Marco Aurelio, l’ultimo dei “Cinque Buoni Imperatori” di Roma, è celebre non solo per la sua abilità di governare, ma anche per la sua profonda saggezza filosofica.
Le sue Meditazioni non furono destinate alla pubblicazione; erano piuttosto un diario personale, un rifugio per la sua mente in cerca di ordine e serenità in mezzo alle turbolenze del potere e della guerra.
Queste riflessioni intime, scritte tra il 170 e il 180 d.C., ci offrono un raro sguardo sulla mente di un uomo che, pur detenendo il massimo potere, si sforzava di vivere secondo principi morali elevati e di mantenere la sua umanità.