Last Updated on 5 Settembre 2022 by Samuele Corona
Maria Montessori nasce il 30 agosto 1870 a Chiaravalle, un piccolo centro in provincia di Ancona. Contro la volontà di tutti, Maria segue gli studi di medicina, nonostante a quei tempi la disciplina fosse appannaggio del mondo maschile.
La giovane dopo aver ottenuto, non senza fatica, autorizzazioni speciali, inizia una sorta di calvario, dando seria prova di tenacia e di coraggio.
Deve eseguire le dissezioni da sola, di sera, al termine delle lezioni, poiché a quei tempi si riteneva indecente che una giovane studentessa le effettuasse in presenza di studenti maschi.
Una delle prime donne in Europa a laurearsi in medicina
Nel 1897 è una delle prime donne in Europa a laurearsi in medicina. Maria Montessori prosegue gli studi di biologia, psicologia e filosofia tra Francia, Inghilterra e Italia.
Lavora presso la clinica psichiatrica di Roma, occupandosi di bambini con ritardo mentale arrivando a constatare che i piccoli pazienti abbiano bisogno più di un aiuto pedagogico che medico.
Intanto in Italia viene aperto un istituto statale di ortofrenia (ramo della psicologia preposto allo sviluppo delle facoltà intellettuali) e la direzione è affidata a Maria Montessori.
In quest’istituto la Montessori si occupa di bambini con ritardi cognitivi e mentali insieme al dottor Montessano. La studiosa si consacra al loro sviluppo.
Come prima cosa ella desidera che siano rispettati e stimolati, affinché divengano più attivi e più sicuri di se stessi. In numerose conferenze difenderà i loro diritti e la loro dignità.
Maria Montessori basa le sue idee sui lavori di due medici francesi del XIX secolo: Jean Itard e il suo discepolo Édouard Seguin.
Itard era noto per avere aiutato il celebre Victor, il ragazzo selvaggio dell’Aveyron che era stato ritrovato all’età di dieci anni in una foresta, in cui aveva vissuto senza contatti con i suoi simili e per questa ragione senza acquisire le caratteristiche della specie umana.
Le sue vicende furono riprese nel 1969 da François Truffaut per il film Il ragazzo selvaggio. Édouard Seguin, invece, aveva creato materiale pedagogico per bambini con ritardi cognitivi. Maria Montessori utilizza tale materiale per lavorare con i bambini diversamente abili.
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I progressi di questi bambini sono impressionanti, specialmente nel campo della scrittura e della lettura. Alcuni riescono persino ad affrontare gli esami finali della scuola elementare ottenendo ottimi risultati.
Il risultato è una vera rivelazione per Maria Montessori che decide di scoprire che cosa ostacoli lo sviluppo ottimale dei bambini senza handicap e quindi di sperimentare il materiale pedagogico che ha elaborato e adattato allo scopo.
La prima scuola di Maria Montessori
Dopo quattro anni di lavoro dedicato alla storia dell’antropologia e alla sua applicazione in pedagogia, mentre era docente all’Istituto pedagogico dell’università di Roma, Maria Montessori ha l’opportunità di creare un centro d’accoglienza per bambini senza disabilità.
Le vengono affidati una cinquantina di bambini che fino a quel momento avevano vissuto nel quartiere operaio di San Lorenzo, a Roma, senza nessuno che si occupasse di loro.
Nel gennaio del 1907 la studiosa apre dunque la prima Casa dei bambini, in via dei Marsi. Fa costruire mobili di misure adeguate alle proporzioni dei bambini, cosa che all’epoca è una vera rivoluzione. Assume un’assistente con la quale propone ai bambini il materiale pedagogico che aveva realizzato in precedenza.
È con lo spirito della ricercatrice che Maria Montessori osserva l’evoluzione spontanea dei bambini nell’ambiente che ha predisposto per loro. In questa scuola, un vero laboratorio pedagogico dove viene ricreato l’ambiente naturale, la pedagogista adatta il materiale in funzione delle sue osservazioni ed elabora nuove attività.
Il Metodo Montessori
Le capacità di concentrazione e di autodisciplina dei bambini sono per lei una vera sorpresa. Nel frattempo le esperienze e le scoperte positive continuano ad aumentare.
Si accorge che i bambini hanno bisogno di ordine, di scegliere liberamente le loro attività, di poterle ripetere per il periodo di tempo e per il numero di volte che desiderano.
Ciò che cercano è l’attività in sé, non il suo fine e attraverso l’attività costruiscono loro stessi. È così che l’educatrice italiana esplora e scopre progressivamente una nuova pedagogia, che definirà “scientifica” e che diventerà il Metodo Montessori.
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Maria Montessori ha sempre sottolineato il fatto di non avere inventato nulla, di essersi semplicemente limitata a mettere in luce ciò che i bambini le avevano mostrato attraverso i loro bisogni.
Si accorge che i bambini adottano anche a casa le nuove abitudini relativamente a cura e ordine, e sui balconi del quartiere inizia a comparire il verde.
Lo sviluppo armonioso dei bambini si riflette quindi sull’ambiente in cui vivono. I bambini, constata la psicologa, educano le loro famiglie e diventano protagonisti e al tempo stesso ragione di miglioramento sociale.
La diffusione delle scuole Montessori
I progressi dei bambini di cui Maria Montessori si occupa sono così stupefacenti che attirano l’attenzione della stampa internazionale. Da ogni parte del mondo si viene a visitare questa nuova scuola!
Un altro quartiere povero di Roma vede sorgere una seconda Casa dei bambini. Maria Montessori ha ormai raggiunto una notorietà internazionale.
Scrive molte opere che hanno come soggetto la pedagogia, il bambino e il suo sviluppo. Durante numerose conferenze espone il suo metodo pedagogico e la sua visione filosofica dell’educazione. Parla di autoeducazione.
Ovunque sono interessati alla sua formula. Ma non si tratta di una formula, bensì di un approccio diverso, di un atteggiamento mentale.
Il corso per educatori
Per rispondere alle richieste di formazione, nel 1909 la Montessori attiva un corso per educatori che diventa internazionale dal 1913.
Le formazioni mirano a sviluppare il suo metodo rigoroso, nel rispetto dei principi di base: ciò che conta è cambiare il modo di guardare i bambini, cosa che esige una conversione interiore e un atteggiamento di umiltà.
Le scuole si moltiplicano grazie ai corsi di formazione, ma questa crescita notevole è interrotta dalla guerra del 1914. Maria Montessori allora si trasferisce negli Stati Uniti, dove sono già attive numerose scuole (un centinaio in pochi anni) e dove era stata poco tempo prima.
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Vi si sposta col figlio, Mario Montessori, che all’epoca ha 17 anni. Maria comunque torna regolarmente in Europa, dove partecipa alla creazione di movimenti di pedagogici. Poi decide di rientrare nel vecchio continente e va a vivere in Spagna, a Barcellona, dove avvia corsi di formazione e apre nuove scuole.
L’unico figlio, che nel frattempo ha sposato una donna americana, la raggiunge in Spagna con moglie e figli, nel 1918. In quel periodo vivono a stretto contatto.
Mario lavora con la madre allo sviluppo delle teorie pedagogiche, le fornisce un aiuto prezioso nel lavoro, diventando il suo più stretto collaboratore, e l’accompagna nei viaggi, lavorando come traduttore, assistente e formatore.
L’Associazione Montessori Internazionale (AMI)
La studiosa organizza conferenze e corsi in numerosi paesi, formando circa cinquemila educatori.
Maria Montessori desidera che lo sviluppo del suo metodo si compia nel rispetto di alcuni principi fondamentali e per questa ragione, nel 1929, insieme al figlio, crea L’Associazione Montessori Internazionale (AMI).
Il fine della Associazione è promuovere e preservare la sua pedagogia. Quest’associazione è tutt’oggi attiva e collegata alle associazioni Montessori nazionali.
La pedagogista ha lottato anche per il miglioramento delle condizioni delle donne e dei lavoratori. Si è fatta portavoce dei bambini, denunciando il fatto che venissero obbligati a lavorare e senza alcun dubbio è stata una donna in anticipo sui tempi.
Montessori oggi
Sempre più paesi organizzano le formazioni Montessori, a conferma che il sogno di Maria Montessori di stabilire una pedagogia basata sui bisogni pedagogici dei bambini sta giungendo alla sua maturità.
Ci sono più di 30.000 scuole Montessori, distribuite tra più di cinquanta paesi, senza contare le innumerevoli scuole di ispirazione montessoriana.
In Italia, Spagna, Inghilterra, Germania, nei paesi scandinavi e nei Paesi Bassi esistono moltissime scuole che beneficiano di aiuti pubblici, come pure in India, che conta migliaia di queste scuole, in Giappone e nell’America del nord. Si rivela una pedagogia utilissima anche per le famiglie che optano per l’istruzione a casa.
Le ricerche successive nel campo delle neuroscienze e della psicologia cognitiva confermeranno le scoperte di Maria Montessori.
Angeline Stoll Lillard, ricercatrice americana, docente di psicologia all’università della Virginia, ha studiato il metodo Montessori per oltre vent’anni.
Nel libro Montessori: The Science behind the Genius, pubblicato nel 2005 e riproposto nel 2016, nella sua terza edizione, espone le ricerche scientifiche che confermano i principi montessoriani.
- Lillard, Angeline Stoll(Autore)
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