Il linguaggio del corpo nel corteggiamento è un elemento fondamentale. Esso rivela la disponibilità, il fascino, l’entusiasmo, la sensualità o lo stato di disperazione di una persona.
Il rituale del corteggiamento non può in alcun modo prescindere dal linguaggio del corpo, attraverso il quale riveliamo tutto ciò che non possiamo o non vogliamo comunicare esplicitamente a parole.
In una prima fase il corpo invia segnali, alcuni volontari, altri inconsci, che palesano all’altra persona.
Le donne hanno un vantaggio sull’uomo. Oltre a essere in generale più abili nella lettura dei segnali corporei, sanno anche farne un uso migliore.
L’uomo è meno abile della donna nella lettura dei segnali corporei e spesso confonde la manifestazione di amicizia con la dichiarazione di un interesse di natura sessuale.
La donna, come l’uomo, ha bisogno che il potenziale partner interpreti correttamente gli indizi o i segnali che invia (anche se si tratta di un messaggio negativo di “non disponibilità”).
Linguaggio del corpo e Segnali di attrazione
Allan Pease
e Barbara Pease, psicologi australiani tra i 5 massimi esperti di linguaggio del corpo e comunicazione non verbale, nel best seller Perché mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo con i piedi? citano gli studi dello psichiatra Albert Scheflen.
Schefen ha scoperto che, quando un soggetto entra a contatto con uno del sesso opposto, il suo corpo va incontro a determinate variazioni fisiologiche.
Il tono muscolare aumenta in vista di un potenziale incontro sessuale, le borse sotto gli occhi e i gonfiori del viso diminuiscono, le spalle si raddrizzano, il petto viene spinto all’infuori, il ventre viene automaticamente retratto e l’intero corpo assume una postura eretta, tanto che la persona acquista un’aria più giovanile.
Sia gli uomini sia le donne camminano con un passo più spedito, più elastico, che trasmette un’immagine di salute, di vitalità, di adeguatezza in qualità di potenziali partner sessuali.
L’uomo raddrizzerà le spalle, spingerà in fuori la mascella e allargherà il petto per apparire dominante; la donna, se interessata, risponderà mettendo in evidenza il seno, inclinando il capo, toccandosi i capelli, mostrando i polsi e assumendo un’aria sottomessa.
Il luogo ideale per studiare il fenomeno, affermano i coniugi Pease, sono le spiagge, dove uomini e donne s’incrociano spesso: il cambiamento avviene quando i due sono abbastanza vicini da potersi guardare negli occhi e continua finché non si superano. A quel punto riprendono la postura originaria.
Il Linguaggio del corpo nel corteggiamento
Come sostengono diversi esperti, il linguaggio del corpo nel corteggiamento è un elemento fondamentale. Se alcuni segnali sono intenzionali, ossia studiati allo scopo, la maggior parte sono inconsci. Non è ancora noto come vengano appresi e pare che molti siano innati.
James Borg, autore del libro Il linguaggio del corpo, citando diversi studi dimostra che, generalmente, è la donna a compiere le mosse iniziali nel corteggiamento, mentre l’uomo è riluttante a entrare in contatto con la donna che non abbia manifestato la propria disponibilità.
- Borg, James(Autore)
Quanto al comportamento messo in atto da entrambi nel corso del “rituale del corteggiamento”, l’uomo cerca di accentuare la propria virilità, mentre la donna si sforza di apparire più femminile.
I primi segnali di disponibilità sono lo sguardo diretto, il sorriso e il corpo rivolto in direzione del possibile partner. In presenza di questi tre elementi si può dedurre che la persona sia disposta ad avviare il dialogo.
Tutti gli altri segnali sono di natura più sottile, soprattutto da parte della donna.
La donna
Tutti gli studi condotti in questo campo, dimostrano che nel 90% dei casi è la donna che fa la prima mossa nel corteggiamento, che manda una serie di segnali sottili con gli occhi, il corpo e il viso.
Se il prescelto è abbastanza percettivo da coglierli, le risponderà. Alcuni uomini tentano l’approccio senza aver ricevuto il via libera dalla donna: la loro strategia, si basa soltanto sul calcolo delle probabilità.
La ricerca dimostra che, nel corso del corteggiamento, spesso la donna mette in atto questi segnali:
- sorride fugacemente alcune volte per segnalare la propria disponibilità (spesso gli uomini non colgono questo segnale);
- abbassa o china la testa (questa posizione fa apparire più grandi gli occhi e conferisce un aspetto vulnerabile);
- esibisce i polsi (durante la conversazione espone di frequente la delicata parte inferiore del polso e il palmo);
- si tocca il collo, area vulnerabile del corpo;
- volge il ginocchio in direzione del possibile partner;
- volge il piede in direzione del possibile partner (se è in piedi);
- intreccia le gambe (quando è seduta), premendole saldamente l’una contro l’altra allo scopo di evidenziarne la tonicità;
- quando incontra lo sguardo di un uomo al quale è potenzialmente interessata, talvolta scuote la testa per agitare i capelli;
- espone il collo ruotando la testa o sollevando il mento;
- le pupille si dilatano (azione involontaria);
- aumenta la frequenza del battito palpebrale;
- aumenta la frequenza dei gesti di autocontatto, rivolti generalmente alla coscia e al collo;
- scuote la testa per far ondeggiare i capelli sulle spalle o se li accarezza con la mano;
- si liscia il vestito.
Qualunque uomo che lasci il suo posto in un bar per iniziare a conversare con una donna, lo fa perché ha colto i suoi messaggi non verbali. Dato che è lui ad avvicinarsi, sembra fare la prima mossa ma non è così.
Come sostengono gli psicologi australiani Allan e Barbare Pease: la donna inizia il corteggiamento nel 90% dei casi ma lo fa in modo tanto sottile che gran parte dei maschi pensano di essere loro a prendere l’iniziativa.
Infine, dagli studi emerge un altro dato interessante: quanto più la donna lascia che l’uomo si avvicini alla sua borsetta, tanto più è disponibile nei suoi confronti.
L’uomo
Al confronto con quello femminile, il repertorio non verbale maschile appare limitato. La ricerca rivela che l’uomo possiede scarsa capacità sia di ricevere sia di inviare segnali.
Questa sua prerogativa gli lascia quindi poche possibilità.
In generale il maschio si limita a reagire agli avvisi inviatigli dalla femmina. Ecco i segnali più frequenti cui ricorre nel “rituale” del corteggiamento quando trova attraente una donna:
- assume una postura eretta;
- dilata il torace e ritrae l’addome;
- lancia sguardi prolungati;
- fissa il “triangolo del corteggiamento”, ossia la zona dalla
- bocca in giù;
- tiene la testa alta;
- inizialmente è possibile che adotti un timbro di voce più profondo;
- effettua frettolosi gesti di cura dell’aspetto (si liscia i capelli, si sistema l’orologio al polso, si aggiusta gli abiti, giocherella con la cravatta).
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Bibliografia:
- “Perché mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo con i piedi?” di Allan e Barbara Pease
- “Il linguaggio del corpo” di James Borg
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