Vatsyayana, Mallanaga (Autore)
Il Kāma Sūtra è un antico testo indiano sul comportamento sessuale umano, ampiamente considerato come l’opera più importante nella letteratura sanscrita sull’amore.
Il libro è stato scritto da Vatsyayana e il suo titolo completo è Vātsyāyana Kāma Sūtra (“Aforismi sull’amore, di Vatsyayana”). Si crede che l’autore sia vissuto in un’epoca fra il I ed il VI secolo, probabilmente durante il periodo Gupta.
Nella cultura classica hindu, l’essere umano ha il preciso obiettivo di perseguire una armonica realizzazione di sé, senza trascurare alcun aspetto della vita terrena. È quindi prescritto che ricerchi quattro obiettivi:
Artha: il Benessere, sia fisico che economico; Kama; il Desiderio, il piacere e la sua fruizione; Dharma: il senso etico che ricerca un equilibrio tra artha e kama; Moksha: la liberazione dal mondo materiale e il raggiungimento della vera coscienza di sé.
Sull’artha è stato scritto l’Athasastra di Kautilya, un trattato di arte politica, mentre sul dharma è stata stilata la Manusmirti, ossia il Codice di Manu. Sul desiderio, invece, il celebre Kamasutra.
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#9. Corano (VII secolo d.C.)
Il Corano è il testo sacro dell’Islam.
Per i musulmani il Corano, così come viene letto oggi, rappresenta il messaggio rivelato quattordici secoli fa da Dio (Allah) a Maometto (Muḥammad) per un tramite angelico – a partire dal 22 dicembre 609 – e destinato a ogni essere umano sulla Terra.
Opera culminante di una Rivelazione cominciata con Adamo – primo uomo e primo Profeta musulmano – e passata per un grande numero di Profeti e Messaggeri provenienti da differenti contesti culturali e religiosi che il Corano e la tradizione islamica incorporano, sebbene talvolta con alcune differenze rispetto alla narrazione d’origine.
Secondo la tradizione islamica sarebbe stato recitato da Maometto a vari testimoni, che ne impararono a memoria alcuni versetti o tutto il corpus, oltre a vari compilatori detti kuttāb. Dai kuttāb venne quindi scritto su vari supporti (presumibilmente foglie della palma, scapole di grandi animali, pezzi di legno, pergamena, papiro, tessuti serici), poi raccolti e risistemati definitivamente su ordine del califfo ʿUthmān b. ʿAffān, che avrebbe fatto realizzare le prime quattro copie manoscritte complete (che inviò nelle quattro città principali della Umma) e ordinato di bruciare le versioni discordanti.
Nel giro di venti anni dalla morte di Maometto il Corano comparve nella sua forma scritta ed escluse le aggiunte di circa mille Alif (prima lettera dell’alfabeto arabo) disposte – secondo lo studioso tedesco Gerd-Rüdiger Puin – da al-Ḥajjāj b. Yūsuf nel 700; esso sarebbe rimasto pressoché invariato.
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#10. Il canone della medicina di Avicenna (1025)
Il canone della medicina è un trattato scritto da Avicenna (Ibn Sina), medico, fisico, filosofo e scienziato musulmano vissuto nell’antica Persia nel X secolo.
Il canone della medicina è rimasto una fonte medica attendibile per secoli. È anche conosciuto come Qanun, che significa la legge sia in arabo sia in persiano.
Quest’opera ha fissato gli standard per la medicina in Europa per i secoli seguenti e rappresenta l’opera più importante scritta da Avicenna. Grazie ad essa Avicenna viene riconosciuto da molti come “il padre della medicina moderna”.
I principi descritti dieci secoli fa in questo libro sono ancora insegnati in varie università, tra cui UCLA e Yale, come parte della storia della medicina.
Il Canone è una guida medica scientifica per l’insegnamento clinico, basata sugli scritti di Galeno in cui è infusa l’erudizione medica araba e l’esperienza personale dell’autore.
Nel suo trattato determinò le cause della salute e delle malattie. Avicenna credeva che non fosse possibile ristabilire la salute in un corpo umano se prima non fossero state determinate le cause sia della salute sia della malattia.
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#11. I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer (1380-1390)
I racconti di Canterbury è una raccolta di 24 racconti scritti in medio inglese da Geoffrey Chaucer nel XIV secolo.
Due dei racconti sono scritti in prosa, i rimanenti in versi. Alcune storie sono contenute all’interno di una cornice narrativa, narrata da un gruppo di pellegrini durante un pellegrinaggio dal Southwark a Canterbury, per visitare la tomba di san Tommaso Becket nella Cattedrale di Canterbury.
Chaucer iniziò a scrivere l’opera intorno al 1387, con l’intenzione di far raccontare ad ogni pellegrino quattro storie differenti: due sulla via per Canterbury e le rimanenti altre due sulla via del ritorno.
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#12. Il Principe di Niccolò Machiavelli (1513)
Il Principe è un trattato di dottrina politica scritto da Niccolò Machiavelli nel 1513, nel quale espone le caratteristiche dei principati e dei metodi per mantenerli e conquistarli. Si tratta senza dubbio della sua opera più nota e celebrata, quella dalle cui massime (spesso superficialmente interpretate) sono nati il sostantivo “machiavellismo” e l’aggettivo “machiavellico”.
L’opera non è ascrivibile ad alcun genere letterario particolare, in quanto non ha le caratteristiche di un vero e proprio trattato; se ne è ipotizzata la natura di libriccino a carattere divulgativo.
Il Principe si compone di una dedica e ventisei capitoli di varia lunghezza; l’ultimo capitolo consiste nell’appello ai de’ Medici ad accettare le tesi espresse nel testo.
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#13. L’Atlante, o Meditazioni cosmografiche di Gerardo Mercatore (1585-1595)
Nel 1585 Mercatore iniziò la pubblicazione del proprio Atlas con la distribuzione delle carte relative a Francia, Paesi Bassi e Germania. La seconda parte, relativa a Italia, Grecia e penisola balcanica, vide la luce nel 1589.
Nonostante la malattia, proseguì i lavori per le carte della terza parte, che però non riuscì a pubblicare prima della morte. Nell’aprile del 1595 il figlio Rumold pubblicò la terza parte ristampando anche le prime due parti, con l’aggiunta di una biografia di Mercatore.
Il mitologico Atlante, impegnato a sorreggere la sfera celeste, era raffigurato nel frontespizio e il suo nome in seguito passò a indicare le raccolte cartografiche.
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#14. Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes (1605-1615)
Don Chisciotte della Mancia è un romanzo spagnolo di Miguel de Cervantes Saavedra, pubblicato in due volumi, nel 1605 e 1615. È annoverato non solo come la più influente opera del Siglo de Oro e dell’intero canone letterario spagnolo ma un capolavoro della letteratura mondiale.
Vi si incontrano, bizzarramente mescolati, sia elementi del genere picaresco sia del romanzo epico-cavalleresco, nello stile del Tirant lo Blanch e del Amadís de Gaula. I due protagonisti, Alonso Chisciano (o Don Chisciotte) e Sancho Panza, sono tra i più celebrati personaggi della letteratura di tutti i tempi.
Cervantes, che si era aggregato alla flotta Cristiana alla volta di Lepanto, di ritorno da quell’estenuante battaglia fu ricoverato presso l’Ospedale Maggiore di Messina, nella quale si riuniva lo stato maggiore di Don Giovanni d’Austria. E fu proprio a Messina, in quel momento delicato della sua esistenza, durante la convalescenza, che egli iniziò a scrivere il suo capolavoro.
Il pretesto narrativo ideato dall’autore è la figura dello storico Cide Hamete Benengeli, di cui Cervantes dichiara di aver ritrovato e tradotto il manoscritto in aljamiado (lingua romanza diffusa tra i moriscos e scritta con caratteri arabi), nel quale sono raccontate le vicende di Don Chisciotte.
L’opera di Cervantes fu completata nel 1605 quando l’autore aveva 57 anni. Il successo fu tale che Alonso Fernandez pubblicò la continuazione nel 1614. Cervantes, disgustato da questo sequel, decise di scrivere un’altra avventura del Don Quijote – la seconda parte – pubblicata nel 1615.
Con oltre 500 milioni di copie, è il romanzo più venduto della storia.
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#15. First Folio di William Shakespeare (1623)
Con il termine First Folio gli studiosi indicano la prima pubblicazione delle opere di William Shakespeare: Mr. William Shakespeares Comedies, Histories, & Tragedies[1].
Contiene 36 opere di Shakespeare e fu preparato dai suoi colleghi attori John Heminges e Henry Condell nel 1623, circa sette anni dopo la morte del bardo.
Anche se diciotto dei lavori di Shakespeare erano stati pubblicati nel formato in quarto prima di questa data, il First Folio rappresenta la sola fonte attendibile per circa venti opere e comunque una fonte molto importante anche per molte di quelle già in precedenza pubblicate.
Il testo comprende tutte le opere che sono generalmente attribuite alla penna di Shakespeare, tranne Pericle, principe di Tiro e I due nobili cugini. Non comprende né le poesie né i poemi.
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#16. Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus di William Harvey (1628)
Pubblicato nel 1628 nella città di Francoforte, l’opera Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus contiene le teorie di Harvey sulla scoperta della circolazione sanguigna.
A differenza della maggior parte della letteratura anatomica del tempo, il libro menziona soltanto brevemente le opinioni degli scienziati precedenti. L’attenzione dell’autore è tutta rivolta a due argomenti specifici: l’azione del cuore e il circolo del sangue nell’organismo.
Il libro si apre con una semplice dedica al re Carlo I ed è suddiviso in due parti; alcuni sostengono che Harvey abbia scritto due trattati distinti unendoli in seguito. Dopo il primo capitolo, che delinea semplicemente idee passate riguardanti il cuore e i polmoni, Harvey si sposta su una premessa fondamentale: lo studio accurato del cuore al fine di comprendere il suo reale movimento. Egli stesso afferma di aver riscontrato in questo compito grandi difficoltà.
Nella prima metà del libro, dopo aver dimostrato l’inconsistenza delle teorie galeniche sul movimento dell’aria e del sangue nel cuore, viene accuratamente descritta l’azione dei ventricoli, delle orecchiette cardiache e delle arterie.
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#17. Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei (1632)
Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo è un celeberrimo trattato di Galileo Galilei, scritto sotto forma dialogica negli anni tra il 1624 e il 1630 e pubblicato nel 1632.
L’opera, strutturata nel dialogo fra tre personaggi: Simplicio (che riprende il nome dell’antico filosofo del VI secolo Simplicio di Cilicia), Sagredo e Filippo Salviati, ebbe da subito un enorme successo, ma la Chiesa, che dapprima ne aveva concesso l’imprimatur, mutò radicalmente la sua posizione, inserendola nell’Indice dei libri proibiti nel 1633.
Il Dialogo si presenta, nonostante la lettera nicodemica iniziale, come una confutazione del sistema tolemaico-aristotelico a favore di un sistema copernicano, benché le teorie moderne rivelino l’inesattezza della dimostrazione galileiana sulle maree.
Si pone però come un importante scritto filosofico all’interno di quella che sarà l’imminente rivoluzione scientifica, conciliando linguaggio e semplicità divulgative. Il nuovo metodo scientifico (o appunto metodo galileiano) si muoverà da questa sua pubblicazione, in particolar modo verrà esplicata la teoria della conoscenza di Galileo. Oltre che un trattato scientifico-astronomico infatti si presenta come una grande opera filosofica.
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#18. Principi matematici della filosofia naturale di Isaac Newton (1687)
Philosophiae Naturalis Principia Mathematica (in italiano: I principi matematici della filosofia naturale), noto semplicemente come Principia, è un trattato in tre libri di Isaac Newton, pubblicato il 5 luglio 1687.
È unanimemente considerato una delle più importanti opere del pensiero scientifico. In essa Newton enunciò le leggi della dinamica e la legge di gravitazione universale.
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#19. A Dictionary of the English Language di Samuel Johnson (1755)
A Dictionary of the English Language (Un dizionario della lingua inglese), pubblicato anche semplicemente come Johnson’s Dictionary (Dizionario di Johnson), è tra i più autorevoli e influenti dizionari nella storia della lingua inglese, compilato da Samuel Johnson e pubblicato il 15 aprile 1755.
All’epoca vi era insoddisfazione per i dizionari in circolazione, quindi nel giugno del 1746 un gruppo di librai londinesi stipularono un contratto con Johnson perché compilasse un dizionario per la somma di 1.500 ghinee, equivalenti a 230.000 sterline del 2010.
Johnson impiegò circa nove anni per completare il lavoro, benché in un primo momento avesse sostenuto di poterlo fare in tre anni. Sorprendentemente, egli fece tutto da solo, con la sola assistenza di aiutanti per ricopiare le citazioni che lui aveva già segnato nei libri che consultava. Johnson, durante la sua vita, produsse diverse edizioni rivedute del Dizionario.
Fino al completamento del Oxford English Dictionary, 173 anni dopo, quello di Johnson è stato considerato come il dizionario più autorevole della lingua inglese.
Secondo Walter Jackson Bate, il Dizionario “si può facilmente classificare come uno dei più grandi successi della erudizione e probabilmente il più grande successo mai conseguito da un uomo solo che lavorò svantaggiato di mezzi e di tempo”.
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#20. I dolori del giovane Werther di Wolfgang Goethe (1774)
I dolori del giovane Werther è un romanzo epistolare di Johann Wolfgang Goethe pubblicato nel 1774.
Il Werther (come viene anche riduttivamente chiamato) appartiene all’età giovanile di Goethe ed è considerato opera simbolo del movimento dello Sturm und Drang, anticipando molti temi che saranno propri del romanticismo tedesco.
Il romanzo è composto da una serie di lettere che il protagonista invia al suo amico Guglielmo nel corso di 20 mesi (dal maggio 1771 fino alla fine di dicembre dell’anno successivo).
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#21. La ricchezza delle nazioni di Adam Smith (1776)
La ricchezza delle nazioni pubblicata il 9 marzo 1776, è la principale opera di Adam Smith, ritenuto il fondatore dell’economia politica liberale.
Venne scritta tra il 1767 e il 1773 a Kirkcaldy, dopo un viaggio in Europa come precettore di un giovane aristocratico, durante il quale Smith ebbe occasione di conoscere gli intellettuali del tempo (Voltaire, D’Alembert, François Quesnay, e altri). Smith completò l’opera a Londra, dove fu pubblicata.
L’opera è contestualizzata storicamente nel periodo che precede la guerra d’indipendenza americana (1779). Venne pubblicata nel 1776, l’anno della Dichiarazione d’indipendenza.
Il monopolio dell’industria manifatturiera (inglese) fu una delle cause scatenanti il conflitto con l’Inghilterra che non voleva la nascita di un’industria sul suolo americano.
Smith assume una posizione contraria all’intervento statale; l’affermazione del laissez faire nel caso americano avrebbe significato il mantenimento delle importazioni dalla madrepatria inglese. A tale politica economica la teoria smithiana forniva un fondamento teorico.
In quest’opera comparve la metafora della mano invisibile. La Ricchezza delle nazioni è composto da cinque Libri.
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#22. Senso comune di Thomas Paine (1776)
Senso comune (Common Sense) di Thomas Paine è un pamphlet pubblicato per la prima volta il 10 gennaio 1776 e rivolto a tutti i cittadini delle colonie, mirante a convincere della necessità di ottenere un’indipendenza immediata dall’Impero britannico, con il quale il rapporto non era affatto vantaggioso, né in termini economici e commerciali né in termini politici.
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#23. Ballate liriche di William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge (1798)
- Wordsworth, William (Autore)
Ballate liriche è una raccolta di poesie di William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge, pubblicata inizialmente nell’anno 1798. La prefazione alla seconda edizione, composta da Wordsworth, è considerata il manifesto del Romanticismo.
L’immediato effetto sulla critica fu di modeste proporzioni, per poi diventare e rimanere un’opera decisiva, tanto che oggi viene in genere ritenuta convenzionalmente l’opera che segna l’inizio del Romanticismo nella letteratura inglese.
La maggior parte dei poemi nell’edizione del 1798 era scritta da Wordsworth. Coleridge contribuì con sole quattro poesie, inclusa una delle sue più famose, La ballata del vecchio marinaio (The Rime of the Ancient Mariner).
Una seconda edizione fu pubblicata nell’anno 1800, in cui Wordsworth aggiunse ulteriori poesie e una prefazione in cui erano esposte le sue idee riguardo alla poesia, considerata il manifesto del Romanticismo inglese.
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#24. Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen (1813)
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Orgoglio e pregiudizio (Pride and Prejudice) è uno dei più celebri romanzi della scrittrice inglese Jane Austen, pubblicato il 28 gennaio 1813.
Secondo una ricerca dell’associazione non profit Online Computer Library Center, Orgoglio e pregiudizio risulta essere al 32º posto nella classifica dei libri più richiesti alle biblioteche di tutto il mondo.
Il romanzo, come molte altre opere della Austen, è stato negli anni fonte di ispirazione per molti autori.
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#25. Canto di Natale di Charles Dickens (1843)
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Il Canto di Natale noto anche come Cantico di Natale, Ballata di Natale o Racconto di Natale, è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens (1812-1870), di cui è una delle opere più famose e popolari.
È il più importante della serie dei Libri di Natale (The Christmas Books), una serie di storie che include anche Le campane (The Chimes, 1845), Il grillo del focolare (The Cricket on the Hearth, 1845), La battaglia della vita (The Battle for Life, 1846) e Il patto col fantasma (The Haunted Man, 1848).
Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens alla società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo.
Narra della conversione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge, visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un’ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley.
Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l’analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poor Law (Legge contro la povertà).
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#26. Il manifesto del partito comunista di Karl Marx e Friedrich Engels (1848)
Il Manifesto del Partito Comunista fu scritto da Karl Marx e Friedrich Engels fra il 1847 e il 1848 e pubblicato a Londra il 21 febbraio del 1848. La prima e parziale traduzione italiana fu pubblicata nel 1889.
Una successiva traduzione, ancora parziale, nel 1891, mentre nel 1892 fu pubblicata a puntate nel periodico “Lotta di classe”, ad opera di Pompeo Bettini, la prima traduzione completa del Manifesto.
Karl Marx e Friedrich Engels analizzano la storia come lotta di classe, sempre esistita e combattuta tra oppressi ed oppressori.
I due sottolineano come questo contrasto non solo sia ancora presente nella moderna società borghese, ma che piuttosto si sia addirittura inasprito, poiché, in seguito a grandi trasformazioni sociali connesse alla trasformazione del modello produttivo, esso è animato da solo due grandi classi: la borghesia e il proletariato.
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#27. Moby Dick di Herman Melville (1851)
Il libro, capolavoro della letteratura americana della cosiddetta American Renaissance, fu pubblicato in due versioni differenti nel 1851: in ottobre a Londra – dall’editore Bentley – col titolo The Whale (“La balena”) con modifiche fatte dall’autore e dall’editore per emendare il testo dalle parti considerate oscene, blasfeme e dalle ironie verso la Corona britannica; in novembre a New York – presso l’Editore Harper & Brothers – col titolo definitivo Moby-Dick, or The Whale (“Moby Dick, ossia la balena”), ma soggetta a vari passaggi di mano ed errori di copiatura.
Il romanzo, scritto in un anno e mezzo, fu dedicato all’amico Nathaniel Hawthorne. Fu un fallimento commerciale: alla morte di Melville, nel 1891, l’opera era fuori stampa, e ne erano state vendute circa 3200 copie. Fu riscoperto solo negli anni Venti del ‘900.
In una lettera a Hawthorne, Melville definiva il suo romanzo come il “libro malvagio” poiché il protagonista del racconto era il male, della natura e degli uomini, che egli però voleva descrivere senza rimanerne sentimentalmente o moralmente coinvolto.
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#28. La capanna dello zio Tom di Harriet Beecher Stowe (1852)
La capanna dello zio Tom è un romanzo abolizionista scritto dalla statunitense Harriet Beecher Stowe. Pubblicato nel 1852 in seguito a un atto legislativo promulgato nel 1850, la Fugitive Slave Law, che decretava il dovere di denunciare gli schiavi fuggiti e la restituzione ai proprietari, il romanzo ebbe un profondo effetto sugli atteggiamenti nei confronti degli afroamericani e la schiavitù negli Stati Uniti e rese più acuto il conflitto che condusse alla guerra civile americana.
Stowe, un’attiva abolizionista, focalizzò il romanzo sul personaggio di zio Tom e sulla lunga sofferenza degli schiavi neri attorno alla quale si intrecciano le storie di altri personaggi. Il romanzo raffigura la crudele realtà della schiavitù e afferma che l’amore cristiano può superare la distruzione e la riduzione in schiavitù di altri esseri umani.
La capanna dello zio Tom è stato il romanzo best seller del XIX secolo e molti critici ritengono che esso possa aver alimentato la causa abolizionista del 1850. Solo negli Stati Uniti, nell’anno successivo alla sua pubblicazione ne furono vendute 300.000 copie.
Il figlio dell’autrice scrisse che quando Abraham Lincoln incontrò la Stowe all’inizio della guerra civile americana dichiarò: “Allora questa è la piccola signora che ha scatenato questa grande guerra”.
Il romanzo, soprattutto per i luoghi dove è ambientato, ha anche contribuito a creare una serie di stereotipi sui neri, molti dei quali durano ancora.
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#29. Madame Bovary di Gustave Flaubert (1857)
Madame Bovary, è un romanzo di Gustave Flaubert, pubblicato dapprima a puntate sul giornale La Revue de Paris tra il 1 ottobre e il 15 dicembre 1856. La storia è quella della moglie di un medico di provincia, Emma Bovary, che allaccia relazioni adulterine e vive al di sopra dei suoi mezzi per fuggire alla noia, alla banalità e alla mediocrità della vita di provincia. Si tratta di una delle maggiori opere della letteratura francese e mondiale.
Appena uscito, il romanzo fu attaccato dai pubblici inquirenti del Secondo Impero per immoralità e oscenità. Il processo a Flaubert, iniziato nel gennaio 1857, rese la storia immensamente famosa.
Dopo l’assoluzione dell’Autore il 7 febbraio 1857, il romanzo fu pubblicato in libro, in due volumi, il 15 aprile 1857 presso Michel Lévy frères. La prima tiratura di 6750 copie ebbe immediato successo per l’epoca: fu esaurita in due mesi. È considerato uno dei primi esempi di romanzo realista. Una delle prime edizioni fu illustrata dal pittore Charles Léandre.
L’opera attinge alla vera arte nei dettagli e negli schemi nascosti: si sa che Flaubert era un perfezionista della scrittura e si faceva un vanto di essere alla perenne ricerca de le mot juste (la parola giusta).
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#30. L’origine delle specie di Charles Darwin (1859)
L’origine delle specie, scritta dal naturalista inglese Charles Darwin, è una tra le opere cardine nella storia scientifica e, senza dubbio, una delle più eminenti in biologia.
Pubblicata per la prima volta il 24 novembre 1859, in essa Darwin spiega la sua teoria dell’evoluzione, secondo cui “gruppi” di organismi di una stessa specie si evolvono gradualmente nel tempo attraverso il processo di selezione naturale, un meccanismo che venne illustrato per la prima volta a un pubblico non specialistico proprio grazie a questo libro.
L’opera contiene dettagliate prove scientifiche che l’autore ebbe il tempo di accumulare sia durante il secondo viaggio del HMS Beagle nel 1830, sia al suo ritorno, preparando diligentemente la sua teoria e, contemporaneamente, rifiutando quella più in voga fino a quel tempo, il creazionismo, che ritiene le specie come il frutto della creazione di Dio e quindi perfette ed immutabili.
Il libro risultò accessibile anche ai non specialisti, attraendo un grande interesse su vasta scala.
-wikipedia-
#31. Saggio sulla libertà di John Stuart Mill (1859)
Saggio sulla libertà è la traduzione italiana di On liberty di John Stuart Mill. È uno dei saggi più celebri dell’autore, pubblicato nel 1859, in cui la sua concezione etica dell’utilitarismo viene applicata all’individuo e alla società.
Nel tentativo di stabilire un principio saldo sulla relazione tra autorità e libertà, Mill attribuisce all’individuo la libertà di fare tutto quel che vuole o può, a patto di non danneggiare un altro individuo, e cioè a patto di non recare danno alla società; questa ha infatti il diritto di difendersi nel momento in cui la associazione che la costituisce venga messa in pericolo.
Mill critica gli errori dei precedenti tentativi compiuti per difendere l’individualità, come ad esempio il ricorso ad ideali democratici, che si risolve sempre, secondo l’autore, in una mera “tirannia della maggioranza”.
- Editore: Il Saggiatore
- Autore: John Stuart Mill , Stefano Magistretti
- Collana: La piccola cultura
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2014
Promotore di un “governo di tutti per tutti”, l’autore delinea un’idea di Stato che dovrebbe limitare il meno possibile la libertà degli individui, enfatizzando l’importanza dell’individualità come condizione essenziale per il godimento dei piaceri più elevati (in linea con la gerarchizzazione qualitativa propria del suo utilitarismo).
Mill sottolinea inoltre l’importanza del confronto dialettico nella formazione di un’opinione, di cui il legittimo e insindacabile fondamento si raggiunge unicamente con la piena conoscenza di ciò che afferma l’opposto. Ne deriva che nessuna opinione, vera o falsa che sia, anche quando sia considerata scorretta dalla società, può essere soffocata dall’autorità.
L’opera si presenta quindi come una difesa della diversità e della libertà di opinioni, contro l’unanimità e il conformismo, prevedendo per ognuno libertà di coscienza, pensiero ed espressione, libertà di perseguire la felicità e libertà di associarsi. Per questo motivo il libro è considerato un classico del pensiero liberale.
-wikipedia-
#32. Guerra e pace di Lev Tolstoj (1869)
- Editore: Garzanti
- Autore: Lev Tolstoj , Pietro Zveteremich
- Collana: I grandi libri
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2007
Guerra e pace è un romanzo storico di Lev Tolstoj. Scritto tra il 1863 e il 1869 e pubblicato per la prima volta tra il 1865 e il 1869 sulla rivista Russkij Vestnik, riguarda principalmente la storia di due famiglie, i Bolkonskij e i Rostov, tra le guerre napoleoniche, la campagna napoleonica in Russia del 1812 e la fondazione delle prime società segrete russe.
Tolstoj paragonava la sua opera alle grandi creazioni omeriche, e nella sua immensità Guerra e pace si potrebbe dire un romanzo infinito, nel senso che l’autore sembra essere riuscito a trovare la forma perfetta con cui descrivere in letteratura l’uomo nel tempo.
Denso di riferimenti filosofici, scientifici e storici, il racconto sembra unire la forza della storicità e la precisione drammaturgica (persino di Napoleone si fa un ritratto indimenticabile) ad un potente e lucido sguardo metafisico che domina il grande flusso degli eventi, da quelli colossali, come la battaglia di Austerlitz e la battaglia di Borodino, a quelli più intimi.
Benché sia tuttora considerato un romanzo storico, esso infrangeva così tante convenzioni di tale genere, che molti critici coevi non ritenevano di potervelo annoverare.
-wikipedia-
#33. Elenco abbonati del distretto telefonico di New Haven (1878)
Il 21 febbraio 1878 fu pubblicato il primo elenco telefonico al mondo: un foglio di 14×21 centimetri con i nomi di 50 persone. Erano gli abbonati al primo centralino telefonico della storia. Fu New Haven, nel Connecticut, a stabilire il primato.
-wikipedia-
#34. Le mille e una notte (XV secolo d.C.versione del 1885 di Sir Richard Burton)
- Anonymous, Author (Autore)
Le mille e una notte è una celebre raccolta di novelle orientali (di origine egiziana, mesopotamica, indiana e persiana), costituita a partire dal X secolo, di varia ambientazione storico-geografica, composta da differenti autori.
È incentrata sul re persiano Shahriyār che, essendo stato tradito da una delle sue mogli, uccide sistematicamente le sue spose al termine della prima notte di nozze.
Un giorno Shahrazād, figlia maggiore del gran visir, decide di offrirsi volontariamente come sposa al sovrano, avendo escogitato un piano per placare l’ira dell’uomo contro il genere femminile.
Così la bella e intelligente ragazza, per far cessare l’eccidio e non essere lei stessa uccisa, attua il suo piano con l’aiuto della sorella: ogni sera racconta al re una storia, rimandando il finale al giorno dopo. Va avanti così per “mille e una notte”; e alla fine il re, innamoratosi, le rende salva la vita.
-wikipedia-
#35. Uno studio in rosso di Arthur Conan Doyle (1888)
- Doyle, Arthur Conan (Autore)
Uno studio in rosso (A Study in Scarlet) è il primo romanzo di Sir Arthur Conan Doyle sulle avventure del celebre detective Sherlock Holmes, pubblicato nel 1887.
Il romanzo, che al suo esordio ebbe poco successo, apparve per la prima volta nell’edizione del 1887 della rivista Beeton’s Christmas Annual insieme a storie di altri autori, mentre nel 1888 fu ripubblicato come libro autonomo.
Si ritiene che siano sopravvissute solo undici copie della prima edizione del romanzo su Beeton’s Christmas Annual, e tali copie hanno raggiunto un notevole valore nel mercato dei collezionisti.
Fu il primo lavoro di narrativa poliziesca in cui compare la lente d’ingrandimento come strumento investigativo. Ha avuto trasposizioni cinematografiche e televisive.
-wikipedia-
#36. L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud (1899)
L’interpretazione dei sogni è una delle opere di Sigmund Freud che sta alla base degli ulteriori sviluppi del pensiero del fondatore della psicoanalisi.
Essa segna il passaggio del metodo psicoanalitico, per accedere ai contenuti inconsci della psiche, dalla semplice tecnica della libera associazione di idee al nuovo metodo che privilegia direttamente l’attività onirica, che di per sé nullifica o almeno limita considerevolmente l’attività censoria della ragione.
All’uscita di quest’opera il sogno era relegato ai margini degli interessi psicologici e gli veniva negata addirittura una qualsiasi validità psichica; ciò aiuta a comprendere quanto il volume freudiano fosse rivoluzionario, accolto parimenti con interesse e con sprezzanti critiche dal panorama culturale e scientifico dell’epoca.
Freud dunque preparò un volume ponderoso, quasi a voler anticipatamente rispondere alle critiche che inevitabilmente sarebbero venute. In uno degli ultimi capitoli, il settimo, il medico viennese ipotizzò inoltre un modello psichico che riuscisse a spiegare il meccanismo della “formazione onirica”, come via regressiva del pensiero verso la percezione.
Ho parlato di questo libro nel post: L’Interpretazione dei sogni di Freud
#37. I Protocolli dei Savi di Sion (1905)
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I Protocolli dei Savi di Sion o degli Anziani di Sion sono un falso documentale creato dall’Okhrana, la polizia segreta zarista, con l’intento di diffondere l’odio verso gli ebrei nell’Impero russo.
Fu realizzato nei primi anni del XX secolo nella Russia imperiale, in forma di documento segreto attribuito a una fantomatica cospirazione ebraica e massonica il cui obiettivo sarebbe impadronirsi del mondo.
La natura di falso fu appurata già fin dai primissimi tempi successivi alla pubblicazione di detti Protocolli, avvenuta per la prima volta nel 1903 attraverso un quotidiano di Pavolakij Kruševan; la prima stesura del testo venne scritta da Sergej Aleksandrovič Nilus tra il 1901 e il 1903, che ne diffuse delle copie personalmente in Russia, fino a che non venne pubblicata da Kruševan ed iniziò ad avere risonanza anche nel resto d’Europa.
Una serie di articoli pubblicati sul Times di Londra nel 1921 dimostrarono che il contenuto dei documenti era falso; gran parte del materiale era frutto di plagio da precedenti opere di satira politica e romanzi non correlati agli ebrei.
Nonostante la comprovata falsità dei documenti, riscossero comunque ampio credito in ambienti antisemiti e antisionisti, e rimangono tutt’oggi la base ideologica, soprattutto tra partiti o movimenti islamisti e fondamentalisti islamici in Medio Oriente, per avvalorare la teoria della cosiddetta cospirazione ebraica.
I Protocolli sono considerati la prima opera della moderna letteratura complottista. Presentata come un’esposizione di un piano operativo degli “anziani” ai nuovi membri, descrive i metodi per ottenere il dominio del mondo attraverso il controllo dei media e della finanza e la sostituzione dell’ordine sociale tradizionale con un nuovo sistema basato sulla manipolazione delle masse.
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#38. Poesie di Wilfred Owen (1920)
Owen è considerato da alcuni come il poeta principale della Prima guerra mondiale, conosciuto soprattutto per la sua war poetry sugli orrori delle trincee.
Siegfried Sassoon, poeta contemporaneo, ebbe una profonda influenza sulla poetica di Owen, tanto che le poesie più conosciute di Owen (Dulce Et Decorum Est e Anthem for Doomed Youth) mostrano chiaramente gli influssi di Sassoon. Successivamente la poesia di Owen diventerà più famosa di quella del suo mentore, e ciò ha fatto credere a molti che Owen fosse anche più bravo.
Il paradosso è che Owen non vide mai i suoi lavori pubblicati, tranne le poesie incluse nella rivista The Hydra che curava nel Craiglockhart War Hospital.
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#39. Teoria della relatività di Albert Einstein (1920)
- Editore: Newton Compton Editori
- Autore: Albert Einstein , R. Valori
- Collana: I MiniMammut
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2016
Verso la fine dell’Ottocento, Ernst Mach e diversi altri fisici si scontrarono con i limiti della relatività galileiana, non utilizzabile per i fenomeni elettromagnetici; fra questi Hendrik Lorentz riuscì a ricavare trasformazioni coerenti con l’elettromagnetismo.
Albert Einstein si trovò di fronte quindi a due trasformazioni diverse: quelle di Galileo, valide in meccanica classica, e quelle di Lorentz, valide per l’elettromagnetismo, ma prive di un supporto teorico convincente.
La situazione era molto insoddisfacente, in quanto queste due trasformazioni e i principi di relatività a esse associati erano incompatibili. Con Einstein la teoria della relatività ebbe un ulteriore sviluppo e oggi si tende ad associare a tale teoria il nome del fisico tedesco.
La sua teoria si compone di due distinti modelli matematici, denominati: “Relatività ristretta o speciale” e “Relatività generale”.
#40. Ulisse di James Joyce (1922)
Ulisse è un romanzo scritto da James Joyce. Viene considerato uno dei romanzi più importanti della letteratura del XX secolo ed è una delle pietre miliari nella genesi del romanzo moderno. Lo stile narrativo viene variato su tutti i registri: dal parodistico al dottrinale.
Molte parti del racconto sono sviluppate secondo quella particolare tecnica di scrittura, chiamata “monologo interiore”, che descrive il flusso di coscienza , in cui i pensieri del protagonista scorrono senza punteggiatura, per definire la contemporaneità e l’intricato procedimento cognitivo che sottostà ai processi mentali dell’io narrante.
Ulisse è la storia di una giornata, il 16 giugno 1904, di un gruppo di abitanti di Dublino. Joyce ha scelto tale data perché fu il giorno in cui Nora Barnacle, futura moglie, capì di essere innamorata di lui. I personaggi incrociando in modo apparentemente casuale le vite degli altri, ne determinano lo svolgimento, e lo descrivono, attraverso un continuo monologo interiore.
È possibile identificare le corrispondenze tra i personaggi dell’Odissea e quelli dell’Ulisse.
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#41. L’amante di Lady Chatterley di D.H. Lawrence (1928)
Scritto in Toscana in tre successive stesure tra il 1925 e il 1928 e pubblicato per la prima volta a Firenze, l’opera venne immediatamente tacciata di oscenità a causa dei riferimenti espliciti di carattere sessuale e al fatto che in essa veniva descritta una relazione tra una donna della nobiltà, sposata con un baronetto paraplegico, e un uomo appartenente alla working class.
Il romanzo venne perciò messo al bando in tutta Europa e specialmente nel Regno Unito del tempo, ancora dominata dalla morale vittoriana, tanto che sarà pubblicato nel Regno Unito solo nel 1960.
Il romanzo ha scosso nel profondo non solo la sensibilità di generazioni di lettori del ventesimo secolo, ma anche i pregiudizi sul piacere femminile e sulla virilità.
A suscitare la disapprovazione dei benpensanti non fu la semplice descrizione degli amori della protagonista: la protagonista è il simbolo di un risveglio culturale e sociale che pervade l’Europa negli anni Venti, ed è un risveglio che non riguarda limitatamente l’universo femminile.
Lady Chatterley, eroina ribelle e rivoluzionaria suo malgrado, forse a causa delle sue esperienze giovanili che la rendono inadeguata alla vita rigorosa di una signora dell’alta società, è spinta a opporsi sia alle convenzioni imposte dalla sua posizione sociale, sia al potere maschile.
Lo squallore di un distretto industriale del nord dell’Inghilterra è la molla decisiva che le fa comprendere l’avvilimento della sua esistenza e cercare una vita migliore fino a portare alle estreme conseguenze la sua storia d’amore e la sua rivolta contro la società.
-wikipedia-
#42. Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta di John Maynard Keynes (1936)
- Keynes, John Maynard (Autore)
La Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta è l’opera più importante dell’economista inglese John Maynard Keynes, che, con essa, ha gettato le fondamenta del moderno pensiero macroeconomico.
L’opera fu pubblicata per la prima volta nel 1936, dando vita alla cosiddetta rivoluzione keynesiana nel modo in cui gli economisti e gli uomini di governo vedono l’economia della nazione, specialmente riguardo all’opportunità dell’intervento pubblico nell’economia, tramite l’azione sulla domanda aggregata.
Ne scaturì una visione dell’economia politica e della politica economica che – sebbene integrata, in alcuni modelli, con alcune conclusioni dell’economia neoclassica – rimase pressoché egemone fino al fiorire, negli anni settanta, del monetarismo, che ebbe come capofila Milton Friedman.
-wikipedia-
#43. Se questo è un uomo di Primo Levi (1947)
- Editore: Einaudi
- Autore: Primo Levi , Cesare Segre
- Collana: Super ET
- Formato: libro (dettagli non specificati)
- Anno: 2014
Se questo è un uomo è un’opera memorialistica di Primo Levi scritta tra il dicembre 1945 ed il gennaio 1947. Rappresenta la coinvolgente ma meditata testimonianza di quanto vissuto dall’autore nel campo di concentramento di Monowitz.
Levi sopravvisse infatti alla deportazione nel campo di Monowitz, lager satellite del complesso di Auschwitz e sede dell’impianto Buna-Werke proprietà della I.G. Farben.
“Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango, Che non conosce pace, Che lotta per mezzo pane, Che muore per un sì o per un no.”
Sono questi alcuni dei versi introduttivi dell’opera, ispirati all’antica preghiera dello Shemà, e ne spiegano il titolo.
-wikipedia-
#44. 1984 di George Orwell (1949)
1984 è uno dei più celebri romanzi di George Orwell, pubblicato nel 1949 ma iniziato a scrivere nel 1948 (anno da cui deriva il titolo, ottenuto appunto dall’inversione delle ultime due cifre).
L’azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l’anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c’è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti.
- Editore: Mondadori
- Autore: George Orwell , Stefano Manferlotti
- Collana: Oscar moderni
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2016
Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua.
Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un’esistenza “sovversiva”. Il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.
* Leggi un riassunto di questo libro al link: Le predizioni di George Orwell 1984
#45. Il secondo sesso di Simone de Beauvoir (1949)
- Editore: Il Saggiatore
- Autore: Simone de Beauvoir , Roberto Cantini , Mario Andreose
- Collana: La cultura
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2016
Il secondo sesso è un saggio della scrittrice e filosofa francese Simone de Beauvoir pubblicato a Parigi nel 1949 e in Italia nel 1961. È una delle opere più celebri e più importanti per il movimento femminista e, ai giorni nostri, è spesso citata come riferimento nei discorsi femministi.
Il saggio, che è impostato con il linguaggio e la tecnica della filosofia esistenzialista, suscitò molto interesse in Francia come in Italia per il rigore con il quale l’autrice riuscì a costruire il discorso sul suo stesso sesso.
-wikipedia-
#46. Il giovane Holden di J.D. Salinger (1951)
Holden Caulfield è il protagonista degli eventi. È un ragazzo di diciassette anni, fisicamente molto alto e magro come un chiodo, con la particolarità di avere i capelli grigi, nonostante la sua giovane età.
Dotato di senso critico e sensibilità, è psicologicamente emotivo e fragile. Odia la violenza e si considera un vigliacco.
Gli piace studiare solamente la letteratura inglese e, a causa del suo scarso rendimento scolastico, viene espulso dall’istituto che frequenta, trovandosi a vagabondare da solo per le strade di New York, temendo la reazione dei genitori al suo ritorno a casa, maturando e crescendo durante il viaggio.
-wikipedia-
#47. Il crollo di Chinua Achebe (1958)
- Achebe, Chinua (Autore)
Il crollo è un romanzo dello scrittore nigeriano Chinua Achebe. Viene generalmente considerato il più importante romanzo della letteratura africana.
Tradotto in oltre 50 lingue, con più di 10 milioni di copie vendute in tutto il mondo, Il crollo rappresenta un fenomeno unico di successo internazionale di un’opera letteraria africana. È adottato come libro di testo in moltissime scuole africane.
-wikipedia-
#48. Primavera silenziosa di Rachel Carson (1962)
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Il libro è comunemente ritenuto una sorta di manifesto antesignano del movimento ambientalista e descrive con tanto di ricerche e analisi scientifiche i danni irreversibili del DDT e dei fitofarmaci in genere sia sull’ambiente che sugli esseri umani.
Il libro è dedicato ad Albert Schweitzer che disse “L’uomo ha perduto la capacità di prevenire e prevedere. Andrà a finire che distruggerà la Terra”.
-wikipedia-
#49. Libretto rosso di Mao Tse-tung (1964)
Libretto rosso o Il libro delle Guardie rosse, è un’antologia di citazioni tratte dagli scritti e dai discorsi di Mao Tse-tung, con una prefazione scritta da Lin Biao.
Durante la Rivoluzione culturale il libro godette di un’enorme popolarità, venne tradotto in numerosissime lingue e inviato gratuitamente all’estero a chiunque ne facesse richiesta.
Studiare il pensiero del presidente Mao divenne un obbligo civico in Cina, anche se mai sancito ufficialmente. Sempre durante la Rivoluzione, lo studio del Libretto rosso divenne materia scolastica in tutti i gradi d’istruzione così come in tutti i luoghi di lavoro, oltre che nell’esercito, cui era originariamente rivolto.
Si stima che ne furono distribuite circa 900 milioni di copie, cifra che lo rende il secondo libro più venduto della storia, dopo la Bibbia.
-wikipedia-
#50. Harry Potter e la pietra filosofale di J.K. Rowling (1997)
Harry Potter e la pietra filosofale è il primo romanzo della saga high fantasy Harry Potter, scritta da J. K. Rowling e ambientata principalmente nell’immaginario Mondo magico durante gli anni novanta del XX secolo.
Ideato proprio nei primi anni novanta, Harry Potter e la Pietra Filosofale fu pubblicato poi nel 1997. Tradotto in 77 lingue, tra cui il latino e il greco antico, resta una delle più popolari opere letterarie del XX secolo con una vendita globale di 120 milioni di copie.
Nel 2001 ne è stato tratto un adattamento cinematografico distribuito da Warner Bros e diretto da Chris Columbus, che ha incassato più di 974 milioni di dollari al botteghino mondiale, inserendosi così al trentunesimo posto nella classifica dei film di maggiore incasso della storia del cinema.
*Leggi un riassunto di questo libro, al link: Harry Potter e la pietra filosofale | Il libro che ha avvicinato i ragazzi alla lettura
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